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Autore: stardust94    26/09/2020    5 recensioni
( capitoli da 1 a 7 modificati)
Questa storia, parla di amicizia, di coraggio, amore, incredibili avventure per salvare un mondo, ormai su l'orlo della fine. Di tradimenti, ferite, lacrime ma anche di speranza, quella speranza che ci fa alzare dai nostri letti ogni giorno e ci fa credere che tutto sia possibile.
Quando il tuo mondo è in pericolo, cosa sei disposto a fare per salvarlo?
" Ci hanno detto che i sogni non sono reali, ma quanto c'è di vero in tutto questo? se davvero i sogni sono una bugia, lasciami vivere in un sogno infinito, come lo sono i mondi che ho visitato."
( storia facente parte della Infinite universes and eternal adventures Elidon Saga e Collision of World)
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo quattro
Tutto inizia da qualcosa...questo è il nostro qualcosa.

 

Il regno di Albion una terra florida, un luogo pacifico che si stava difficilmente riprendendo dalla guerra. Un luogo ove regnava l'armonia e dove si tramandavano la magia e la saggezza della civiltà antica.

Sette anni erano passati dall'investitura a sacerdotessa dell'infinity della giovane principessa Hope.

La ragazza ormai sedicenne era prossima al inizio del suo viaggio e con la speranza nel cuore, la fanciulla si avviava come ogni mattina al mercato del villaggio di Alabianca, lasciando il santuario della luce, la sua casa e scuola di vita eppure...anche una inesorabile gabbia dorata.

Affamata com'era di avventure e di nuove scoperte, la ragazzina cominciava a sentire quel luogo stretto e questa sensazione, non era assolutamente sfuggita a Kylar.

Il ragazzo che le camminava accanto era rimasto con lei per tutto quel tempo.
Nonostante non sapesse nulla del suo passato aveva reso il santuario la sua casa. 

Era diventato la guardia del corpo di Hope e passava le giornate in quel luogo tranquillo e paradisiaco, accanto alla fanciulla al sommo sacerdote del santuario della luce, un uomo di nome Alion e una donna che si chiamava Seyra, una sorta di tutrice di Hope.

Il ragazzo però era tormentato dagli incubi che lo costringevano a passare notti insonni. Incubi o visioni che non sapeva spiegarsi e che sembravano appartenere a un remoto passato, un tempo indefinito che non riusciva a riconoscere come suo.

- Quindi tra poco ci sarà il torneo. Chissà magari rivedremo Takeshi e Tristan! - disse la biondina sorridente.

Kylar in quel momento distratto dai suoi pensieri, si voltò inclinò la testa di lato ma poco dopo fece un cenno di assenso ricordando gli amici. 

Takeshi un timido e un po insicuro arciere ma gentile e un abile stratega e Tristan una impulsiva testa calda abile con la spada e abbastanza presuntuoso da farsi chiamare eroe da tutti. 

Erano partiti da molto tempo ormai per raggiungere la lontana città di Loyaility nel Sud del continente. Kylar si chiedeva spesso cosa stessero facendo in accademia e anche come fossero le terre e i luoghi al di là del santuario della luce.

- Se li rivediamo...mi piacerebbe vedere quanto sono diventati abili - disse il ragazzo.

- Ci siamo allenati tutti un sacco, anch'io sono diventata più brava con la magia! Adesso mi riescono bene gli incantesimi di primo livello -

Rispose Hope con un moto di orgoglio nel pensare alle ore spese per imparare ad accendere un fuoco o a far levitare un foglio con un soffio di vento.


Kylar annuì e si avvicinò a uno dei mercanti al fianco della ragazzina che si rivolse al uomo dietro il bancone.

Era un signore di mezz'età un po attempato si sistemò gli occhiali sul naso e scrutò i due ragazzi davanti a lui con occhio critico ma poi sorrise amichevolmente.

- Cosa posso fare per voi divina sacerdotessa? - domandò l'uomo.

Hope fece un colpo di tosse intravedendo un sorriso da parte di Kylar, divertito da come Hope aveva sperato e pregato tutto il tempo che l'uomo, non le parlasse in tono formale. Eppure era successo di nuovo.

Odiava la sensazione di essere vista come qualcosa di unico e di divino, lei in fin dei conti era un essere umano, niente più di un tramite tra gli esseri viventi e qualcosa di superiore e lontano che facendosi beffa dei suoi desideri l'aveva scelta.

