Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: PurpleLove    26/11/2020    4 recensioni
Anno 2009, Minerva è davvero stanca e vuole ritirarsi. E chi meglio della sua ex pupilla Hermione Granger per sostituirla?
La vita di Hermione sta per cambiare, lascerà le sue certezze per riscoprire se stessa e andare incontro al suo futuro.
Capirà così che i soli libri non sono abbastanza per essere felici.
----------
Questa storia era già stata scritta e pubblicata dal 2011 al 2015, ho deciso di riscriverla da capo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo 8


Mancava solo un giorno all'inizio della scuola e quella mattina di fine agosto ci sarebbe stata l'ultima riunione degli insegnanti. Tuttavia pensieri ben diversi affollavano la mente di Hermione, intenta a fare colazione. Si era alzata piuttosto turbata quella mattina e la colpa era tutta di Ginny.

Infatti la mora aveva fatto sue le teorie dell'amica circa il destinatario delle occhiate di Sarah e aveva sognato tutta la notte lei e Severus, impegnati in attività molto piacevoli.

Più precisamente aveva sognato di cavalcare. E non c'era nessun cavallo.

Non che fosse la prima volta che lei lo sognasse, ormai era una cosa con la quale aveva fatto i conti da una settimana a quella parte, ma rimase turbata dall'intensità delle emozioni che ancora albergavano in lei nonostante il sogno fosse finito.

-Oggi pomeriggio qualcuno vuol venire a cavalcare con me?-

Poche parole di Severus e il succo che Hermione stava bevendo prese inesorabilmente la strada sbagliata, facendole venire un attacco convulso di tosse.

Possibile che le avesse letto nel pensiero?

Le immagini del sogno tornarono prepotentemente nella sua mente, accavallando espressioni, sospiri e gemiti, facendola arrossire tremendamente.

-Tutto bene Hermione?- Harry, seduto accanto a lei, prese a batterle dei leggeri colpi sulla schiena, mentre la tosse si placava.

-Sì scusate, mi è solo andato di traverso il succo.-

Severus la fissò con sguardo scettico misto a preoccupazione.

-Allora qualcuno vuole venire a cavalcare?-

-Ma cavalcare cosa, i Thestral?- chiese lei. Per quanto si ricordasse non c'erano cavalli ad Hogwarts. Sarah scoppiò a ridere, credendo che fosse una battuta e non un dubbio lecito.

-Come si fanno a cavalcare delle creature invisibili?- chiese tra una risata e l'altra, ignorando il fatto più di metà delle persone sedute a quel tavolo, i Thestral li vedevano benissimo.

-In realtà da qualche anno abbiamo dei cavalli. Stiamo facendo degli studi su di essi per scoprire se hanno qualche qualità magica.

Del resto nel mondo magico vi sono molte creature che hanno caratteri in comune, basti pensare agli unicorni o ai centauri.- spiegò Harry -Ad ogni modo mi piacerebbe venire ma oggi pomeriggio riaccompagno Ginny alla Tana che ieri sono tornati Molly e Arthur con i bambini.-

Anche gli altri si tirarono indietro, chi per un motivo chi per un altro, tranne Sarah che accettò entusiasta.

Hermione, innanzi al viso felice dell'amica, si diede mentalmente della stupida per aver anche solo sperato di avere qualche possibilità.

-E tu Hermione? Vieni a cavalcare con noi?-

Più che con voi vorrei cavalcare te.

-Va bene, ma sono un po' arrugginita, spero di ricordarmi ancora come si fa.-

Nessuno sapeva che lei adorava andare a cavallo. Quando era piccola passava le estati nel maneggio dei suoi nonni, aveva anche il suo cavallo personale, bianco come la neve, Petite, ma ormai erano più di dodici anni che non saliva su un cavallo. Sperava solo di non fare figuracce.

Intanto Severus la osservava mentre, impacciata, si versava altro succo e portava il bicchiere alle labbra.

