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Autore: _Fire_and_Blood_    21/11/2020    8 recensioni
[STORIA INTERATTIVA - ISCRIZIONI CHIUSE]
Quando Percival Edmund Peverell si ritrova a fare i conti con la consapevolezza che non gli restano più molti anni, la decisione di designare un erede per la consistente fortuna della sua famiglia si fa pressante. Chi scegliere, tra le decine di famiglie Purosangue che nel corso dei secoli si sono legate ai Peverell? E come essere sicuri che la scelta ricada su qualcuno degno? Un torneo tra famiglie sembra essere la scelta migliore per testare le abilità magiche e morali dei possibili futuri eredi, ma famiglie in aperta rivalità tra loro da decenni riusciranno a coesistere sotto lo stesso tetto?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Capitolo 2

 

 

 

 

 

Quando il loro ballo terminò, Briseis venne quasi sospinta fuori dalla pista dalle mani chiare e fredde di Cora Burke. Interdetta, osservò con la coda dell’occhio l’ex compagna di Casa che si accingeva a sbattere le lunghe ciglia e sorridere vezzosamente all’indirizzo di Kieran. Il suo promesso parve non essere particolarmente sorpreso e, anzi, si limitò a porgerle il braccio e assecondare l’implicita richiesta di un ballo della giovane dama. Rimasta ormai in disparte, a Briseis non rimase altro da fare se non cercare le amiche con lo sguardo. Trovò Ravenna intenta a volteggiare con garbo tra le braccia di Nathan Paciock, mentre Saoirse si ritrovava coinvolta in un’accoppiata non troppo riuscita con Cassius Malfoy. Tentò all’ora con Aries, ma il rampollo dei Black aveva evidentemente intenzione di danzare con ogni singola dama presente all’interno della residenza dei Peverell perché si alternava in danze con questa e quell’altra giovane a una rapidità disarmante. Così non le rimase che rimanere in un angolo, l’espressione leggermente incupita mentre guardava Cora Burke umiliarla in quel modo sfacciato davanti a tutti, maledicendosi per la sua indole riservata che le impediva di fare una scenata.

Un calice di vino elfico fece la comparsa davanti a lei, accompagnata da una mano maschile.

Incontrò lo sguardo di suo cugino.

- Sembra che tu ne abbia bisogno molto più di me – asserì Gideon, sorridendole comprensivo.

Accettò il calice, sorseggiandolo lentamente mentre continuava a osservare la pista da ballo.

- Cosa è successo? –

- Quella strega della Burke mi ha praticamente lanciata fuori dalla pista -, spiegò rinserrando la presa sul gambo del bicchiere, - e io… -

- Non sei il tipo che si lascia andare alla furia. Se può consolarti, la nostra famiglia approverebbe – ironizzò.

Briseis inarcò un sopracciglio perfettamente curato, fingendosi incredula: - Mio cugino sta forse facendo della riuscita ironia? –

Il sorriso di Gideon si allargò ancora di più: - Suppongo di dovermi dichiarare irrimediabilmente colpevole. –

Risero sommessamente, continuando a fissare la pista finchè il ragazzo non ruppe nuovamente il silenzio: - Mi rendo conto di non essere il cavaliere più prestante tra i presenti, ma credi che la mia graziosa cugina mi concederebbe un giro di danze? –

- Suppongo che sarebbe una sciocca a non farlo – replicò, prendendolo sottobraccio e lasciandosi guidare tra le decine di coppie danzanti.

Ballarono a lungo, separandosi solo quando fu chiaro che anche Saoirse e Ravenna fossero decise a prendersi una pausa dal susseguirsi di danze concesse. Gideon fece per allontanarsi, ma la cugina lo trattenne.

- Resta un po’ con noi -, lo pregò, - passi sempre così poco tempo con me e i miei amici. –

- Ho promesso di dare il cambio a Lewis e far danzare un po’ Valerie -, mentì dopo un secondo di tentennamento, - ma non mancherà l’occasione nei prossimi giorni. –

Si allontanò con un sorriso, dirigendosi verso gli amici senza voltarsi indietro. La verità era che la combriccola di cui si circondava Briseis era piuttosto esclusiva e Gideon non si sentiva minimamente a suo agio in loro presenza; aveva sempre la sensazione di essere inadeguato o di commettere qualche gaffe quando era in loro presenza, specialmente quando incontrava il sorriso sornione di Aries Black o le profonde iridi blu piene di giudizio di Ravenna Lestrange.

