Il fragore di un’esplosione e poi silenzio e leggerezza. Fred si sentiva incredibilmente leggero, non sentiva più l’odore della polvere delle macerie o il volume troppo alto delle mura della scuola che si sgretolavano sotto incantesimi e maledizioni. Si sentiva quasi bene. Come se non dovesse più preoccuparsi di niente, come se avesse già fatto tutto nella vita e adesso fosse pronto per abbandonarla.
Finalmente aprì gli occhi, ma dovette socchiuderli per la luminosità del luogo. Non ricordava di essere mai stato lì, perché un attimo prima era accanto a Percy a combattere e adesso era in quel luogo sconosciuto e così bianco? Quasi per caso gli venne in mente la battuta di Percy, doveva fargli i complimenti quando lo avrebbe rivisto. Solo quando una figura coi capelli lunghi si avvicinò da lontano gli fece venire il dubbio che forse non avrebbe potuto farlo.
Guardò il punto dove la figura si muoveva. Aveva i capelli rossi. Ginny? Cosa ci faceva lì, non poteva essere anche lei… gli bastarono pochi minuti per rendersi conto che non era sua sorella, ma un’altra figura dai capelli rossi e gli occhi verdi come quelli di Harry.
«Ciao Fred» disse dolcemente. Fred rimase immobile incapace di capire cosa stesse succedendo. Non capiva più se era vivo o morto o in un limbo tra la vita e la morte. «Sono Lily Evans, la mamma di Harry. Penso che tu abbia sentito parlare di me». Fred parve riprendersi da quello stato confusionale.
«Vagamente» rispose con il suo solito tono di chi voleva buttarla sullo scherzo. Lily rise. «Che sta succedendo?» domandò poi serio. Lily assunse un’espressione triste. «Sono morto?» se avesse potuto provare qualcosa, sarebbe rabbrividito.
«Mi dispiace, Fred…» rispose mesta.
«Che ne sarà di tutti gli altri? Di George, di Percy, della mia famiglia?» la mamma di Harry alzò le spalle.
«Non lo sappiamo, non conosciamo il futuro» disse. «Sarà difficile riprendersi per loro, ma ce la faranno, in un modo o nell’altro. Siete una famiglia molto forte».
«Perché ci sei tu?» chiese cercando di assimilare quello che aveva appreso. La donna tornò a sorridere.
«Sei molto gettonato lì» rispose indicando il punto da dove era venuta. «Volevano venire Malocchio, Sirius e anche Remus!»
«Anche Remus è…» Lily annuì.
«Sono venuta io perché volevo rendere il favore a Molly» Fred la guardò confuso. «Lei si è presa cura di Harry come un figlio per tanto tempo. È giusto che faccia lo stesso con te». Fred deglutì per la prima volta spaventato da quando era lì.
«Non posso tornare indietro?» chiese come un bambino.
«Purtroppo no». Gli porse la mano e Fred seppe che l’unica cosa che poteva fare era prenderla. Iniziarono a camminare e mentre camminavano la luce diventava sempre più intensa. Fred guardò per l’ultima volta il punto da dove erano partiti che ormai sembrava così lontano. Nella sua mente l’immagine dei suoi fratelli e dei suoi genitori e sorrise. In fondo, si disse, aveva vissuto davvero una bella vita. E con questo pensiero salutò la figura scanzonata di Sirius che lo attendeva a braccia aperte.