C'era qualcosa di strano in lei quella mattina, qualcosa che non riusciva a decifrare. Sfuggiva stranamente al suo sguardo. Che fosse ancora arrabbiata con lui per lo scherzetto della sera precedente? No, non sembrava arrabbiata, piuttosto pareva che si vergognasse di qualcosa.
Per un singolo istante meditò l'idea di usare la Legilimanzia su di lei, ma si rimproverò subito dopo per l'assurdità dell'idea.

Con la coda dell'occhio osservò la figura della ragazza intenta a fare colazione e si diede mentalmente dello stupido per aver pensato, la prima volta che l'aveva vista su quella panchina, che non fosse bella. Non era una bellezza canonica, ma decisamente lo era per lui. I suoi ricci, solitamente arruffati e crespi, quella mattina erano lucenti e ordinati, segno che li aveva appena lavati; sorrise mentalmente all'idea che non sarebbero durati a lungo.
 
Ma la cosa che lo ammaliava ogni giorno di più era indubbiamente il suo viso; aveva una bocca veramente splendida che sapeva sempre regalare sorrisi sinceri e capaci di scaldare il cuore.

Non poté esimersi dal darsi dello stupido per quei pensieri così poco da lui. Evidentemente la mattina era un momento pericoloso per lasciare alla sua mente la libertà di vagare.

Ma che gli prendeva? Proprio non riusciva a riconoscersi negli ultimi tempi.
Decise di accantonare tutto per il momento e tornò a concentrarsi sul suo pudding.
La mattina trascorse veloce e anche la riunione passò senza colpo ferire.
 
A pranzo, l’ultimo prima dell’arrivo degli studenti, Hermione prese posto accanto all’oggetto delle sue ultime congetture. Era infatti tutta la mattina che pensava a Sarah e alle mille teorie circa l’identità del misterioso uomo, oggetto di desiderio della donna.

Aveva deciso che era da stupidi continuare a farsi paranoie campate in aria e quindi decise che le avrebbe parlato quella sera stessa.

-Ciao Hermione!-

-Neville! Ciao, come stai? Che fine avevi fatto stamattina?-

Neville si era appena seduto accanto a lei, al posto lasciato vuoto da Harry che era partito poco prima. Direzione? Ovviamente lauto pranzo a casa di Molly con tutta la famiglia riunita, una tradizione della famiglia Weasley dell’ultimo giorno di vacanza.

-Ero impegnato con Catherine, sai stavamo firmando gli inviti per il matrimonio.-

-Oh è vero! Harry mi ha detto che ti sposi, ma non mi ha detto nient'altro. Chi è? La conosco?-

-No, non la conosci. È una babbana, si chiama Catherine, abita in un paesino vicino ad Hogsmeade.- rispose con un mezzo sorriso Neville.

-Ma è fantastico! Come l'hai conosciuta?-

-È proprietaria di una serra, l'ho conosciuta cercando un terriccio particolare per una pianta esotica che stavo cercando di coltivare.-

-Sono felice per te! Prima Ron e ora tu, è sempre bello vedere persone così innamorate.-

-Ah bè, uno di noi di sicuro...- Fu poco più di un sussurro ma l'espressione rattristata che lo seguì fece intendere ad Hermione di aver udito bene.

Povero Neville, sperava solo che non soffrisse troppo. Insomma, si stavano per sposare! Doveva pur significare qualcosa, no?

-Bè dai, vi state per sposare, vi amerete no?-

-Ma sì... solo che, ripeto, vorrei che ci fosse più amore...-

Hermione era allibita, smise di mangiare e costrinse Neville a guardarla negli occhi.

-Neville ascolta, e la parola chiave è ascolta, non è troppo tardi! Se lei non ti ama abbastanza perché ti costringi ad andare avanti e rischiare di finire in un matrimonio in cui soffrirai solamente?-

-Magari non è amore, ma c'è sentimento in ogni caso… affetto...-

-Sì, ma l'affetto non basta per costruire un matrimonio, non credi?-

Neville le rivolse un mezzo sorriso, grato dell'interesse dell'amica.