- Dovremmo comprare queste cose -

Disse la ragazza porgendo al uomo una lista di vari ingredienti. Il commerciante la visionò qualche secondo poi prese alcune casse e iniziò a poggiare sul banchetto diversi contenitori e ampolle.

- Venti pozioni di guarigione, diciotto anti-veleno, diciassette antidoti contro paralisi, ipnosi e afrodisiaci. Quaranta barattoli di Olpyha...il sommo Alion sta proprio facendo scorta eh? -

Domandò l'uomo passando una mano sulla pelata. Sembrava preoccupato e controllava la lista di continuo. Alla fine si voltò verso i ragazzi.

- C'è qualche problema? - domandò Hope

- Si. Ho trovato molte delle cose che sono segnate sulla lista, il resto lo potete acquistare dal erborista...ma c'è un ingrediente che sfortunatamente è difficile reperire - disse l'uomo.

- Che ingrediente? - chiese stavolta Kylar

il mercante sospirò. Sembrava indeciso se parlare oppure tacere. Alla fine annuì e prese un vecchio libro mostrando ai due ragazzi una raffigurazione di una sorta di buffa e strana creatura: 

dalla forma allungata come quella di una freccia piumata di colore azzurro con una lunga coda e delle antenne sulla testa.
Nella raffigurazione le creature sembravano volteggiare nell'aria generando dei turbini. Hope rimase affascinata da quel disegno e sorrise.

- l'ultimo ingrediente è una piuma di Flywind. Normalmente si trovano sulle cime delle montagne dove soffia molto vento. Nidificano spesso sul monte Tajfun. Ma di recente se ne trovano sempre meno -

Spiegò il commerciante mentre sistemava alcune cassette a terra, riempiendole di prodotti appena arrivati.

Kylar e Hope si guardarono qualche secondo, la ragazza aveva qualcosa in mente e lui l'aveva pure capito. Alla fine ringraziarono il commerciante e si avviarono verso l'erboristeria.


l'edificio non era molto grande e circondato da piante dei tipi differenti. I due entrarono subito e si guardarono attorno. Hope scorse una chioma di disordinati capelli bianchi sbucare da dietro il bancone con la cassa stracolmo di erbe officinali e intrugli vari. 

L'uomo appena vide Hope si tirò indietro quasi sbattendo contro lo scaffale alle sue spalle.

- Non avete letto il cartello? Vietato entrare alle donne - specificò il giovane uomo.


Kylar inclinò la testa di lato, confuso da tale affermazione. Hope al contrario gonfiò le guance come uno scoiattolino con la bocca piena di ghiande e noci.

- Ehi! Non sei affatto carino! - disse offesa.

- Non mi importa, ora muovetevi e ditemi cosa vi serve - disse il bianco.


Hope per niente di buono umore, incrociò le braccia al petto sbuffando. Non le piaceva tanto quell'uomo più scontroso del necessario e che sembrava guardarla solo con astio. La ragazzina inclinò la testa osservandolo.

- Ci serve la roba scritta qui - disse mostrando il foglio.

L'uomo dai capelli bianchi fece segno a Kylar di porgergli il pezzo di carta. Naturalmente Hope trovò questo ennesimo gesto per lei incomprensibile davvero fastidioso. 

Kylar prese da lei la lista e si avvicinò all'uomo con uno sguardo calmo come sempre, nonostante non potesse fare a meno di osservarlo incuriosito.

- Dunque...accidenti! Alion mi sta svaligiando l'erboristeria giorno per giorno! A volte, solo a volte mi domando se lo faccia apposta -

Disse il bianco grattandosi la testa leggermente nervoso. Poi prese delle ampolle contenenti liquidi differenti ed etichettate con attenzione e ordine.

- Dato che lo chiami Alion senza "sommo" presumo che siate amici - disse Hope

- in un certo senso signorina. Comunque ecco tutto quello che vi serve - disse l'uomo.

Fece un grande sforzo e si avvicinò porgendo direttamente alla biondina la scatola contenente le risorse che aveva comprato.

Fu in quel momento che il cuore di Hope accelerò i battiti. Le sue guance si colorarono di leggero imbarazzo, mentre la bionda cominciava a balbettare per poi restare a bocca aperta senza riuscire a calmare la sensazione di calore che avvolgeva il suo corpo partendo dalla punta delle dita ed espandendosi come un incendio.


