Quella sera Teddy era invitato alla festa di compleanno dello zio Percy, di conseguenza ci sarebbe stata anche Victoire insieme a tutti gli altri cugini alla Tana. Avevano iniziato a vedersi da poco ne era al corrente solo zia Ginny, che dopo quella confidenza al campeggio era stata una tomba, a parte qualche occhiata furtiva e qualche battutina di troppo. Teddy avrebbe voluto strozzarla con le sue stesse mani, ma sapeva che era fatta così, non lo faceva per male, semplicemente voleva che lo dicesse ad Harry e poi a Bill. Guardò la nonna che stava rassettando la cucina e sospirò ripetendosi nella testa “ora o mai più”.
«Nonna, sai mantenere un segreto?» chiese senza manco capire perché avesse detto una cosa simile. La donna lo guardò con interesse e si accomodò di fronte a lui.
«Ho nascosto la fuga di tuo nonno per molto tempo durante la guerra, credo di essere capace di reggere i tuoi segreti» rispose divertita. Su questo punto Teddy avrebbe avuto molto da ridire ma decise di soprassedere.
«Ecco io sto uscendo con una ragazza» iniziò titubante. Gli occhi di Andromeda si illuminarono.
«Ma è una cosa bellissima Teddy! E come si chiama?» il suo tono era retorico, probabilmente aveva già capito chi era e aveva capito la natura dei suoi sentimenti prima ancora che Teddy ci arrivasse.
«Victoire, la figlia di zio Bill e zia Fleur» disse. «Ma nonna, ricordati che è un segreto, ti prego. Non dirlo a nessuno» la supplicò. La nonna sorrise bonaria e gli lasciò una carezza sulla guancia, era leggermente commossa.
«Non ti preoccupare Teddy, starò muta. Sono solo tanto contenta per te». Teddy si allargò in un sorriso felice e abbracciò la nonna stringendola forte, come lei faceva quando era bambino.
 
Alla festa, qualche ora più tardi, Teddy si sentiva osservato. Non era lo sguardo di Victoire che era accanto a lui e cercava con nonchalance di non farsi notare, era come se qualcuno volesse trafiggerlo con la forza del pensiero. «Stasera mi sento strano» disse alla sua ragazza. «Mi sento come se qualcuno mi stesse osservando con l’intenzione di uccidermi» specificò. Victoire lo guardò intensamente, aveva anche un che di divertito.
«Deve essere mio padre» rispose con tranquillità indicando col mento un punto oltre la spalla di Teddy. Il ragazzo si girò e vide gli occhi azzurri di Bill Weasley ridotti a due fessure, pronto a trafiggerlo. «Credo che a tua nonna sia accidentalmente sfuggito di noi due. Credo anche che a breve lo saprà tutta la famiglia» aggiunse.
Teddy sconsolato si accasciò sulla sedia.
«Alla faccia del segreto» mormorò mesto, d’un tratto impaurito dallo zio Bill che fino a quel momento era stato in cima alla lista degli zii preferiti.