La pioggia battente aveva colpito la Londra Babbana all’improvviso. Neville, colto alla sprovvista, si era rifugiato prima sotto alla tettoia del Paiolo Magico, indeciso se entrarci o meno. Alla fine decise di entrare, dopotutto doveva ancora passare in Farmacia a Diagon Alley per comprare qualche ingrediente per delle Pozioni curative per le piante della professoressa Sprite. Aveva iniziato ad aiutare nella serra da qualche mese, e la professoressa gli aveva assicurato che una volta in pensione avrebbe suggerito il suo nome alla professoressa McGrannitt.
Entrò nel pub dove venne accolto dal solito calore, l’ambiente era scuro, come sempre ed il pub era quasi deserto. «Neville!» una voce gli fece alzare la testa dalla pozzanghera che stava fissando.
Hannah Abbott lo fissava da oltre il bancone con uno sguardo divertito, prese la bacchetta dall’interno del grembiule e gliela puntò contro e in un attimo Neville di ritrovò asciutto. «Come mai da queste parti? Non ti vedo da tempo» aggiunse radiosa.
«Hannah, ciao! Devo passare a Diagon Alley, in Farmacia» rispose leggermente in imbarazzo.
«Qualche giorno fa è passato Seamus, mi ha detto che stai lavorando con la Sprite ad Hogwarts» disse. Neville annuì.
«Ed io so che sei diventata la proprietaria di questo posto» rispose Neville per non farsi trovare impreparato.
«Sì. Vorrei ristrutturarlo ma credo che aspetterò ancora un po’ o forse non lo farò mai. Non credo che voglio lavorare per sempre in un pub».
Neville si avvicinò al bancone e si accomodò in una delle sedie lunghe poste davanti. Hannah gli porse un bicchiere. «Cosa ti offro?»
«Un Burrobirra, grazie» rispose. «Se ti può consolare, la tettoia lì fuori è davvero utile». Hannah rise mentre gli versava la bibita.
«Sì, ha salvato molte teste» convenne.
«Cosa ti piacerebbe fare?» Hannah lo guardò dubbiosa passandogli il bicchiere. «Prima hai detto che non vorresti avere un pub per sempre, cosa ti piacerebbe fare?»
«Oh» rispose lei quasi imbarazzata. «Mi piacerebbe diventare una Guaritrice».
«È un bel mestiere» rispose Neville sorseggiando l’ordinazione. «Ce la farai, ne sono sicuro!»
Hannah rise e Neville si chiese perché, nel momento in cui lei le porse un fazzolettino capì e, arrossendo, si pulì via il baffo bianco. «Sei carino a dire che ce la farò» aggiunse. Era sporta in avanti e reggeva la testa con la mano chiusa a pugno.
«Ne sono fermamente convinto. Anche io non pensavo di essere capace di fare cose grandi, eppure ho ucciso il serpente di Voldemort».
«Ti stai vantando?» chiese Hannah alzando un sopracciglio con l’ilarità nella voce.
«Può essere» rispose alzando le spalle e ridendo.
Guardò frettolosamente l’orologio appeso alla parete e annunciò di doversene andare. Pagò il conto e si diresse verso l’uscita posteriore. Si fermò poco prima di aprirla e si voltò verso Hannah che stava lavando il bicchiere. «Hannah, che ne diresti se una di queste sere uscissimo?» domandò. La ragazza si sporse e lo guardò con un sorriso.
«Mi piace questa idea» rispose.
«Perfetto, ti mando un gufo allora!» esclamò. Hannah annuì e Neville si diresse verso Diagon Alley. Non sapeva perché ma aveva la sensazione che qualcosa nella sua vita fosse cambiato.

Note: Sono tornata! Come ho già detto a qualcuno, mi sono dovuta fermare per qualche giorno per motivi di salute ma adesso sono di nuovo qua e per farmi perdonare, fino a sabato posterò due capitoli al giorno: uno la mattina e uno la sera. 
A presto,
Chiara.