Raggiunse Valerie e Lewis, scoprendo che a loro si era unito Nathan Paciock. I tre stavano ascoltando con interesse i racconti dell’ex Tassorosso.

- Cosa mi sono perso? –

- Nathan ci stava aggiornando sui progressi del piccolo Gabriel -, spiegò Valerie, - sembra che il bambino sia un bel terremoto. –

- E la sua reputazione come padre vedovo è già abbastanza per tenere alla larga le donzelle -, aggiunse Lewis a mo’ di spiegazione, - perciò non lo preoccupa particolarmente farsi vedere mentre conversa con “Traditori del loro sangue e loro simpatizzanti”. –

Concluse la frase, mimando delle virgolette a mezz’aria e imitando il tono indignato con il quale più di una delle matrone presenti aveva commentato l’estensione dell’invito di Percival a una famiglia caduta in disgrazia, a causa delle discutibili frequentazioni, come quella dei Weasley.

- Cosa che non dovrebbe preoccupare nessuna persona provvista di materia grigia -, intervenne a sorpresa la voce di Erin Moody, - seppur devo ammettere che in questa sala, al momento, tali persone possono davvero contarsi sulla punta delle dita. –

Lewis ammiccò all’indirizzo dell’ex Grifondoro, ironizzando: - Siete forse qui per reclamare una danza con il miglior ballerino di sempre, miss Moody? –

- In quel caso sarei andata dritta verso Aries Black -, lo rimbeccò, - tuttavia, malgrado non voglia intaccare troppo la tua autostima, sono qui per tua cugina. –

Lewis si finse scandalizzato, suscitando le risate di Gideon e Nathan.

- Miss Moody ma cosa dite?! –

Erin roteò gli occhi al cielo, trattenendo a sua volta una risata, e si rivolse a Valerie: - Ti unisci a me e Alexandrina? Stiamo cercando dissolute fanciulle desiderose di unirsi a un’improvvisata quadriglia[1] tutta femminile. –

- A dir poco oltraggioso – commentò Lewis, proseguendo sulla falsa riga di quella riuscita imitazione, tra le risate collettive.

Valerie annuì, ridendo.

- Sono assolutamente con voi, ma manca un elemento se vogliamo condurre una quadriglia. –

- Contatterò il Maestro di cerimonia[2] per stroncare sul nascere questa insana follia. –

Erin non potè trattenersi ulteriormente e rise al suono di quel falsetto. Poi riprese il controllo di sé e della sua mimica facciale e bofonchiò: - Imbecille. –

Prese Valerie per mano e la condusse con sé, alla ricerca dell’ultimo elemento per la loro danza, accompagnate dalla voce di Lewis che decretava: - Linguaggio, mademoiselle! –

 

 

 

*

 

 

 

Ravenna osservò corrucciata il modo con cui Cora continuava a cercare di monopolizzare l’attenzione di Kieran, malgrado avessero già abbandonato la pista da ballo da un po’.

- Qualcuno dovrebbe ricordare a quella serpe viziata qual è il suo posto – sibilò.

Non aveva mai nutrito particolare simpatia per lei, specialmente perché ai suoi occhi era fin troppo palese come la ragazza si sforzasse in modo ostentato di farsi piacere da chi la circondava e dalla stessa Saoirse. Eppure era altrettanto evidente quanto in realtà non sopportasse affatto la sorella minore dell’oggetto delle sue instancabili attenzioni.

Saoirse prese un sorso di vino, assaporandolo lentamente prima di annuire.

- Sono d’accordo. –

- Ragazze… -

Briseis cercò di riportare alla tranquillità le amiche, ma le conosceva ormai troppo bene per sapere quanto i suoi tentativi fossero del tutto inutili. Lei poteva anche essere gentile e garbata, ma Saoirse e Ravenna erano sempre più che pronte ad accorrere in suo soccorso e a ergersi a sue paladine.

- Permetti che sia io ad occuparmene? –

La domanda di Ravenna suonava bene, ma non era diretta a lei quanto piuttosto alla Gaunt.