Hope serrò gli occhi sopraffatta da tutte quelle emozioni. Ma li riaprì di scatto, sentendo il tocco della mano di Kylar prendere e stringere la sua.

Voltò lo sguardo verso il ragazzo e fu grata della sua presenza. Quella sensazione di disagio scomparve lentamente e fece sgranare gli occhi del bianco che coprendosi con il cappuccio della mantella diede le spalle ai due.

- Andate ora. Mi state...mi state distraendo - disse l'uomo pensieroso.

Kylar fece un cenno di assenso, recuperò la cassa tenendola sotto braccio e sempre stringendo la mano di Hope, uscì dal' edificio.


Rilas diede uno sguardo verso la porta. Sospirò lungamente e si lasciò cadere sulla sedia, la testa ripiegata indietro gli occhi stanchi che guardavano il soffitto.

Era la prima volta che una donna riusciva a resistere alla sua "malia" e quello che lo rese ancora più pensieroso, era che la ragazza era riuscita a resistere, proprio grazie al aiuto di quello strano individuo che era in sua compagnia. Rilas chiuse gli occhi.

- Quindi è così...lei potrebbe essere davvero la mia...salvezza. Quell'uomo non mentiva - sussurrò l'erborista.



Hope e Kylar tornarono verso il santuario della luce, quando la ragazza si fermò.

- Per la piuma...perché non andiamo noi a recuperarla? - domandò al amico

Kylar ci pensò qualche minuto. In effetti, avrebbero tranquillamente potuto recuperare loro l'ingrediente mancante. Senza bisogno di coinvolgere nessun altro. Alla fine il ragazzo si rivolse ad Hope con un lieve sorriso.

- D'accordo. Ma restami vicino. Il monte Tajfun è un luogo pieno di pericoli -

La ammonì venendo spiazzato, quando la ragazza si gettò tra le sue braccia sfregando la testa contro il suo petto. Lui, preso in contropiede le diede qualche pacca sulla schiena fino a quando la bionda non si staccò sorridendo.

- Forza team Hope! Troveremo la piuma così Seyra e Alion saranno fieri di noi! -

Disse la ragazza sollevando il pugno al cielo piena di entusiasmo. Kylar dal canto suo, si limitò ad annuire.


Senza più aspettare altro tempo, i due ragazzi si incamminarono verso il monte Tajfun, superarono senza problemi la foresta raggiungendo il monte nel tardo pomeriggio. 

La vetta che spiccava nel panorama, era un luogo quasi del tutto inesplorato. Molti avventurieri lo raggiungevano ogni giorno ed era nel tempo stata la meta di alcuni dei cavalieri di Nexus. 


I due ragazzi si accamparono alle sue pendici e mentre Kylar era andato a raccogliere la legna, Hope era rimasta al campo preparando il fuoco.

- Basta una scintilla. Fiamma sorgi e riscalda! -

Disse la ragazzina portando le mani ad x davanti al viso. Un aura rossa la avvolse e venne rilasciata sotto forma di una piccola fiamma che riscaldò quasi subito il corpo della bionda, appena in tempo per il ritorno di Kylar carico di legna.

- La legna basterà per riscaldarci fino a domani. Partiamo presto quindi cerca di riposare stanotte -

Disse il ragazzo poggiando la catasta di legno a terra sedendosi vicino al fuoco. Hope si sedette dalla parte opposta e lasciò che quel tepore riscaldasse le sue mani e il corpo infreddolito.


Il mattino seguente i due ragazzi si misero subito in marcia e iniziarono a scalare il monte. Ovunque guardassero, vedevano la fitta vegetazione che sembrava sovrastare qualsiasi cosa. 

Il rumore di animali selvatici e del vicino ruscello, era tutto ciò che sentivano. L'astro prismatico era ormai al centro del cielo quando raggiunsero una vallata che proseguiva verso una salita molto ripida.


Kylar osservò la salita con sguardo preoccupato per poi gettarne uno verso la bionda. Hope era sdraiata sul manto erboso, stanca e accaldata stava riprendendo fiato. Il ragazzo prese la borraccia e la porse alla biondina che guardandolo si mise seduta accettando l'acqua.

