Personaggi: Molly Weasley, Fred e George Weasley
Coppie: Bill/Fleur
Genere: Generale, slice of life
Raiting: Verde
Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
 

Alla Tana quel giorno c’era una calma inconsueta, i gemelli confabulavano per il negozio, Arthur era al Ministero e Molly stava facendo il bucato. Nessuno aveva fatto caso alla giovane coppia che aveva appena fatto il suo ingresso dal cancello principale. Molly se ne accorse solo quando sollevò lo sguardo da una maglietta di Arthur per guardare fuori dalla finestra per verificare che il sole fosse abbastanza forte per stendere i panni.
«Sono arrivati i piccioncini» esclamò George. Forse il suo intento non era quello di farsi sentire, ma Molly lo udì forte e chiaro. Doveva ammettere, in fin dei conti, che erano proprio una bella coppia. Ma l’idea che Bill, il suo bambino stesse con una ragazza dall’aria snob le faceva ribollire il sangue nelle vene. Era convinta che prima o poi Bill si sarebbe stancato di una come Fleur, per lui ci voleva una donna forte, avventurosa, Fleur era addirittura arrivata quarta al Torneo Tremaghi, si era ritirata da una prova! Non era per niente adatta a suo figlio Bill. Sarebbe stata adatta a Percy forse, o a un mago francese, ma non al suo Bill.
«Bonjour» cinguettò Fleur entrando alla Tana. Molly si irrigidì sentendola parlare.
«Bonjour ma chère» rispose Fred con un accento francese forzato ma con riverenza. Per poco a Molly non cadde la bacinella piena d’acqua.
«Buongiorno cari» disse con tono fintamente dolce staccandosi dal lavello e raggiungendo la coppia che salutò con un bacio ad entrambi. Poi guardò Fred duramente. «Fred vieni a stendere il bucato insieme a me» ordinò con un tono che non ammetteva repliche.
«Non puoi farlo con la magia?» ribatté.
«No. E tu devi aiutarmi» ribadì. Tutti i figli Weasley sapevano che questo era indice di aver fatto qualcosa di sbagliato, la domanda che sorgeva spontanea a tutti i figli era “cosa”.
Fred si alzò e seguì la madre sospirando. Quando raggiunsero i fili del bucato Molly guardò il figlio con sguardo truce. «Era necessario parlare in francese?» domandò furente.
«Volevo solo farle un piacere, non ti sembra di esagerare? Sono carini insieme» rispose Fred prendendo un calzino dal cesto.
«Non è la donna adatta a Bill» disse solamente prendendo a sua volta un indumento tra quelli lavati.
«Se non lo è, Bill se ne renderà conto ma non sta a te deciderlo» gli ricordò Fred. «Sei nostra madre ma non puoi decidere la nostra vita. Non puoi dirci cosa fare o con chi stare». Molly rimase con le braccia a mezz’aria sorpresa dalle parole del figlio. Leggermente delusa, forse, più da sé stessa che da Fred.
La risata argentea di Fleur raggiunse il timpano di Molly ancora immobile, lei ei Bill erano a qualche metro di distanza da loro, ridevano contenti di qualcosa. I passi di George la ridestarono. «Ad occhio e croce sembra che si amino davvero» osservò con le mani nelle tasche.
Molly non considerava Fleur la donna adatta a Bill, ma entro qualche ora avrebbe dato dimostrazione che il coraggio non è arrivare primi alla Prova Tremaghi, ma è molto, molto di più.


Note finali: ho studiato francese per otto anni tra medie e superiori ma ho finito le superiori circa sei anni fa, quindi sono super arruginita con questa lingua. Google traduttore suggerisce che "mia cara" si traduce con "ma chère", nel caso in cui sia sbagliato chiedo umilmente scusa e vi prego di segnalarmelo.