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Autore: Iron_Captain    14/10/2020    3 recensioni
[Hazbin Hotel]
Angel Dust verrà assoldato da un potente demone per uccidere un essere umano nel mondo dei mortali, con la promessa di riportarlo in vita…
Genere: Azione, Generale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 2: Il rituale

Prima di continuare la conversazione e di soffermarsi sui dettagli, il demone con l’armatura condusse il sicario che aveva appena assoldato nell'angolo bar-discoteca, all'interno dei sotterranei del castello. La stanza era enorme e ben curata, con una pista da ballo molto ampia al centro del pavimento; in un angolo c'era un tavolo grande sul quale si poteva giocare a poker, black jack, e altri giochi d’azzardo; e numerosi tavoli con sedie sparpagliate per la stanza, intorno alla pista da ballo, dove era possibile prendere posto.
“Organizza spesso feste, qui?” chiese incuriosito Angel Dust.
Il demone in armatura lo squadrò con i propri occhi color porpora.
“Si, ma sono riservate ai pochi amici che ho. E il momento migliore è quando c'è la Massacro Disco Dance.”
Intuendo subito che si teneva sull'enorme pista da ballo al centro della stanza, il demone aracnide si mostrò interessato ad informarsi su quel gioco.
“E in cosa consiste questa disco dance?”
Il cavaliere nero non tardò a rispondere.
“Devi semplicemente uccidere i tuoi avversari, e allo stesso tempo devi mantenere un ritmo di ballo che si deve attenere al tipo di canzone o musica che viene riprodotta. Ovviamente soltanto i sicari dei potenti boss possono parteciparci.”
Mentre diede quella spiegazione, dietro il bancone dell’angolo bar uno dei sicari di quel boss si avvicinò per chiedere cosa volevano bere.
“Dacci il Free Lies.” ordinò il capo.
Il velociraptor, che indossava i tradizionali vestiti da barman in stile chic e anni 80, prese da una delle mensole in cui erano appoggiati una gran quantità di liquori, whisky, vini, birre e ogni altro tipo di alcolico immaginabile, da quello più forte a quello analcolico, una bottiglia viola scuro con la scritta rossa in stile “scritto col sangue" Free Lies, e una volta aperta, versò il liquido arancione in due piccoli bicchieri di vetro, che poi diede ai due demoni.
Nonostante Angel Dust avesse provato diversi liquori, da quando si trovava all’Inferno, non aveva mai sentito parlare di questo…alcolico: non sapeva se era un tipo di whisky o un liquore.
Non appena quel cavaliere prese il bicchiere e fece il gesto del brindisi, bevve tutto il liquido in un colpo, per poi sbattere forte il suo gomito sul banco, appoggiando il bicchiere vuoto. Dopo aver visto ciò, Angel Dust si limitò a bere il drink alcolico senza fare alcun brindisi.
“Non male.” disse il demone aracnide bianco, che gradì quel liquore altamente alcolico. Essendo abituato a bere tanto, riuscì a reggere i forti effetti di quel nuovo drink.
“Allora, perché mi hai portato qui a prendere un drink?” chiese Angel Dust che, essendo abituato ad essere diretto su tutto, non gli piaceva perdere tempo in nessun modo…soprattutto ora che aveva un lavoro che se sarebbe riuscito a portare a termine gli avrebbe permesso di riscuotere una ricompensa che non si sarebbe ripresentata in futuro.
“Per bere un drink mentre aspettiamo che il rituale a cui ti devi sottoporre sia pronto.” fu la risposta del grande demone.
“Rituale?”
“Certo: il rituale che ti permetterà di entrare dentro il corpo di un essere umano affinché tu possa assassinare il tuo bersaglio.”
Angel Dust, che nonostante avesse accettato l’incarico e avesse visto che sarebbe stato pagato con una smisurata somma di denaro, del quale aveva avuto già la metà, continuava a nutrire forti sospetti su quel demone travestito da cavaliere...ma soprattutto aveva la sensazione che fosse pronto a far fuori chiunque non gli servisse più. Anche se non vedeva il suo volto, gli bastò studiare i suoi movimenti e il suo modo di parlare per avere quell'impressione.
“Come si chiama l'uomo che devo uccidere, e dove lo posso trovare?”
Il cavaliere demoniaco lo squadrò: i suoi occhi porpora diventarono più intensi.
“Si chiama John…e spesso frequenta bar e pub, poiché gli piace bere parecchio; e va spesso in vari posti, come manicomi e cliniche psichiatriche…”
Dopo aver detto ciò, il cavaliere smise improvvisamente di parlare e volse il proprio sguardo in un’altra direzione.
