Ginny era tesa. Aveva giocato moltissime volte a Quidditch nella sua vita, con i suoi fratelli, a scuola nella squadra Grifondoro, con Harry, con le sue compagne di squadra. Ma quella volta era diverso. Era la sua prima partita da giocatrice professionista. Avrebbero giocato contro i Ballycastle Bats, una squadra mista, formata sia da uomini che da donne. Gwenog Jones, la loro allenatrice, aveva assicurato che era possibile batterli ma Ginny aveva ugualmente l’ansia. Nonostante Harry le avesse detto che sarebbe stata comunque bravissima, indipendentemente da come sarebbe andata a finire, nonostante le avesse detto che lui sarebbe stato sempre lì a fare il tifo per lei, non appena Ginny varcò l’entrata secondaria dello stadio, dovette reprimere un certo senso di nausea. «Tutto bene?» le chiese Gwenog squadrandola. Ginny annuì.
«Solo un po’ d’ansia» rispose temendo che se avesse parlato di più avrebbe vomitato.
«Passerà non appena salirai in sella. Te lo assicuro» la rassicurò.
E fu effettivamente così. La familiare sensazione del vento sul volto mentre decollava, a mano a mano sempre più veloce, la fece sentire esattamente come quando era ad Hogwarts e doveva soffiare il boccino a Cho Chang perché lei le aveva preso Harry. La telecronaca era affidata a Lee Jordan, che nel tempo era riuscito e non essere troppo di parte, Ginny sorrise vedendolo. Poco più in là c’era Harry sorridente, accanto a Ron ed Hermione e dietro tutta la sua famiglia. Forse fu questo a scaldarle il cuore. Forse fu questo a farle prendere la prima Pluffa e farla avvicinare alla porta.
«Bel culo, Weasley» urlò il portiere. Ginny rimase imbambolata per circa una ventina di secondi ma abbastanza da permettere alla squadra avversaria di prendere la Pluffa e segnare un punto.
Tornò a lottare per la Pluffa, schivando un Bolide e qualche compagna. Le capitò di passare accanto al portiere, che non perse occasione di urlarle: «Sei entrata in squadra solo perché sei la fidanzata di Harry Potter, Weasley fai schifo!»
A quel punto non ci vide più dalla rabbia. Si lanciò letteralmente sul Cacciatore della squadra avversaria riuscendo a prendere la Pluffa. Si diresse verso l’area di rigore, passò davanti al portiere sogghignante più volte, talvolta simulando l’intenzione di segnare. In uno di quei passaggi lo sentì dire «Weasley non vali niente, ha solo un bel culo e un fidanzato importante» allora si posizionò di fronte a lui, pronto a colpirlo in faccia. Il giocatore avversario percepì le sue intenzioni e nel momento in cui lei lanciò la Pluffa, lui si spostò per evitare la palla che passò per l’anello centrale.
«E LA WEASLEY SEGNA DIECI PUNTI PER LE HARPIES ALLA FACCIA DEL PORTIERE! VAI GINNY, SEI TUTTI NOI! BECCATI QUESTA KLOVES!» gridò Lee Jordan dal microfono. L’esclamazione di Lee fu accompagnata dagli schiamazzi e risate dei suoi fratelli e di Harry.
Ginny sfidò con lo sguardo il portiere avversario, che si guardò bene dal fare altri commenti per il resto della partita.
Doveva ringraziarlo però, dopotutto era grazie a lui se aveva fatto il primo goal della sua carriera.