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Autore: crazy lion    29/10/2020    1 recensioni
Attenzione! Questa mini long si ricollega alla mia fanfiction Cuore di mamma, ancora in corso. Leggete prima quella per evitarvi anticipazioni. La storia si colloca dopo la fine della long. L’unico spoiler che c’è, per i fan, è la presenza del fratellino di Elizabeth, l’amica di Mackenzie, nel capitolo 3. Per il resto, chi sta leggendo Cuore di mamma può seguire senza problemi.
Storia stilata con Emmastory, a cui appartiene la saga menzionata qui e nei capitoli.
La lettura è importante per i bambini. Stimola le loro menti e li fa volare con la fantasia. Lo sanno bene Mackenzie e Hope che, da poco più di un anno, hanno cominciato a leggere assieme a mamma Demi una saga fantasy, Luce e ombra, su un sito di scrittura amatoriale. Da un mese l'autrice, Emmastory come si fa chiamare, ha auto-pubblicato il primo libro. Mackenzie si sveglia pensando che quello sarà un sabato mattina come tanti, ma non sa che uno dei suoi sogni sta per avverarsi. E riguarda proprio Luce e ombra.
Disclaimer: con questo nostro scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendiamo dare veritiera rappresentazione del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LA BAMBINA E LA SCRITTRICE


 
 

INTRODUZIONE

 
L’idea per questa fanfiction è nata da Emmastory diversi mesi fa, ma solo adesso ci siamo decise a svilupparla. Avevamo pensato di farlo una volta terminata Cuore di mamma, la storia a cui si collega e che speravo di finire quest'anno, ma problemi familiari, di salute, personali e di altro tipo me lo stanno impedendo, al momento. Spero di riprendere al massimo con l'inizio del 2021.
 
In ogni caso, questa fanfiction avrebbe dovuto essere una one shot, almeno per come l’avevamo immaginata tempo fa, ma alla fine abbiamo cambiato idea. Non presenta spoiler sul finale che ho ideato per quella, e che credo resterà lo stesso nel corso del tempo.
 
Questa è una storia leggera, un po' diversa dalle solite che scrivo, che abbiamo ideato per staccare un attimo da tutto e divertirci, immaginando un momento nel futuro dei miei personaggi. Speriamo che vi piacerà e che la amerete tanto quanto facciamo e continueremo a fare noi.

 
 

CAPITOLO 1.

 

LA NOTIZIA PIÙ BELLA

 
Mackenzie aprì piano gli occhi. La mamma trafficava in cucina, ma lei decise di rimanere ancora a letto. Era sabato, il che significava che non c'era scuola e poteva riposare. In più aveva già fatto i compiti per lunedì il giorno precedente. Cosa poteva esserci di meglio di un weekend di libertà, giochi, cartoni animati e lettura? Sospirò, si stiracchiò e fu proprio allungando il braccio destro che colpì con la mano qualcosa, anzi qualcuno di peloso. Era Danny, il gatto che aveva adottato tempo prima da un rifugio. Il micio era cresciuto bene e ora aveva sedici mesi. L'età precisa non si sapeva, dato che qualcuno l'aveva abbandonato o, forse, era stata la mamma a farlo, ma era quella che avevano stabilito le veterinarie. Il micio miagolò appena, disturbato nel suo sonno da quel tocco e la bambina gli accarezzò la testa, rossa come il resto del pelo, per scusarsi. Non poteva ancora parlare, ma la psicologa le aveva detto che era pronta per vedere una logopedista e ne aveva consigliata una molto brava a mamma Demi, che lei aveva già contattato per telefono. Essendo molto famosa in città e quindi piena di appuntamenti, la donna non aveva risposto, così la cantante le aveva mandato un’email il giorno prima.
“Sono sicura che la settimana prossima si farà sentire” aveva detto a Mackenzie e la bambina ci sperava, perché tornare a parlare sarebbe stato un processo lungo e pieno di difficoltà e avrebbe voluto iniziare il prima possibile.
Sospirò al pensiero che sarebbe potuto durare anni, ma non poteva arrendersi ancora prima di cominciare. Si augurò solo che, non parlando da due anni e mezzo, non le sarebbe risultato troppo difficile riprendere a dire quantomeno qualche parolina.
Per ora non pensarci. La dottoressa ti aiuterà e andrà tutto bene.
Quel giorno era dedicato al divertimento e a nient'altro. E a proposito, non era possibile divertirsi senza alzarsi dal letto. Pur non avendone voglia, la bambina si sollevò piano, per non svegliare il gatto, con uno sbuffo. Senza inginocchiarsi su una sedia per aprire le imposte, e volendo lasciare Danny dormire tranquillo al buio, infilò le ciabatte e uscì. Non fece in tempo a scendere il primo scalino che ci fu un tonfo alle sue spalle e Danny le si precipitò a fianco.
Ma sei scemo? gli chiese nella sua mente, scherzando e immaginando che il micio potesse udirla. Ho fatto di tutto perché rimanessi a riposare e mi sei venuto dietro?
Danny si limitò a strusciarsi contro le sue gambe e Mackenzie scese in fretta le scale, sperando che lui non le si mettesse in mezzo ai piedi facendola cadere com'era successo in passato. Fosse stata più grande, l'avrebbe preso in braccio e portato giù come faceva mamma Demi, dato che Danny gradiva molto comportamenti del genere, ma temeva di farsi male e di ferire lui, quindi per il momento evitava. Ma non vedeva l'ora di crescere per fare quell'esperienza. Doveva essere bellissimo prenderlo in braccio come un bambino.
 