“E perché dovrei ucciderlo proprio io?” domandò il demone aracnide, dal momento che non trovò soltanto strano il fatto che non mandasse i suoi sicari ad eliminare un mortale, ma anche il fatto che aveva scelto come sicario un demone che non svolgeva il lavoro di mercenario e assassino, ma era porno attore, per giunta omosessuale, che sapeva combattere, si, ma non era come gli assassini professionisti che uccidevano nell'ombra…senza parlare del fatto era disposto a dare una ricompensa spropositata per eliminare un semplice individuo. Era chiaro che non voleva svelare tutti i dettagli…ma perché non farlo? Cosa voleva nascondere?
Invece di rispondere alla domanda, il cavaliere nero fece un cenno al barman dietro il bancone, il quale si piegò per prendere una scatola bianca dove c'era scritto…Angel Dust.
Il demone aracnide sgranò gli occhi non appena vide la sua droga preferita, e dalla quale aveva preso il nome.
“So che ti piace questa droga.” disse il cavaliere nero mentre prese da dentro quella scatola una busta grande di Angel Dust. “Ho due buste di questa droga da 1 kg l'uno…e te la darò tutta se non avrai ripensamenti sull'incarico che hai accettato venti minuti fa.”
Cazzo, disse tra sé Angel Dust non appena si rese conto che quel demone non voleva dargli la possibilità di tirarsi indietro. Era infido e subdolo, proprio come Valentino…anche se in modo diverso. Infatti cominciò ad odiarlo per il semplice fatto che si sentiva ricattato da lui.
“Lui sa riconoscere i miei sicari; e chiunque abbia tentato di eliminarlo, ha fatto una brutta fine…ed è per questo motivo che ho deciso di ricorrere a una strategia più…subdola: ossia tu!”
Non appena sentì ciò, Angel Dust capì dove quel demone voleva arrivare.
“Vuoi…che io seduca quell'uomo per poi ucciderlo?”
“Proprio così, Angel Dust.” fu la risposta del cavaliere demoniaco sorridendo. “E poi…a quanti demoni hai fatto credere di essere una troietta sprovveduta?”
Non appena sentì quell'insulto offensivo, Angel Dust strinse forti i pugni e lo fulminò con uno sguardo serio, nel quale era racchiusa la propria rabbia. Desiderava ucciderlo…ma non poteva farlo.
“Parecchi, e non tutti sono vivi per poterlo raccontare.” si limitò a dire freddamente. “E comunque sta attento al linguaggio che usi nei miei confronti, da adesso in poi, perché io ho una reputazione.”
Come se non avesse ascoltato nulla, il demone con l'armatura continuò a squadrarlo.
“Allora non dovrebbe essere un problema per te ingannare il tuo bersaglio e ucciderlo quando meno se lo aspetta.”
Dopo qualche minuto di silenzio, Angel Dust versò nel proprio bicchiere un altro goccio di quel liquore che aveva bevuto prima.
“Ci proverò.”
Il cavaliere nero fece lo stesso.
“Sapevo che sei il demone giusto per questo lavoro.”
A quel punto Angel Dust, ancora offeso per quell'insulto, non disse nulla, poiché le uniche parole che avrebbe voluto pronunciare facevano parte del cosiddetto linguaggio scurrile. Pensando a ciò, però, non ebbe modo di chiedergli come mai voleva uccidere quell’umano. Nel momento in cui si rese conto di aver trascurato quel particolare, nella stanza irruppe uno dei suoi tanti scagnozzi dinosauro che raggiunse di corsa il suo capo.
“Il rituale è pronto per essere eseguito, mio Signore.”
Senza dire nulla o fare accenni, il cavaliere nero si alzò dalla sedia e fece cenno al demone aracnide di seguirlo.
“Non mi hai ancora detto perché vuoi uccidere quell'essere umano e perché ti sta dando tante noie.” disse Angel Dust alzandosi anche dal proprio posto per seguire il proprietario del castello diroccato.
“Non è importante che tu lo sappia. E adesso seguimi.” fu la risposta del cavaliere.
Anche se offeso, Angel Dust seguì l'altro demone. Probabilmente non voleva dire altro perché non voleva che nessuno si impicciasse dei suoi affari privati nel mondo dei mortali. Tuttavia…sapeva davvero poco del bersaglio che doveva eliminare; e questo era preoccupante, così come il fatto che sembrava essere disposto a dare qualsiasi cosa pur di obbligare qualcuno ad eliminare quell'umano…soprattutto se sceglieva un demone come Angel Dust per portarlo a termine. Sapendo che non avrebbe avuto risposte a quegli interrogativi, decise di non fargli più domande: cosa che gli fece nascere parecchi sospetti, e che lo obbligò a non fidarsi di lui e a stare attento di non venire fregato da colui che lo aveva assoldato.
