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Autore: Cesca_Haibara20    05/11/2020    1 recensioni
[Shoto x OC]
X: Potrei essere il diavolo, potrei essere un angelo.
Y: Non sei come gli altri. Hai un DNA diverso, non ti capiscono.
X: Vengo da un altro mondo. Una diversa dimensione.
Y: Apri i miei occhi.
X: Infettami con il tuo amore.
Y: Sei un alieno, il tuo tocco è straniero. È soprannaturale, extraterrestre.
X: Il tuo bacio è estraneo, ogni mossa che compi è magica.
Y: Ragazzo, sei la mia buona stella.
X: Per te io rischierei tutto, tutto.
Asami Tsukino è una ragazza di 17 anni che vive in un mondo dove le persone non hanno unicità. La sua vita tranquilla verrà interrotta e trasformata quando farà la conoscenza di un ragazzo. Lui viene da un altro mondo dove esistono le unicità e lui, ne ha ben due e non solo. Riuscirà Asami a far integrare il suo amico o dovrà aiutarlo a far ritorno a casa?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shouto Todoroki
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo
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«Significa che ti sposi solo per beneficio, e mio padre lo ha fatto. Voleva un erede forte abbastanza per battere All Might e fare ciò che lui non è riuscito a fare. Mia madre è in grado di creare ghiaccio, mio padre fuoco.»
«Tua madre è una eroina?»
Sorride lievemente.
«Non lo fa di mestiere, ma per me lo è.»
«Ora sono curiosa, come sono fisicamente i tuoi genitori?»
Si irrigidisce per alcuni minuti ma risponde comunque.
«Mia madre è stupenda; ha lunghi capelli bianchi, orecchie bianche e soffici, grandi occhi grigi quasi come diamanti., un corpo magro e delicato e un sorriso dolcissimo. Una cosa che faceva spesso, prima, era stringermi ed accarezzarmi i capelli con delicatezza fino a farmi addormentare.»
«E tuo padre…?»
«Lui… lui è il suo contrario. I suoi capelli sono rossi verso l’alto, orecchie sottili e rosse, occhi sottili e azzurri come due topazi. È fisicato con le fiamme che gli incorniciano gli occhi e la sua tuta da super eroe gli permette di poter usare al massimo le sue fiamme senza bruciarla.. come la mia.»
Dev'essere molto legato alla madre. Ho notato che i suoi occhi brillano quando parla di lei, mentre quando parla di suo padre diventano tenebrosi… che sia stato lui a causargli la cicatrice…?
«Comunque… prima di me sono nati mia sorella ed altri due miei fratelli ma secondo mio padre non erano abbastanza forti, e siccome io ero il connubio tra loro due, mio padre decise che ero perfetto. Non mi ha mai permesso di giocare con loro… diceva che erano inferiori a me...»
Guardandolo negli occhi vedo che sta cercando di trattenersi.
«S-sin da piccolo mi ha costretto ad allenamenti durissimi costringendomi ad usare le fiamme… nonostante mia madre o i miei fratelli lo pregassero di smettere l-lui non li ha mai ascoltati… c-col passare del tempo, la rabbia di mio padre ha cominciato ad intimidire mia madre e...» fa un profondo respiro. «E… questa paura l’ha portata a non riuscire più a guardarmi in volto, per colpa della mia metà..»
Piccole lacrime riprendono a rigargli le guance.
«Lei non aveva paura di me me… l-la spaventava solo ciò che quella mia parte rappresentava… ricordo che, una volta, l-la ascoltai parlare al telefono dove p-piangeva dicendo che non ce la faceva più, non sopportava la mia m-metà...»
Lo vedo stringere i pugni e le sue orecchie si abbassano.
«Un giorno s-stava bollendo l’acqua per il tè e...»
Mi porto le mani alla bocca shockata.
No…
«I-in quel momento mi guardò negli occhi… si vedeva chiaramente che… che quell'uomo l’aveva portata all'esaurimento… a-afferrò il bollitore e-e c-cercò di bruciare quel lato versandomi l-l’acqua sul volto...»
Dio mio… è terribile…