In quel momento Oliver, quasi pimpante, si avvicinò alle due donne.

-Sarah posso chiederti un favore?-

-Ma certo, dimmi!- gli sorrise lei.

-Dovrei fare una ricerca sulle scope volanti, per dare qualche notizia storica ai nuovi allievi che arriveranno domani. Potresti aiutarmi oggi pomeriggio?-

Ad Hermione si rizzarono le antenne, se lei avesse risposto di sì, cosa che sperava fortemente, significava che avrebbe rinunciato alla cavalcata con Severus e questo le donava serie possibilità che fosse innamorata di Oliver.

-Mi dispiace ma sono già impegnata oggi pomeriggio, vado a cavalcare. Se vuoi ti posso dare una mano stasera.-

-Va benissimo grazie, tanto non ho fretta.-

Ad Hermione parve di intravedere una scintilla di dispiacere negli occhi del giovane, intento a tornare al suo posto scrollando le spalle.

Alle cinque del pomeriggio Hermione, Sarah, Severus, Neville e Daniel, che avevano espresso entusiasmo durante il pranzo per la possibilità di andare a cavalcare, si trovarono davanti alla stalla posta dietro la casetta di Hagrid, al limitare della Foresta Proibita.

-Allora, abbiamo dieci cavalli, Hermione puoi scegliere quello che preferisci.-

La riccia si avvicinò lentamente agli animali.

-Ciao belli...- accarezzò i musi di due stalloni che nitrivano animatamente prima di posare lo sguardo su un bellissimo cavallo banco come la neve. Subito il pensiero corse a Petite.

-Prenderei questo.-

I cinque sellarono i cavalli e decisero di fare un giro intorno al lago.

Hermione si affiancò a Neville e a Daniel, lasciando andare avanti Sarah e Severus, che pareva avessero intrapreso una fitta conversazione.

-Herm, ti vedo strana oggi, che succede?- chiese l’amico, seriamente preoccupato per lo stato taciturno nel quale sembrava essere piombata la ragazza.

-Io? Ma no nulla...-

Ma Neville non era più un ragazzino imbranato che potevi prendere in giro (anzi forse non lo era mai stato).

-Non mi mentire, sei strana, ti vedo con la testa tra le nuvole. Non è che ci sono... problemi di cuore in vista?-

Lei simulò una risatina nervosa.

-Problemi di cuore? Ma figurati.-

-Hermione... ti conosco da molti anni. Ricordo ancora quando eri innamorata di Ron, avevi l'espressione esatta di adesso, solo più lieve.-

Colpita e affondata.
 
-Ron Weasley? L’auror?- chiese curioso Daniel.
 
-Sì, siamo anche stati insieme per qualche anno. Solo che alla fine abbiamo capito che funzioniamo decisamente meglio da migliori amici. A volte l’amicizia si trasforma in amore, altre invece rimane tale. Per fortuna però entrambi pensavamo la stessa cosa, non so cosa farei senza lui tra i miei amici.- finì lei sorridendo.
 
Daniel si fece pensieroso. Le parole della donna, che cascavano quasi a fagiolo visto quello che stava vivendo, gli fecero riconsiderare la situazione con Paul. Ma nonostante fosse fortemente tentato di mandare al diavolo ogni buon senso e di meditare come gettarglisi ai piedi il giorno successivo, decise di pensarci ancora più a fondo.
 
-Hai ragione sai? Vi dispiace se vi lascio? C’è una cosa su cui dovrei davvero meditare, magari faccio un giro perlustrativo da solo.
 
Dopo che il ragazzo, con il beneplacito dei due colleghi, si fu allontanato, Neville cercò di tornare a sondare la sua amica.
 
-Allora Herm? C’è qualcosa di cui vuoi raccontarmi?-

-E va bene, te lo dico, ma prometti di non prendermi in giro o giudicarmi.-

-Quando mai l'ho fatto Hermione?- ribadì lui con una nota severa nella voce.

-Temo di essere attratta da Severus.-

Neville tirò le briglie del cavallo per farlo fermare, un'espressione stranita in viso.

