Scorpius Malfoy era una persona decisamente boriosa e piena di sé. Non accettava il punto di vista degli altri, lui era il migliore in tutto. Veniva da una famiglia importante, aveva amici importanti, andava a letto con ragazze importanti. Era il migliore della sua squadra di Quidditch, il più bravo della classe in Pozioni, il secondo in Difesa (secondo solo perché il primo era quel maledetto Potter), forse uno dei Serpeverde più talentuosi che la sua Casa potesse ricordare e stava bene così. Si divertiva a prendere in giro gli sfigatelli: più piccoli erano, più si divertivano. Suo padre Draco sosteneva che aveva ereditato la parte peggiore di lui, sua madre Astoria si disperava per farlo rinsavire.
Stava camminando tutto tronfio a petto in fuori, quando venne urtato da qualcuno con una tale forza, al punto tale da farlo cadere a terra. «Ehi, occhio a dove metti i piedi!» esclamò senza manco guardare la persona davanti a sé. Si alzò da terra pulendosi dalla polvere invisibile i vestiti mentre la persona che l’aveva investito era intenta a sistemare i libri nella borsa. Con suo grande stupore si accorse che era una ragazza. Dimenticando l’aria da cattivo ragazzo, assunse un’aria da marpione e si accovacciò accanto alla figura femminile. Quando si accorse di chi aveva di fronte, per poco non gli venne un infarto.
«Cosa vuoi, Malfoy?» disse la Potter innervosita sistemando il volume di Incantesimi.
«Niente, aiutarti» rispose lui cercando di frenare il cuore al galoppo. Ok che non si aspettava la Potter ma perché il suo cuore non tornava a battere normalmente? E da quando gli occhi della Potter erano di un castano così luminoso? Lily Potter scoppiò a ridere.
«Malfoy che aiuta un Potter! Non ci credo manco se lo vedo!» disse.
In tutta risposta Malfoy radunò tutte le boccette d’inchiostro, riparò con la magia quelle rotte e gliele passò. «Visto?» domandò. «Ora ci credi?»
La Potter lo fissò intensamente e Scorpius si chiese come mai a gennaio facesse così caldo, Pix doveva aver fatto qualche incantesimo riscaldante. «E a cosa devo questo onore?» domandò scettica.
«Aiuto sempre le belle ragazze» rispose con un sorriso furbo. Lily Potter finì di sistemare le boccette nella borsa e poi si alzò.
«Hai finito le ragazze della scuola e adesso ti accontenti degli avanzi?» chiese rabbiosa sistemandosi la tracolla su una spalla. Scorpius valutò bene cosa rispondere.
«Oh no, di solito gli avanzi li lascio ai miei amici» gli occhi fiammeggianti di lei gli fecero intuire che forse non era stata una risposta intelligente.
«Bell’amico di merda che sei» commentò. «Adesso scusami ma siccome io ci tengo alla mia istruzione andrei a lezione di Trasfigurazione» aggiunse avviandosi per il corridoio.
«Potter!» la chiamò. Lei non si girò ma rimase ferma a qualche metro da lui. «La prossima volta guarda dove cammini, potrebbe non andarti così bene come oggi».
La ragazza riprese il suo cammino mentre Scorpius decise che da quel momento avrebbe riversato le sue energie in Lily Potter e nei suoi occhi così luminosi.