Luna era affacciata sul ponte di Hogwarts a guardare il sole che sorgeva. Lo faceva spesso quando era a scuola ma guardarla adesso, dopo la notte appena trascorsa, era strano, sembrava un’alba diversa.
Guardò il profilo distrutto della scuola, da qualche maceria usciva ancora del fumo misto a polvere. Sentì dei passi provenire dietro di lei, l’istinto le suggerì di prendere la bacchetta ma la ragione fu più veloce e le ricordò che ormai il pericolo era passato. Ginny e Neville arrivarono e si misero ai suoi lati. Erano entrambi sporchi, Ginny aveva il volto gonfio e gli occhi rossi. Istintivamente la prese sotto braccio, come per darle un po’ del suo conforto e della sua forza. Luna sapeva bene cosa significava perdere un membro della famiglia.
«Sapevamo di trovarti qui» disse Ginny con un sorriso forzato.
«Sapeva, l’idea è stata tua» la corresse Neville.
«Mi dispiace per Fred» disse Luna. «Mi stava molto simpatico». Ginny annuì ma non rispose. «Non vi sembra diversa?» domandò indicando l’alba.
«Stamattina sembra più bella» osservò Neville.
«Sembra più luminosa» convenne Ginny. «Dicono che l’ora prima dell’alba è sempre la più buia, secondo voi è così?»
«Non so chi l’ha detto ma sono d’accordo. Prima che Voldemort morisse eravamo tutti convinti che Harry fosse morto…» rispose Luna con il suo solito tono sognante. Neville sembrava assorto a fissare il sorgere del sole.
«Che ne sarà della scuola? Ci faranno fare gli esami dei M.A.G.O.?» domandò cambiando argomento.
«Credo che sconfiggere il serpente di Voldemort vada oltre i M.A.G.O.» scherzò Ginny facendo ridere entrambi.
«Questo non è solo il sorgere del sole» cominciò Neville. «Questa è la nostra alba, quella per cui abbiamo combattuto stanotte, quella che abbiamo sperato di vedere e quella che purtroppo alcuni non vedranno. È l’alba dei sopravvissuti, dei combattenti e dei caduti. È l’alba di Fred, Lupin, Tonks, Colin, Lavanda e di chi è morto prima della Battaglia. Questo è il nostro domani, non è solo il sole che sorge!»
«Ben detto!» disse Luna stringendo Ginny a sé.
«Grazie, Neville. Senza di te l’ES non sarebbe esistito di nuovo» disse Ginny.
«Sono io che devo ringraziare voi per avermi assecondato senza paura. Il coraggio non appartiene solo ai Grifondoro» disse guardando Luna che a quella frase sorrise gongolante.
«Visto che è l’alba ed è già domani, che ne dite di andare a fare una bella colazione? Ho visto che stanno allestendo la Sala Grande» propose Luna prendendo sottobraccio anche Neville.
Lasciarono il sole che sorgeva alle loro spalle, adesso avevano qualcosa di più importante da fare: vivere l’alba.