25- Aspettandoti. 

Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour
Coppie: Bill/Fleur
Genere: Romantico, sentimentale
Raiting: Verde
Contesto: II guerra magica/Libri 5-7

Bill Weasley arrivò a casa di Fleur Delacour in perfetto orario. Come ogni volta da quando aveva iniziato a darle lezioni di inglese, sentiva le farfalle nello stomaco e il cuore batteva più forte del previsto. Alcune volte si era arrivato a toccare il petto per verificare che il suo organo vitale fosse ancora lì e non fosse fuoriuscito dalla gabbia toracica. Dovette attendere solo qualche minuto prima che Fleur aprisse.
Anche il fatto di rimanere senza fiato per qualche secondo era un’abitudine, ormai. «Ciao Fleur, posso?» chiese indicando la casa che ormai conosceva molto bene. Fleur annuì.
Era un piccolo appartamento in affitto ma Bill pensava che Fleur fosse riuscita ad impostarlo esattamente come voleva lei, un odore di lavanda impregnava l’aria, facendo sentire Bill a suo agio. «Cosa fasciamo oggi?» chiese la ragazza sorridente.
I capelli erano legati in una lunga coda tenuta di lato, aveva un vestito chiaro e leggero, adatto alle temperature torride di quei giorni. Bill si schiarì la voce prima di rispondere cercando un po’ di contegno in sé stesso. «Dunque, potremmo soffermarci sulla pronuncia, se sei d’accordo». Fleur acconsentì e lo guidò nella piccola cucina.
Bill prese posto accanto a lei, tirando fuori dallo zaino un vecchio libro Babbano che gli aveva consigliato un suo collega alla Gringott. Le assegnò alcuni esercizi e inevitabilmente finì per guardarla, il suo profilo perfetto, il naso leggermente appuntito ma allo stesso tempo adorabile, quelle labbra sottili che adesso sorridevano senza un motivo apparente e i capelli biondi in cui Bill avrebbe volentieri affondato una mano e respirato il loro odore.
Fleur posò la matita al centro del libro e guardò Bill. «Aspettandoti stavo pansando una cosa» disse e Bill si appuntò mentalmente che le sue lezioni di inglese erano diventate quasi inutili ormai. «Ti andrebbe di uscire insiome una di quoste sere?»
Bill rimase esterrefatto. Nessuna ragazza gli aveva mai chiesto di uscire, di solito era lui che chiedeva. «Oui, mi piacerebbe molto» rispose con un sorriso.

Forse, prima o poi, sarebbe davvero riuscito ad affondare la mano in quei capelli biondi e a respirarne l’odore.