 
 
“Perché hai aspettato così tanto a parlargliene?”
Andrew, seduto a tavola accanto a Demi, le lanciò uno sguardo interrogativo dopo averle posto quella domanda. Era passato un mese e lei non aveva ancora detto niente?
“Volevo che fosse una sorpresa e che non lo sapesse tanto in anticipo” rispose lei, sorseggiando la sua cioccolata calda.
“Ma l'attesa è sempre più bella di ciò che aspettiamo, di solito.”
“Sì, oppure mette ansia e agitazione, anche se in questo caso positive.” Si tirò indietro una ciocca di capelli castani che stava per finire nella tazza. “Senti, forse ho sbagliato, ma ormai è andata così e non credo che se la prenderà a male.”
“Speriamo.”
"Cosa dite, mamma?"
Hope, che a quasi tre anni riusciva a stare seduta su una sedia, anche se sorvegliata sempre dai genitori, fece sentire la sua vocina delicata.
“Parliamo di una cosa che dobbiamo dire a tua sorella fra un po', quando si sveglierà.”
“È bella?”
“Sì, molto” rispose suo padre.
“Posso ascoltare anch'io?”
Parlava molto bene, ormai, anche se a volte faceva ancora fatica, ma la pronuncia era corretta e si capiva tutto.
“Certo, non c'è nessun segreto. Pulisciti la bocca” le disse la mamma, indicandole un punto sporco di latte.
Hope prese lo Scottex e obbedì, strofinandosi bene le labbra come mamma e papà le avevano insegnato.
“Va bene?”
“Sì, perfetto.”
L'album di Demi, Tell Me You Love Me, era uscito il 29 settembre di quell’anno e la cantante stava già organizzando il tour che sarebbe iniziato il seguente. Il cuore le mancava più di un battito ogni volta che pensava che, per un po' di tempo, avrebbe dovuto lasciare le sue bambine, ma il lavoro era lavoro, le avrebbe sentite al telefono e viste attraverso Skype. Sarebbe stata la stessa cosa? Assolutamente no, avrebbe avvertito la loro mancanza ogni secondo di ciascun singolo giorno, ma sperava che il tour non sarebbe durato più di quattro mesi.
Cazzo, è tantissimo comunque!
Adorava andarci, era sempre stato così, ma prima non era diventata madre, mentre da qualche anno sì e da quando aveva adottato Hope e Mackenzie non ci era più andata, limitandosi a tornare al lavoro dopo un certo periodo di tempo e a riprendere a scrivere e comporre musica in studio di registrazione, oltreché a iniziare a registrare il documentario Simply Complicated, uscito il 17 ottobre, pochi giorni prima.
“Signore,” mormorò, “ti prego, fa' che il tour duri di meno o che possa incontrarle in qualche modo, per favore!”
Se Mac fosse stata più piccola e non avesse avuto la scuola le avrebbe portate con sé, ma non era così e separare le due sorelle prendendosi Hope non le sembrava corretto, visto il legame che c'era fra loro. Certo, quando aveva iniziato l'iter adottivo era stata consapevole del fatto che, pur essendo mamma, non avrebbe voluto mettere il proprio lavoro da parte e che ciò avrebbe comportato dei sacrifici. Si augurò che non sarebbero stati troppi, però. Avrebbe parlato presto con il suo team della questione, perché pur essendo una cantante voleva anche essere una mamma amorevole e il più possibile presente e fare di tutto perché le due cose riuscissero più o meno a conciliarsi, anche se sarebbe stato difficile.
“Lo spiegheremo alle piccole, andrà tutto bene” le mormorò Andrew per non farsi sentire da Hope, che intanto era scesa e giocava in salotto con Batman.
“Come hai fatto a capire cosa stavo pensando?”
“Diventi sempre triste quando rifletti sul tour e sulle piccole, ma a un certo punto sorridi anche, intrecci le mani e fissi il vuoto.”
“Cavolo, sei un acuto osservatore.”
“Ti amo, so tutto di te” le sussurrò all'orecchio, solleticandoglielo.
Un brivido le percorse l'intero corpo e la ragazza si strinse a lui in un abbraccio pieno d'amore, ma i due non andarono oltre.
“Spero davvero che sarà come dici. Non rinuncerò mai alle mie figlie per la carriera, che Dio mi fulmini e mi mandi diretta all'inferno se impazzirò e succederà, ma vorrei fare entrambe le cose. So anche che nella vita non si può avere tutto.”
“No, è vero, ma troveremo una soluzione. Se sarai qui vicino verremo a trovarti nei fine settimana, nelle vacanze di primavera delle bambine e in estate saranno a casa da scuola, quindi potremo raggiungerti se sarai ancora via.”
“Mi auguro che non soffriranno troppo per la mia mancanza e che non mi odieranno nel vedermi andare via” sospirò la ragazza, mesta.
“Non succederà, te lo prometto.”
La voce dolce del fidanzato contribuì a calmarle i nervi tesi e proprio in quel momento. Mackenzie entrò in cucina. Demi si sforzò di sorridere e la salutò. Le lasciò fare colazione in pace, con cioccolata e biscotti, prima di dirle quello che doveva, perché era sicura che se l'avesse saputo in quel momento la bambina avrebbe sputato tutto mettendosi a saltare sul posto. La sola idea la fece scoppiare a ridere.
Perché stai ridendo, mamma? chiese la piccola, posando il biscotto che aveva in mano e con la bocca ancora sporca di cioccolata.
“Niente di importante, una cosa che ho letto stamattina sul giornale.”
Una piccola bugia per non raccontare tutto subito.
 
