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Autore: Ashla    21/12/2020    2 recensioni
ULTIMO AGGIORNAMENTO: 02/08/2023 (sì, ogni tanto vivo)
Storia interattiva
"Il progetto Arcadia è solo una menzogna.
X.A.R.E è fuori controllo ed è una minaccia che deve essere fermata.
Per questo ho spento il supercomputer, ma non è ancora finita: non finirà mai se io sarò in circolazione.
Loro mi cercheranno, ci cercheranno.
Ho fatto molti errori nella vita ma creare X.A.R.E è stato il peggiore, ho creduto nelle favole e ora il mondo è in pericolo..."
Un supercomputer, un mondo virtuale e otto giovani guerrieri pronti a difendere la Terra...
(Storia ripubblicata)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Novità

 
 
Una dolce sinfonia, unita a discorsi tranquilli dei presenti, riempiva la grande sale ricevimenti della villa.
Incurante di ciò che la circondava, una bambina se ne stava in un angolo, dando le spalle a tutti, e contava tra sé e sé giocando con una ciocca rossa sfuggita dallo chignon.
Arrivata a trenta, la piccola si girò e, con un grande sorriso, sondò la sala con i suoi occhi lilla: intorno a lei c’erano solo adulti eleganti e noiosi che, divisi in piccoli gruppetti, parlavano tra di loro di cose che le parevano decisamente poco degne di nota e d’interesse, come di finanziamenti, ricerche strane e sponsor.
Si avviò tranquillamente nel grande salone alla ricerca della sua preda, contenta di poter essere lei la cacciatrice quella volta.
Giunse al lungo tavolo buffet e, dopo essersi accertata che nessuno degli adulti la stesse osservando, alzò un lembo della tovaglia sicura di aver vinto.
Sotto la tavola non c’era nessuno.
Lasciò cadere la stoffa, sbuffò gonfiando le guance ed incrociò le braccia all’altezza del petto.
Una lieve brezza le sfiorò la guancia e lei si girò a guardare la grande vetrata aperta che dava sul cortile della villa: il sorriso tornò ad illuminarle il volto.
Appurato che i suoi genitori stessero ancora parlando con il padrone di casa, afferrò delle tartine e uscì nel giardino illuminato dalla luce che proveniva dalle numerose porte finestre del salone.
Addentando un antipasto si guardò intorno con estrema calma, consapevole che chi stava cercando non dovesse essere molto lontano: lui non amava il buio e quindi doveva essere in un punto abbastanza vicino alle vetrate.
Avrebbe vinto lei, ne era certa: quella volta il cacciatore era diventato la preda e la preda la cacciatrice.

 
Lunedì, Raimon
 
«Ciao, sono Kathryn Wilson!»
«Ciao, sono Fey Rune!»
«Da oggi saremo compagni di classe, spero che andremo d’accordo!»
«Molto piacere!»
 
Kathryn sorrise inchinandosi leggermente prima di avviarsi verso il posto indicatole dalla professoressa; quando lo raggiunse fece l’occhiolino ad Eden, dietro a lei, che ricambiò mostrandole il pollice alzato mentre Riccardo e Gabi sorridevano sotto i baffi.
 
Fey e Roxanne si trattennero dal ridacchiare a vedere la faccia confusa di Samguk mentre l’ex ultra evoluto si andava a sedere al banco affianco a lui ben consapevole che il portiere non avrebbe tardato a fargli qualche domanda appena avesse potuto.
 
