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Autore: Ellygattina    23/10/2020    1 recensioni
Ispirata ai bellissimi prompt del Writober 2020, una raccolta su vari momenti della vita di Sam e Dean da quando erano bambini in poi. Le storie non seguiranno un ordine cronologico.
Day 1: Luna
Day 2: Domestic
Day 3: Pagine
Day 6: Corda
Day 7: Bromance
Day 8: Occhio
Day 11: Favola
Day 14: Tomba
Day 15: Incenso
Day 18: Fotografia
Day 19: Terrore
Day 22: Night club
[...]
(Raccolta presente anche su AO3 con lo stesso nickname.)
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: Kidfic, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Day 15: Incenso

C'era odore di incenso nell'aria quando Sam aprì gli occhi a fatica, scoprendo di trovarsi in una stanza spoglia e senza finestre con degli strani simboli disegnati a terra e molte candele lungo le pareti e intorno a un tavolo davanti a lui. Non aveva idea di come ci fosse arrivato e il dolore martellante alle tempie non era d'aiuto.
Lentamente realizzò di essere seduto su una scomoda sedia con i braccioli, ma quando provò ad alzarsi, si accorse di non poterlo fare: le braccia vi erano saldamente legate con delle corde e persino le caviglie erano bloccate insieme, rendendogli impossibile qualunque movimento.
La situazione era decisamente brutta, ma il ragazzo cercò comunque di liberarsi con qualche strattone.
Purtroppo rischiò solo di ribaltarsi, motivo per cui decise presto di lasciar perdere e guardarsi un po' intorno nel tentativo di capire cosa stesse succedendo. Aveva solo un vago ricordo di essere stato colpito alla testa da qualcuno che non era riuscito a vedere appena uscito dal locale in cui Dean aveva attirato l'attenzione di una ragazza seduta al bancone vicino a loro. Capendo che aria tirava, al termine della cena Sam aveva deciso di lasciarli soli e approfittarne per fare intanto qualche ricerca sul caso, ma al motel non ci era mai arrivato. Quanto tempo era passato da allora?
«Ti sei svegliato, finalmente» disse in quel momento una voce femminile che il cacciatore non riconobbe e pochi secondi dopo apparve nel suo campo visivo una giovane donna, all'incirca della sua età, che sembrava mangiarselo con gli occhi.
Sforzandosi un po', ricordò vagamente di averla già vista quella sera al bar e che a un certo punto, dopo svariati tentativi di fargli capire da lontano il suo interesse, avesse anche cercato di parlargli, ma lui aveva perso da poco Jessica e l'aveva quindi liquidata in maniera fin troppo brusca per i suoi standard, costringendola evidentemente a rivedere i suoi piani.
Decisamente stupito dagli sviluppi, ringraziò di non averle dato confidenza, dal momento che la strana luce nei suoi occhi e il lungo coltello che appoggiò con noncuranza sul tavolo non promettevano nulla di buono.
Mentre questa si avvicinava con il sorriso sulle labbra, provò ancora d'istinto a strattonare le corde nel disperato tentativo di liberare le braccia, ma quelle non cedettero.
«Non mi affannerei troppo, se fossi in te. Non puoi fermare il mio rituale ma non pensiamoci adesso» sussurrò con una volce dolce che stonava terribilmente con le sue parole, il bel viso vicinissimo al suo come se volesse baciarlo, ma Sam voltò la testa dall'altra parte, cercando di pensare a un modo per uscirne.
«Che genere di rituale?» ansimò suo malgrado mentre la ragazza, per ragioni note solo a lei, gli accarezzava lentamente il petto facendogli correre un brivido di piacere e disgusto lungo tutta la colonna. La situazione stava peggiorando sempre di più e al momento era del tutto inerme tra le mani di una sconosciuta decisamente squilibrata.
«Non preoccuparti, abbiamo ancora un po' di tempo» insistette lei con lo stesso tono, guardandolo negli occhi con evidente desiderio misto a tristezza, ma Sam non aveva alcuna intenzione di arrendersi e ripeté deciso la domanda.
La giovane lo fissò combattuta per qualche secondo ma alla fine fu costretta a cedere. Era fin troppo evidente che non fosse interessato alla sua compagnia e una rapida occhiata all'orologio appeso alla parete dietro di lui le fece capire che era ora di darsi da fare.
«È una lunga storia ma dovresti sentirti onorato di farne parte» gli rispose con un sospiro, allontanandosi di poco con enorme sollievo del cacciatore per rimirare però il coltello alla luce delle candele.
«Potrei anche esserlo se mi dicessi qualcosa in più» provò ancora Sam, nel tentativo di prendere tempo. Così legato non poteva fare nulla per contrastarla; la sua unica speranza era che Dean fosse già sulle sue tracce. Se fosse riuscito a distrarla abbastanza a lungo, poteva ancora salvarsi.
«Resterei volentieri a parlare con te ma non abbiamo tutta la notte. Ammetto che in fondo mi dispiace sacrificarti ma la Dea vuole così e non posso permettermi di deluderla» confessò la ragazza con un pizzico di rimpianto, parlando probabilmente più a se stessa che a lui, prima di immergere la lama in una bacinella sul tavolo e tornare lentamente al suo fianco.