 
 
Finito di mangiare e di bere, la bimba stava per alzarsi e raggiungere la sorella e gli animali di casa, ma la mamma la fermò.
“Resta seduta qui ancora un momento, tesoro, io e papà dobbiamo dirti una cosa importante. Bella ma importante” si affrettò ad aggiungere, dato che Mackenzie si era fatta seria.
Che cosa? Devo preoccuparmi? domandò, nonostante le ultime parole della madre.
“No, te lo assicuro. Scoprirai da sola di che si tratta. Leggi questi.”
Le passò due fogli della stampante sui quali, a una prima occhiata, parevano essere scritte due email. O forse due messaggi su qualche chat, non era chiaro. Leggendo le prime righe, la bambina capì che parlavano della saga Luce e ombra, quella che la mamma aveva scoperto su un sito e iniziato a leggere a lei e a Hope poco più di un anno prima. Era la storia di due fate, Sky, che aveva come elemento il vento e Kaleia, sua sorella minore, che invece aveva la natura. Nel bosco di Primedia, dove la storia si svolgeva, le due vivevano varie avventure accompagnate da altri personaggi come Christopher, il fidanzato di Kaleia, che era umano e Noah, della stessa razza di Chris e ragazzo di Sky, ma non solo. Luce e ombra: Il bosco delle fate – così si intitolava la prima parte di quella saga – era disponibile solo su Amazon da circa un mese, auto-pubblicato dall’autrice sotto lo pseudonimo Emmastory che, intanto, nel sito stava proseguendo la storia, registrata proprio con quel nickname. La mamma aveva comprato l'ebook, ma poi l'aveva anche fatto stampare e rilegato, in modo da non dover accendere ogni volta il computer per poterlo leggere. Curiosa di sapere di cosa parlassero con esattezza quei messaggi, la bambina lesse.
 
