Personaggi: Percy Weasley
Genere: Introspettivo
Raiting: Verde
Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Genere: Introspettivo
Raiting: Verde
Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Percy aveva sempre tenuto conto del pensiero della gente. Era quasi terrorizzato dal loro giudizio, era sempre stato attento a non deludere le aspettative di nessuno: ottimi voti a scuola, era stato nominato Prefetto e poi perfino Caposcuola, era entrato al Ministero immediatamente dopo aver finito Hogwarts e da semplice funzionario, era arrivato ad essere accanto al Ministro.
Ma ora, guardando il suo riflesso in un bicchiere di Burrobirra, in un monolocale della Londra Babbana si chiedeva se davvero tutto quel lavoro valesse la pena. Se doveva rinnegare la famiglia, che senso aveva tutto quello studio?
Dall'altro lato aveva la certezza di non voler vivere come la sua famiglia, non voleva tirare a campare per soddisfare i bisogni dei figli. Voleva essere importante, non voleva essere più solo uno dei tanti Weasley, voleva spiccare, voleva essere IL Wesley.
Voleva che la gente si ricordasse di lui, voleva essere lodato sul posto di lavoro, dai suoi colleghi, dal suo capo, da tutti. Si sentiva bene quando gli facevano i complimenti per il lavoro svolto o quando lo prendevano in considerazione per una decisione importante.
Voleva lasciarsi alle spalle Percy o Perce preso in giro dai fratelli minori perché investe sul proprio futuro. Voleva essere Percival un nome sicuramente più elegante di un misero Percy. Percival sapeva di prodezza, importanza, grandezza.
Percy sapeva di piccolezza, di qualcosa di insulso, a suo parere, il nome Percy lo faceva sembrare il bambino sfigato che tutti prendono in giro e lui era stanco di essere preso in giro.
Versò il fondo della Burrobirra nel lavandino, la Burrobirra ricordava troppo i Weasley.
Sorrise.
Da quella sera sarebbe stato Percival e si ripromise che la gente si sarebbe ricordato di lui.
Ma ora, guardando il suo riflesso in un bicchiere di Burrobirra, in un monolocale della Londra Babbana si chiedeva se davvero tutto quel lavoro valesse la pena. Se doveva rinnegare la famiglia, che senso aveva tutto quello studio?
Dall'altro lato aveva la certezza di non voler vivere come la sua famiglia, non voleva tirare a campare per soddisfare i bisogni dei figli. Voleva essere importante, non voleva essere più solo uno dei tanti Weasley, voleva spiccare, voleva essere IL Wesley.
Voleva che la gente si ricordasse di lui, voleva essere lodato sul posto di lavoro, dai suoi colleghi, dal suo capo, da tutti. Si sentiva bene quando gli facevano i complimenti per il lavoro svolto o quando lo prendevano in considerazione per una decisione importante.
Voleva lasciarsi alle spalle Percy o Perce preso in giro dai fratelli minori perché investe sul proprio futuro. Voleva essere Percival un nome sicuramente più elegante di un misero Percy. Percival sapeva di prodezza, importanza, grandezza.
Percy sapeva di piccolezza, di qualcosa di insulso, a suo parere, il nome Percy lo faceva sembrare il bambino sfigato che tutti prendono in giro e lui era stanco di essere preso in giro.
Versò il fondo della Burrobirra nel lavandino, la Burrobirra ricordava troppo i Weasley.
Sorrise.
Da quella sera sarebbe stato Percival e si ripromise che la gente si sarebbe ricordato di lui.