La prima ora ebbe ufficialmente fine e Kathryn fu accerchiata dai nuovi compagni di classe; tutti incuriositi e pronti a sommergerla di domande. La ragazza passava lo sguardo dall’uno all’altro non sapendo bene cosa fare mentre Gabi, Riccardo ed Eden guardavano la scena da lontano ridacchiando tra di loro.
«Dite che dobbiamo aiutarla?»
«Dai Gabi, ha sicuramente visto di peggio…vero Eden?»
«Già, quando combatti X.A.R.E. con cadenza quasi giornaliera il resto sembra una passeggiata».
La ragazza incrociò lo sguardo della rossa che la guardò con aria implorante facendola sorridere lievemente.
«Ma penso che ci convenga aiutarla».
I due calciatori annuirono alla decisione dell’amica e insieme i tre avanzarono fino ai margini della folla proprio nell’esatto momento in cui il professore d’inglese entrava in aula imponendo a tutti di tornare al loro posto.
«Ho visto paguri meno aggressivi…»
Sospirò Kathryn accasciandosi sul banco mentre Eden la superava. La bionda le diede una leggera pacca sulla spalla.
«Forza e coraggio, sei solo una novità, cara. Dai loro qualche giorno e ti lasceranno in pace».
«Se non muoio prima…»
Eden camuffò la risata con un colpo di tosse e tirò fuori il quaderno d’inglese.
«Benvenuta alla Raimon, tesoro».
 
Durante la mattinata scolastica, Samguk provò più volte a parlare con Fey ma senza riuscirci: c’era sempre qualcuno che lo precedeva mettendosi a parlare con il ragazzo prima di lui. Poté avvicinarsi solamente mentre si dirigevano in palestra per ginnastica e il più basso, accorgendosi di lui, gli sorrise salutandolo cordialmente e venendo subito ricambiato.
«Non che mi lamenti ma che ci fai qui? Pensavo fossi tornato nel futuro».
«Diciamo che mi sono preso una vacanza. Mi stabilirò qui per un po'».
«Fantastico! Ti unirai al club di calcio, vero?»
«Non è ovvio Samguk?»
Ridacchiò Roxanne raggiungendo i due con un sorriso dolce stampato sul volto; il portiere si grattò la nuca confuso.
«Ma vi conoscete?»
Roxanne e Fey annuirono raccontando poi la versione accordata del loro primo incontro: quella secondo cui si erano conosciuti in occasione di una di quelle partitelle organizzate da Arion al campo al fiume.
«Beh, allora benvenuto alla Raimon».
 
