Sirius Black/ I Maladrini

«Non ci vedo molto, mi sembra solo un ammasso di punti a casaccio» gracchiò annoiato; mise le braccia sotto la testa a mo’ di cuscino e si beò del contatto con l’erba fresca.
«Hai la stessa sensibilità di un cane che scodinzola» ribatté James aggiustandosi gli occhiali perennemente storti.
Peter rise di gusto.
«Avrà le pulci» sghignazzò Remus.
Sirius emise un rabbioso ringhio distorto.
«Le stelle non sono altro che la nostra impronta infinita nell’universo» convenne James solenne.
Uno scoppio di risate irruppe nel silenzio della notte.
Anni dopo, dalla sua cella ad Azkaban Sirius osservando le stelle non seppe dire cosa fossero, ma con certezza seppe cosa  gli ricordassero.