Personaggi: Harry Potter
Genere: Introspettivo
Raiting: Verde
Contesto: Durante l’infanzia di Harry
 

Harry aveva solo cinque anni mentre dalla finestra fissava gli altri bambini giocare per le strade di Privet Drive. Le mamme si stavano affrettando a chiamare i figli dai portoni di casa perché stava per arrivare il temporale. In pochi minuti, infatti, iniziarono a cadere delle grosse e pesanti gocce che sporcarono il vetro immacolato di zia Petunia.
Ad Harry la pioggia metteva tristezza. Ma un po' anche il sole.
Il sole gli metteva tristezza perché non aveva una mamma o un papà con cui giocare in giardino o al parco, i suoi erano morti in un incidente d'auto. Aveva solo gli zii e Dudley, suo cugino, ma non gli volevano bene. Anzi, lo odiavano. Lo avevano messo a dormire nel ripostiglio del sottoscala perché, come aveva detto Dudley, «Così non dai fastidio».
Harry era piccolo, ma non pensava fosse una cosa carina da dire.
Il rombo di un tuono fu talmente forte che fece tremare il vetro ed Harry istintivamente si strinse le ginocchia al petto. I temporali gli mettevano sempre un po' paura. Il susseguirsi di lampo e tuono gli ricordavano l'incidente dei suoi genitori, non ricordava molto, solo un lampo verde, però quando lo sognava poi si svegliava sempre sudato e con il cuore a mille.
Istintivamente si toccò la cicatrice a forma di saetta e sorrise ripensando a quel vecchio fumetto che Dudley aveva buttato. Parlava di un supereroe, Flash, che salvava la città in pericolo e sul costume aveva un fulmine disegnato.
Magari anche Harry era speciale.
Magari anche lui era un supereroe.
Magari anche lui era nato per salvare il mondo.
I passi pesanti di Dudley lo fecero tornare alla realtà: era al numero 4 di Privet Drive, era quasi ora di cena e fuori pioveva.
Harry non era speciale.
Harry non era un supereroe.
Harry non era nato per salvare il mondo.
Sospirò.
Forse non era un bambino speciale, però una cosa poteva farla: poteva smettere di aver paura dei temporali.