Saoirse annuì, una scintilla furba negli occhi chiari: - Assolutamente, dai il peggio di te. –

La Lestrange stirò le labbra in un sorriso che, se Briseis non fosse stata certa della loro amicizia, le avrebbe fatto correre un brivido freddo lungo la schiena.

- Oui, bien sûr, ma chère[3]. –

Poi voltò loro le spalle e marciò risolutamente verso la coppia, afferrando un calice dal vassoio che uno dei camerieri stava servendo in giro per la sala. Fece finta d’inciampare nell’orlo del suo abito d’alta sartoria e rovesciò il contenuto dritto sul candido abito di Cora, stando attenta a non macchiare né Kieran né tantomeno Emily e Martin che si trovavano a pochi passi da loro.

Cora proruppe in un verso a metà strada tra un’imprecazione repressa a forza e un urletto sorpreso.

Osservò inorridita la gigantesca macchia vermiglia che stava rapidamente prendendo forma al centro del suo splendido vestito e aprì bocca come per dire qualcosa, ma l’unico suono che produsse fu una sorta di boccheggiare indignato.

- Le mie scuse più sincere, non era mia intenzione, sono stata così terribilmente maldestra – esclamò Ravenna, portandosi una mano sulla bocca con fare mortificato.

La ragazza la oltrepassò, procedendo spedita fuori dalla sala da ballo, forse alla ricerca di una soluzione disperata per rimediare al danno oppure decisa a un cambio d’abito dell’ultimo minuto.

Ravenna incrociò lo sguardo di Kieran, che si stava palesemente trattenendo dallo scoppiare a ridere, e dichiarò: - Non c’è di che, chère chérie[4]. –

Poi, rapida così come era apparsa, tornò sui suoi passi come se nulla fosse.

Emily e Martin, che avevano assistito all’intera scena in silenzio, incrociarono lo sguardo di Kieran e si lasciarono sfuggire due tiepide risate.

- Sapevo che Ravenna Lestrange fosse una ragazza da gestire con cura -, decretò Martin, - ma non immaginavo certo che potesse rivelarsi così insidiosa. –

- Ravenna sposa la filosofia dell’apparenza del bel fiore che nasconde l’essenza del serpente nascosto al di sotto – confermò Kieran, incredibilmente sollevato dall’essersi finalmente liberato dell’ingombrante presenza della sua dama.

- E in quest’occasione in particolare posso capire il perché del suo comportamento -, aggiunse Emily, - dal momento che Cora è stata veramente molto scortese nei confronti di Briseis. –

- Avresti fatto lo stesso al suo posto? –

- Avrei fatto di peggio -, replicò senza scomporsi, - se qualcuna delle presenti avesse provato a portarti via da me. –

Kieran inarcò un sopracciglio, rivolgendosi all’ex Corvonero: - Sembra che tu abbia fatto una scelta piuttosto impegnativa. Ti conviene non contrariare mai la tua futura sposa, almeno che non voglia andare incontro a qualche incidente di percorso. –

Martin sorrise, cingendole la vita con un braccio e attirandola a sé, prima di depositarle un delicato bacio sulla guancia: - E questa è una delle innumerevoli ragioni per le quali so che lei è la persona giusta per me. –

 

 

 

*

 

 

 

- Devo dedurre che dietro quel piccolo incidente ci sia anche tu? –

La voce forzatamente melensa e vezzosa di Cassius interruppe le risate che ancora squassavano Saoirse, spingendo la ragazza a voltarsi verso il suo ennesimo pretendente. Aveva sperato di sottrarsi alla corte serrata di Cassius almeno per quella sera, ma sfortunatamente sembrava che il giovane non fosse minimamente intenzionato a lasciar perdere.

- Solo un po’ -, ammise sfacciatamente, - e solo per ristabilire il giusto ordine degli eventi. –

- Uno spirito vendicativo veramente incantevole -, replicò il biondo, - ma non mi sono certo avvicinato solo per congratularmi dell’ottima vendetta messa a punto. –

Saoirse finse di non avere idea di dove volesse andare a parare.

- Ah, no? –

- Certo che no. È dall’inizio dei festeggiamenti che cerco l’occasione per avvicinarmi e ottenere un giro di danze, ma sei stata oltremodo richiesta. Dunque, ora che sei finalmente sola e disponibile, sarei tanto onorato da ottenere un ballo? –

Accompagnò quella sua richiesta da un inchino.

