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Autore: lapacechenonho    21/10/2020    2 recensioni
100 prompt per 100 storie.
100 storie che partono da una parola o da una frase.
Le storie sono (quasi tutte) scollegate fra loro, quindi si possono leggere anche singolarmente.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Lily/Scorpius, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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046: Dondolo. 
 
Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour
Coppie: Bill/Fleur
Genere: Generale, slice fo life
Raiting: Verde
Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
 
Quando Bill aveva visto arrivare la donnola nel suo ufficio della Gringott, per poco non gli era venuto un infarto. Era passato da tempo il periodo i cui i Patroni servivano a comunicare brutte notizie, ma era inevitabile che si generasse in lui una sorta di ansia quando ne vedeva uno, soprattutto se questo proveniva da un suo parente, come in questo caso. Un ulteriore colpo al cuore lo subì quando la voce di suo padre gli comunicò che sua moglie era in travaglio.
In quel periodo erano arrivati anche i suoceri dalla Francia per stare con la figlia e tirò un sospiro di sollievo rendendosi conto che in quel momento non era stata sola.
In un battibaleno raccolse la borsa e la giacca e volò fuori dalla banca senza dare spiegazioni a nessuno. Si smaterializzò e spuntò direttamente all'ingresso di Villa Conchiglia, suo padre e suo suocero camminavano nervosamente nell'ingresso scambiandosi occhiate fugaci. «Allora?» domandò.
«Tua mamma e la signora Delacour la stanno aiutando».
Bill annuì e si sedette in una delle poltrone del salotto. Quella mattina si era alzato controvoglia, come ogni 2 maggio, avrebbe volentieri cancellato quel giorno dal calendario, per evitare che il ricordo costante del dolore di quel giorno tornasse a trovarlo. Per uno strano scherzo del destino sarebbe diventato allo stesso tempo il giorno più brutto e più bello della sua vita.
Sentiva le urla di sua moglie dal piano superiore, avrebbe voluto abbracciarla ma sapeva bene che sua madre non gli avrebbe permesso di entrare. Poi d'un tratto il silenzio. Bill guardò il padre, sicuramente più esperto di lui in materia e notò un luccichio nei suoi occhi. Qualche secondo dopo il pianto di un bambino. Anche Bill si aprì in un sorriso e senza dire niente corse al piano di sopra, rimanendo fuori dalla porta.
Sua suocera uscì numerosi minuti dopo «C'est une fille. È una bombina» mormorò emozionata. Bill trattenne a stento le lacrime.
«Posso entrare?» chiese con la voce tremante.
«Non, aspetta tua madre. Io vado a dare la bella notizia al piono di sotto» rispose con un forte accento francese.
Dopo altrettanti ed estenuanti lunghi minuti, sua madre uscì dalla camera da letto. Era emozionata. Gli occhi gonfi di lacrime.
Ricordare il figlio defunto e far nascere la sua primissima nipote doveva essere stata una batosta anche per lei. Istintivamente corse ad abbracciarla mentre la madre scoppiava a piangere a singhiozzi. Le diede qualche pacca sulla spalla e un bacio in fronte. Poi, silenziosamente, entrò nella camera da letto.
La vide: era bellissima, seduta sul dondolo che aveva insistito tanto per comprare quando aveva scoperto di essere incinta. Era sfinita ma luminosa. La bambina succhiava avidamente dal seno della madre. «Monjia quasi quonto te» scherzò Fleur vedendolo entrare. Bill sorrise e le bacio delicatamente una tempia. Sperando, con quel gesto, di alleviare un po' del suo dolore e trasmetterle tutta la sua gioia.
«Sei stata bravissima» le sussurrò. Lei lo guardò sorridente.
«Dobbiamo darle un nome» sussurrò. Bill annuì ma guardando quel batuffolo dai piccoli ciuffi biondi che ciucciava il latte dalla madre. Cercò di memorizzare ogni attimo di quella scena per poterla ricordare in futuro, quando il 2 maggio si sarebbe sentito triste nonostante fosse il compleanno della figlia.
«Mi è venuta un'idea» disse piano. «Oggi è il 2 maggio, il jiorno della Battoglia. Possiamo chiamorla Victoire. Come la vittoria del bene sul male. Come la nostra vittoria. Come la vittoria sulla tristezza per Fred». Bill la guardò emozionato e annuì.
La sera, da solo in spiaggia, guardava il cielo. «Se due anni fa mi avessero detto che il 2 maggio sarebbe diventato il mio giorno preferito non ci avrei creduto» sussurrò alla notte. «Solo tu potevi fare uno scherzo simile» aggiunse con un mezzo sorriso. Una folata di vento gli lambì la pelle, ed in quella folata, forse per le emozioni della giornata, forse per magia, riuscì a scorgere la risata di Fred. Gli occhi gli si inumidirono. Tirando su col naso decise che era giunto il momento di rientrare non prima di essersi girato e aver guardato le stelle per un'ultima volta. Ce n'era una particolarmente luminosa. La fissò. «Grazie, Fred» sussurrò e chiudendo la porta di casa, lasciò il cielo e le sue stelle alle spalle.
 
 
   
 
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