Victoire nella sua vita si riteneva una ragazza fortunata.
In primo luogo perché aveva una stanza vista oceano, cosa che non era da tutti averla. Poi era cresciuta in un periodo di pace, dove il massimo del conflitto era suo fratello Louis e sua madre che litigavano perché lui sporcava la casa quando tornava dal Quidditch.
Aveva una bella famiglia a cui era fortemente affezionata e tanti cugini a cui voleva bene.
Mentre suo fratello e sua madre discutevano per l’ennesima volta, Victoire guardò la sorella minore, Dominique, chiedendole tacitamente di fare una passeggiata in riva al mare.
«Occhio alla sabbia, sennò poi chi la sente alla mamma» disse esasperata. Victoire sorrise guardando la distesa azzurra davanti a sé. Rimaneva ogni giorno più estasiata da quella bellezza oceanica. Forse fu proprio nell’oceano che trovò la forza di parlare con sua sorella.
«Dominique, posso dirti una cosa?» cominciò. La sorella minore annuì. Victoire prese un bel respiro dal sapore salmastro e parlò. «Sto uscendo con una persona».
«Ma è bellissimo!» esclamò emozionata. «Come si chiama?»
«Ehm, ecco…» rispose imbarazzata.
Non sapeva bene perché dire a sua sorella che stava uscendo con Teddy Lupin la stava mettendo così tanto a disagio. Alla fine la prendevano in giro da quando era nella culla! «Teddy!» esclamò la sorella.
Per una frazione di secondo Victoire si chiese come facesse a saperlo, poi si accorse che in realtà il ragazzo stava camminando verso di loro. «Teddy! Che ci fai qua?» chiese Dominique. Era raro vedere il ragazzo a casa loro. A Victoire venne il dubbio che lo avesse fatto solo per vederla, tuttavia tacque e ricambiò il sorriso di Ted.
«Dovevo vedere vostro padre, questioni di ufficio alla Gringott» le due sorelle annuirono mentre Teddy Lupin si avviava verso la casa girandosi di tanto in tanto a guardarla facendola sorridere imbarazzata.
«Teddy. È Teddy Lupin. È con lui che sto uscendo» rispose guardando la porta dove era entrato il ragazzo. Si girò verso la sorella che aveva un sorriso sghembo.
«Sono contenta anche se dovrò dare cinque galeoni a Louis» disse.
«Scommettete sulla mia vita sentimentale?» domandò sconcertata. Il sorriso sulla sorella si fece ancora più largo e Victoire lo prese come un sì.
«Vado dentro, tu vieni?» disse dopo un po’.
«No, rimango ancora qualche minuto» rispose guardando il sole che tramontava sul mare.
Dopo qualche istante venne raggiunta da Teddy che senza dire una parola si sedette accanto a lei. Rimasero in silenzio tutto il tempo lanciandosi sguardi furtivi di tanto in tanto.
Victoire pensò che nella vita era stata proprio una persona fortunata, in primo luogo perché aveva una stanza vista oceano. In secondo perché aveva Teddy con cui condividere quell’oceano che l’aveva stregata fin dai primi giorni di vita.