- è freschissima! Ci voleva proprio. Ti ringrazio -

Disse porgendo al amico la borraccia perché anche lui potesse dissetarsi. Ma Kylar scosse il capo facendole segno di stare bene.

- La scalata si sta facendo più faticosa. Sicura di non volerti fermare? -

Domandò il ragazzo sedendosi a gambe incrociate. Ma la ragazza scosse il capo con decisione e dopo un respiro profondo si rimise in piedi.

- Scherzi vero?! Siamo arrivati fin qui...voglio andare fino in fondo. Questa è la nostra prima avventura! - disse Hope determinata.


Kylar si alzò a sua volta annuendo. Osservò la salita poi allungò la mano, un filamento di cristallo si arpionò a una delle rocce.

Passò il braccio non trasformato attorno alla vita di Hope che si ritrovò la guancia contro quella del ragazzo.

- Tieniti forte -

Le disse il giovane facendo uno scatto in avanti lasciando che l'arpione facesse il resto. Hope si strinse di scatto a Kylar chiudendo gli occhi fino a quando, non sentì i piedi per terra su una delle rocce più grandi.

- è il momento migliore...per dirti che non ho mai scalato una parete rocciosa? -

Domandò Hope ridendo impacciata e nervosa all'idea di essere così in alto. Kylar che nel mentre era aggrappato a una delle rocce scese accanto a lei, la guardò un instante poi se la caricò come un sacco di patate su una spalla, balzando alla prossima roccia con una agilità incredibile.

- Kylar fermati! -

Strillò la ragazza spaventata stringendo la giacca del giovane con le mani fino a quasi affondarci le unghie. Ma lui non sembrò risentire particolarmente di quel leggero dolore e sceso su una roccia molto in alto, fece scendere Hope che crollando sulle ginocchia si strinse nelle spalle.

- Ma che ti è preso?! E se fossi caduta!? Brutto stupido! - si sfogò la bionda.


Kylar la guardò inclinando la testa. Non capiva perché la bionda si stesse allarmando tanto e le poggiò una mano sulla testa.

- Se tu fossi caduta io ti avrei afferrata - provò a dirle.

Hope alzò la testa e lo guardò negli occhi poi si alzò lentamente appoggiandosi a lui per non cadere. Il ragazzo le poggiò una mano sulla schiena e aspettò che fosse lei a stringerlo passando le mani dietro il suo collo. 

La sollevò con una facilità incredibile posandole l'altra mano sulle cosce, tenendola in braccio come una sposa.

- Pronta? Cerca di non sbilanciarti. Non ci vorrà molto ad arrivare lassù - la rassicurò il ragazzo.

Hope annuì e si strinse a lui serrando gli occhi per non avere la stupida tentazione di guardare verso il basso.

In un instante Kylar balzò verso l'alto. I suoi piedi si staccarono da terra e Hope sentì il vento sferzarle il viso. Nella sua testa, la ragazza si ripeteva di tenere chiusi gli occhi e di stringersi al ragazzo il più possibile.

Quando toccarono terra, i due erano a metà strada. Hope aprì lentamente gli occhi ma li tenne appiccicati verso il volto di Kylar pur di non guardare in basso.

- Cosa succede? Perché ti sei fermato? - domandò la ragazza.

Lui alzò la testa e chiuse gli occhi per qualche instante. La sua stretta su Hope si fece più forte e quando avvertì un rumore non troppo lontano, il ragazzo balzò improvvisamente su una piattaforma rocciosa alla sua destra, schivando un masso che si schiantò sulla roccia dove erano prima facendola franare.

Il ragazzo posò Hope accanto a se e guardò in alto scorgendo alcune figure. Esse erano basse e di colore verde, agitavano le braccia arrabbiati facendo dei versi incomprensibili agitando dei bastoni di ossa. 

Camminavano in posizione verticale anche se le loro braccia quasi raggiungevano le ginocchia.
I loro occhi furiosi che osservavano i due ragazzi, erano rossi e opachi. Naso largo, faccia piatta con orecchie appuntite e una bocca larga piena di zanne piccole, ma taglienti.

- Goblin... -

Disse il ragazzo mentre i filamenti di cristallo uscivano dal braccio e dalla mano generando una spada di cristallo che sferzò lateralmente provocando le bestie.

