Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Gaia Bessie    14/12/2020    5 recensioni
Come quell’estate in cui sono scappati di casa, fuggendo nel Tennessee in uno scroscio di pioggia, e lui ha preso armi e coraggio per Smaterializzarsi lungo il confine.
Per me un’Acquaviola senza ciliegia, ha detto, come se la guerra altro non fosse che il delirio di un folle che urla al mercato della morte di Dio. E chi l’avrebbe ucciso, poi, io, noi, voi?
[ OS | Draco Malfoy | Prima classificata parimerito al "Grey Redemption Contest" indetto da CatherineC94 sul forum di Efp]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Astoria
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Questo è il momento di scegliere, Draco».
 
Tennessee (su scrosci di pioggia)  
 
 
«Davvero l'uomo sapeva essere forte, virtuoso, magnifico e nel contempo crudele e vile? Qualche volta, appariva come il puro frutto del principio del male; altre volte incarnava tutto ciò che ci può essere di nobile e di divino»
(Mary Shelley)

 
Il tramonto e la sera sono uno squarcio che pian piano s’allarga sul giorno, annerendo i bordi incancreniti del mezzogiorno precedente. Gronda sangue nerastro di stelle sul parco di Hogwarts, dove un giovane uomo attende – e sua è l’attesa grondante e strisciante che s’affanna nel cercare nella sera la propria resa.
Draco Malfoy lascia cadere la bacchetta a terra, non gli servirà più.
Rimorso, rimpianto, rimettere al mondo quel pensiero sfuggente che gli anima i sogni quand’è desto e gli offusca i pensieri quando dorme. Vieni con me.
Come quell’estate in cui sono scappati di casa, fuggendo nel Tennessee in uno scroscio di pioggia, e lui ha preso armi e coraggio per Smaterializzarsi lungo il confine.
Per me un’Acquaviola senza ciliegia, ha detto, come se la guerra altro non fosse che il delirio di un folle che urla al mercato della morte di Dio1. E chi l’avrebbe ucciso, poi, io, noi, voi?
Un’Acquaviola e qualcosa di caldo da mangiare, magari di dolce, la vita è troppo amara per lesinare di spezie.
L’America è una parentesi, una preghiera, possibilità. Fuggire lì, questo sì. Chi vuoi che ci venga a cercare, le ha detto, chi vuoi che si ricordi che esistiamo.
Abbandonare casa, la famiglia, gli amici. Diciassette anni lui, quindici lei, dite che sarà possibile? Dite che servirà per scivolare lungo le colline del Tennessee, con un Dio morto sullo slittino e la neve che cade incessantemente?
Un’altra Acquaviola, per me non zuccherata, con due ciliegine e una fogliolina di menta fresca, se ne hai. È tardi, è stato un lungo viaggio e abbiamo bisogno di addolcire questa nottata: sa, vorremmo sposarci.
Ma sono solamente sogni, i suoi, sogni e stralci di pensieri sfuggenti che correndo s’azzannano alla luce del tramonto più sbiadito di sempre. Stralci di sogni e squarci di pensiero che si susseguono senza senso, per davvero. Sì, un’Acquaviola senza zucchero.
Non te lo perdonerei, se fuggissi con me, gli ha detto Asteria in un sussurro sventrato, lì, nel parco. Non te lo perdonerei mai.
Ma Draco è così bravo a perdonarsi che non le ha creduto, e ha preparato i bagnati e censito la propria vita. Non ne ha cavato niente, perché il mondo s’è squarciato – e ha pianto luce dolorosa – su Asteria Greengrass.
Non Malfoy, mai Malfoy.
La Battaglia è terminata, a lui la bacchetta non servirà mai più.
 
***
 
Vivere qui.
Da solo.
Escluso.
In silenzio.
Come un Babbano.
 

