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Autore: vanessie    20/11/2020    1 recensioni
Katelyn e Matthew sono due amici nati e cresciuti insieme fino ai loro 19 e 18 anni. Le loro mamme sono grandi amiche, tra un nascondino e una partita ai videogames hanno condiviso il passaggio dall’infanzia alla prima adolescenza. Le confidenze, le risate e gli sguardi imbarazzati hanno preceduto dei baci veri nati per gioco. Lui aveva sempre avuto il coraggio di dirle che l’amava, lei lo aveva compreso solo più tardi, quando guardandolo nei suoi occhi color del cielo aveva avvertito delle emozioni indescrivibili. Adesso che Matt frequentava il college in America, a Kate restavano solo bei ricordi…almeno fino a quando, sette anni dopo, ormai ventiseienne e con una relazione, lo rivide, partecipando con i suoi genitori ad una grigliata a casa dei loro cari amici di famiglia. Lì in giardino i loro sguardi si incrociarono, Katelyn capì che quelle emozioni sopite si erano risvegliate. In quel cielo azzurro c’erano ancora tutte le cose belle che amava di lui…
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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INSIDE YOUR SKYBLUE EYES

 

Capitolo 12

“Onestà”

 

 

POV Kate      

Avevo discusso furiosamente con mamma e papà, dopo che Matthew gli aveva rivelato che Thomas aveva una bambina. Erano delusi dal fatto che avessi mentito, dal fatto che avessi finto su un particolare tanto importante nella vita di una persona, dal fatto che avevano scoperto la verità solo perché Matt glielo aveva detto. Mi ero chiusa a piangere in camera mia, dopo la lite. Sfogai le mie lacrime, poi carica a mille, uscii per dirgliene quattro a quello stronzo! Si era comportato proprio come un bastardo, nonostante la nostra amicizia di lunga data e soprattutto dopo che da poco meno di un mese gli avevo dato una parte tanto intima di me. Per non contare ciò che era accaduto la notte prima, quando nell’impeto dell’amore fisico che provavamo, lo avevo quasi implorato di restare dentro di me, sebbene ne conoscessi i rischi. Giunta a casa Black suonai. Evelyn e Kevin dovevano essere tornati, la macchina infatti era parcheggiata nel vialetto. Matt aprì la porta “Si può sapere che cazzo ti è venuto in mente di fare?” sbraitai “Ho solo detto la verità” “Stronzo bastardo, te lo avevo confidato credendoti il mio migliore amico!” esclamai dandogli uno spintone.

 

giphy

 

“Smettila di gridare, tra poco lo saprà tutto il quartiere” mi esortò, mentre notai i suoi genitori nel soggiorno, richiamati da quelle urla. “Credi che tanto mia madre non chiamerà la tua per dirglielo?” lo sfidai “Vieni di qua” disse trascinandomi per un braccio nel giardino sul retro, decisamente più riparato dalle orecchie indiscrete dei vicini curiosoni. “Ti ho esortato a essere sincera a tavola Kate, ma tu continui a mentire” “Non stava a te dirlo” replicai abbassando il tono che comunque restava alto “Certo che no, dovevi farlo tu, ma preferisci dire bugie” “E tu chi ti credi di essere per farlo al posto mio?” ribattei “L’ho fatto perché ti voglio bene e non volevo che mentissi ai tuoi, così come non volevo mentirgli io. Sono una persona onesta, tu invece?” domandò.

 

giphy

 

Evelyn e Kevin erano vicini alla porta del giardino, di sicuro si chiedevano cosa fosse accaduto. Si accorsero che li guardavo, così indietreggiarono facendo finta di nulla. “Invece che sparlare della mia onestà, Matt…parliamo della tua. Lo hai detto perché lo ritenevi giusto, oppure perché volevi ottenere qualcosa?” domandai.

 

giphy

 

“Che cosa otterrei dicendo che il tuo ragazzo ha una figlia? Spiegamelo!” esclamò “Ti sei arrogato il diritto di metterti in mezzo” “Perché sono tuo amico” “Il mio migliore amico non lo avrebbe mai fatto, o forse hai agito così perché…pretendi di salvarmi da una fottuta relazione sbagliata, soltanto perché abbiamo scopato?” risposi arrabbiata, abbassando il tono.