- Dobbiamo continuare a salire. Metti un piede davanti al altro e non guardare mai giù -

Ordinò ad Hope spingendola a iniziare la salita. La ragazza un po preoccupata annuì e afferrò una roccia iniziando a scalare faticosamente la parete di pietra.

Un passo dopo l'altro, Hope si spinse con il corpo verso l'alto, mentre l'orda di goblin aveva iniziato a scendere balzando dalle rocce e urlando per cercare d'intimidire Kylar che rimasto a terra aveva guardato l'orda con uno sguardo gelido e calmo.

I primi goblin gli furono subito addosso ma il ragazzo li trafisse facendo spruzzare sangue cremisi dalla testa di uno di loro che gli sporcò parte del viso e dei vestiti. 

Calciò un altro addosso al suo compagno per poi con uno scatto trafiggerli insieme. Si voltò e uno dei mostri gli salì sulle spalle, allora il ragazzo chiuse gli occhi e dalla sua schiena, emersero delle punte di cristallo che impalarono il malcapitato.

Il corpo del mostro verde, cadde dalla roccia e rotolò giù dal dirupo mentre Kylar, alzando lo sguardo lo portava sui diciotto goblin davanti a lui.

- Fatevi avanti...che aspettate? - domandò quasi beffardo.

Uno di loro si avventò azzannando il braccio non trasformato del ragazzo. Kylar soffocò un verso e lo calciò via facendolo ruzzolare contro la parete, scattò verso di lui e affondò la spada nel suo corpo senza pietà.

Le orecchie di Hope furono riempite dalle grida dei goblin sottostanti e dai loro versi di dolore, mentre la spada di Kylar affondava nelle loro carni facendo schizzare sangue ovunque.

La ragazza si fece coraggio e stringendo i denti continuò a salire, vide una roccia alla sua destra, allungò il braccio ma quella sottostante al suo piede franò lasciandola appesa solo per le mani.

- Aiuto! Aiuto Kylar! - gridò la ragazza.

Terrorizzata cercando di tenersi alla roccia più che poteva.

Perse la presa e sgranando gli occhi precipitò verso il basso. Con grande coraggio tentò di aggrapparsi nuovamente alla parete e pur scivolando verso il basso, riuscì ad afferrare una roccia restando a mezz'aria. 

Strinse gli occhi per il dolore sentendo il sangue colarle dal ginocchio ferito.

Kylar vide la scena e fece per aiutare la ragazza quando uno dei goblin balzò alle sue spalle colpendolo alla nuca con il suo bastone d'osso. Il ragazzo barcollò indietro e poggiò la mano sul capo per poi alzare la testa e gelare con lo sguardo il goblin prima di affondare la stessa mano trasformandola in artiglio facendo letteralmente trapassare il corpo del nemico, sentendolo urlare e fare versi fino a spirare portando indietro la testa.

Il ragazzo lasciò cadere il corpo del goblin e osservò il comportamento di quelli rimasti che indietreggiando si diedero immediatamente alla fuga, come se quello davanti a loro, fosse tutto...meno che un ragazzo normale. Terrore si percepiva, negli occhi dei goblin che si stavano dando alla fuga urlando mentre Kylar, dopo aver spiccato un balzo aveva recuperato Hope portandola al sicuro in cima al monte.


La cima di quel luogo era quanto di più bello Hope avesse mai visto, non che al di fuori del santuario e la valle che dava sul villaggio di Alabianca, la ragazza avesse mai visto nulla di che.

Il luogo era un mare immenso di fiori rosa, il cielo solcato da nuvole vaporose e bianche era terso e l'aria fresca. La ragazza sgranò gli occhi sorpresa ed entusiasta.


Hope fece qualche passo in avanti, ignorò il dolore al ginocchio e scivolò seduta accarezzando i petali dei fiori. Kylar si avvicinò e abbassandosi, le poggiò la mano sul ginocchio creando una patina di cristallo sulla sua ferita esattamente come aveva fatto con il suo dito quando si era tagliata.

- Ti ringrazio. Però anche tu ti sei ferito -

Notò la ragazza osservando la spalla del giovane, un morso era chiaramente visibile. Si potevano vedere i segni dei denti che avevano penetrato con forza la sua giacca lacerandola.

Il ragazzo si rialzò e scosse la testa poggiando la mano sulla propria spalla per generare altro cristallo e curarsi la ferita.