***
 

Lo supplicano di riuscire, Lo supplicano di uscire. Fuori, da quel bozzolo di tranquillità in cui si è avvolto – Malfoy Manor – e di tornare a scuola, anche se l’anno è già cominciato.
Lui è fuggito, con la mente è già sulle colline erbose del Tennessee e fuori nevica, ha in mano un’Acquaviola ed… è solo. Asteria Greengrass se l’è mangiata il bagliore di un tramonto morente, ed è sbiadita come l’ennesima cancellatura.
La neve cade – ma come, è solo ottobre? – sugli squarci che l’esistenza gli ha lasciato tramontandogli addosso.
Te lo ricordi, quando scivolavamo lungo i colli della vita, innevati, ed invece eravamo solamente ad Hogwarts?
Svegliati, Draco, svegliati.
 
***
 

Pensare.
A niente.
Codardo pure nei sogni, Draco?
 

***
 

 
Il treno potrebbe deragliare da un momento all’altro, se solamente fosse guidato dai suoi pensieri. Ma non sono i suoi, forse sono quelli della Granger che quietamente ti siede di fronte, a guidare l’Espresso per Hogwarts – e, allora, non deraglierà mai.
Il sole tramonta fuori dal finestrino, rendendo lo scompartimento l’ennesimo bicchiere sporco di succo di zucca, e lei ti guarda come se fossi impazzito, forse hai parlato a voce troppo alta?
«Malfoy, stai bene?» gli domanda, incerta. «Harry mi aveva detto che stavi avendo dei problemi, ma non pensavo che…».
Che la neve non ti cadesse ancora dagli occhi: ci sei, mi senti ancora? Ti senti ancora?
Ma Draco la guarda e ha gli occhi spiritati, come se si stesse davvero orientando per le colline erbose del Tennessee, e nemmeno s’accorge che lei lo sta osservando con occhi profondi come scodelle. Nemmeno capisce cosa ci faccia, lì, la Granger, a guardarlo come se stesse impazzendo – e perché usare il presente?
La sta sognando, forse, con le sue spiegazioni – Andromeda le ha chiesto, Narcissa non ha chiesto ma ha imposto – sul perché gli sieda compostamente davanti, forse con la contraddizione apparente che forma con la vita ch’è stata. Non è lei.
Draco vorrebbe solamente prendere a due mani il coraggio – che non ha – e offrirglielo come dono – che comunque lei non accetterebbe – e chiederle di liberarlo da quegli incubi a occhi aperti. Ma come (potrebbe)?
«Certo che sto bene» sussurra, lui, contravvenendo a ogni pensiero che gli si agita nella mente, deformandola. «Non è stata colpa mia».
La Granger non comprende, forse pensa alla morte di Silente, forse sa persino di Asteria, ma sorride con pazienza. «No» risponde. «Certo che no».
È così lontana, l’America, da potergli permettere di urlare: che è un codardo, non ha nemmeno levato la bacchetta per difenderla, e lei gli ha lanciato uno sguardo sgomentato, prima che la vita lasciasse posto alla neve su quegli occhi verdissimi.
Stringe le mani tra di loro, come potesse essere consolatorio e non semplicemente surreale, di fronte all’espressione sempre più perplessa e – sgomentata – terrorizzata di Hermione Granger. È un treno alla deriva, la loro esistenza, che chissà dove li trascinerà: forse nel parco di Hogwarts, dove lui vedrà ancora il corpicino senza vita di Asteria Greengrass.
E vedrà sé stesso con  la bacchetta tra le mani, inutile, mentre le gambe gli comandano di fuggir via (e lo fa).
Un’Acquaviola e una cioccolata calda, sì, con i marshmallow per favore – se li ha rosa, la mia ragazza li vorrebbe rosa.
Perché rosa era la vita, il viso, una ciocca di capelli nascosta tra i milioni di gemelli biondissimi che l’abbracciavano. E rosa era lei, con quello sguardo che tramontava ogni giorno sugli squarci dell’esistenza, prima di rinfrescarsi la mattina dopo e ritornare vivo e verde sul viso di lui.
Voglio ancora vedere l’America, toccarne il cielo con un dito dalle colline del Tennessee, ma adesso sono solamente io.
Hermione lo guarda e sospira, incerta. «Tieni» sussurra, porgendogli una busta di marshmallow. Rosa. «Ma adesso svegliati».
 
