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Autore: Gaia Bessie    28/09/2020    1 recensioni
«Non penso di sapere come si fa» Sugawara è sinceramente disperato. «A superarla».
Pensa che lui è innamorato di Kiyoko in maniera differente dagli altri: non una sterile infatuazione frutto di quella bellezza violenta, non il semplice attrito tra pelle e pelle, ma l’ama placidamente, dolcemente. Domandandosi continuamente se a lei possa bastare, quell’unico amore che lui è in grado di darle.
«Lo sai» risponde lei, sfiorandogli il cuore con le dita – e macchiandosele di sangue
[Sugawara/Shimizu | Sei Drabble | Questa storia partecipa al contest "Profumo d'autunno" [drabble contest] indetto da LuNe_EFP sul forum di EFP]
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiyoko Shimizu, Koushi Sugawara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Alcune necessarie precauzioni da prendere prima di leggere questa storia (anche dette note d'autore):

Questo è uno di quei rari casi in cui, le mie note d'autore, vanno inserite prima della storia. Per prima cosa, io mi scuso sinceramente con chi frequenta abitualmente il Fandom, per questo mio tentativo ingenuo di sostenere una coppia che, probabilmente, sosterrò sempre e solo io.
La storia è ambientata in un punto indefinito degli eventi canonici e, in gran parte, si rifà alla scena in cui Kiyoko prende le mani a Suga (spoiler della storia: la battuta sul matrimonio è un riferimento proprio a quella scena).
I titoli delle drabble sono l'ennesima mia trovata stupida: il titolo è "Brachicardia" e il perché è più o meno chiaro dal testo. I titoletti dall'uno al cinque sono i sintomi della brachicardia, mentre il sesto è materialmente la cura. Scusatemi anche per questo, a volte mi convinco di avere un certo senso dell'umorismo.
Inoltre, la canzone tra le drabble è Vuoi sposarmi di Irama, mentre invece tutte e 6 le drabble si basano su questa frase: «Anche nel dolore v'è un certo decoro, e lo deve serbare chi è saggio» - Seneca
Spero di non essere andata OOC, ma come primo tentativo penso di essere soddisfatta. Lo dico ora, richiedetemelo tra cinque minuti, così possiamo farci grasse risate.
Grazie per aver letto questa storia

Gaia


Bradicardia

 
Tutti abbiamo una ferita segreta per riscattare la quale combattiamo.
(Italo Calvino)
 
{1 – Fatica}
 
No, non hai vinto
Una stupida serenata
E mi hai respinto
Mille volte ma sei tornata
 
Shimizu lo sa – e lo sa come è a conoscenza di avere due braccia e due gambe – che Sugawara è ferito. Che la notte gli duole qualcosa che non è né braccia né gambe e, allora, non riesce a dormire.
È l’amor proprio, a dolergli: durante gli allenamenti, Sugawara deve fermarsi a prendere fiato, quasi come faticasse a farsi battere il cuore.
Lo trova la sera, sotto un albero, a perdersi nella notte lucida di stelle. Sta tremando.
Lui la guarda ed è stanco di una stanchezza che spaventa: Kiyoko non riesce – proprio non riesce – a lasciarlo lì, sbiadito dalla luce riflessa.
Ma Sugawara scuote il capo, ha un sorriso che inquieta.
«Sei tornata?».
 
[114 parole]
 
 


{2 – Dispnea}
 
Me ne approfitto
Quante volte me l'hai perdonata
Continui a dirlo
Troverai un'altra fidanzata
 
 
«Certo che sono tornata» Shimizu si riscopre incerta, sotto lo sguardo placido di Sugawara. «Pensavo che tu…».
Lui la guarda – ha perso le parole, lei le ha prese con sé, il giorno in cui gli ha voltato le spalle ed è corsa via.
«Non pensavo sapessi perdonare».
Perché è il perdono concessogli – no, che le ha strappato via dal cuore – che lo ferisce più di ogni altra cosa; ma Suga è determinato a non mostrarle come ogni respiro sia divenuto doloroso, come ogni battito sia in grado di stracciarlo in filamenti insensati e privi di scopo.
«E tu?».
Sugawara abbassa lo sguardo. Shimizu inghiotte quella consapevolezza dolceamara – l’ha ferito a morte, ancora una volta.
 