 

giphy

 

Non volevo certo che i suoi ci sentissero. Aggrottò la fronte, scosse il capo “Sei fuori di testa” sentenziò, poi aggiunse “Dentro di te sai che ho fatto la cosa giusta, sei solo accecata dalla rabbia adesso. E non dirmi che abbiamo scopato, perché sai che non è stato questo” “Cos’è stato?” “Abbiamo fatto l’amore, sai che è così anche per te, abbi il coraggio di ammetterlo” mi sfidò. “Quello è il mio ragazzo Matt, che a te piaccia o no. Quando tra una ventina di giorni sarai nel tuo prestigioso college americano, io sarò qui di nuovo sola. Sarai circondato da tutte le ragazze che desideri, pronte a darti qualsiasi cosa vuoi, di me avrai solo il ricordo di qualche serata trascorsa in maniera più eccitante. A me invece resta il solito mondo ad aspettarmi, un mondo in cui tu non esisti, se non virtualmente dietro ad uno schermo o una tastiera” affermai “Se il tuo mondo non ti soddisfa, sta a te cambiarlo” “Facile parlare quando si hanno miliardi di opportunità, la mia vita è diversa Matt” “Quindi sacrificati in una storia d’amore mediocre, illuditi che sia ciò che vuoi e se ti infastidisce la mia presenza, fai finta che sia già a New York. Se è questo che vuoi, non ti cercherò” mi provocò.

 

giphy

 

Voltò le spalle e fece per tornare dentro casa. Lo bloccai per un braccio “Non ti ho mai chiesto questo” ribattei. “Chiarisciti le idee Katelyn” concluse, lasciandomi sola in giardino. Transitai dalla casa per andarmene, lui forse si era chiuso in camera, non lo vidi. Evelyn mi fece una carezza lungo il braccio quando la incrociai “Tutto si risolverà, parla con i tuoi genitori” mi consolò. Evidentemente mamma le aveva già raccontato tutto. Annuii, accennando un flebile sorriso.

Lasciai casa Black, diretta chissà dove. Girovagai senza una metà per le strade del paese. Avevo la mente confusa…le bugie ai miei genitori ormai svelate, la mia relazione con Thomas che aveva iniziato lentamente a starmi stretta, divenendo quasi un macigno da quando avevo rivisto Matthew. Aveva riportato a galla la consapevolezza di ciò che desideravo sentire mentalmente e fisicamente per un ragazzo. Aveva risvegliato in me la volontà di essere guardata in un certo modo, amata in un certo modo. Quanto di più diverso da quello che invece accadeva con Thomas. La mia confusione era in quel momento incrementata dal fatto che mi sentissi tradita da Matt, che aveva spifferato tutto. Allo stesso tempo lo sentivo distante, molto più di quanto provassi quando si trovava in America, la lontananza non era data da uno spazio fisico, bensì da un litigio nel quale gliene avevo dette tante, schiava della rabbia e dell’impulsività. Matt era dalla nascita un punto fermo ed essenziale della mia vita, non volevo rovinare le cose, né rischiare di perderlo, né lasciare che i malintesi si mettessero tra noi. Avevo voglia di chiarire, prima però dovevo farlo con me stessa, con Thomas, con mamma e papà. Il percorso non sarebbe stato semplice, né veloce. Avrei avuto bisogno di tempo. Gli scrissi un lungo messaggio su Whatsapp, nel quale gli chiedevo scusa per il mio comportamento e per le mie parole. Precisai che sarebbe stato meglio non vederci per un po’, permettendomi di appianare le cose con i miei genitori prima di tutto. Aggiunsi che poi avrei riflettuto fino in fondo e seriamente su ciò che volevo, in seguito avrei parlato con Thomas. Spiegai che questa volta avrei pensato bene, in maniera definitiva, senza ripensamenti. Una volta che tutto ciò sarebbe stato sistemato, mi sarei fatta viva anche con lui, per raccontargli a cosa ero arrivata. Lo pregai in ogni caso di restare il mio migliore amico, non avrei immaginato una vita senza di lui. Mi sentivo abbastanza svuotata, tornai a casa all’imbrunire. Lui mi aveva appena risposto dicendo che mi avrebbe aspettata, che dovevo fare le cose esattamente nell’ordine in cui mi ero prefissata di farle. Precisò che la sua amicizia non mi sarebbe mai mancata e concluse con un ti voglio bene, che riuscì a strapparmi un sorriso e un cuore alleggerito da tutto quello stress.

