Quando Hermione aveva varcato la porta di casa e aveva visto una tazza mezza rotta appoggiata nel tavolino d'ingresso, aveva capito subito che qualcosa non andava. C'era un silenzio innaturale per un pomeriggio di giochi tra James, Rose ed Albus.
C'era troppa calma e quella tazza lasciata lì abbandonata non faceva presagire niente di buono. «Ron!» chiamò. Ma rispose solo il silenzio. Salì al piano di sotto e finalmente inizio a sentire vociare e il rumore dell'acqua corrente provenire dal bagno.
Tirò un sospiro di sollievo: erano ancora tutti vivi, forse.
Avvicinandosi alla porta del bagno, sentì Rose piangere e Ron cercare di consolarla. Senza attendere oltre, spalancò la porta del bagno. Rose aveva un taglio al centro della mano e Ron le teneva la mano sotto l'acqua e con l'altra le accarezzava la testolina bionda. «Che è successo?» chiese Hermione preoccupata.
«Oh, Hermione!» esclamò Ron. «Dov'è il dittamo? L'ho appellato ma non è arrivato» disse serio.
La bambina intanto piangeva e chiamava la mamma, probabilmente per i suoi due anni si sentiva in punto di morte ma avvicinandosi, Hermione, aveva visto che non era niente di grave. Aprì la specchiera sopra il lavandino e prese una boccetta di essenza di dittamo. Ron le lanciò un'occhiata in imbarazzo. «L'armadietto era chiuso, non poteva uscire» spiegò debolmente Hermione.
Ron chiuse il rubinetto e cercò di asciugare la zona, tamponando con l'asciugamano. «Brucerà un po'» disse Hermione. Intanto la bambina aveva smesso di piangere, adesso singhiozzava solamente.
«Puoi tenere la mano di papà quando brucia» disse Ron prendendo la manina della figlia.
Hermione guardò il marito per qualche secondo pensando che nonostante le sue insicurezze era davvero un bravo padre. Sorrise e col contagocce fece scendere due gocce di dittamo che piano piano iniziarono a chiudere la ferita. La bambina strizzava gli occhi e teneva fortissimo la mano del padre. «Sei stata coraggiosa come una vera Grifondoro» le disse Ron prendendola in braccio e portandola nella sua cameretta.
Ron ed Hermione scesero al piano di sotto. «Hermione mi dispiace non sono stato attento mi sono girato un attimo e-»
La donna non lo stava più ascoltando, stava fissando la tazza mezza rotta appoggiata sul tavolino in entrata. Era tanto persa ad osservarla che non si era accorta che Ron era andato in cucina a preparare il tè. Hermione lo raggiunse.
«Sei un buon padre, capita a tutti di distrarsi» lo rassicurò. Ron fece una smorfia poco convinta. Hermione prese un respiro profondo. «E presto lo diventerai per la seconda volta» aggiunse sorridente.
Hermione sentì il rumore di una tazza cadere sul pavimento e rise leggermente. Ron era proprio l'uomo della sua vita.