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Autore: vannagio    19/08/2009    4 recensioni
Albus ha appena conosciuto Scorpius. Suo zio Ron gli ha consigliato di non frequentarlo. Perchè? Perchè tutti sembrano sapere qualcosa che ha a che fare con suo padre e di cui lui, invece, non è a conoscenza?
Spero di avervi incuriosito...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il Marchio Nero



La cena era appena terminata e tutti cominciarono ad alzarsi dai tavoli per raggiungere i rispettivi dormitori. Albus salutò velocemente sua cugina Rose e poi, insieme a Scorpius e agli altri Grifondoro del primo anno, seguì i prefetti.
Sua cugina Victorie era perfetta nel ruolo di guida/prefetto. Aveva ereditato dalla nonna Molly la capacità di far indietreggiare con un solo sguardo anche i ragazzi più prepotenti; da sua madre Fleur, invece, aveva preso i lunghi e fluenti capelli biondi-argentati, che erano individuabili in mezzo alla folla anche a decine di metri di distanza. Così per i nuovi arrivati non fu difficile seguirla e stare al passo.
Albus intercettò Frank ad un paio di metri da loro, ma prima che il piccolo Potter potesse aprir bocca per chiamarlo, Frank gli lanciò un’occhiata carica di incredulità e delusione. Poi distolse lo sguardo e si allontanò ancora di più. Preso alla sprovvista da quel comportamento, Albus abbassò gli occhi imbarazzato.
<< È colpa mia! >>, disse Scorpius tetro.
Probabilmente aveva notato lo sguardo di Frank.
<< Non dire assurdità >>, tagliò corto Albus, anche se in cuor suo sapeva che Scorpius aveva ragione.
Perché tutti si erano dimostrati così cattivi e privi di tatto nei confronti di quel ragazzino? In fondo non sembrava pericoloso. Per quanto ne sapeva Albus, sembrava un tipo a posto. Dopo tutto era pur sempre un Grifondoro, giusto?

