- Epilogo
-Ehi-
-Che vuoi?- chiese la ragazza, guardando l’altra con sguardo nervoso.
-Eehhh, la miseria ma tu non puoi stare un po’ rilassata ogni tanto. Diamine fai proprio la stessa faccia che fa lo zio- disse Moroha rivolgendole un occhiataccia.
Setsuna la guardò storto - E tu sei fastidiosa. Credo di avertelo già detto-
-Come minimo un migliaio di volte-
-Piantatela voi due- disse Towa, poco distante, con il suo kimono bianco da uomo e la spada dietro la schiena. Avanza sicura per la foresta come se la possedesse. -No è il caso di farci annunciare con voi che urlate-
-Noi non urliamo- Moroha congiunse braccia contro la sua veste rossa del cane di fuoco, innervosita.
-No, giocate solo come i cuccioli di cani randagi che fanno finta di mordersi- disse di nuovo Towa.-Siamo quasi arrivati a casa tua-
-Eh, meno male. Quell’ultimo demone era così fastidioso. Come parlava- poi alzò il mento, sorniona -Tsk! L’ho fatto fuori per bene con le mie frecce-
-Mi risulta che io l’avessi già ferito a morte, prima che tu lo purificassi- commentò Setsuna, guardando fisso davanti a sé. Il suo viso era coperto dal moko moko sulla sua spalla ma Moroha indovinò comunque la sua espressione.
-Eh, il tuo colpo non era così forte!-
-Ragazze …- fece Towa - Diremo che è stato un lavoro di gruppo, va bene? E poi danno il merito sempre al gruppo. Se vogliamo imparare da loro dobbiamo fare come fanno loro-
-Mmm, sarà ma questa idea di andare a chiedere a Kohaku di insegnarci a sterminare i demoni è ancora una stranezza. Non ne ho mica bisogno- disse Moroha. -Mio padre mi ha insegnato tutto ciò che dovevo sapere-
-E pensi che nostro padre non l’abbia fatto?- disse Setsuna - Sei tu quella che deve dimostrare di essere più forte per piacere agli Yoro. Seji non ti ha forse detto che sei troppo debole per lui?- ridacchiò.
-Cretina! Chi accidenti lo vuole quel pallone gonfiato pieno di sé di un lupastro maledetto? Mi ha anche detto che puzzo di cane -
-Ma tu puzzi di cane - rispose Setsuna.
-Io profumo molto, mia madre mi ha insegnato a fare sempre il bagno, grazie tante!- sbottò la ragazza con i capelli neri -E poi tu non puoi parlare, con tutti quegli sguardi che Husui ti fa … chi vuoi prendere in giro?-
-Io ti ammazzo!- rispose Setsuna pronta a saltarle addosso.
Mentre le altre due stavano davvero per litigare Towa le prese per le braccia, una a destre e l’altra a sinistra.
-Sù, smettetela- disse di nuovo, uscendo insieme a loro dal bosco. -Siamo arrivate-
Oltre gli alberi, oltre l’albero secolare, avvistarono un piccolo villaggio e le terre di Musashi che si aprivano davanti a loro.
I comignoli fumavano, e gli umani affaccendati erano pronti a concludere la giornata di duro lavoro.
Le tre cugine scesero dal pendio, dimentiche delle loro bisticciate, andando verso casa.
Fine