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Autore: Asmodeus    16/10/2020    2 recensioni
Una raccolta di momenti dolci e demenziali su due giraffe innamorate troppo carine, ovvero Martino e Niccolò.
Pillole di vita quotidiana, baci, momenti stupidi e altre piccolezze simili, per provare a strapparvi un sorriso e per celebrare questa splendida coppia.
| Raccolta di brevi one-shot e flashfic partecipante alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
- I capitoli #12 e #13 partecipano alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
- Il capitolo #17 partecipa al contest "Countdown" indetto da Soul_Shine sul forum di EFP
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Martino Rametta, Niccolò Fares
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Traguardi importanti

 

MERCOLEDÌ
19:14
7 ottobre 2020

 

Il rumore della pioggia contro le finestre ha ormai cullato Martino nel mondo dei sogni quando il lamento di Paco lo riporta parzialmente alla realtà.
Ancora intontito dal colpo di sonno, il rosso mugola qualcosa di incomprensibile rivolto genericamente alla sala intorno a sé; Paco insiste, ringhiando piano e riuscendo finalmente a svegliarlo.
«Beh, che vuoi?» rimprovera l’animale con un’occhiataccia assonnata, seguita da un ampio sbadiglio; il bulldog lo guarda con la testa inclinata, poi abbaia e trotterella verso il tavolino davanti al divano.
Martino è già pronto a sgridarlo – non vuole che abbai, per lo meno in casa – ma poi si accorge del suo telefono che sta lampeggiando sul tavolino. Paco guarda il telefono, poi si volta verso di lui e abbaia di nuovo.
«Va bene, ho capito! Grazie per avermi avvisato, Paco!» sbuffa, recuperando il cellulare proprio nel momento in cui smette di lampeggiare.
Martino sblocca lo schermo: 4 chiamate perse, tutte di Niccolò.
Cazzo!
Non si preoccupa nemmeno di guardare i messaggi: Martino richiama immediatamente il suo ragazzo, la sua mente che è già partita ad inscenarsi le tragedie più catastrofiche che possono essere accadute al moro.
Niccolò risponde al primo squillo.
«Aò Marti! Che stai a fa’ che non rispondi? Mi hai fatto preoccupare!» La sua voce sembra normale, con giusto una punta di apprensione.
«Scusami Nì. Mi sa che mi sono addormentato…» ammette lui. Lancia un’occhiata a Paco, poi aggiunge: «Avevo il telefono in silenzioso, mi ha svegliato Paco. È stato bravo».
Gli costa ammettere qualcosa di positivo sul cane, ma stavolta il botolo nero se lo merita.
Niccolò sembra più rilassato, ora; anzi, gli pare che sorrida da come parla.
«Vedi che lo giudichi sempre troppo male? È sveglio lui! Comunque, non mi hai risposto al messaggio prima. Allora?»
«Di che parli Nì?» chiede lui confuso.
«Non hai visto il messaggio che ti ho mandato oggi pomeriggio?»
«No, a dire il vero no…»
«Ma se hai sempre il telefono in mano Marti!»
Niccolò gli pare un po’ apprensivo, ma lui non riesce a recepire nulla. Forse sta ancora dormendo…
Davanti al suo silenzio, Niccolò riprende a parlare: «Beh allora! Non mi dici niente? Com’è andata, sei entrato a Medicina?»