Entrai in casa, i miei genitori erano seduti sul divano, mamma aveva gli occhi gonfi e rossi di lacrime, doveva aver pianto a lungo quel pomeriggio. Sensi di colpa a mille, far piangere mia madre equivaleva ad averla tradita. Che stupida! Avrei dovuto immaginare che quella menzogna protratta a lungo avrebbe determinato un litigio e scatenato delle lacrime. Mi avvicinai ad entrambi e li abbracciai, scoppiando a piangere a mia volta. Ci tenemmo stretti, le loro mani mi accarezzavano, le loro braccia mi avvolgevano. Mi sentii di nuovo al sicuro, sebbene avessi inventato delle bugie, sentivo che il loro amore non era cambiato. “Scusatemi” affermai, asciugandomi il viso. Loro mi diedero il tempo di riprendermi da quei singhiozzi. “Ho tenuto nascosto che Thomas ha una figlia, perché già ci eravate rimasti malissimo per questa relazione. Perché lui è separato, perché ha dieci anni più di me…nel mio ragionamento scemo pensavo che una volta in cui vi sareste abituati a queste due cose, poi avrei anche detto di sua figlia. Forse…come qualcuno sostiene, queste sono soltanto scuse, fandonie che mi sono inventata perché in realtà sono io la prima a chiedermi se sia il caso di avere una storia con una persona che è già papà. Insomma voglio dire che prima o poi avrei dovuto conoscere la bambina, ma solo se le cose tra noi sarebbero diventate davvero serie e ufficiali, invece non è ancora accaduto perché dentro di me so che non è la persona giusta per me” affermai. “Questa è stata una bugia molto importante, Kate. È stato terribile scoprirlo da Matthew piuttosto che da te, ma noi siamo i tuoi genitori e con queste scuse per noi è finita qui, nessun rancore” disse papà. “Condivido in pieno ciò che ha detto tuo padre, Kate. La cosa importante adesso è che tu chiarisca le cose con te stessa” mi suggerì mamma. Annuii, era esattamente ciò che volevo fare, ora che con loro due era sistemato. “Sì, lo so. Se voi mi avete perdonata, adesso prenderò del tempo per me, del tempo in cui non voglio vedere nessuno, in cui devo riflettere su come agire” precisai. “Non vogliamo influenzare le tue scelte, sai già come la pensiamo, vogliamo solo che tu sia sincera per il tuo bene, per quello di Thomas e anche di questa bambina” aggiunse papà “Giuro che lo farò” “Sei una ragazza intelligente Katelyn, qualunque cosa tu decida, cerca di fare in modo che sia definitiva. Nessun ripensamento” mi spronò mamma. Diedi loro un abbraccio a testa. Chiarirmi con entrambi era stato più facile del previsto, magari perché i genitori amano talmente tanto i loro figli, che sono disposti a perdonare in fretta, magari perché avevano visto che ero realmente pentita.

Mi ero presa una pausa da tutto, non ero uscita con gli amici, né con Thomas per un’intera settimana. Mi ero dedicata alle riflessioni ed ero giunta alla conclusione che quella storia d’amore non era ciò che volevo. Storia d’amore…già definirla così era di per sé fuori luogo. Mi ero resa conto che i miei sentimenti per Thomas non erano altro che simili a ciò che si sente per un amico. Ero stata sempre consapevole del fatto che la cosa che mi piaceva di lui fosse il poter parlare, niente intensa complicità, niente profonda attrazione, niente pensieri rosa e occhi a cuoricino. Insomma immaginare il mio futuro accanto ad un uomo al quale volevo semplicemente bene era riduttivo, meritavo di provare di più, di trovare la persona giusta, del resto la vita sarebbe stata fatta di alti e bassi, serviva avere al mio fianco qualcuno in grado di sostenermi, di consigliarmi, di spronarmi, ma soprattutto di amarmi. Quel rapporto dunque era sbagliato per me ma anche per Tom, anche lui aveva diritto alle stesse cose, ad una donna alla quale un giorno avrebbe presentato sua figlia. Di certo la bambina si meritava di conoscere una ragazza che nutriva un sentimento sincero verso suo padre, non una piena di titubanze, che prima o poi sarebbero venute a galla facendo crollare quel castello di sabbia. Preso atto delle mie decisioni, chiesi a Thomas di vederci. Era il 18 agosto quando ci incontrammo. Avevamo appuntamento nel pomeriggio al parco. Serviva infatti un luogo discreto, non potevo certo parlargli di cose tanto importanti all’interno di un bar, dove chiunque avrebbe assistito alla nostra conversazione. Arrivai leggermente in anticipo, lasciai la bicicletta legata alla rastrelliera. Ero agitata, lasciare qualcuno non era una passeggiata, anche se avevamo preso una pausa di riflessione e quindi lui non sarebbe caduto dalle nubi, era pur sempre difficile ferire l’altro. Mi poggiai al tronco di un albero per aspettarlo.

