Fleur era seduta accanto al letto di Bill nell'infermeria di Hogwarts. Dormiva ancora, non si era mai svegliato dal pomeriggio. Fleur osservava le sue ferite, coperte da uno strano unguento oleoso. Madama Chips, l'infermiera, faceva avanti ed indietro da suo studio per controllare che fosse tutto a posto e sostituire, di tanto in tanto, qualche fasciatura. Le aveva chiesto di dormire, ma Fleur non ci riusciva. Come poteva anche solo pensare di dormire con Bill in quelle condizioni?
Il suo fidanzato iniziò a muoversi piano, mormorando il suo nome. «William» sospirò lei avvicinandosi.
Se avesse potuto lo avrebbe baciato. «F-Fleur» sussurrò.
«Sono così contonta che ti sei svelioto» disse stringendogli la mano. Gli occhi immediatamente lucidi.
«M-mi dispiace» mugugnò. Ogni tanto faceva qualche espressione di dolore, Fleur avrebbe voluto accarezzarlo ma le bende con gli strani medicinali glielo impedivano.
«E di che?» chiese.
«Mi sono fatto rovinare la faccia». Fleur dedusse un tono leggermente ironico e si lasciò andare ad una risata sottile ed argentea.
«Ho detto a tua madre che sono abbastonsa bella per tutti e due» lo informò e Fleur lo vide sorridere attraverso le bende.
«Hai fatto bene. Lei e Ginny non si sono comportate bene con te» Fleur annuì facendo passare alcuni minuti.
«Come ti sonti?» chiese poco dopo.
«Alla perfezione» rispose lui. Fleur lo guardò confusa, valutando se avesse avuto o meno qualche danno al cervello.
«Alla parfezione?» Bill annuì.
«Ci sei tu e ci sono io, mi fa un po' male la faccia ma poteva andarmi peggio, no? Non c'è nient'altro di cui ho bisogno» rispose calmo guardandola negli occhi. Fleur iniziò a giochicchiare con il suo orecchino con la zanna, quello che le piaceva tanto. Bill si spostò di qualche centimetro facendole spazio e facendole cenno di sdraiarsi accanto a lui. Fleur, cercando di non fargli male, si accomodò con la testa appoggiata alla sua spalla, inspirando quell'odore che amava e che la faceva sentire a casa.
«Hai ragione, Bill, la parfezione siamo noi» disse accoccolandosi sul suo petto.