 
«Fey mi ha promesso che oggi pomeriggio porterà la richiesta d’iscrizione al club di calcio! Chissà che facce faranno gli altri membri della squadra quando lo rivedranno».
Esclamò Arion prima di finire con un sol boccone l’ultimo pezzo della torta salata che aveva per pranzo.
«Samguk era sorpresissimo, immagino che varrà anche per gli altri».
Disse Roxanne arrivando e sedendosi accanto a lui all’ombra dell’albero che, ormai, era diventato il punto di ritrovo per il gruppo a conoscenza d’Arcadia.
Anita, tra il fratello e Riccardo, la guardò confusa.
«Ma non dovrebbe essere con te?»
Eden, con la schiena appoggiata all’albero, annuì guardando la maggiore che si strinse nelle spalle allontanando il proprio bentō dalle grinfie di Aitor che puntava alle sue omelette.
«Si è fermato a parlare per un attimo con i nostri compagni di classe, ma arriva subito. E Kath?»
«Alle macchinette a prendersi un the per rilassarsi. I nostri compagni non l’hanno lasciata in pace un secondo».
«Ah…le novità…»
Sospirarono in coro le tre ragazze mentre Aitor aggrottava le sopracciglia pensoso.
«Quando sono arrivato io nessuno mi ha circondato».
«Non mi stupisco. Non è che sei proprio la persona più affascinante del pianeta».
Tutti, ad eccezione del difensore più giovane, scoppiarono a ridere alla considerazione di Gabi.
«Ehi!»
Aitor gonfiò le guance con aria offesa e incrociò le braccia al petto voltando il volto dalla parte opposta a quella dove si trovava il maggiore, mentre le guance gli si tingevano di rosso.
Roxanne lo notò e rise ancora più forte ma, così facendo, le andò di traverso un pezzo del pranzo e cominciò a tossire facendosi aria con una mano.
«Ben ti sta! Così impari a ridere di me!»
Sbottò Aitor dandole, nonostante tutto, un paio di pacche sulla schiena per aiutarla, subito imitato da Arion.
«Quasi sconfitta da una omelette… povera me!»
Esclamò Roxanne a crisi passata accettando di buon grado la bottiglia d’acqua che Eden le porgeva.
«Più pericolosa quell’omelette di X.A.R.E».
Commentò Anita sorridendole mentre Riccardo scuoteva il capo.
«Macché… è Aitor che è in combutta con X.A.R.E, vero Aitor?»
Aitor fece un sorrisetto furbo al pianista e tutti scoppiarono a ridere.
«Siete tutti di buon umore oggi!»
La voce allegra di Fey richiamò l’attenzione del gruppetto che smise di ridere non appena lo vide arrivare, mano nella mano, con Kathryn.
Le tre ragazze si scambiarono uno sguardo complice prima di sorridere a Kathryn con un’aria che la rossa trovò molto poco rassicurante.
«Kath, tesoro, vero che ci accompagni alle macchinette?»
Domandò Eden alzandosi, venendo subito imitata dalle altre due.
«Ma… veramente io…»
«Grazie Kath! Sempre molto disponibile!»
Roxanne non la lasciò finire di parlare e le afferrò una mano mentre Eden le circondava le spalle con un braccio.
«Va bene…»
Anita ridacchiò al sospiro della rossa e le quattro amiche se ne andarono lasciando i ragazzi da soli.
«Cos’è appena successo?»
Gabi batté più volte le palpebre cercando di capire cosa aveva appena visto e Riccardo sospirò.
«Abbiamo appena visto un raro esempio di agguato per gossip femminile».
Arion annuì prima di immobilizzarsi attirando l’attenzione degli amici che lo fissarono confusi.
«Ma mi state dicendo che io sarò l’unico single del gruppo?»
«Arion? E io e Mister codine chi siamo?»
«Ah…giusto Aitor…ops…è solo che…»
«È solo che cosa Arion?»
Domandarono in coro i difensori guardando male Arion che si ritrasse spaventato agitando freneticamente le mani, con i palmi aperti verso i due, davanti al volto.
«Niente ragazzi, niente».
Riccardo e Fey si lanciarono un’occhiata e scoppiarono a ridere proprio mentre Michael li raggiungeva.
«Ragazzi? Avete visto Eden?»
I cinque guardarono in silenzio il nuovo arrivato per qualche secondo poi Arion e Riccardo indicarono verso l’edificio principale.
«Alle macchinette».
Michael annuì e, dopo averli salutati, se ne andò incurante dello sguardo indagatorio degli altri che rimasero a guardarlo finché non scomparve dalla loro visuale.
«Bene bene… altre novità in vista…»
Ghignò Aitor.
«E parlando di novità…»
Arion sorrise a Fey circondandogli le spalle con un braccio mentre gli altri si facevano più vicini intuendo dove volesse andare a parare il castano.
L’ex ultra evoluto sospirò chiudendo gli occhi rassegnato all’incombente futuro.
«Com’è successo?»
«Raccontaci tutto».
«Dai, siamo curiosi…non farti pregare».
«Ragazzi, fatevelo dire…siete peggio delle ragazze».
 
