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Autore: kurooreo    06/10/2020    1 recensioni
Raccolta di one-shots a tema sovrannaturale incentrate su kurotsukki, scritta per il writober 2020 indetto da Fanwriter.it
01. L'uomo che viveva sulla Luna ed il nobile: Conosce, mio Signore, la storia dell'uomo che viveva sulla Luna? ( royal au ; prompt: luna )
02. Le onde del bosco: Come prima escursione progettata insieme, la loro prima sera non prometteva affatto bene. ( prompt: radio )
03. Scolpito: Il medesimo uomo gli apparve in sogno.( sculptor!tsukishima ; prompt: scultura )
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Tetsurou Kuroo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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prompt: radio
 

 

 

Le onde del bosco

 

 

« Perfetto, abbiamo perso la strada per il camping. » Tsukishima roteò gli occhi.

Come prima escursione progettata insieme, la loro prima sera non prometteva affatto bene. E come se non bastasse, le batterie dei loro smartphones scarseggiavano. 

« Aspetta Tsukki. E se provassimo lì? »

Il ragazzo dai capelli corvini accennò ad un’abitazione che spuntava in mezzo ad una radura. Non era facile scorgerla se non veniva illuminata dalla tenue torcia del proprio telefono nella salda presa di Kuroo. Tsukishima seguì il fascio di luce e quasi sbiancò.

« Ma ti è dato di volta il cervello?! »

« Eddai, ne approfitto almeno per ricaricare il telefono... » Kuroo espose la sua proposta.

Il ragazzo dai capelli biondi replicò invece concitato, non affatto convinto dell’idea dell’altro. « Come può venirti anche solo l’idea di entrare in una casa visibilmente abbandonata nel bel mezzo del nulla? »

« Punto primo, — Kuroo alzò un dito per la sua conta — non siamo nel bel mezzo del nulla ma in un bosco. Seconda cosa, non dirmi che hai paura, Tsukki... »

Tsukishima girò di scatto la testa. « Ah?! »

Kuroo inclinò la testa con un piccolo sorriso sornione sulle labbra. « Ow Tsukki, mi sa che hai visto troppi film dell’orrore. Non dirmi che hai paura dei fantasmi! »

« Non essere stupido! » Ribatté risentito.

« È molto carino invece, ma non temere! Posso tenerti per mano— »

« Vedi di fare in fretta. » Tsukishima accelerò il passo in direzione dell’abitazione, lasciando dietro l’altro.

L’abitazione in questione era di medie dimensioni, le pareti erano in pietra e sulle imposte mostravano piccole decorazioni tipiche della zona ormai sbiadite per la poca cura arrecata.

Giunti alla porta, i due ragazzi esitarono per un momento in procinto di girarsi sui propri tacchi; tuttavia, preso dallo slancio, Kuroo bussò alla porta. Al tocco del ragazzo, la porta venne sospinta indicando loro di non essere stata chiusa in precedenza.

A tal punto, i due ragazzi si lanciarono uno sguardo interrogativo.

« Forse è veramente abbandonata. »

« Bene, ora che l’hai visto con i tuoi occhi possiamo tornare indietro e cercare aiuto. »

« Facciamo una toccata e fuga? » Kuroo propose nuovamente.

Tsukishima spalancò gli occhi da dietro gli occhiali. « Cosa?! »

« Giusto il tempo di caricare il telefono. »

« È violazione di domicilio! »

« Ma se hai detto tu stesso che è abbandonata! »

« Ciò non ti permette di fare come ti pare!” Tsukishima si massaggiò le tempie, prevenendo il mal di testa che gli sarebbe giunto per la situazione in cui si erano cacciati.

Kuroo gli lanciò uno sguardo serio. « Lo so, ma non puoi non ammettere che nelle nostre attuali circostanze abbiamo bisogno di più risorse possibili per ritornare al campeggio incolumi. »

Tsukishima refrettò il suo commento tra le labbra strette poiché, suo malgrado, comprendeva la logica del corvino. Invece, si lasciò scappare un sospiro ed assecondò il maggiore.