-Puoi ripetere per favore?-

Forse dovevo dirgli anche di non fissarmi come se gli avessi annunciato l'atterraggio degli alieni...

-Sono attratta da Severus.-

-Severus? Severus Piton? Il nostro Severus Piton?-

-Sì, Severus. Severus Piton. Il nostro Severus Piton.-

Neville riprese ad andare al passo mentre somatizzava la notizia.

-Ah. Bene.-

-Neville, mi spieghi che razza di risposta è?-

-Ma no niente... Ed è... successo qualcosa?-

Hermione sorrise davanti al rossore dell'amico.

-No. Per quanto ne sappia io lui non è minimamente interessato ad una che potrebbe essere sua figlia. E poi vorrei prima capire se non c'è già qualcuna interessata a lui.-

-Qualcuna? E chi?-

Lei non rispose, limitandosi ad indicare le due sagome più avanti, udendo una risata di Sarah che le diede molto fastidio.

-Sarah?!?! Ma sei sicura?- sussurrò lui quasi con sgomento.

-Sicurissima no, ma ho un forte dubbio. Mi ha detto che è innamorata di uno di età molto diversa, ma non vuole dirglielo. Ho pensato a Severus perchè la direzione delle occhiate è quella. Secondo Ginny invece è interessata ad Oliver.-

-Non saprei, non ho mai pensato a nessuna di queste ipotesi, non ho mai notato queste “occhiate” di cui stai parlando. Proverò a farci caso.-

-Ascolta che ne dici se li lasciamo da soli? Magari, se ho ragione, potrebbe aiutarli ad avvicinarsi.-
 
Neville le lanciò un'occhiata scettica, ma poi fece un cenno di assenso.

Lei trottò fino a raggiungere Severus e Sarah, che intanto si erano fermati non vedendo più gli altri tre dietro.

-Scusatemi ma sono davvero stanca, del tutto fuori allenamento. Io torno indietro, Neville si è offerto di accompagnarmi. Ci vediamo più tardi.-

Non diede a Severus nemmeno il tempo di ribattere, di informarsi se stesse bene, che girò il cavallo e se ne andò in tutta fretta.

-Sarah ma anche a te oggi Hermione sembra strana?-

-Mmm non più del solito. Ha sempre la testa fra le nuvole quella donna lì.-

Quella donna lì. Quella donna. Donna.

La parola “donna” rimbombò ferocemente nella testa di Severus. Hermione era una donna e lui doveva venire a patti con questo.

Doveva ammettere, almeno con sé stesso, che fino a quel momento aveva pensato a lei come ad Hermione Granger, ex studentessa.

Ma ormai non aveva più diciassette anni, doveva farselo entrare in testa.

Tutto ad un tratto si sentì il cuore più leggero, ma non era ancora tempo di indagare. Decise che ci avrebbe pensato più avanti.

La passeggiata proseguì senza intoppi, il lago era tranquillo e i due ebbero modo di chiacchierare molto. Sarah gli raccontò del suo fidanzato Auror scomparso, della sua vita durante la guerra e della sua famiglia, emigrata in Francia per sfuggire al regno del terrore istituito da Voldemort.

Severus invece, stupendo perfino sé stesso, raccontò alla donna per sommi capi la sua esperienza come spia e del rapporto che aveva avuto all'epoca con i loro colleghi di adesso, Hermione, Harry e Neville.

Non riusciva a capire come quella donna, pressoché sconosciuta, fosse riuscita a farlo confidare su una parte di vita che lui considerava più che altro un brutto ricordo, sempre relegata in un angolo della sua mente.

Chissà, forse era il fatto di essere cambiato così tanto dalla fine della guerra, ma confidarsi con Sarah gli pareva quasi naturale, lei era una perfetta ascoltatrice. Sicuramente il sorriso incoraggiante, quasi materno nonostante la donna fosse più giovane di lui, aiutavano ad aprirsi.

