Per terra è tutto più bello
Palmi aperti
– riempi il vuoto tra le dita
(lascio spazio
prendi tempo)
respiri
il mio stesso respiro.
Occhi chiusi
– le tue ciglia
sono carezze
che baciano le mie gote
vuote.
Le mani sono
Mute.
Mite
è questo dicembre
che ci scivola sui polsi
e nel freddo
trova fragole
che ci sporcano le dita.
Piove
sulle luci smorzate
d’un mondo
che s'è fatto
tutto piccino.
Ho mani
che sono ossa
– sangue e carne
pace e macerie
stringimi –
E tu hai mani
e siamo pelle
che si sfiora
– fiorisce il sangue
sulle nostre gote –
È inverno.
E se i miei polsi
hanno angoli disarticolati
– schegge d'osso a ferirmi lo sguardo –
tu raccoglimi come
fossi neve.
E se i tuoi palmi
sono gonfi e tumefatti
– schegge d'osso a sfregiarti il sorriso
(è solo un istante – abbagli)
io ti sorreggo
senza tenerti la mano.
E se le dita
– mie, tue, siamo specchi –
sono cenni morbidi
lanciati nel vuoto
impariamo a camminare
con lo stesso passo.
Cadiamo.
(Per terra è tutto più bello).
Prompt: elenco Primavera, n. 62; osso rotto