Rifiutare senza una valida scusa sarebbe stato oltremodo scortese, senza contare il fatto che suo padre l’avrebbe uccisa se avesse saputo che si sottraeva in modo spudorato alla corte dell’unico rampollo dei Malfoy, così chinò il capo e si esibì nella più aggraziata delle riverenze.

- Con molto piacere – asserì, accettando il baciamano del suo cavaliere e lasciandosi condurre sulla pista.

Cassius era un abile ballerino, questo gli andava riconosciuto, anche se rinserrava un po’ troppo la presa sulla sua vita e la teneva stretta a sé quanto più l’etichetta considerava socialmente accettabile.

- Siamo una bella coppia – asserì d’un tratto.

- Credi? –

- Ne sono certo. Entrambi provenienti da ottime famiglie, giovani e attraenti, sarebbe del tutto naturale pensare che… -

La fine della danza interruppe Cassius, susseguita dall’arrivo del più impensabile degli aspiranti cavalieri.

Sheridan Crouch, seguito a breve distanza da Michael Potter che teneva al braccio Alexandrina Selwyn, giunse come una vera e propria benedizione agli occhi di Saoirse.

- Spiacente d’interrompere -, esordì l’ex Grifondoro, - ma mi domandavo se mademoiselle fosse tanto gentile da concedermi un ballo. –

Cassius si voltò verso di lui, socchiudendo gli occhi chiari e squadrandolo con evidente disprezzo.

- Crouch, qui era in atto una conversazione. –

- Eppure mi sembrava che la pista da ballo fosse il luogo deputato alle danze. Il salotto è più adatto alle conversazioni, sono certo che lì troverai qualcuno con cui farlo mentre io e Saoirse danziamo – replicò, sarcasticamente, senza minimamente scomporsi.

Cassius parve sul punto di replicare, ma Alexandrina tossicchiò richiamando timidamente l’attenzione su di sé.

- Credo che il maestro di cerimonia stia venendo da questa parte. –

Atterrito all’idea di venir ripreso davanti all’elité del mondo magico[5], Cassius abbandonò la pista con la promessa di raggiungere Saoirse più tardi e riprendere la conversazione.

- Non credevo che l’avrei mai detto -, decretò alla fine la ragazza, - ma sono davvero contenta di vederti, Crouch. –

Seymour sorrise, prendendola per mano e facendola volteggiare aggraziatamente mentre la musica sanciva l’inizio del successivo ballo.

- C’è sempre una prima volta, dovresti saperlo ormai. –

Presero a danzare in silenzio, sotto gli sguardi che Michael e Alexandrina rivolgevano loro ogni qualvolta si ritrovavano a ballare nelle vicinanze.

- Sembra che Seymour stia giocando bene le sue carte – osservò la ragazza.

- Già -, convenne Michael, - spero solo che non finisca con il rovinare tutto con una delle sue solite battutine sfrontate. –

- Sono certa che non accadrà. Non siamo a scuola, dove cercava di attirare la sua attenzione con apprezzamenti sfrontati, e Saoirse lo sta già considerando. –

- Spero tu abbia ragione, ma adesso concentriamoci sul nostro ballo. –

Alexandrina piroettò, seppur con meno grazia di quanta ne avessero le altre giovani che danzavano attorno a lei, assecondando il desiderio del suo cavaliere.

E potè giurare di scorgere lo sguardo d’approvazione di sua madre, che la osservava dall’altro capo della sala.

 

 

 

*

 

 

 

- Come è mai potuto accadere che la nipote del migliore anfitrione del mondo magico si ritrovi tutta sola alla vigilia del più grande bagno di sangue della storia contemporanea del mondo magico? –

Josephine si allontanò dalla balaustra del terrazzo, dove si era rifugiata appena una manciata di minuti prima per prendere un po’ d’aria, e rivolse un’occhiata all’indirizzo del ragazzo che le aveva rivolto la parola.

Aries Black si stagliava, illuminato dai candidi raggi lunari, sulla soglia dell’immensa portafinestra e la osservava con pacato interesse.

- Mi riprendo dopo un’immensa serie di chiacchiere frivole, balli estenuanti e tutti i doveri che competono a una buona padrona di casa – replicò, socchiudendo gli occhi per mettere meglio a fuoco ciò che il ragazzo stringeva in pugno, - e quella non è una delle bottiglie di whiskey incendiario della riserva personale di mio nonno? –

Aries le rivolse un sorriso colpevole, avvicinandolesi.