- Non credo che dovresti lasciarla così. Il taglio sembra molto profondo, potrebbe infettarsi -

Disse la ragazza alzandosi da terra per poi avvicinarsi a Kylar. Posò delicatamente la mano sulla spalla del giovane. Lo sentì sussultare leggermente al suo tocco e delicatamente la ragazza, osservò la sua ferita per poi guardarsi attorno alla ricerca di un qualche stagno o laghetto per prendere dell'acqua.

Vide un piccolo laghetto e vi si avvicinò inginocchiandosi poi prendendo la borraccia d'acqua ormai vuota, la riempì e tornò dal ragazzo.

- Dovresti toglierti la giacca e la maglietta. Bisogna disinfettare il taglio - spiegò la bionda.

- Da quando sei diventata una esperta? -

La prese leggermente in giro il ragazzo per poi levarsi giacca e maglietta rivelando un petto allenato e muscoloso anche se non eccessivamente.

- Alion mi ha detto cosa fare se mai mi fossi ferita. Da piccola...giocavo spesso in giardino e capitava che tornassi a casa con qualche graffio -

Spiegò Hope osservando senza parole il ragazzo mentre le sue guance si coloravano di leggero imbarazzo rendendola impacciata.

La ragazza prese un fazzoletto e imbevendolo di acqua si avvicinò a Kylar che nel frattempo si era seduto a terra. Hope si sporse in avanti e cominciò a lavare la ferita con delicatezza per togliere quanto meno la maggior parte del sangue.

- Non faccio fatica a crederci. Sei abbastanza imbranata tu - ridacchiò il ragazzo.

- Ehi! Non è essere imbranata è...ecco inesperienza! - replicò la bionda.


Kylar sollevò le mani come a settare la resa ma gli sfuggì l'ennesimo sorrisetto. Hope mise il broncio e cercò nella sua sacca qualcosa per fasciare la spalla del ragazzo ma questo più veloce le fece segno di non preoccuparsi più di tanto.

- Guarirà da solo. Ti ringrazio ma non c'è bisogno di fasciarlo - le disse il ragazzo.

- D'accordo. Secondo te, dove sono i Flywind? -

Domandò la ragazza osservandosi attorno, quando qualcosa le saettò accanto sferzando e scompigliandole i capelli.

Un esserino di piccole dimensioni ricoperto completamente da piume azzurre volteggiò nell'aria ricongiungendosi a uno stormo di creature simili a lei.

Essi, fecero capolino da dietro le nuvole circondando l'esserino loro simile e volteggiando emettendo un suono stridulo.

- Sembra che li abbiamo trovati. Adesso dobbiamo trovare il modo di prendere una piuma. Come facciamo? - domandò Hope.

Kylar sembrò pensarci su qualche minuto valutando come catturare qualcosa di così veloce. Quando improvvisamente con uno scatto afferrò Hope e le fece abbassare la testa rotolando a terra tenendola tra le braccia e schivando l'enorme ascia che si conficcò a due centimetri dai loro visi.

Una risata forte e chiassosa proruppe nell'aria, i Flywind iniziarono a saettare avanti e indietro ma una rete elettrica li avvolse, la stessa rete tentò di catturare anche Hope e Kylar, ma il ragazzo la tagliò in due per poi alzarsi stringendo Hope al petto.

Kylar si ritrovò a guardare un orco o forse un mezz'orco a giudicare dalla folta chioma corvina che l'essere dalla carnagione verde si scostò con la mano da davanti gli occhi gialli.

L'orco fece un ghigno esibendo le zanne e iniziò a camminare fino a raggiungere l'ascia a pochi metri dai due ragazzi sollevandola con una sola mano con grande facilità.

- Quindi ho preso nella mia rete altri pesciolini eh! Chi siete voi, umani? Dal odore lo sembrate! - 

Disse il nuovo arrivato, tuonando con la sua voce forte e possente.

Kylar portò Hope alle sue spalle e si preparò nuovamente a combattere. Osservando il nemico, pote notare due cose: l'orco era ben vestito e aveva delle armi da taglio oltre all'ascia. Infatti, indossava una giacca azzurra con maniche bianche ben pulita. Guanti marroni ricoprivano le mani una delle quasi aveva stretto il manico dell'ascia portandola su una spalla. 