[114 parole]
 
 


{3 – Dolore toracico}
 
Non sai che dire
Ti ho strappato tutte le parole
 
 
«Non penso di sapere come si fa» Sugawara è sinceramente disperato. «A superarla».
Pensa che lui è innamorato di Kiyoko in maniera differente dagli altri: non una sterile infatuazione frutto di quella bellezza violenta, non il semplice attrito tra pelle e pelle, ma l’ama placidamente, dolcemente. Domandandosi continuamente se a lei possa bastare, quell’unico amore che lui è in grado di darle.
«Lo sai» risponde lei, sfiorandogli il cuore con le dita – e macchiandosele di sangue.
Suga vorrebbe dirle che è stanco, no, esasperato. Che non riesce a guardare oltre le attenzioni che gli altri le dedicano, che la ama e vorrebbe poterlo dire a tutti.
Ma come si fa a pronunciare quelle parole?
 
[114 parole]
 
 


{4 – Vertigini}
 
E mi hai cercato dentro un altro sguardo
Per poi capire che non vuoi nient'altro
 
 
Shimizu si domanda come sia possibile, per Suga, essere così composto di fronte a quel fremito che gli rompe le ossa, privandolo dell’equilibrio. Come sia possibile, per lui, riuscire a ragionare nel momento in cui, lei, vorrebbe solamente mettersi a gridare – ma le tremano le mani, le gambe e tutto il resto; se si mettesse a urlare crollerebbe a terra, sulle proprie ginocchia.
«Io non so superarti» prosegue, lui, calmo. «Non… non è per Tanaka. È per tutto quello che significa».
Lei sta tremando: forse le tremano persino le corde vocali perché, per quanto provi ad articolare un suono, non escono le parole.
A Sugawara si addolcisce lo sguardo, mentre l’avvolge nella propria giacca.
 
[114 parole]
 
 


{5 – Ipotensione}
 
Solo la pioggia
Ci abbraccerà
Ma nonostante tutto tu non sei ancora scappata
 
 
C’è ancora qualcosa che duole, in Sugawara, al pari di un osso rotto o un muscolo strappato, qualcosa che lo costringe a zoppicare al ritmo di un cuore bradicardico.
Kiyoko sa. Sa che il motivo è lei, che Suga zoppica al ritmo dei loro sogni infranti e, allora, camminare altro non è che l’ennesimo peso che la vita dona, da sopportare silenziosamente.
Non dirà una parola, Sugawara, camminerà sopra le ossa che dolgono, sotto la pioggia e, allora, chi potrebbe dire se sta piangendo?
Kiyoko gli restituisce la giacca, imbarazzata.
«Grazie» mormora.
Lui sorride. «Ma non basta per volermi sposare, non è vero?».
Lei vorrebbe ridere, ma le esce solamente un suono strozzato e innaturale.
 
[115 parole]
 
 


{6 – Pacemaker}
 
Quelle volte che mi hai visto in ogni modo
Anche steso a terra per strada
Tu sei l'unica folle che ancora mi ama
 
 
«Come potrebbe bastare» commenta lui, amaramente. «Se avessi desiderato rimanere, allora tu…».
Lo avresti detto, vorrebbe dirle, ma Kiyoko è parca di parole come lo è di sentimenti – e, allora, anche le speranze rimangono frammenti indegni in un mare di realtà.
Ma lei lo guarda, e forse ha gli occhi lucidi o è solamente sporca di pioggia, e gli sfiora il braccio quasi come le appartenesse.
«Resto» mormora.
Forse non basterà per lenire il dolore – per rinsaldargli le ossa e ricucirgli i muscolo – ma Suga sorride e, in quel momento, è di nuovo Freschezza-kun.
Le porge la mano. Questa volta, in lui vive l’assoluta certezza che Shimizu la prenderà.
 
[109 parole]
   
 
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