 
«Dai Kath, raccontaci tutto!»
Esclamò Roxanne sedendosi ad uno dei tavolini dell’area ristoro, subito seguita dalle altre tre.
Kathryn arrossì leggermente sentendo l’attenzione delle amiche su di lei e si grattò la nuca ridacchiando.
«Abbiamo fatto pace».
«Non sapevo che facendo pace con qualcuno ci si mettesse automaticamente insieme…»
Disse Anita incrociando le braccia sul tavolino per poi posarvici la testa sopra senza distogliere lo sguardo dalla rossa che si strinse nelle spalle.
«Sì…insomma…ci siamo chiariti…su tutti i fronti».
Eden le afferrò una mano con le proprie e sorrise.
«Te l’avevo detto, cara: avevate solo bisogno di parlavi e poi tutto sarebbe andato nel verso giusto».
Kathryn non fece in tempo a rispondere che una voce maschile salutò Eden: Adé, seguito a ruota da Eugene, entrò nella sala con un grosso sorriso sul volto.
«Ehilà Eden! Ciao Anita! Roxanne! E…oh…la cugina di Arion! Ciao, perdonami ho dimenticato il tuo nome…non sapevo che venissi a scuola qui!»
Le quattro ragazze si guardarono confuse: Kathryn doveva essere la cugina di Anita e Gabi, non di Arion.
Sul volto delle due studentesse del secondo anno passò un lampo di comprensione quando si ricordarono che, alla prima gita al Luna Park, Arion aveva presentato la rossa come sua cugina ai due centrocampisti e a Michael.
Kathryn si trattenne dal tirarsi una manata in faccia per essersene dimenticata e Eden gemette interiormente cercando velocemente un modo per rimediare all’errore.
«Ma dai Adé…Lei è Kathryn ed è la cugina dei Garcia, non di Arion».
Michael comparve al fianco dei due compagni di squadra salvando in corner le ragazze che annuirono con esagerata convinzione: i centrocampisti si guardarono confusi per qualche secondo prima di stringersi nelle spalle.
«Ops, scusa Kathryn! Ho una pessima memoria».
«Dovresti mangiare più pesce Adé».
«Ma, Eugene, i pesci sono amici, non cibo! Mi piace pescarli per sport ma non mangiarli!»
«Beh, se hai una pessima memoria il pesce aiuta».
«Ma non posso! E poi anche tu hai una pessima memoria e…»
I due ragazzi, salutando il gruppetto con un cenno di mano, si avviò verso le macchinette continuando a discutere attirandosi diverse occhiate confuse dagli altri presenti nella sala.
Le quattro amiche si sorrisero ridacchiando prima di voltarsi a guardare Michael che si mise le mani nelle tasche dei pantaloni.
«Eden, hai un minuto?»
«Certo che ce l’ha!»
Esclamarono in coro Roxanne e Kathryn prima ancora che Eden potesse aprire bocca. Anita tossicchiò cercando di mascherare una risata.
Eden guardò le amiche battendo le palpebre confusa poi, fatto un leggero sospiro, si alzò annuendo e i due si allontanarono sotto lo sguardo delle altre tre ragazze.
«Scommetto una merendina che sta volta è la volta buona».
Sussurrò Anita appena Eden e Michael uscirono dalla stanza.
«Offerta da lei, ovviamente…»
«Certo Rox, tanto lo pensiamo tutte qui dentro».
Le tre ridacchiarono prima di cominciare a parlare tranquillamente tra di loro godendosi un momento di tranquillità.
 