Martino resta un attimo interdetto, poi finalmente realizza: a Niccolò, in effetti, non l’ha ancora detto.
«Oh cazzo, hai ragione! Non volevo disturbarti mentre eri col ragazzino, per questo non ti ho scritto prima ma…»
«Ma…? Eddai spara Marti! Non tenermi sulle spine!»
Niccolò non riesce a trattenere la curiosità: lo sente fremere dall’altro capo della chiamata, e si immagina di vederlo con il suo viso attento ed elettrizzato.
Martino sorride, poi sussurra eccitato: «Mi hanno preso Nì! Ce l’ho fatta!»
Dall’altro capo del telefono sente Niccolò urlare di gioia, e per questo si mette a ridere anche lui felice.
«Lo sapevo, lo sapevo! Bravissimo amore! Te l’avevo detto che saresti entrato!»
Martino riesce perfettamente a vedere il suo ragazzo sull’autobus esultare di gioia, e si immagina pure le facce delle persone intorno a lui che lo guardano confuse. Un po’ le invidia, perché si stanno godendo quel viso così splendente nel suo sorriso particolare, con le fossette sulle guance e quegli occhi che scintillano in modo speciale.
«Allora stasera festeggiamo! Passo a prendere qualcosa prima di rientrare, dovrei fare in tempo…»
Martino lo ferma immediatamente: «No Nì, tranquillo! Sento la pioggia che batte forte, non voglio che ti bagni. Non ci serve nulla, e magari festeggiamo poi un altro giorno meglio».
Gli dispiace fermare così l’entusiasmo di Niccolò, perché sa che lui adora festeggiare le cose. Ma alla fine a lui basta essere insieme perché sia una festa. E prima torna a casa, meglio è dopotutto.
«Va bene, va bene. Come preferisci allora» acconsente l’altro. «Dovrei essere a casa tra tre fermate, va bene?» lo avvisa infine.
Martino sorride al telefono: «Va bene amore. Ti aspetto, a presto».
Niccolò gli schiocca un bacio, poi mette giù.
Martino stringe il telefono tra le mani, portandoselo sotto al mento mentre raccoglie anche le gambe sul divano e si accoccola meglio su di esso.
Nota che Paco lo sta guardando, sempre con la testa inclinata e interrogativa.
«Grazie, Coso» gli sorride infine.
Il bulldog sembra comprendere che è tutto ok ora, perché apre la bocca in una smorfia felice mentre gli si avvicina per accucciarsi lì, tra il tavolino e il divano, proprio davanti ai suoi piedi.
Martino lo guarda con quel residuo di astio sempre più inesistente e debole.
Cinque giorni prima non avrebbe mai immaginato che avrebbe permesso a quell’intruso, il suo nemico numero uno, di stargli così vicino, né che lo avrebbe ringraziato per qualcosa.
Ma ora è costretto ad ammettere con sé stesso che forse si sta davvero affezionando al botolo della signora Arnalda. Domani lei tornerà a casa dall’ospedale, e Paco li abbandonerà per tornare dalla sua padrona al piano di sotto.
Forse finirai pure per mancarmi, botolo…” pensa, in un lampo di follia prima di tornare in sé.
Scaccia subito dalla testa quel pensiero pericoloso, poi riprende il telefono per recuperare i messaggi persi in attesa del rientro di Niccolò.