***
 

Sogni tutti uguali, i tuoi.
Una velatura di dolore li cosparge, no, ancora di più:
sono inzuppati rimpianto.
Hai salvato la tua vita, sacrificando quella di lei.
Ti è servito a qualcosa, rimanere vivo?
 

***

 
 
Hogwarts è ferita e dimenticanza, pensa Draco sedendosi sotto l’albero dei ricordi: lì, Asteria Greengrass respira ancora, come per vendicarsi sulla vita per chi la vita gliel’ha tolta, ed è avvolta in una sciarpa rosa.
Il parco è dolorante e squarciato dal tramonto che vi dimentica i raggi solari, come non gli appartenessero, e lì Draco vi dimentica quella parte di sé che detesta così tanto: quella che piange, rannicchiata come un lattante ignudo, di fronte alla prospettiva della morte.
Quella che ha visto morire, ha lasciato morire, Asteria Greengrass – quando già sognavano di fuggire, il Tennessee, la neve, la cioccolata calda con i marshmallow.
Un’Acquaviola senza ciliegina, grazie.
«Questo è il momento di scegliere, Malfoy» Hermione Granger lo scruta, con fare accusatorio. «O ti svegli o continui a sognare e accetti di perderti».
Sono le stesse parole che ti ha detto lei, pensa lui, ch’era fatta d’opposti: come può una persona essere calda e gelida, scroscio di pioggia che scioglie la neve e che gelida s’insinua sottopelle, deformando in ghiaccio gli organi interni?
«Perdermi?» sussurra, incerto. Ha il respiro della ragazza che ha amato che gli soffia tra le dita, facendolo rabbrividire. «Cosa vuoi dire?».
Lei apre le braccia, sfiorando il parco e il tramonto che sanguina dolcemente, e sorride dolcemente. Ci sei o no? Hai qualcosa dentro che ti faccia comprendere che devi (svegliarti) fare qualcosa?
«Come puoi essere così vile?» risponde Hermione, disgustata. «Devi svegliarti, Malfoy, svegliati».
 
***

 
Così vile, così uomo.
Come può questa ambivalenza farti sopravvivere nel tuo mondo di sogni?
Svegliati, Draco, svegliati.
 

***
 

 
«Svegliati!» strilla una minuscola sedicenne, fuori dal suo campo visivo appannato. «Ma mi stai ascoltando?».
È lei che ordina l’Acquaviola senza ciliegia, nei suoi sogni, è con lei che scappa in Tennessee in uno scroscio di pioggia.
«Questo è il momento di scegliere, Draco» sussurra Asteria, dolcemente. «Lasciami qui o andiamo via insieme».
Ma lui ha ancora paura.
Di lampi colorati che feriscono, che uccidono e che colpiscono la persona sbagliata – lei.
 
***
 

E cosa puoi fare, adesso che sei finalmente sveglio?
Acquaviola, cioccolata calda e marshmallow rosa.
Il Tennessee che sbiadisce e s’allontana. In uno scroscio di pioggia.


 

Buonasera e grazie per avermi letta, complimenti per il coraggio.

1 Nietzsche, La Gaia Scienza

Questa storia è strana. Ho voluto sperimentare il flusso di coscienza e ne è uscito questo, il delirio di qualcuno che sta combattendo con il proprio essere un personaggio "grigio", e che si è come bloccato tra i propri pensieri.
Ovviamente sta alla vostra immaginazione decidere quanto sia sogno e quanto realtà, io taccio.
Spero vi sia piaciuta, e grazie a Sia_ per avermi spinta a postarla.

Gaia
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Gaia Bessie