 
«Non è difficile, basta moltiplicare questo per questo e razionalizzare la radice quadrata».
«Certo, poi bisogna calcolare la velocità di un aereo che percorre tutto il diametro della Terra sapendo solo quanto consuma di carburante…»
«Aitor…»
Gabi, con il quaderno di matematica del minore in mano, si fermò sulle scale dando un’occhiataccia all’altro che si strinse nelle spalle maledicendo silenziosamente Anita e quella volta in cui si era fatta scappare, davanti al fratello maggiore, la difficoltà di Aitor in matematica.
Pochi passi dietro di loro Riccardo, Arion e Fey parlavano di calcio e il difensore del primo anno avrebbe tanto voluto poter andare con loro invece di sopportarsi l’altro.
«Devi solo concentrarti…non è difficile».
Aitor sbuffò insultando tra sé e sé Arion che aveva proposto di rientrare nell’edificio scolastico per far fare a Fey un breve tour della scuola…cosa inutile visto che l’ex ultra evoluto aveva passato mesi a girovagare per i corridoi tra un allenamento e l’altro durante il periodo di lotta contro la El Dorado.
«Ripetimi che devi fare».
Aitor sgranò gli occhi guardando l’altro intento ad aspettare pazientemente una risposta che, però, non sarebbe arrivata.
«Ecco…io…»
All’improvviso cominciò a piovere mentre il palmare di Fey cominciava a suonare all’impazzata facendo voltare spaventati molti dei presenti già fradici da quella pioggia imprevista.
«Fey! Cambia suoneria, dannazione!»
Esclamò Aitor furente portandosi una mano al petto per cercare di calmare i battiti furiosi del suo cuore dovuti allo spavento appena preso.
Fey zittì il palmare mentre Arion, come altri ragazzi nei dintorni, fissava con aria sorpresa l’impianto antincendio del soffitto che continuava a funzionare bagnando tutti.
«Allarme X.A.R.E».
Sussurrò l’ex ultra evoluto facendo sospirare gli amici: a quanto pareva chiedere una giornata di pausa era chiedere troppo.
«Aitor…penso che il tuo quaderno sia un po' bagnato…»
Aitor si girò a guardare Gabi che, con la frangetta bagnata attaccata alla fronte, gli tendeva il quaderno ormai inutilizzabile.
«Carino…c’è…bah…fa niente, non ne sentirò la mancanza».
Sbottò il difensore più giovane afferrando il quaderno prima di voltarsi di scatto sentendosi arrossire: perché l’altro sembrava più carino del solito?
Il maggiore lo fissò confuso.
«Vado al laboratorio con le ragazze, qualcuno vuole venire?»
«Io!»
Aitor si avvicinò a Fey e lo trainò via intimando agli altri di rimanere lì a fare la guardia.
«Io non lo capisco proprio Aitor…»
Allo sbuffo di Gabi, Arion e Riccardo si scambiarono un’occhiata rassegnata stringendosi nelle spalle.
 
 
«Mi dispiace per l’altra volta. Ogni giorno saltano fuori cose strane e…»
«Tranquillo Michael, va bene. È stata una reazione normale visto cosa ti ho detto…siamo noi che l’abbiamo presa con fin troppa calma».
Eden accennò ad un sorriso sedendosi al proprio banco mentre Michael si appoggiava a quello accanto; dopo aver lasciato la sala ristoro non avevano parlato fino a quando non erano giunti nella classe vuota della ragazza per poter parlare in privato di quell’argomento che tanto interessava ad entrambi.
«Voglio aiutarvi, dici che agli altri va bene?»
«Praticamente sei già nel gruppo ma ne sei sicuro?»
«Sì e per quello che mi hai chiesto l’altra volta…io…»
L’impianto antincendio cominciò a funzionare bagnando tutto e tutti.
Eden scattò in piedi mentre fuori dell’aula più voci lanciavano gridolini di sorpresa.
«Ti giuro: se scopro che non è un malfunzionamento tecnico ma è colpa di X.A.R.E…io…la disintegro…»
Sbottò la ragazza furiosa cercando di ripararsi la testa con la borsa a tracolla.
«E io ti aiuto. Vengo con te».
I due si guardarono per un’istante e dopo aver annuito uscirono dalla classe a passo di carica.
Arrivati alle scale del piano terra giusto in tempo per vedere Fey ed Aitor allontanarsi verso l’uscita, sorpassarono un Gabi confuso e infelice e si avviarono venendo subito raggiunti dalle altre tre ragazze che avanzavano con le mani sulla testa per proteggersi da quella pioggia artificiale scatenatasi all’interno dell’edificio.
«Oh, Michael. Ci accompagni pure tu?»
Alla domanda di Roxanne, Michael annuì spostandosi un ciuffo bagnato dalla fronte e aprì la porta facendosi poi da parte per far passare le quattro.
«Così educato…Approvo, Eden, approvo».
Michael ed Eden arrossirono impercettibilmente al commento divertito di Kathryn e la bionda stava per rispondere all’amica quando Fey, ormai a metà viale, li chiamò intimandoli a muoversi.
 