«Non sei obbligata a farlo» riprovò il cacciatore, con il cuore che gli martellava nel petto. Non aveva capito molto del suo discorso ma a questo punto era chiaro che fosse lei la misteriosa assassina che nelle ultime settimane aveva ucciso diversi giovani uomini lasciando sui corpi delle strane tracce che non erano riusciti ad attribuire a nessuna creatura sovrannaturale a loro conosciuta. A quanto pare aveva scelto lui come sua prossima vittima e quando la ragazza gli si avvicinò di nuovo, intravide sul suo polso uno strano simbolo come quello ripetuto più volte sul pavimento.
«Sì, invece, ma non avere paura. Finirà presto, vedrai» sussurrò con una strana espressione, come se in realtà fosse sempre meno convinta di ciò che stava per fare, accarezzandogli con dolcezza una guancia un attimo prima di aprirgli un taglio profondo su un braccio che gli strappò un urlo. Non aveva idea di cosa ci fosse su quella lama ma la ferita bruciava terribilmente e la vista gli si appannò per un attimo mentre il sangue colava rapido in un'altra bacinella più piccola della precedente.
Ottenuto ciò che voleva, la ragazza si allontanò di nuovo senza guardarlo, diretta verso il tavolo ingombro di oggetti che Sam, ansimante, non riusciva a identificare.
Stordito dal dolore e dalla perdita di sangue, la vide aggiungere altri ingredienti prima di prendere un libro antico e pronunciare una formula di evocazione in una lingua sconosciuta con la voce che tremava. Alla fine prese un respiro profondo, afferrò di nuovo il coltello e tornò da lui, levandolo in alto come se volesse piantarglielo nel cuore, ma la sua mano stava visibilmente tremando. Che ci fosse ancora una minima possibilità di non farle portare a termine il rituale?
«Aspetta!» riprovò a fatica senza neanche sapere bene cosa dirle. Avrebbe voluto fare appello al suo evidente ripensamento ma ormai faticava anche solo a stare sveglio e alla fine, a corto di idee, si ritrovò semplicemente a invocare tra sé il fratello per l'ultima volta.
«Mi dispiace ma devo farlo. Manca poco ormai e ho bisogno del Suo favore» disse lei disperata, iniziando a calare l'arma, che però non arrivò mai a colpirlo. Un attimo dopo, infatti, il rumore di uno sparo rimbombò nella stanza e gli occhi della ragazza si spalancarono per la sorpresa mentre dalla bocca le usciva uno strano suono, subito seguito da un rivolo di sangue che le colò sul mento.
Sam la vide accasciarsi a terra e alle sue spalle apparve confusamente una figura che avrebbe riconosciuto tra mille.
«Dean...» mormorò incredulo e sollevato, un attimo prima di perdere i sensi mentre questi lo raggiungeva di corsa urlando il suo nome.
Si svegliò poco dopo con la testa appoggiata alla spalla del fratello e la sua voce nelle orecchie ma all'inizio non si sforzò nemmeno di aprire gli occhi. Aveva la nausea e si sentiva troppo debole per fare qualsiasi cosa ma non poté evitare di sollevarsi di scatto con un lamento quando il maggiore gli premette un pezzo di stoffa sulla ferita per tamponare il sangue.
«Scusa, Sammy, ma devo fermare l'emorragia» gli disse dispiaciuto, attirandolo di nuovo vicino a sé.
Per qualche secondo regnò il silenzio mentre Sam si sforzava di non gemere per il dolore e Dean inveiva contro la ragazza. Era stata una fortuna che si fosse accorto in tempo della sparizione del fratello, che aveva rintracciato grazie al GPS del telefono, arrivando appena in tempo per salvarlo. Non era certo in buone condizioni, ma sapeva che sarebbe potuta andare molto peggio. Come avrebbero infatti scoperto qualche ora dopo grazie al libro che il più grande aveva deciso di portar via dalla sua cantina, la giovane stava cercando di evocare un'antichissima divinità pagana che pretendeva sacrifici umani per elargire i suoi favori e Sam avrebbe dovuto essere la sua ultima vittima. Per fortuna, in un certo senso, la ragazza si era invaghita di lui, decidendo quindi di aspettarne il risveglio per potergli parlare prima di ucciderlo, o Dean non sarebbe mai arrivato in tempo.
Poco dopo il sangue si fermò e il maggiore dei Winchester poté finire di liberarlo dalle corde e rimetterlo faticosamente in piedi, sostenendolo per tutto il tragitto fino all'Impala e dentro al motel, dove lo adagiò subito su uno dei letti per medicargli la ferita e mettergli del ghiaccio sul livido che si era già formato nel punto colpito dalla ragazza per stordirlo.


Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie per aver letto anche la terza storia di oggi! Purtroppo ci ho messo decisamente più del previsto con queste ultime fic (e con questa in particolare), ma non c'era verso di farle venire fuori in maniera decente e volevo evitare di saltare dei prompt.
Il povero Sam è finito di nuovo nei guai, ma per fortuna Dean è arrivato in tempo. Non sono riuscita a inventarmi una divinità pagana specifica per il rituale, ma spero di aver reso il tutto in maniera almeno decente. Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo.
Se a qualcuno interessa, vi ricordo il gruppo facebook che ho fondato tempo fa, principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui. Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto, augurandovi una buona serata e buonanotte per dopo.
Un bacio e alla prossima!
Ellygattina

  
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