 

cap-12

 

Lo vidi camminare nella mia direzione, lo salutai scambiando un semplice bacio a stampo. Ci sedemmo insieme qualche panchina più avanti, in una zona del parco meno di transito, in cui potevamo avere maggiore riservatezza. “Scusa se ci ho messo tanto” esordii riferendomi al tempo che avevo impiegato per decidere, tenendolo sulle spine “Non fa niente” rispose. Breve pausa, dovevo dirglielo “Thomas io…ci ho pensato bene, sono rimasta una settimana senza vedere né sentire nessuno, volevo capire senza condizionamenti e…credo che questa storia non sia ciò che desidero” affermai. Vidi che ci restò di stucco, forse si aspettava che io avessi preso tutt’altra decisione. “È finita Thomas, credimi è la cosa migliore per entrambi, non voglio fingere di provare qualcosa, mentendo a me stessa e a te” aggiunsi “Sai che c’è Kate? Che io non ti capisco più, sei cambiata in questo mese e mezzo” “Non sono cambiata, sono solo stata sincera” spiegai “Penso che dipenda tutto dal ritorno del tuo amico” “Perché dici questo?” “Perché è evidente che sia così. Da quando è arrivato a Dublino tu sei diventata strana: mi davi buca per stare con lui, eri sempre sognante quando siamo usciti tutti insieme, lo guardi e gli parli in una maniera totalmente diversa da come fai con chiunque altro” precisò. Scossi la testa, forse era vero che Matt mi aveva dato la spinta giusta per fare quel gesto, ma non era vero che io lasciavo Tom a causa di Matt. Lo lasciavo perché non lo amavo e questo lui doveva capirlo bene. “In questa scelta non c’entra Matthew” dissi con decisione “Oh io dico di sì. Capisco che caratterialmente sia il massimo per te, è il tuo migliore amico, siete cresciuti insieme. Se ci aggiungi che mr. Occhi azzurri ha anche un bel faccino, un bel fisico e un discreto fascino, il gioco è fatto” rispose con tono sprezzante. “Non tirarlo in mezzo Tom” “Perché mai? Sono sicuro che non mi avresti lasciato se lui fosse rimasto a New York” sbraitò arrabbiandosi “Questo non è vero e non puoi avere la certezza di tutto ciò” “Cos’è Katelyn? Ti sei illusa? Vi siete scambiati qualche bacetto e sei rimasta abbagliata? Vi siete fatti qualche scopata da amici e hai fantasticato di trasformarlo nel tuo ragazzo? Sai che tra una decina di giorni sparirà per tornare negli Stati Uniti, mentre tu resterai qui da sola con la tua solita vita?” “La mia decisione è” “Sai che mentre tu trascorrerai il weekend da sola pensando al tuo amico, lui si scoperà chiunque voglia? Ricordati che quando te ne renderai conto non ci sarò” sentenziò. Mi alzai in piedi, non mi aspettavo quella reazione da Thomas, capivo che fosse deluso o dispiaciuto, ma non mi meritavo tutto ciò. Sì, l’avevo tradito, lui non poteva averne la certezza, però avevo fatto chiarezza e avevo avuto l’onestà di lasciarlo. Non lo stavo facendo sognando di iniziare una relazione con Matt, ero realista e sapevo che era impossibile. Lo lasciavo perché non mi dava ciò che volevo, stop. “Thomas pensa tutto ciò che vuoi, ti lascio perché non sei l’uomo adatto per me, perché ciò che sento quando stiamo insieme non si avvicina a ciò che desidero sentire, perché non mi voglio ritrovare a pentirmi tra qualche anno. Matt non c’entra niente e non dovresti giocare sul fatto che resterò sola per ferirmi, credi che questo mi farebbe cambiare idea?” risposi irritandomi “Ti dico come andranno le cose” “Bene, penso che ci siamo detti tutto allora” conclusi. Chi si credeva di essere per sputarmi addosso sentenze? Sarei rimasta sola? Beh sempre meglio che avere una relazione poco convincente. “Ciao Thomas, buona fortuna” lo salutai, voltando le spalle e allontanandomi. Percorsi i vialetti che mi condussero all’uscita del parco. Aprii la borsa e presi la chiave del lucchetto della bici. Montai in sella e pedalai lungo le piste ciclabili. Non mi andava di tornare subito a casa, volevo sfogare l’adrenalina e la tensione accumulata per quella conversazione. Pedalare ammirando il paesaggio era rilassante, la brezza estiva mi colpiva sul viso. Restai fuori per più di un’ora, quando mi sentii più scarica tornai a casa.   