Kylar notò subito che due cinture intrecciate circondavano la vita del orco reggendo due spade.
Hope, subito si precipitò verso la rete e con un coltello cercò di tagliarla ma venne colpita lei stessa dalla scossa elettrica che le fece scappare un grido di dolore.

- Ehi umana! Io non lo rifarei quei Flywind sono miei. Mi daranno modo di raccogliere un bel gruzzoletto -.

Ghignò l'orco grattandosi l'orecchio decisamente lungo per uno della sua specie. I suoi occhi erano pieni di avarizia la stessa che mostrava, mentre sfregava le mani immaginando la montagna di monete d'oro che avrebbe guadagnato.

- Non sono tuoi! n-non puoi tenerli prigionieri...hanno diritto a essere liberi - disse a quel punto Hope.


Kylar che la pensava esattamente come lei, annuì scattando verso l'orco che nonostante la sua stazza, mollò l'ascia e afferrando i pugnali fece due fendenti a Komuri. Il primo all'altezza del petto il secondo sulla gamba.

- Sei svelto umano! Ma non abbastanza - 

Disse il nemico fiondandosi su Kylar, afferrò le sue braccia dandogli una testata che lo stordì poi sollevandolo lo lanciò verso un albero facendogli battere la schiena.

Il ragazzo sentendo i polmoni svuotarsi d'aria quando impattò contro l'albero tossi cadendo a terra, fece perno sulle braccia spingendo con le mani e si rimise in piedi generando dei pugnali con il cristallo, subito li lanciò contro l'orco. 

Questo schivò i primi due per poi afferrare il terzo spezzandolo con le sue forti zanne. Dopodiché prese l'ascia e con la sua grande forza, la lanciò verso il ragazzo.


- Attento Kylar! - gridò Hope al amico.

Il ragazzo ruzzolò di lato e generò un bastone di cristallo per poi correre verso l'orco sentendo alle sue spalle l'ascia lacerare i busti degli alberi facendoli cadere uno dietro l'altro per poi conficcarsi in un enorme pietra.

Il bastone impattò sulla spalla e lo stomaco del nemico con colpi molto forti ma l'orco lo afferrò con le braccia e lo sollevò sollevando con esso anche Kylar che approfittando del blocco delle mani del avversario, scese a terra, generò un pugnale e lo affondò nel fianco del avversario che ringhiando di dolore, gettò il bastone tirando un calcio al ragazzo facendolo cadere indietro.

Kylar ruzzolò indietro ma si rialzò quasi subito. Aveva il fiato corto, la ferita che gli aveva provocato il goblin aveva cominciato a sanguinare e bruciare. Il ragazzo trasformò il braccio in artiglio e guardò verso Hope che era riuscita a tagliare la rete.

La ragazza era coperta da ferite, con i capelli scompigliati e tremante aveva sopportato le scariche riuscendo a liberare i Flywind. 

Era in ginocchio e guardava le creaturine azzurre che fluttuavano intorno a lei, con un piccolo sorriso.

Kylar guardò verso l'orco che si era estratto il pugnale ringhiando seccato.

- Non avresti dovuto farlo. Di te umana mi occuperò più tardi...prima è il turno del tuo amichetto - 

Disse l'orco allungando la mano
l'ascia vibrò e si distaccò dalla roccia volando nella mano del orco che la rilanciò verso Kylar.


Il ragazzo chiuse gli occhi e quando li riaprì, spiccò un salto, poggiò i piedi sul manico dell'arma e dandosi la spinta allungò l'artiglio afferrando il collo del nemico per poi bloccarlo a terra. 

Kylar, trasformò poi anche l'altra mano in artiglio e fece per colpire l'orco.

- Ohi ohi umano sta calmo! -

Disse quest'ultimo alzando le braccia in segno di resa. Una goccia di sudore scivolò dal suo collo mentre deglutendo pensava a ogni possibile modo per liberarsi.

- K... Kylar fermati ti prego. Basta combattere! -

Quando il ragazzo sentì la voce della bionda, si voltò verso di lei. La ragazza era in piedi circondata dai Flywind che sembravano quasi giocare con lei.

- Ti prego...non ucciderlo. -

Implorò la bionda con uno sguardo triste e debole. Kylar guardò l'orco poi scostò l'artiglio di cristallo tenendo comunque la guardia alta.