- Forse. –

- Ti ucciderà non appena se ne accorgerà. –

- Se se ne accorgerà -, la corresse, - e poi non credo che lo farebbe. Guardami, sono troppo attraente per essere ucciso da chicchessia. –

Josephine scosse il capo, increspando le labbra in un sorriso, ma si sforzò di non scoppiare a ridere. Aries era già abbastanza sfrontato ed esuberante senza che lei lo incoraggiasse ulteriormente.

- Sono certa che in quella sala da ballo ci sia almeno una dama che non è ancora stata stregata dal tuo fascino abbacinante. Non credi che dovresti rientrare e porre rimedio a un tale imperdonabile errore di calcolo? –

Si arrampicò sulla balaustra in marmo e vi sedette, ondeggiando le lunghe gambe muscolose avanti e indietro.

- Potrei -, riconobbe, - ma dentro non succede più nulla da quando Ravenna ha rovinato l’abito di Cora. –

- Quindi avevo ragione. Sei qui solo per gli scandali, gli intrighi e… -

- Le morti accidentali – concluse per lei, sorridendo malandrino.

- Non credo si arriverà a tanto. –

- Oh, non saprei. Sono piuttosto certo che Cora attenterà alla vita di Ravenna prima o poi, erano mesi che non riusciva a passare tanto tempo in compagnia di Kieran e lei le ha rovinato tutto. –

Quell’ironia e quelle battute pronte non la ingannavano, sapeva che uno come Aries Black non faceva mai nulla senza un obiettivo ben delineato in mente, così provò a insistere.

- Perché sei venuto qui? Intendo il motivo reale. –

Il ragazzo saltò giù dalla balaustra, inchinandosi galantemente davanti a lei, ed eluse la domanda con la sua consueta abilità.

- Rientriamo, miss Peverell, prima che qualcuno si accorga della nostra assenza e cominci a spianare la strada a indicibili voci di sconcezze inaudite. –

Josephine avrebbe voluto obiettare, insistere per trovare una spiegazione che potesse soddisfare la sua curiosità, ma c’era un fondo di verità nelle sue parole: non poteva correre il rischio che si diffondessero pettegolezzi scabrosi, voci di quel tipo potevano rovinare per sempre la reputazione di una giovane e rispettabile Purosangue.

Così si limitò a seguirlo, ripromettendosi che avrebbe indagato in futuro sulle circostanze che avevano portato lì il rampollo dei Black.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Buonasera!

Mi scuso se ci ho messo molto a pubblicare, ma spero che il capitolo sia di vostro gradimento e sia valso l’attesa. Avrei intenzione d’inserire dei flashback sui vari personaggi nel corso dei prossimi capitoli. Perciò avrei bisogno che mi mandaste qualche informazione più dettagliata principalmente sui suoi anni di scuola (se volete che faccia riferimento a qualcosa in particolare nel corso del capitolo dedicato al vostro OC fatemelo presente ed esaudirò le vostre richieste). Inoltre vorrei porvi due domande:

1) con quali OC il vostro personaggio potrebbe andare d’accordo? Quali non sopporterebbe?

2) vi chiederei di votare tra i seguenti OC, il più votato sarà il protagonista dei flashback del prossimo capitolo:

Valerie Weasley

Saoirse Gaunt

Alexandrina Selwyn

 

Aspetto le vostre risposte tramite messaggio private.

Buon weekend!

 

 

 



[1] Danza in cui i ballerini, disposti su due file frontali, compiono cinque figurazioni. Tali figurazioni vengono decise dal coreografo del ballo, al fine di assicurarsi che ogni quadriglia sia diversa dall’altra.

[2] Figura che vigilava e presiedeva la sala da ballo, assicurandosi che eleganza e buone maniere venissero rispettate.

[3] Sì, certamente, mia cara.

[4] Caro tesoro.

[5] Secondo le regole del galateo, infatti, nessun cavaliere poteva reclamare per sé una dama se c’erano altri che desideravano ballare con lei. Inoltre non era possibile rifiutare un invito, a meno che il carnet di ballo della dama in questione fosse già pieno.

   
 
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