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Autore: PurpleLove    07/11/2020    2 recensioni
Anno 2009, Minerva è davvero stanca e vuole ritirarsi. E chi meglio della sua ex pupilla Hermione Granger per sostituirla?
La vita di Hermione sta per cambiare, lascerà le sue certezze per riscoprire se stessa e andare incontro al suo futuro.
Capirà così che i soli libri non sono abbastanza per essere felici.
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Questa storia era già stata scritta e pubblicata dal 2011 al 2015, ho deciso di riscriverla da capo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 3

 
La casa che aveva preso in affitto al suo ritorno nel mondo babbano le era sempre piaciuta tanto. Non era molto grande, ma, visto che dovevano entrarci solo lei e l’ormai vecchio Grattastinchi, lo spazio era più che sufficiente. La facciata fuori era interamente in pietra con dell'edera rampicante sui muri, le ricordava molto una casa che aveva visto in un libro di fiabe da bambina.

La sua stanza preferita era il salotto, un perfetto connubio tra aggeggi babbani e magici, esattamente come lo era lei.
 
Si avvicinò alla sua libreria dove, tra migliaia di libri, svettavano i due libri più importanti della sua vita: Il Piccolo Principe e Storia di Hogwarts.
 
Hermione ne tracciò i contorni con l'indice destro, sospirando ai ricordi legati a quei due tomi; Storia di Hogwarts era stato il primo approccio cheaveva avuto con il Mondo Magico.

I suoi amici ancora la prendevano in giro per la venerazione che lei riservava verso quel libro, ma nessuno la capiva, nessuno riusciva a capire l'importanza che rappresentava per lei: era il primo libro che aveva ricevuto in regalo riguardante il mondo magico, il simbolo del cambiamento della sua vita, della sua magia.

Il Piccolo Principe, invece, era stato il primo libro che aveva letto in assoluto e sempre le era stato d'aiuto nei momenti tristi che aveva passato.

Insegnare ad Hogwarts... l'idea la ammaliava e allo stesso tempo la spaventava. Avrebbe dovuto rinunciare alla sua casa da fiaba, al suo lavoro di bibliotecaria, ai suoi amici babbani che aveva nel quartiere.

“Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano.”
 
Fu un momento.
 
Si ricordò di quando aveva 12 anni e aveva come unico desiderio quello di diventare insegnante ad Hogwarts.
 
Non appena formulò questo pensiero seppe che aveva preso la sua decisione. Hermione si sedette al tavolo della cucina con una pergamena e una piuma; doveva assolutamente scrivere ad Harry!


Cari Harry, Ginny e tutto il clan Weasley, sono stata felice di ricevere la vostra lettera ieri e sono ancora più felice di dirvi che ci sarò per il compleanno!
Oggi pomeriggio ho incontrato il professor Piton che mi ha sconvolta con una proposta... mi ha offerto di subentrare alla McGranitt come insegnante di Trasfigurazione!
Non potevo crederci!!!  
Vi informo che ho deciso di accettare, domani consegnerò le dimissioni e parlerò con il mio padrone di casa.  
Mi rattrista un po' dover lasciare questo quartiere.
Ad ogni modo, arriverò alla Tana due giorni prima del compleanno di Harry e se per voi va bene mi fermo fino al 5, così dopo andiamo insieme ad Hogwarts per la riunione.
Ancora non ci credo! Mi sembra di essere una bambina in un negozio di caramelle!
Bene vi saluto, ci vediamo tra qualche giorno, inviatemi una risposta per farmi sapere se per voi va bene.
  Vi abbraccio con affetto

Hermione


La giovane chiuse la lettera sigillandola e chiamò a sé la sua civetta, raccomandandole di fare il più in fretta possibile.
 
Delle fusa ronfanti si levarono dalla palla di pelo rossa che non aveva perso un attimo di vista la sua umana.
 
-E tu che ne pensi? Torniamo a Hogwarts, sei contento cucciolone mio?-
 
E poco importava se il micione avesse ormai probabilmente quasi vent’anni, per lei sarebbe sempre stato il suo cucciolone.
 