Giunti davanti alla Signora Grassa, Victorie pronunciò la parola d’ordine “Barnaba il babbeo” e tutti entrarono nella calda e accogliente Sala Comune di Grifondoro.
Il fuoco scoppiettava nel camino e Albus non vedeva l’ora di salire nel dormitorio, togliersi i vestiti umidi e perdersi tra le coperte del suo letto…
Era ancora immerso in quei così attraenti pensieri, quando una voce lo fece saltare letteralmente in aria.
<< BENVENUTO FRATELLINO! >>.
Era suo fratello James, che lo aveva colto di sorpresa, urlando alle sue spalle. Albus imprecò, rivolgendo a James degli epiteti, che di certo sua madre non avrebbe gradito.
<< Ti ringrazio dei complimenti, Al. Sono contento che dopo anni di duro lavoro, sono riuscito ad infilarti qualcosa in quella zucca vuota. Comunque sono felice che tu sia finito a Grifondoro. Non avrei retto il disonore di avere un fratello Serpeverde >>, disse James, ridendo fragorosamente.
<< Hai fatto già amicizia, vedo! >>, continuò, lanciando uno sguardo indagatore verso Scorpius, il quale sbiancò completamente, una volta compreso che si stava parlando di lui.
<< Si, questo è Scorpius Malfoy. Scorpius, ti presento mio fratello maggiore, James. Lui è al secondo anno >>, disse Albus, con una smorfia, come se avere un fratello maggiore fosse la più grande tra le sventure.
<< Piacere >>, bisbigliò Scorpius, con la tipica espressione di chi vorrebbe trovarsi a tutti i costi in un altro posto.
<< Piacere mio. Non hai molti ammiratori qui, ma a me basta sapere che sei un Grifondoro… benvenuto nella nostra casa! >> esclamò James, sorridendo e porgendo la mano a Scorpius.
Albus trasse un sospiro di sollievo: almeno il fratello non lo aveva messo in imbarazzo con comportamenti anomali.
Dal canto suo, Scorpius riacquistò un po’ di colore e sorridendo a sua volta, disse: << Grazie >>.
Mentre James raggiungeva i suoi compagni di bricconate, Albus e Scorpius si diressero al loro dormitorio. Varcata la soglia, trovarono Frank e altri due ragazzi, che Albus aveva visto smistare ma di cui non ricordava i nomi, intenti a infilarsi il pigiama. Dalla faccia di Frank, il ragazzo capì che non era il caso di parlare, così lui e Scorpius iniziarono a cambiarsi in silenzio.
Ad un certo punto Al notò il pigiama arancione sgargiante di Scorpius.
<< Sei un tifoso dei Cannoni di Chudley? >>, chiese stupito.
<< Da prima che sapessi pronunciare la parola Quidditch >>, rispose lui orgoglioso.
<< Io gli adoro! La mia camera è tutta tappezzata di poster arancioni. Ne ho portato qualcuno, li vuoi vedere? >>.
E senza attendere una risposta Albus aprì il baule e tirò fuori tre poster extralarge, che ritraevano i sette giocatori mentre volavano, facevano capriole in aria e picchiate mozzafiato.
<< Wow! >>, esclamò Scorpius.
<< Questa estate sono andato a vedere la finale del campionato. Mio padre lavora al ministero e ha sempre i biglietti gratis per tutta la famiglia. È stato spettacolare: una delle giornate più belle della mia vita >>, raccontò Albus con sguardo sognante.
<< Che fortuna! Vorrei avere anch’io un padre che lavora al ministero >> si lamentò Scorpius, ammirando con occhi avidi i poster.
<< Cosa fa tuo padre? >>, domandò curioso Albus.
<< Uccide Babbani! >>.
Non era stato Scorpius a rispondere, ma Frank.
<< NON E’ VERO!! >>, urlò Scorpius rosso in volto.
Albus era scioccato: come poteva Frank dire una cosa del genere?
<< Si invece! Del resto era anche la professione di tuo nonno, no è vero? >>, replicò Frank, con un’espressione carica d’odio dipinta sul viso.
<< SMETTILA! >>.
La faccia di Scorpius era diventata della stessa tonalità delle tende e le lacrime iniziavano a riempirgli gli occhi.
<< Frank si può sapere che cosa ti prende? >>.
Albus non riusciva a riconoscere il suo amico. Era stato sempre un ragazzo bonario, sereno e simpatico, incapace di fare del male ad una mosca. Adesso invece…
<< Di un po’, Malfoy… >>, continuò Frank, << Tuo padre ce l’ha ancora il Marchio Nero? >>.
Prima che Frank potesse finire la frase, Albus vide una macchia biondo platino sfrecciare davanti a lui e catapultarsi su Frank. In men che non si dica, ai suoi piedi, Frank e Scorpius si stavano azzuffando selvaggiamente. Ci volle qualche secondo prima che Albus ricollegasse il cervello alle gambe e corresse a dividere i due ragazzi.
Era sconvolto: Scorpius gli era sembrato un tipo pauroso, troppo mingherlino per affrontare una rissa e invece, eccolo là, che scalciava e tirava pugni per colpire, il più possibile, la faccia di Frank.
<< Adesso basta! >> urlò Albus, che grazie all’aiuto degli altri due ragazzi era riuscito a separare i due litiganti.
<< E tu? Si può sapere da che parte stai? >>, chiese rabbioso Frank.
<< Dalla parte di Grifondoro! Non dovremmo litigare tra noi >>, rispose Albus.
<< Lui non è un Grifondoro! >>, disse uno degli altri due ragazzi, additando Scorpius.
<< Ma di che diavolo stai parlando? Non hai sentito il Cappello Parlante? >>, domandò Albus.
Ma cosa stava succedendo? Erano tutti impazziti?
<< Lui è una Serpe, come tutta la sua famiglia. Il suo posto non è qui, ma a Serpeverde >>, spiegò Frank.
<< Ma che scemenze vai dicendo? Rose è finita a Corvonero, anche se tutti in famiglia siamo a Grifondoro, eppure nessuno degli studenti si è lamentato o ha cercato di linciarla in questo modo! >>.
Albus non riusciva a capire quale fosse il problema.
<< Quindi stai dalla sua parte? Preferisci lui a me, il tuo migliore amico? >>, chiese Frank guardando Albus dritto negli occhi.
<< Non sopporto le ingiustizie, nemmeno quando sono gli amici a compierle. Scorpius è un Grifondoro, punto e basta! >>, rispose Albus gonfiando il petto.
<< Ho capito! >>.
E dicendo così, Frank salì sul letto e chiuse le tende con rabbia. Gli altri due ragazzi fecero lo stesso.
Il giovane Malfoy, che ansimava e aveva il viso graffiato, fissò Albus per qualche secondo. Il suo era uno sguardo enigmatico, che Albus non riuscì a decifrare.
Poi all’improvviso, esclamò: << Mio padre non mai ha ucciso nessuno! >>.
Immediatamente sparì dietro le tende del suo letto a baldacchino.
Albus rimase imbambolato per un attimo, poi anche lui si infilò sotto le coperte, sospirando pesantemente.
Si era perso qualche passaggio… cosa era quel… come lo avevano chiamato?
Segno Scuro? No… MarchioMarchio Nero, si…
Cosa era un Marchio Nero?
Si ripromise di chiederlo a Rose l’indomani.
“Lei sa sempre tutto”, pensò.
Poco dopo si addormentò, non prima, però, di sentire qualcuno, nel letto accanto al suo, singhiozzare silenziosamente.

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Nota Autore:
Ringrazio Lady Lily, _Polla_, natalia e lumamo64 che hanno recensito la mia ff incoraggiandomi.
Sono contenta e stupita che qualcuno trovi interessante la mia storia, visto che sono ancora una novellina in questo campo. Spero di essere all'altezza delle vostre aspettattive.
Ringrazio anche chi mi segue e chi mi ha aggiunta tra i suoi preferiti.
P.S.: per Lady Lily - In questo caso non è stata Rose a scegliere di andare a Corvonero, ma è stato il cappello parlante a decidere per lei. Far andare tutti a Grifondoro mi sembrava una scelta banale e scontata. Inoltre nell'epilogo del settimo libro, Ron dice che sua figlia ha ereditato il cervello di Hermione e come tutti sappiamo "un ingegno smisurato per il mago è un dono grato" è il motto dei Corvonero.
A presto e al prossimo capitolo. Saluti da Vannagio
   
 
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