- Perché volevi catturare i Flywind? E poi tu...chi sei? - domandò la ragazza al orco.

Questo si alzò e si spazzò i vestiti dalla polvere e dalla terra poi guardò verso la bionda, sorpreso che lui avesse evitato la sua morte.

- Mi chiamo Gart sono un mezz'orco. Volevo catturare i Flywind per guadagnare qualcosa al mercato nero, ovviamente! - 

Disse il verde incrociando le braccia, osservando prima Kylar poi Hope.

- E voi mocciosi umani me lo avete impedito. - ringhiò.

Improvvisamente, i Flywind circondarono Gart e un turbine lo fece sollevare nonostante le sue innumerevoli lamentele.

- Fermi! Stupidi pennuti odiosi! Mettetemi giù! - 

Si dimenò l'orco mentre ruzzolava nel vento generato dalle creature. Hope tirò un sospiro e affiancando Kylar guardò l'orco.

- Se prometti di rigare dritto e non infastidire più i Flywind, allora sarai libero - disse la ragazza.

- E come faccio a pagare la birra, la casa e le donne!? Umana non ci penso...ok ok mi arrendo va bene! - urlò Gart stanco di girare come una trottola.

Hope guardò i Flywind e questi dispersero il vento facendo cadere l'orco di faccia. Il primo Flywind che avevano incontrato sfregò il musetto sulla guancia della bionda che lo accarezzò ridacchiando, facendo sfuggire un sorriso sollevato a Kylar.

- Maledizione...voi umani portate solo guai! - 

Ringhiò l'orco passando la mano dietro la nuca e alzandosi da terra. Hope gli si avvicinò le era venuta una buona idea.

- Invece di fare il bracconiere...non vorresti vivere grandi avventure? Io voglio creare una gilda e credo che sarebbe il posto perfetto per uno con le tue abilità. Che ne dici? - 

Domandò la biondina portando le mani incrociate dietro la schiena. Gart ci pensò qualche secondo poi la guardò annuendo.

- Così potrei evitarmi di dover pagare l'affitto...e va bene! Ma voglio birra e rum! E deve sempre esserci un cosciotto di Bulfago a cena! -

Disse l'orco porgendo la mano verso Hope.

- Affare fatto! Benvenuto in squadra -

Rispose la bionda stringendo la grossa mano di Gart con la sua più piccola e delicata.

- Il mio nome è Gart signorina! - disse l'orco ghignando.

- Io sono Hope e lui Kylar - rispose la bionda sorridendo.



Il trio si avviò verso il sentiero che portava alle pendici del monte. Quando Hope notò cadere qualcosa poco più indietro. Si avvicinò notando cosa fosse: era una piuma azzurra.

La ragazza la raccolse e con un sorriso carico di gratitudine, raggiunse Kylar e Gart.

 
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Quando il ragazzo prese la lettera tra le mani, gli sfuggì un piccolo sorriso. Aprì la busta e si appoggiò a un albero iniziando a leggere quando di colpo, venne raggiunto dal amico dai capelli rossi.

- Alla fine è arrivato il momento. Il torneo inizia domani, come ti senti? - domandò quest'ultimo.

Takeshi sorrise mostrando la lettera a Tristan che rispose con un fischio di stupore.

- è arrivata...la lettera...la sua lettera. Dice che ha intrapreso la sua prima esplorazione - spiegò il giovane.

- Allora dobbiamo fare del nostro meglio per mantenere la promessa! - rispose Tristan.

Takeshi annuì e guardando il sole tramontare, seguì l'amico dentro l'accademia pronto a fare del suo meglio al torneo di Loyality.

 
ANGOLO DELLA LOCANDA
 
Ma salve amici carissimi! Ed è finito un altro capitolo. Questo capitolo è iniziato con un time skip di sette anni. Abbiamo visto cosa è successo ad Hope e Kylar, assistendo alla loro prima avventura che è terminata niente meno che con un nuovo membro per la gilda di Hope. 

Ed è così che il mezz'orco Gart si unisce al duo. Infine ecco tornare in scena il duo Takeshi e Tristan che rivedremo presto alle prese con il torneo di Loyality.

Detto ciò non mi resta che darvi il benvenuto al prossimo capitolo. Si ringrazia DiasproInmay per il personaggio di Rilas.

Gart 

  
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