Una volta usciti dalla discoteca, il sicario del cavaliere condusse i due demoni all’interno di un'altra stanza presente nei sotterranei del castello. All'interno di essa c'erano numerosi demoni completamente avvolti da una tunica nera e con il volto coperto dal cappuccio, e la coda da dinosauro che fuoriusciva dal vestiario, che davano l’impressione di star pregando; mentre sul pavimento c'erano disegnati un cerchio enorme e, all'interno di esso, un pentagramma, e diversi simboli sconosciuti, sia all’interno, che all’esterno del cerchio, e alcune fiammelle sparpagliate.
Nonostante non credesse nella magia e nella stregoneria, Angel Dust si senti disagiato a vedere ciò.
"È così che intendete mandarmi nel mondo dei mortali?” chiese perplesso l’aracnide.
“Mi sembra ovvio, Angel Dust.” fu la risposta del cavaliere. “Ora vai a stenderti al centro del pentagramma, e tieni le braccia conserte.”
Il demone bianco osservò perplesso l'ambiente adibito per svolgere il rituale: poiché sospettava di quel cavaliere nero, non poté non pensare che tutto ciò fosse una specie di pagliacciata, e che al momento giusto si sarebbe ritrovato aggredito da tutti coloro che erano presenti in quella stanza.
“Già, è vero: noi siamo all’inferno, e la fiducia qui non esiste…perciò perché devo dare retta a un demone che mi ha proposto una cifra sconsiderata per eliminare un essere umano?” disse il demone con l’armatura nera quando notò l’esitazione dell'aracnide, che per tutta risposta gli rivolse lo sguardo.
“Lascia che ti dica questo: non ci guadagno nulla ad ingannarti e farti fuori. Perciò, Angel Dust, non essere timido e non esitare.”
Quel discorso lasciò il demone aracnide ammutolito: avrebbe davvero voluto dire qualcosa…anche se provocatorio. Ma non gli venne in mente nulla: era di fronte a qualcosa a cui non aveva mai creduto, e nemmeno conosceva. Cosa sarebbe accaduto nel momento in cui si sarebbe sottoposto a quel rituale?
“Che scopo ha questa…cosa?”
“Ti faremo entrare nel corpo di un altro essere umano.” fu la risposta del cavaliere nero. “Dopodiché, per te, avrà inizio la ricerca del bersaglio che dovrai eliminare.”
“Quindi dovrò possedere un mortale.” intuì Angel Dust.
“Oh ma che volgarità!...No: dovrai soltanto rimanere lì il tempo necessario eliminare John.” rispose il demone in armatura, che odiava il termine “Possedere”, usato dagli umani per giustificare la presenza di un demone all’interno del corpo di un loro simile.
Dopo aver sospirato ed aver appurato che non poteva avere alcun tipo di ripensamento, Angel Dust si diresse verso la posizione in cui erano stati tracciati quei disegni, e si mise sdraiato e con le braccia conserte…come gli aveva detto di fare il demone con l’armatura.
Una volta in posizione, gli altri demoni cominciarono a emettere in coro uno strano verso, simile a un canto fatto da un tenore, ma più roco, sottolineando la pronuncia della vocale “A”. In seguito il loro capo cominciò a recitare delle preghiere in una lingua incomprensibile agli altri.
Inizialmente non successe nulla, ma dopo pochi secondi, Angel Dust ebbe la sensazione che il soffitto stesse girando su se stesso. Cominciò a tremare e a gemere. Il canto di quei demoni e la voce del loro capo divennero più forti. All'improvviso vide il soffitto aprirsi, mostrando al povero demone aracnide un cielo color petrolio, animato da tuoni e lampi, e delle nuvole verdi scure che si disposero a tornado. Davanti a sé, nel cielo, vide una specie di teschio verde fatto di pura nube.
Angel Dust cominciò a provare paura di fronte a quello spettacolo, e per di più non sentì più il canto e le parole di quei demoni. Aveva freddo, e si sentiva incapace di agire.
Improvvisamente il teschio aprì la sua bocca, e dall'interno di essa comparve una luce di colore viola scuro che si tramutò in un raggio. Nel momento in cui il demone aracnide bianco venne colpito, sentì avvicinare il proprio corpo verso quel teschio, dal quale venne divorato. Non sapeva se era morto o no, ma l'unica cosa certa era che intorno a sé c'era soltanto buio.

Angolo Autore
Scusate se aggiorno soltanto ora la mia fanfiction, ma sono nel bel mezzo di un periodo incasinato.
Spero di avervi lasciato con il cuore in gola…ma soprattutto tenetevi pronti a una bella sorpresa, nel prossimo capitolo. Anche perché…la storia è appena iniziata.
Spero vi piaccia e…cercherò di aggiornare il più presto possibile.
A presto.

   
 
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