Varcarono l’atrio e si trovarono all’interno dell’abitazione. L’interno, sotto la luce della torcia, pareva essere uscita da un pezzo di storia totalmente diversa da quella che vivevano i due giovani. Grandi pezzi di un’epoca precedente decoravano il salotto sotto uno spesso strato di polvere, tra cui una vecchia e enorme radio in legno, un giradischi ed un televisore cubico. Al passaggio dei ragazzi il pavimento in legno cigolava sotto i loro piedi.

« Potrebbe nemmeno esserci elettricità. » Pensò ad alta voce Tsukishima guardandosi attorno fino a fermarsi davanti alla radio. Per curiosità girò una manopola impolverata. Come aveva dedotto, dalla cassa della radio non uscì alcun suono.

Kuroo mormorò in consenso, tuttavia si affrettò verso quello che a lui parve una presa. Poco dietro di lui Tsukishima si fermò alle spalle del maggiore, prima tese poi abbattute appena il tentativo di ricaricare il telefono risultò vano.

Kuroo esalò un sospiro di sconfitta, « Ora puoi ridere… »

Tsukishima gli lanciò un’occhiata comprensiva. « Non ho intenzione di farlo. » Prese coraggio ed afferrò tra le mani quella del maggiore, stringendola appena. Aprì la bocca per parlare, ma venne interrotto da una musica scrosciante e tardiva dietro di loro. La radio iniziò a cercare stazioni stabili per trasmettere ed i due ragazzi si scambiarono uno sguardo speranzoso. Si catapultarono di fronte alla cassa di legno.

« Vedi per caso la presa? »

« Dev’essere dietro il comodino, aiutami a spostarlo. »

Tsukishima si posizionò dunque nel lato opposto e, insieme, spinsero il comodino.

« La vedi? » Chiese subito dopo all’altro.

« Tsukki… »

« Cosa c'è? » Gli chiese appena venne chiamato.

Kuroo alzò lo sguardo dalla presa, preoccupato, e deglutì« La spina è tagliata… »

I due giovani si guardarono un attimo per metabolizzare la frase appena pronunciata dal maggiore, nel mentre la radio captò finalmente un messaggio.

« Perché?... Perché?... »

I due ragazzi si ammutolirono, indietreggiarono lentamente verso la porta intimoriti di dar schiena alla voce gracchiante della radio.

« Perché?... Perché?... Dove sei… »

« Mamma? » La voce di un bambino di fece improvvisamente nitida alle loro orecchie, sembrò fosse dietro di loro. I ragazzi sobbalzarono sul posto e si precipitarono verso l’uscita. Un’ombra si parò davanti al loro ed entrambi cercarono di sviarla. Riuscirono a raggiungere la porta, ma questa si chiuse con una forte raffica di vento, intrappolandoli all’interno. Kuroo Mise tutta la forza possibile nel tentare di aprirla, i due ragazzo iniziarono a sudare freddo appena si resero conto di non riuscire a smuoverla neanche di un centimetro; Tsukishima si guardò alle spalle e barcollò alla vista dell’ombra.

L’ombra aveva preso la forma di un bambino dal viso pallido, le labbra tendevano ad un colorito bluastro ed al posto degli occhi aveva due pozzi neri. Trascinava in pugno una spessa corda spezzata e poco a poco si avvicinava ai due ragazzi spaventati con una sola domanda.

« Perché? »

 

 

 

 

 L'angolo dell'autrice:
 
ho pubblicato le prime due one-shots a raffica. Fino all’ultimo ero convinta di non partecipare al writober, e invece guarda un po’ chi si rivede…
 riguardante la storia, ero indecisa se farli entrambi i ragazzi scappare a perdifiato sotto le stelle oppure lasciarli intrappolati nella casetta… alla fine ho optato con questo finale “aperto” con tanto di virgolette.

grazie a tutti quelli che giungeranno fin qui con la lettura.

   
 
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