 
«Oh…e andiamo…allora la prossima volta facciamo una festa…»
Sbuffò Anita deviando con la propria spada l’ennesimo sparo dell’ennesimo paguro per poi farsi di lato e farlo colpire a sorpresa dalle fruste di Roxanne.
«Capisci X.A.R.E… si sente sola».
Kathryn lanciò un coltello facendo poi una capriola all’indietro per finire dietro ad Eden che protesse entrambe deviando un colpo con la propria katana.
«Beh…se vuole fare il party designer io non vengo…»
«La…Eden, la…è una lei»
«No, Rox…ha ragione Eden… Bene, meno uno…»
Disse Anita dopo aver eliminato un paguro e Kathryn scosse il capo sospirando prima di parlare.
«Su quasi venti…ma se è un’intelligenza artificiale è una lei…»
«Ma fanno sempre così?»
La voce lontana di Michael giunse alle quattro ragazze su Arcadia, subito Fey scoppiò a ridere.
«Questo è niente…dovrei registrare le loro discussioni e…ragazze…due granchi a ore dodici…»
«Ma che…è serio
Domandò infastidita Anita deviando un colpo contro un paguro facendolo esplodere prima di dare un’occhiata ai nuovi nemici che avanzavano: due granchi giganti che, normalmente, si potevano trovare solo verso la torre centrale.
«Ma non ci credo mai…manco con gli sconti c’è tutto sto assembramento».
Sbuffò Eden saltando in avanti per affettare con la propria katana un paguro.
«X.A.R.E non ha bisogno di un hobby, ma di un sedativo molto potente…deve stare tranquilla».
Roxanne distrusse due nemici facendo guizzare le proprie fruste.
«Vi giuro… troverò un modo per disinstallarla…fosse l’ultima cosa che faccio…»
Kathryn ripescò per l’ennesima volta i propri coltelli dovendo poi tuffarsi per terra per evitare di venir colpita.
«Sono riuscito a ricaricare i veicoli…ve li rimando».
«Grazie Fey, speriamo che non ce li facciano saltare di nuovo»
Due grossi volopattini* e un monopattino dalla base tonda, tutti e tre senza ruote, apparvero fluttuando poco più avanti e le ragazze si fecero strada fino ad essi.
«Kathryn tesoro, guida tu che io evito che ci colpiscano».
La rossa annuì alle parole di Eden mentre Anita, sul suo volopattino rosa, si avviava verso la torre seguita a ruota da Roxanne, su quello blu, e dalle altre due su quella specie di monopattino.
«Dovresti aumentare i punti vita dei mezzi, Fey».
«Lo so, lo so! Prometto che lo farò, Anita. Sono stato un po' impegnato…»
«Tranquillo Fey, sei scusato…cercare di far ragionare Kath è difficile…»
«Eden! Ti mollo qui!»
Esclamò, piena di finta indignazione, Kathryn facendo ridacchiare tutti.
«Comunque state attente…i granchi tolgono un sacco di vita e voi ne avete pochissima».
Le ragazze annuirono dovendo poi far virare i loro veicoli per evitare di venir colpite da uno sparo dei nuovi nemici.
Poco più in avanti, una delle torri vicine al centro dell’arcipelago era ricoperta dal solito alone scuro che indicava la sua attivazione da parte di X.A.R.E.
I nemici alle loro spalle continuavano ad avanzare veloci sparando a raffica in direzione delle quattro amiche e solo Eden, con la sua abilità nel deviare i colpi avversari con la lama della propria katana, evitava che i colpi andassero a segno.
«Non possiamo continuare così!»
Esclamò Anita facendo impennare il volopattino per evitare un colpo di un granchio, sfortunatamente quelli avanzavano in parallelo a loro e così le quattro dovevano anche stare attente ai loro colpi provenienti dal lato sinistro.
Un brusio indistinto distrasse le ragazze che si lanciarono un’occhiata confusa: sulla Terra, Fey aveva coperto il microfono con una mano per parlare con gli altri ragazzi.
Il rumore cessò tutto ad un tratto com’era iniziato.
