Quando Ginny era arrivata ad Hogwarts, si era sentita un po' a casa. Sapeva che Fred e George la prendevano in giro quando dicevano che doveva affrontare una prova difficilissima ma sapeva anche che poteva contare su di loro, su Percy e Ron. Era anche consapevole del fatto che non avrebbe dovuto fidarsi di quel diario che rispondeva alle sue affermazioni. Ma a Ginny piaceva tutto ciò che era complicato.
Tom, il diario, gli aveva detto di essere un ricordo. Ma cosa significava?
Probabilmente avrebbe dovuto farlo vedere a Percy o addirittura alla McGrannit o a Silente. Però Tom era così carino con lei. Era comprensivo e la ascoltava, gli aveva parlato perfino di Harry e lui si era dimostrato attento. Non la prendeva in giro come avrebbe fatto qualsiasi suo fratello.
Gli aveva anche detto che ultimamente aveva buchi di ore in cui non ricordava niente, una notte si era svegliata con la tunica sporca di sangue e piume di gallo ma lei non ricordava dov'era stata e neanche perché fosse ridotta in quel modo.
Stavano succedendo cose strane a scuola, alcuni studenti erano stati trovati pietrificati: aveva detto anche questo a Tom.
Ginny sentiva un costante senso di ansia e paura premerle nel petto, come se stesse facendo qualcosa di sbagliato, ma cosa? Lei non ricordava niente. Non poteva essere responsabile di una cosa che non ricordava, no?
Alzò lo sguardo mentre Percy la scrutava, ultimamente non stava molto bene, era pallida e mangiava poco. Percy era convinto fosse dovuto all'influenza ma Ginny aveva solo paura e non sapeva con chi sfogarsi. Non poteva dirlo ai suoi fratelli e l'idea di scrivere a Tom le metteva ancora più angoscia. Prese un profondo respiro e immerse la piuma nella boccia di inchiostro.
"Tom, tu sei sicuro di essere solo un ricordo?" attese qualche secondo e poi, come sempre, l'inchiostro si assorbì nelle pagine del diario e piano piano spuntò la risposta alla sua domanda.
"Certo, Ginevra, cos'altro potrei essere?"