 


Sono passati venti minuti quando sente finalmente girare la chiave nella serratura.
Paco si rizza immediatamente in piedi, e trotterella verso la porta: è ormai innamorato di Niccolò – ma chi è che osa non amarlo dopotutto?
Martino però è più svelto di lui, e scende dal divano con un balzo per anticiparlo.
«Eh no Coso! Lui è il mio ragazzo, la precedenza ce l’ho io!» gli fa una linguaccia lui, per poi arrivare proprio davanti alla porta nel momento esatto in cui Niccolò finalmente riesce ad aprirla.
Il suo ragazzo è per un attimo interdetto dal trovarselo proprio lì davanti, con Paco tenuto lontano proprio da uno dei suoi piedi, ma poi i suoi occhi si illuminano in un istante e la sua bocca esplode in un sorriso gigantesco.
«Congratulazioni amore!» urla quasi, permettendogli di buttargli le braccia intorno al collo mentre lui cerca in qualche modo di entrare e chiudere la porta.
Martino si getta su di lui, rubando immediatamente le sue labbra per averle tutte per sé. Si baciano con passione, come solo loro due sanno fare, e Martino infila le sue dita tra i capelli dell’altro, mori e bagnati.
«Beh, piove così tanto che ti sei bagnato lo stesso?» gli chiede dritto sulle labbra, prima di riprendere a baciarlo.
Niccolò gli sorride, poi quando si staccano spiega: «Sì! E comunque mi sono fermato a prendere almeno del vino!»
Martino lo guarda meglio, mentre il suo ragazzo alza la destra in cui regge una grossa bottiglia dall’aspetto non troppo economico.
«Nì! Ti ho detto che non dovevi, non ce n’era bisogno!» si lamenta lui, prima di tornare a baciarlo ancora per qualche attimo. Quando si staccano lo aiuta poi a svestirsi, prendendo la bottiglia e il suo zainetto mentre lui si toglie il giubbotto – e finalmente accarezza anche la testa di Paco, facendogli le solite moine. «Ma bravo cucciolone che hai svegliato Marti! Ottimo lavoro, campione!»
Martino è geloso per quelle attenzioni date al cane, ma si trattiene e fila piuttosto a mettere il vino in frigo. Niccolò lo raggiunge in cucina poco dopo, ancora lievemente gocciolante.
«Beh, non vai a toglierti quella roba bagnata di dosso? Guarda che ti prendi un raffreddore poi! Ci penso io a sistemare le tue cose!» lo sprona lui, ma Niccolò sembra inamovibile.
«Sì, ora vado, ma prima voglio sapere perché non mi hai scritto nulla dei risultati del test oggi! Ero davvero preoccupato!»
Martino vede nei suoi occhi che dice il vero, e se ne dispiace.
«Scusami amore, è che…» comincia a spiegargli, imbarazzato e colpevole. «Quando ho visto che sono entrato in graduatoria mi sono subito fiondato a confermare l’accettazione del posto, per non rischiare! E poi ho chiamato mamma e sono stato con lei al telefono un bel po’! Tu eri a dare lezioni a Paolo, e non volevo disturbarti mentre lavoravi…»
Niccolò però non sembra del tutto convinto da quella spiegazione, e continua a squadrarlo come ad invitarlo a vuotare il sacco del tutto. Martino non riesce a nascondergli la verità, e dunque alla fine cede.
«Ok, ok, va bene! Lo ammetto, del ragazzino non mi importa nulla! Volevo solo farti una sorpresa e dirtelo di persona, e fingere di non essere passato per farti uno scherzo se mi avessi chiamato! Ma poi mi sono steso sul divano, mi è scesa tutta l’ansia e mi sa che mi sono rilassato un po’ troppo…»
Niccolò continua a fissarlo, scuotendo la testa per poi avvicinarsi a lui.
«Che infame a volermi fare sti scherzi!» lo accusa. «Per fortuna che ti sei addormentato, e che Paco ti ha fatto saltare tutto svegliandoti così!» conclude, facendogli l’occhiolino e poi strappandogli un ultimo bacio.
Martino arrossisce, poi lo osserva andarsene in camera mentre Paco gli trotterella dietro.
Guastafeste di un cane. Questa me la paghi!” lo minaccia mentalmente, con un sorriso idiota sulle labbra e il cuore molto leggero.

 

[1495 w.]

 

 

🦒💙🦒

[Prompt 19. "Non avevi visto il messaggio? Ma se hai sempre il telefono in mano!"]

Buongiorno piovoso a tutti! Non so come sia da voi il tempo, ma qui da me sta piovendo a dirotto ormai da due giorni, è tornato freddo e...tutto questo mi ha spinto a voler scrivere un'altra clip bella fluffosa e piena d'amore per riscaldarmi un po'!

Come avrete capito, è giunto il momento di salutare (per un po') il caro Paco, che è stato un po' il co-protagonista insieme a queste due giraffine delle ultime clip - ma finalmente l'Arnalda sta meglio ed è giusto che lui stia con la sua padrona! Avrei potuto continuare a lasciarlo in casa Rames, ma non vorrei che poi Martino si affezionasse troppo a lui - tutto quest'odio e poi alla fine... vero Marti? Ma alla fine ha già il suo cucciolone romanticone Niccolò in casa, ed è anche ora che stiano di nuovo in pace soltanto loro due! Per quanto riguarda il test di Medicina, in realtà io non ne capisco molto in quanto non ho mai fatto test per entrare nelle università di professioni sanitarie, ma ho provato un po' a documentarmi e in teoria il 7 ottobre è uscita la prima graduatoria - e Martino è riuscito ad entrare, finalmente! Spero di non aver scritto delle boiate, in tal caso vi chiedo di perdonarmi e magari di spiegarmi come funziona la cosa ^^"

Vi ringrazio per essere arrivati fin qui e per aver letto anche questa clip, che spero vi abbia riscaldato un po' come ha fatto con me questa mattina :3 A presto, e buona giornata!

   
 
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