-Meow- Grattastinchi miagolò solennemente, alzando il capo dal cuscino turchese su cui stava riposando.
 
***


Il giorno della partenza arrivò in fretta ed Hermione aveva già messo in ordine la sua vita nel quartiere; aveva reciso il contratto di affitto, consegnato le dimissioni alla biblioteca e inscatolato tutto con la magia, pronta per spedire i suoi averi verso la sua nuova vita.

Il suo arrivo nel giardino della Tana fu accolto da un sacco di abbracci di teste rosse.

-Hermione! Come stai? - l’accolse la sua migliore amica.

-Tia Hermione! Tia Hermione! 'mbracio!-
 
Lei si districò dall'abbraccio di Ginny per chinarsi verso Albus Severus e prenderlo in braccio.
 
Il piccolino le stampò un bacio appiccicoso sulla guancia prima di scalciare per essere rimesso a terra, mentre lei si lanciava ad abbracciare Harry e Ron che la guardavano sorridendo lì vicino.

-Mi siete mancati moltissimo!- Agli occhi dei presenti sembravano ancora quei tre ragazzini pronti a sfidare il mondo invece che tre trentenni.

-Herm come stai? Ti vedo in forma!-

-Grazie Ron di essere sempre pronto a dire qualche bugia a fin di bene.- sorrise ironica all'indirizzo del suo migliore amico.

Lui scoppiò a ridere mentre si incamminavano verso la casa.

Molly si avventò sulla povera donna stritolandola in un abbraccio materno, incredibile quante energie avesse ancora quella donna di sessantanni.

-Cara, è da molto tempo che non ci vediamo. Hai fatto buon viaggio? Hai fame? –

-No, grazie Molly. Ho solo bisogno di sedermi un attimo.-

-Ma certo cara, riposati tutto il tempo che vuoi! Intanto ti preparo qualcosa!- esclamò la signora Weasley voltandosi verso il piano cottura, mentre Hermione aveva un sorriso rassegnato sul viso.
 
Le era mancata perfino Molly e le sue manie di ingozzare le persone come fossero tacchini di Natale.

-Hermione! Allora saremo colleghi, come hai trovato Severus?- le chiese Harry sedendosi sulla sedia accanto con Albus Severus sulle gambe.

Come lo aveva trovato? Non ci aveva fatto caso, troppo stranita dal fatto di esserselo trovata davanti. Cercò di fare mente locale sulla figura del preside e le parve addirittura ringiovanito.

Sicuramente non aveva mai avuto una vita facile, né in gioventù né durante il suo periodo da spia, e questo aveva influito notevolmente sul suo aspetto fisico. Negli ultimi anni, dopo la tanto agognata pace, finalmente aveva potuto rilassarsi e anche il suo corpo sembrava essere ringiovanito con la sua anima.

-L'ho trovato bene, credo.- Voleva chiedergli la strana storia della loro amicizia, ma non voleva sembrare impicciona. -Tu e lui, siete... amici?-

Harry fece un’espressione strana prima di scoppiare a ridere, spaventando il piccolo che si era quasi addormentato fra le sue braccia.

-Perché? Cosa ti ha detto?-

-No nulla, solo che ti chiamava Potter e mi è sembrato, bè strano.-

-Lui mi chiama sempre Potter quando parla di me agli altri. Non è che non siamo amici solo, credo, non vuole far vedere quanto sia cambiato in questi anni. Cerca di mantenere ancora la sua immagine arcigna, ma quel Severus Piton è morto quel giorno nella Stamberga Strillante, solo che quello nuovo ha paura che se si mostrasse com’è ora la sua autorità potrebbe risentirne.-

Hermione rimase profondamente colpita da quelle parole, ansiosa di svelare il mistero celato dietro il nome di Severus Piton.

, si ritrovò a pensare, quest'esperienza si prospetta davvero illuminante.
 

PurpleLove's Corner

E voi non siete curiosi di addentrarvi nei meandri del nuovo Severus Piton? 
Ho visto che molti di voi leggono, ma nessuno lascia un parere. Povera storia bistrattata ^^'

Alla prossima
Chiara
   
 
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