Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: CedroContento    28/10/2020    5 recensioni
Non sappiamo molto sugli anni di Astoria ad Hogwarts. Eppure era lì, nell'ombra, anche lei testimone degli eventi, e ad un certo punto anche Draco deve essersi accorto di lei, arrivando ad innamorarsene.
Sbirciando nel suo Pensatoio, qualcuno vuole ripercorrere gli anni scolastici della Serpeverde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Astoria
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quinto Anno
 
“Non ho proprio voglia di andare ad Arti Oscure,” brontolo mentre con Julie mi dirigo molto, molto lentamente a lezione. Siamo un po’ in anticipo.
“A chi lo dici. Quel Carrow mi mette i brividi, era quasi meglio Mr. Happy, giuro…”
Quando raggiungiamo il corridoio dell’aula, in lontananza, notiamo che si è riunita una piccola folla. Io e Julie immaginiamo già cosa stia succedendo.
Tese, ci guardiamo, chiedendoci silenziosamente chi possa essere la vittima designata, questa volta. L’ultima è toccato ad un piccolo Grifondoro del secondo anno, pare fosse stato impertinente. Ancora, in certe notti, le sue grida terrorizzate popolano i miei incubi.
Il mio quinto anno è tutto un incubo.
Io e Julie ci stiamo ancora guardando, quando ci arriva alle orecchie la voce della sventurata. Vedo l’espressione della mia migliore amica farsi terrea per l’orrore. Entrambe conosciamo bene quella voce, è quella di Nicole.
“Astoria, no!” Julie cerca di trattenermi per la manica, ma sono più veloce di lei a scattare avanti. Sento appena le sue suppliche di fermarmi alle mie spalle.
Arresto la corsa solo quando mi scontro con le schiene degli studenti più grandi arrivati prima di me a vedere cosa succede.
A suon di spintoni comincio a farmi strada. Sono alle prese con un ragazzo particolarmente ostinato nell’impedirmi di passare, quando lui si gira spazientito. Smetto di cercare di spingerlo via all’istante.
Quello che mi impedisce di proseguire è Draco.
Rimango a fissarlo per un attimo, interdetta, pietrificata. Non mi aspettavo di trovarlo lì, dal momento che quest’anno va e viene da scuola in continuazione. Non sapevo fosse tornato.
Ho appena il tempo di accorgermi del guizzo di sorpresa che gli passa negli occhi, quando mi riconosce. Guizzo che tuttavia sparisce presto, solo per lasciare il posto alla maschera di imperscrutabilità che indossa da quel giorno dell’anno scorso nell’infermeria.
In un gesto altrettanto rapido, Draco mi afferra un polso e mi rispedisce da dove sono venuta, vanificando tutti i miei sforzi di raggiungere Nicole.
Nel trambusto generale, nessuno ci nota. Almeno pensavo.
Malfoy avvicina il suo viso al mio. Ha l’espressione severa. Fa per parlare, ma non saprò mai cosa avesse intenzione di dirmi, perché un uragano biondo platino ci investe.
“Lascia andare immediatamente mia sorella,” sibila Daphne a Draco, così piano che fatico a sentirla.
Ma di sicuro lui l’ha sentita benissimo, e mentre mi lascia andare, i suoi occhi si fanno due fessure. Lo vedo serrare la mascella mentre con un’alzata della testa ci indica un’aula vuota.
Le grida di Nicole mi rimbombano nella testa, mentre, riluttante, Daphne mi cinge le spalle e obbedisce all’ordine silenzioso di Malfoy.
Ma io non voglio, non voglio allontanarmi, non voglio abbandonare una delle mie più care amiche. Non riesco a trovare la voce per dirlo, ma comincio a scuotere la testa ed opporre resistenza.
Non vedo l’occhiata d’intesa che si scambiano Draco e mia sorella, ma dev’esserci stata, perché Draco mi afferra e i due insieme sono troppo forti perché io passa liberarmi.
 