 
 
Ciao Emmastory,
sono Demi. Sì, Demi Lovato. So che ti sembra strano e che non riuscirai a crederci, ma se andrai sul mio profilo di questo social capirai che è proprio così. Immagino che ti paia anche impossibile che una cantante, piena di cose da fare, legga un libro o che abbia scoperto la tua storia sul sito in cui la pubblicavi online prima di decidere per il self-publishing. Eppure, è accaduto proprio questo. Non so se mi segui, o se lo sai, ma io ho adottato due bambine nel 2018, Mackenzie e Hope, e l'anno scorso mi sono iscritta a un sito di fanfiction e storie originali per leggere loro qualcosa che non fossero i soliti libri di favole. Lì ho trovato anche storie su di me, per fortuna sempre rispettose della mia persona, ma ho anche visitato altre sezioni compresa quella delle originali. È stato là che ho trovato la tua storia.
 
Non ho prove per dimostrarti tutto questo, non scritte almeno, ma ho questa.
 
 
Sotto c'era una foto di lei, Hope e la mamma, mentre quest’ultima aveva il computer sulle gambe girato verso l'obbiettivo e si vedeva la scritta:
Capitolo I
Noi esseri alati.
Mackenzie proseguì nella lettura.
 
 
Ti assicuro che non è un fotomontaggio e che nulla è stato ritoccato. Non so se ti basterà come prova della mia sincerità, ma sappi che sono iscritta da circa un mese al gruppo Facebook dedicato alla tua saga, con il mio vero nome, ma non so se mi hai mai vista fra i fan. In realtà pochi se ne sono accorti per ora e mi hanno scritto sempre in privato. In ogni caso, sarò presente, assieme alle mie figlie Mackenzie e Hope al mio compagno Andrew Marwell, alla biblioteca dove si terrà la presentazione. Vado subito a comprare i biglietti.
Un abbraccio e complimenti per come scrivi. Hai talento e volerai sempre più lontano.
Demi
 
 
Mackenzie spalancò gli occhi, non riuscendo a credere a quello che aveva appena letto.
Ci andremo davvero? domandò, alzandosi in piedi e gettando le braccia in aria in varie direzioni.
"Sì, tesoro, è tutto reale, non stai sognando" ridacchiò Demi, non volendo prenderla in giro.
E quando sarà? Quando? Quando? Quando? ripeté, poi gettò il foglietto per terra e iniziò a correre intorno al tavolo.
Avrebbe conosciuto dal vivo l'autrice di quello che era in assoluto il libro più bello che avesse mai letto nella sua breve vita fino a quel momento, una cosa che fino al giorno prima era stata solo un sogno che credeva non si sarebbe mai realizzato. Insomma, pochi hanno la fortuna di incontrare un autore che ammirano tanto. Eppure, mamma Demi si era ingegnata per rendere quel sogno una meravigliosa realtà. L'altro foglio conteneva la risposta di Emma.
 
 
Cosa??? Dici sul serio? E sei davvero tu? Sì, sei tu, ho controllato il tuo profilo! Oddio!
Scusa, ora mi calmo. Beh, non così tanto, ma comunque… Certo che potete venire, scherzi? Ti ringrazio tantissimo!
Vi aspetto con trepidazione! E prometto che non lo dirò a nessuno, così non sarai assalita dai giornalisti. Immagino tu voglia vivere un pomeriggio tranquillo, perciò mi auguro che per te non ci saranno problemi.
Emmastory
 