Raccontai a mamma che avevo appena lasciato Thomas. Lei si preoccupò di chiedermi come stavo, come avesse reagito lui. Mi diede un abbraccio, dicendomi che sebbene la fine di una relazione fosse sempre dolorosa, avevo compiuto la scelta giusta. La ringraziai per la sua vicinanza. Prima di cena mi concessi un bagno rilassante: acqua calda, il mio bagnoschiuma preferito, un po’ di relax. Tornai in cucina pulita e riposata, la cena con i miei genitori evitò il discorso Thomas, forse non volevano stressarmi. Andai a guardare la tv in camera, sdraiandomi a letto. Tornai a pensarci…sì avevo fatto la scelta giusta, ero fiera di me, del coraggio che avevo avuto nel dirglielo e del fatto che fossi riuscita a mantenere abbastanza la calma, anche mentre Tom mi accusava o mi diceva qualcosa per ferirmi. Tentai di concentrarmi sulla trama del film che veniva trasmesso quella sera. Per fortuna era avvincente, riuscii a distrarmi, a staccare la mente. Trillo di Whatsapp, messaggio con foto proveniente dal numero di Tom.

 

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Ma che carini che siete! Avanti, dimmi che mi lasci perché lo ami, ammetti che vi siete divertiti e che hai perso il cervello perché ti ha fatta impazzire!

 

Quella foto di noi due l’aveva sicuramente scaricata dal mio profilo Facebook. Meditai se rispondergli o meno. Quello che dovevo dirgli lo avevo già detto, era chiaro che mi stesse provocando. Decisi di ignorarlo, ma poco dopo lui scrisse di nuovo.

 

Cos’è? Lo fa così bene? Hai avuto l’orgasmo nell’azzurro dei suoi occhi?

 

Sospirai, questa volta gli avrei risposto.

 

Piantala Thomas! Sembri un quindicenne indispettito. Ti ho spiegato le mie ragioni, non ho altro da aggiungere, credo che a 36 anni tu sia maturo abbastanza per accettare che le storie possono finire. Sappi che se continui a mandarmi messaggi del genere ti blocco!

 

Basta, non volevo più sentirlo. Era vero che era accaduto con Matt, ma non lo lasciavo per quello. Alla nostra età doveva saper accettare che non lo volevo più, che l’amore può finire e che ognuno ha diritto di scegliere chi avere al proprio fianco. Lui visualizzò e per fortuna non rispose. Attesi ancora alcuni minuti, era offline. Spensi il telefono e cercai di dormire.

 

NOTE:

Buon pomeriggio lettrici ^__^ Katelyn è furiosa per la rivelazione fatta da Matthew in merito alla figlia di Thomas. Decide di andargliene a dire quattro, colma di rabbia e senso di tradimento. Come sempre la rabbia fa esagerare con le parole, lei lo provoca nella discussione quando gli dice che forse ha agito così solo perchè hanno scopato, mentre sa benissimo che è stato molto più di quello, i sentimenti sono sempre stati reciproci. Kate capisce di dover prendere una decisione definitiva, sceglie di farlo isolandosi dal mondo per chiarire con i genitori, con se stessa e con Thomas. In cuor suo sapeva già che voleva porre fine alla relazione, le mancava solo il coraggio. Thomas non la prende bene, capisce che molto probabilmente la decisione di Katelyn è influenzata dalla presenza di Matt e glielo fa capire senza mezzi termini. Penso che nel terzetto Kate, Thomas, Matt, ognuno dei tre abbia una parte di torti e ragioni, in percentuale diversa, ma alla fine nella vita occorre seguire la strada che più ci fa stare bene.

Vi ringrazio ancora per l'attenzione che state dando alla mia storia, vi invito nuovamente a recensire, mi farebbe molto piacere!

Vanessie

   
 
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