“Credete sia uno scherzo?!” ringhia Draco furibondo, mentre abbassa la bacchetta che ha usato per incantare la porta affinché nessuno ci senta o possa entrare. Anche Daphne accanto a me stringe la sua. Rimane in guardia.
“Ti rendi conto di che stupidaggine stavi per fare?!” continua Draco, rivolto a me. Nella foga mi si avvicina troppo, e istintivamente mia sorella si mette fra di noi.
“Non te lo ripeterò, Malfoy,” lo minaccia senza paura.
“Se io fossi come pensi, Greengrass, a quest’ora non riusciresti a reggerti sulle gambe”.
“Smettetela!” esclamo indietreggiando e allontanandomi da tutti e due.
Non posso accettare quell’odio che vedo negli occhi di entrambi. Non siamo nemici, solo qualche anno prima mangiavamo caramelle nel giardino di casa nostra. E anche Nicole, Julie ed io.
Il pensiero che corre di nuovo alla mia amica Corvonero è l’ultima goccia, il peso che ho nel petto esplode e scoppio a singhiozzare senza ritegno, con il risultato che almeno mia sorella e Draco abbassano i toni.
Sorprendentemente, Daphne viene ad abbracciami, cerca di consolarmi. Gli slanci d’affetto di mia sorella sono rari, e avverto tutta la sua impacciataggine, ma mi sento grata di averla vicina; le sono grata peechè almeno ci prova.
“Dovete stare più attente, non potete capire di cosa sono capaci,” sospira Draco, scuotendo la testa.
“E tu sì, non è così? Sei uno di loro, certo che lo sai,” dice Daphne, e perfino io, che ultimamente non ci capisco niente, mi rendo conto che il disprezzo troppo palese nella sua voce è pericoloso.
Draco per fortuna non raccoglie la provocazione. “Ciò che siamo, in qualche modo, ci tiene al sicuro ma – ascoltatemi bene – dovete volare basso,” dice, con più calma di quanto mi sarei aspettata potesse raccogliere.
Quella frase ci fa sussultare entrambe. Basta a me Daphne per capire che Draco sta solo cercando di difenderci. Non è la prima volta che sentiamo quelle parole, nostro padre ci ha fatto la stessa identica raccomandazione, prima che uscissimo di casa per andare a King’s Cross all’inizio dell’anno.
 
Quella sera io e Julie ci prepariamo per andare a dormire, ma nessuna di noi riuscirebbe a prendere sonno, così torniamo semplicemente in Sala Comune. La troviamo affollata, nonostante l’ora tarda. Non è insolito quest’anno. È come se tutti noi cercassimo conforto gli uni negli altri, come se l’unione, in qualche modo, bastasse a proteggerci dalla follia che ci circonda.
Io e Julie troviamo un angolino tranquillo e rimaniamo lì, con due libri aperti sulle ginocchia che no leggiamo; sono giusto per tenere impegnate le mani.
Sfoglio distrattamente Animali Fantastici e dove trovarli, guardando, senza vederle realmente, le figure, quando sento Draco congedarsi dai suoi amici.
Alzo di scatto la testa dalla mia lettura, giusto in tempo per guardarlo imboccare il passaggio segreto, con una piccola valigia stretta in pugno che sospetto tenga sempre pronta.
Non so di preciso cosa intendo fare, ma salto in piedi e corro per raggiungerlo, prima che se ne vada, ancora.
“Draco.” Non ho bisogno di parlare forte, la mia voce rimbomba abbastanza nel corridoio deserto.
Lui si ferma, e vedo dalle sue spalle che prende un bel respiro, prima di voltarsi verso di me.
Ora che siamo una di fronte all’altro, però, non so che dire. Draco è lì, e io non so che dire.
“Mi dispiace per oggi,” comincio. “Quello ha detto Daphne…”
“Forse me lo sono meritato,” dice Draco, incurvando le labbrai n un sorriso triste. Negli occhi gli scorgo già quella malinconia che non abbandonerà mai più il suo sguardo. “Astoria, l’anno scorso io… In infermeria ti ho mentito, ho bisogno che tu lo sappia. Non è vero che non mi interessa di te, non era vero niente”.
Lascia scivolare lo sguardo su di me, e improvvisamente la sua espressione si distende. Sorride – e, Dio, quanto è bello in suo sorriso –, mentre scuote la testa.
Inorridita, abbasso la testa. So cosa lo ha divertito tanto. Correndo per raggiungerlo, la mia vestaglia si è aperta, e porto quello stupido pigiamino rosa con gli snasi.
Mi affretto a coprire quell’abbigliamento infantile, consapevole del fatto che ormai è tardi, il danno è fatto. Ma dimentico all’istante l’incidente, quando Draco copre con un paio di passi la distanza tra noi, e mi afferra il viso tra le mani. “Stai più attenta, Astoria. Ho bisogno di saperti al sicuro. Devi scappare se le cose si mettono male, ok? Promettimelo,” dice, avvicinando il suo viso al mio.
Annuisco e chiudo gli occhi, beandomi della meravigliosa sensazione della sua pelle a contatto con la mia. Con le palpebre abbassate, non vedo Draco chinarsi su di me, sento solo le sue labbra posarsi, dolci e incerte, sulle mie. Non li riapro quando lo sento stringermi un po’ di più. Ho paura di rompere quello stupendo incantesimo.

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: CedroContento