Lo avvicino nuovamente a me e lo stringo lasciandolo sfogare.
Dev'essere stato terrificante… ha portato sua madre ad avere paura che il suo stesso figlio potesse diventare come lui. Come si fa a portare una donna all'esaurimento? Probabilmente Shoto non è stato l’unico a soffrire… anche i suoi fratelli hanno subito le conseguenze del comportamento del padre.
«M-mia madre ora… ora è in un ospedale psichiatrico… la andavo a trovare il più spesso possibile...»
«Ti deve mancare molto...»
«Mentirei se dicessi che non mi manca...»
Ritraggo le labbra sentendomi in colpa.
«I-io non sono mio padre… non posso essere ciò che lui non è riuscito a diventare… perché non lo capisce…?» tira su col naso. «Se non avessi incontrato Midoriya continuerei a negare la mia parte sinistra… ma, grazie a lui, sono riuscito almeno a comprendere che, anche se non voglio, è parte di me e non posso farci niente.»
«Dev'essere un amico molto speciale.»
Lo sento sorridere.
«Sì. È un grande amico.»
Si allontana dall'abbraccio con la voce ancora tremante e spezzata.
«Non perdonerò mai mio padre per ciò che ha fatto a me e alla mia famiglia. Questa–» indica la cicatrice. «è stata causata da lui. Mia madre ha cercato di rimediare col suo ghiaccio ma niente… ma anche se cerco di farmi valere solo col ghiaccio, non posso farcela… ho bisogno di entrambe le parti per farcela e diventare un’eroe ed un uomo migliore di lui.»
Sorrido debolmente, gli prendo il viso tra le mani, col pollice gli accarezzo le guance e riesco a percepire la cicatrice a contatto con la mia pelle.
«Tu lo sei già.»
Mi guarda stupito.
«So che ci conosciamo da poco ma, il tempo che ho passato e sto passando con te, mi sta facendo capire il ragazzo che sei. Hai ragione, tu non sei tuo padre, tu sei meglio di lui.»>>
Nei suoi occhi ritorna lo sguardo di sempre e mi prende i polsi.
«Sono davvero grato di aver fatto la tua conoscenza, davvero. Mi sento fortunato nell'essere caduto nel tuo giardino.»
Sorrido arrossendo lievemente.
«Hai un cerchietto o una molletta per capelli?»
Lo guardo confusa.
E mo che ci deve fare?
«Fidati, mi serve per una cosa.»
«Va bene… te lo vado a prendere in bagno, torno subito.»

Mi alzo dal suo letto ed esco dalla stanza scossa dalla sua storia e confusa.
Che cavolo ci deve fare con un cerchietto…? Bah…
Entro in bagno recuperando un cerchietto celeste dal cassetto, esco e ritorno da Shoto

«Eccomi col cerchietto.»
Chiudo la porta dietro di me e mi siedo nuovamente accanto a lui.
«Cosa ci devi fare?»
«Adesso vedrai.»

Lo prende e con esso tira indietro i capelli che gli coprono alcune parti del viso scoprendolo interamente e scoprendo anche la cicatrice.
Dio… non mi ero accorta che gli circondava interamente l’occhio… a dire la verità, la cicatrice sembra quasi enfatizzare l’azzurro.

Fa un profondo respiro.
«Questa cosa non l’ho fatta fare a nessuno, tu sei la prima.»
Arrossisco a quella frase.
Sono così tanto importante?
«Non voglio che tu ti senta cos–»
«Tranquilla, non mi sento costretto. Lo faccio perché voglio.»

Tiene la mia mano e la avvicina lentamente alla sua cicatrice, sento il suo cuore correre come un treno e il suo respiro caldo contro la pelle della mia mano. Chiude entrambe gli occhi e fa passare lentamente la mia mano prima lungo il perimetro di essa, dall'attaccatura dei capelli fino a poco sotto lo zigomo, lascia la mia mano dandomi la possibilità di toccarla. È una sensazione strana e completamente nuova. La pelle colpita dall'acqua è ruvida e leggermente in rilievo, riesco a percepire anche un leggero tremolio da parte di lui.

«Se non riesci a sopportarlo mi fermo...»
«No...» fa un profondo respiro. «Prosegui fin quanto vuoi. Finché lo fa tu mi aiuti ad accettarla...»

Il mio cuore salta un battito.
Possibile che sono diventata importante per lui o vuole solo essere gentile con me?
Continuo ad accarezzargli delicatamente la cicatrice sentendo dentro me una strana sensazione ed il desiderio di fare una cosa.
Che faccio…? La faccio? Non la faccio? La faccio? Non la faccio? Se la faccio potrei farlo sentire a disagio e finire in una situazione imbarazzante ma se non la faccio sento dentro di me che me ne pentirei… si vive una volta sola, no…?

«Shoto...»
«Mh-mh?»
«Posso fare una cosa…?»
«Certo.»
Mi bagno le labbra e gli do un leggero bacio sulla parte della cicatrice che è sulla guancia, prendo il cerchietto e lo tolgo facendo tornare i suoi capelli lisci al loro posto.
Poso lo sguardo su Shoto e potrei quasi azzardarmi a dire che è arrossito.
«Ti sono molto grata per aver riposto così tanta fiducia in me da confidare un segreto così grande. Ti prometto che farò tutto il possibile e l’impossibile per aiutarti a tornare a casa e da tua madre.»

Sorrido anche se, dentro di me, provo un desiderio alquanto egoista.
I nostri visi rimangono estremamente vicini, talmente tanto che riusciamo a percepire l’uno il respiro dell’altro. Ci guardiamo entrambe negli occhi per attimi che sembrano interminabili.
E se…
Dentro di me sento il desiderio di compiere un’altra pazzia e lui sembra della stessa idea ma una voce blocca ogni nostra azione.

«ASAMI! MI DAI UNA MANO?»

Sbatto ripetutamente gli occhi come se fossi tornata alla realtà dopo un sogno.

«È-è meglio che vada...»

Shoto nasconde il viso sotto i capelli ed annuisce.
Mi alzo dal letto ed esco lentamente dalla sua stanza.
   
 
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