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And yet here we are
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I | Incubi [110w]Il letto di Geralt è umido di sudore, è un pantano d’incubi in cui affonda senza lamento. È grumi di rabbia repressa che strisciano tra lenzuola e siedono sul torace duro – e lui, fiera indomita, muscoli da toro e mani feroci, apre occhi come tizzoni nella notte, mastica respiri e ruota il capo. Un solo gesto, nessun rumore: il risveglio del lupo. Ma Jaskier non teme l’asprezza del suo volto; spia, invece, tra le crepe, alla ricerca di quanto sotto si cela. «Brutti sogni?» «Pessimo risveglio.» precisa Geralt. La smorfia fiacca, l’offesa spuntata. Jaskier sorride, ha tra le labbra una nenia e un bacio che sa di erbe e sudore.
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II | Battibeccare [120w]Geralt ha braccia giunte, sguardo fosco e una ferita alla tempia. «C’era un mostro, l’hai visto! Come potevo sapere saresti comparso tu?» «Mi hai chiamato e sono accorso, dannato bardo!» una spazzata della mano; Geralt punta il comò su cui giace un pugnale insanguinato. «E cosa t’è saltato in mente di lanciarmi la tua unica arma di difesa in quella ridicola maniera? È un coltello, non fiori a un matrimonio reale.» «Queste mani sono fatte per tenere un liuto, ok? Non per impugnare coltelli.» Geralt ringhia. Jaskier azzarda il sorriso. S’avvicina, siede sulle sue cosce, intinge dita nell’unguento e parla con la voce languida d’una serenata d’amore «Ovviamente, alla bisogna, sanno anche dar sollievo.» Il lupo si cheta. «Sarà meglio.»
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III | Fare un'azione buona [130w]Brandelli di Viverna e tanfo di morte – i conati rivoltano lo stomaco di Jaskier quando entra in stanza. Geralt è in piedi, una ferita spalanca la schiena e vesti strappano la pelle, snudano le ossa a ogni strato levato. Jaskier lo vede piegarsi in avanti – una torre presa d’assedio e ormai vinta, sull’orlo del crollo. «T’avevo detto di fuggire, ma che posso saperne io, di sopravvivenza?» l’afferra alla vita. Le mani scivolano tra i liquidi; sotto, il corpo di Geralt trema, sfinito – e lui geme, un latrato basso, zuppo di dolore. «Taci, dannazione…» come i lupi feriti, ferisce a sua volta. Jaskier tace. Geralt gl’afferra il polso, debole – scuse e suppliche nascoste tra fondali dorati. A Jaskier non serve altro. Nemmeno lui ha intenzione di fuggire.
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+ | Orso [125w]Jaskier cade. Ancora. Si rialza. Ancora. Intorno a lui una locanda con pavimenti di budino e pareti di glassa, molli, come le sue gambe. Sta di nuovo cadendo, ubriaco ma non abbastanza da non capirlo. E poi il braccio di qualcuno lo salva, e Jaskier vola. Sollevato di peso, rovesciato su una spalla dura e larga e avvolto dal profumo di sangue e cuoio, dall’odore di Geralt. Non avevano litigato? Forse è ubriaco abbastanza. «Così può bastare, bardo.» Ma la voce di Geralt, mentre lo trascina su per le scale è il raglio borbottante di un orso e Jaskier riconosce la nota di perdono. La stessa che, una volta steso a letto, ritrova nella sua ruvida carezza e in un bacio a fior di labbra. |
Era da un po' che avevo tra i piedi la prima e la seconda drabble e ancora non mi ero decisa a pubblicarle, perché non avevo voglia di aprire l'ennesima raccolta, poi è arrivata la Corsa delle 24h e alla fine ho deciso che invece di un'intera raccolta, per ora, la pubblico come unico capitolo (in futuro si vedrà se ne aggiungerò altri o meno). Io conoscevo solo le 5+1 fic e qui teoricamente mancherebbero due scene... ma non ho la forza di scrivere quelle mancanti, quindi per questa volta ci accontentiamo tutti di una 3+1 fic, che già ho problemi a farmi piacere l'ultima. p.s. Il titolo è una citazione di Jaskier. I titoli delle drabble invece sono i prompt delle challenge.
La prima drabble era stata scritta per un vecchio Drabble event di Piume d'ottone Le ultime tre drabble sono state scritte per la Corsa delle 24h - edizione speciale @La torre di carta |