 
La bambina rise immaginando quella ragazza sclerare a causa del fatto che una pop star avesse letto il suo libro.
“È stata gentile a scriverti quella cosa alla fine” osservò Andrew leggendo a sua volta.
“Sì, infatti. Mi auguro che non ci seguano paparazzi o altre persone, quel giorno. Comunque, Mac, andremo lunedì, ho già i biglietti.” Glieli mostrò. “Andremo in una biblioteca qui vicino, dopo scuola.”
E la psicologa?
“L'ho avvertita ieri che non andremo a causa di un problema, non ho specificato quale. Ho spostato la seduta a martedì.”
Yay! esplose la bambina, poi batté le mani più forte che poté.
Aveva ricevuto una delle notizie più belle della sua vita e no, non esagerava. Si precipitò in salotto e, mentalmente, lo raccontò alla sorella e agli animali. Danny e Batman le si avvicinarono e le leccarono le mani. Il cane le saltò anche addosso facendola cadere, ma lei non si fece male, anzi, scoppiò a ridere. Hope non capì nulla, ma sorrise nel vedere la sorella felice.
“Giochiamo, Mackenzie?”
Da quando, molti mesi prima, la sorellina aveva finalmente cominciato a dire il suo nome, la bambina più grande sentiva il proprio cuore scaldarsi ogni volta che accadeva. Le si sedette vicina e lasciò che la più piccola le preparasse un caffè con una tazzina di plastica.
“È buono?”
Lei le strinse la mano e annuì.
Mamma, come ci vestiremo per la presentazione? chiese a Demi quel pomeriggio.
“Non so, non ci ho ancora pensato, ma credo in modo semplice, non dobbiamo essere troppo appariscenti.”
Secondo te firmerà il libro che abbiamo stampato?
Luce e ombra: Il bosco delle fate era disponibile solo su Amazon, Demi aveva comprato l'ebook, ma l'aveva anche fatto stampare e rilegato, in modo da non dover accendere ogni volta il computer per poterlo leggere.
“Ma certo, ci basterà portarlo e chiedere. Ci sarà parecchia gente, ma sono sicura che avrà tempo per tutti” le rispose la donna, sorridendo.
Grazie, mamma. Mi hai fatto un bellissimo regalo!
Mackenzie si ricordò solo in quel momento che, presa dall'euforia e dai giochi, si era dimenticata di compiere un gesto semplice come ringraziarla.
“Figurati, tesoro, io voglio solo vederti felice.”
“Sono curioso di conoscere questa ragazza e di farle delle domande” si intromise Andrew, che intanto stava giocando con Hope a costruire una torre con le costruzioni. “A me piace scrivere, anche se ho composto solo qualche poesia e per il resto lo faccio in un diario, ma mi interessa sapere come lavorano altri scrittori.”
“Sì, anche a me" rispose Demi. “Sarà interessante scoprirlo.”
Ammise che aveva pensato di non dire a Emma chi era e di non farsi riconoscere in qualche modo, ma poi le era sembrata una cazzata. Non conosceva di persona quella ragazza e sapeva benissimo che avrebbe potuto avvertire la stampa della sua presenza, ma qualcosa, una sensazione, un sesto senso, non sapeva nemmeno lei cosa, le diceva che avrebbe potuto fidarsi. A volte fidarsi in questo modo porta a sbagliare, a essere fregati, ne era consapevole, ma non si pentiva di quello che aveva fatto. Non aveva rivelato a Emma il suo nickname nel sito di scrittura, né detto che era stata lei a chiederle di potersi salvare la storia sul PC, quindi da quel punto di vista si era tenuta riservata ed era stato meglio così.
Per fortuna Mac non doveva studiare, non ci sarebbe riuscita quel giorno. Giocò tutto il pomeriggio con la sorella, i genitori e gli animali, ma la sua mente era da un'altra parte, alla presentazione di due giorni dopo. La sera, per festeggiare l'evento imminente, i quattro ordinarono la pizza.
Una volta a letto, mentre dormiva, Mac sognò Emmastory che, prendendole la mano, le chiedeva:
“Quale scena ti è piaciuta di più?”
Con il cuore a mille, la bambina aveva fatto appena in tempo a rispondere, scrivendo ogni parola su un foglietto di carta che aveva consegnato alla ragazza. Felice, questa aveva sorriso, ma così com’era iniziato, quel sogno era svanito. E quella ricevuta dalla mamma era stata per lei e Hope la notizia più bella.
 
 
 
NOTA:
l’album Tell Me You Love Me è uscito nel 2017, lo stesso giorno che ho scritto qui, così come il documentario Simply Complicated è stato rilasciato nella data che ho riportato. Ma in Cuore di mamma, nel 2017 Demi stava ancora svolgendo l’iter adottivo e, dopo Confident, non aveva fatto uscire nessun altro CD. Era solo andata in tour durante le pratiche di adozione. In quella long, dopo aver adottato le bambine nel 2018, è rimasta a casa fino a settembre del 2019 ed è stato allora che ha iniziato a lavorare a Tell Me You Love Me. Per questo, in essa l’album e il documentario usciranno nel 2020. La bambina e la scrittrice è ambientata a ottobre di quell’anno.
 
 
 
ANGOLO AUTRICI:
eccoci qui con una nuova mini long, stavolta composta da soli tre capitoli. È già completa, quindi domani o dopodomani arriverà il secondo. Noi ci siamo divertite a scriverla, speriamo possa portare un sorriso anche a voi.
   
 
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