Parlarono per ore, fermandosi anche a contemplare lo spettacolo del sole che cominciava a calare sullo sfondo del Lago Nero, tingendo il cielo e gli alberi che li circondavano di un arancione brillante.

Tornarono alle stalle verso le sette e si diressero subito a cena.

Hermione, aveva passato il pomeriggio in ansia. Si pentiva di aver “ceduto” Severus così in fretta. Ne aveva parlato con Neville mentre erano di ritorno al castello.

-Insomma in guerra e in amore tutto è permesso, no? Quindi Hermione secondo me dovresti buttarti.- la incitava lui.

-Oddio ma non scherziamo. Amore? Come faccio ad essere innamorata di lui? Non ha senso in così poco tempo!-

-Hermione, l'amore non è una cosa logica. Non appena cominci a ragionarci sopra sparisce. È un impulso di cuore, non una riflessione di testa. Amare una persona è cercarlo con gli occhi quando entra in una stanza, sorridere al solo pensiero del suo viso, sentire continuamente la sua voce in testa. Questo, è amore. Non è fatto di ragionamenti, è fatto di sentimenti.-

Il tono accorato di Neville colpì molto la giovane; erano parole molto belle. Erano parole vere.

E lei sentì la verità irradiarsi nel suo cuore. Possibile che lui avesse ragione? Che finalmente, dopo anni, si fosse di nuovo innamorata? Proprio di Severus?

Ebbe la risposta quando li vide entrare in Sala Grande durante la cena.

Osservò i sorrisi sui volti sereni.

Si, proprio di Severus. È ufficiale. In amore non ho la minima fortuna!

Durante la cena cercò di non pensarci, mangiò in apparente tranquillità, e dopo aver mangiato il suo budino di riso sgusciò via fino al suo appartamento, non notando gli sguardi sempre più preoccupati e scettici di Severus che si era perfettamente reso conto del tormento che aleggiava negli occhi della giovane.

Decise che le avrebbe parlato, doveva capire perchè lo evitava, non aveva creduto nemmeno per un momento alla scusa del “sono fuori allenamento”.

Raggiunse la sala comune sperando di trovarla lì, ma della riccia nessuna traccia.

Se pensi di scapparmi così hai sbagliato persona, si ritrovò a pensare.
 
L'indomani le avrebbe chiesto una riunione formale per sapere com'era andato il suo primo giorno da insegnante, non poteva fuggire in eterno. Non era ancora nato essere, umano o non, più testardo di Severus Piton.

Si sedette alla sua scrivania tirando fuori la bacchetta.

-Cor Evocatio.-

Il volto di Lily invase la stanza.

Dolce Lily.

In tutti quegli anni aveva rappresentato la sua croce e la sua delizia.

Delizia, perchè vedere il suo volto scaturire dalla bacchetta era, ormai, l'unico punto fermo della sua esistenza.

Croce, perchè era ormai l'ultima cosa che lo legava ad un passato dal quale avrebbe voluto scappare.

Severus sorrise mestamente alzando una mano verso i capelli rossi della donna, incontrando solo l'aria.

Si fermò di colpo, però, quando lo sguardo si posò sullo sguardo di Lily.

Un paio di occhi castani rilucevano al posto delle consuete gemme verdi.

 


PurpleLove's Corner

Buonasera a tutti! Oggi per voi un capitolo un poco più corposo e scopriamo qualcosa di più dei nostri personaggi, sia dei vecchi (come Neville) che dei nuovi (come Sarah e Daniel).
A proposito di Daniel, andate a leggere (e una recensioncina magari? :D) questa ff Pozioni in volo, parla proprio di lui e Paul, scoprite la storia che c'è dietro ^^
Comunque visto che alla prima stesura passavano tante settimane tra un capitolo e l'altro e ricevevo moltissime recensioni sto cominciando a pensare che non ne scriviate perchè i capitoli si susseguono troppo velocemente. Direi che potrei provare a pubblicare con meno frequenza, se questo può portare qualche recensione in più :P
A presto

Chiara
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: PurpleLove