«Tranquille, arrivano Aitor e Michael a darvi supporto».
«Ma così tu rimani solo, Fey! E se X.A.R.E ti attaccasse?»
Domandò Kathryn piena di preoccupazione per l’altro: da qualche attacco l’intelligenza artificiale aveva cominciato ad attaccare anche il laboratorio cercando di mettere fuori gioco, riuscendoci quasi sempre, chi era al super computer.
«In sei dovreste fare veloci e…»
Roxanne, presa di sorpresa da un colpo di un granchio, scomparve nel nulla lasciando solo il proprio veicolo come traccia del suo passaggio.
«E non sono più solo…arrivano…»
Michael e Aitor comparvero poco più in alto rispetto alle ragazze, fermatesi ad aspettarli, e finirono a terra con un lieve tonfo.
«Maledizione…devo ancora perfezionare la caduta…»
Sbottò Aitor alzandosi mentre si massaggiava il fondoschiena.
«Devi ancora perfezionare tante cose, Aitor…non solo la caduta».
Il difensore fulminò con lo sguardo Anita che si limitò a fare spallucce e a deviare un colpo del granchio più vicino.
«Che ne dite se salite sul volopattino di Roxanne e andiamo via da qui?»
Sbottò poi la giovane Garcia notando che nessuno dei due calciatori si era ancora mosso.
A quelle parole, Michael, che si stava guardando intorno confuso, annuì e fece quanto gli era stato detto accettando di buon grado di farsi portare da Aitor che sembrava leggermente più a suo agio su quella tavola da surf volante.
Il gruppo si rimise in movimento ma subito Anita fece un’improvvisa inversione di marcia stupendo tutti.
«A questo punto conviene dividerci…io terrò occupati i paguri. Aitor e Michael potrebbero occuparsi dei granchi mentre Eden e Kathryn vanno alla torre».
«Ehi! Perché a noi il lavoro più difficile?»
«Perché, Aitor caro, voi avete ancora tutti i punti vita quindi dovreste resistere per un po' di tempo in più e, soprattutto, siete in due…Anita non può occuparsene da sola e io devo assicurarmi che Kath raggiunga la torre».
Spiegò con pazienza Eden senza smettere di deviare i colpi dei paguri sentendo su di se lo sguardo di Michael.
«Fantastico…appena arrivato e subito nella mischia…ci sto».
Sbottò l’attaccante afferrando la propria arma mentre guardava con fare truce i nemici che avanzavano.
«Bene, allora andiamo a morire».
Sbuffò Aitor e partì verso i mostri tenendo uno dei propri shuriken in mano: sapeva di non avere la stessa esperienza delle ragazze e che Michael era messo ancora peggio di lui, ma il loro compito era quello di distrarre i granchi per più tempo possibile ed era intenzionato a farlo.
Il gruppo si divise e mentre Anita tornava indietro ad affrontare i pochi paguri rimasti, scambiò un occhiolino con le altre ragazze che andavano in direzione opposta.
«Hai visto come ti guardava Michael?»
Domandò poi Kathryn ad Eden una volta sole; l’altra che finalmente poteva riposare un attimo sospirò sedendosi sul bordo del veicolo osservando i loro compagni che andavano incontro ai nemici: inaspettatamente Aitor e Michael non se la stavano cavando poi così male e riuscivano a schivare i colpi dei granchi avvicinandosi sempre di più.
«Se solo X.A.R.E smettesse di rompere nei momenti meno opportuni…sarà la millesima volta che proviamo a parlare ma ci interrompe sempre con qualche attacco…»
«Tranquilla, dopo questo avrete tutto il tempo che vi serve per chiarirvi. Michael è venuto su Arcadia e quindi, anche in caso di ritorno al passato, si ricorderà tutto».
Eden annuì mentre il veicolo cominciava a rallentare segno che si stavano avvicinando alla torre.
«Parlando di ritorno al passato…Fey! Preparati ad attivarlo, almeno salviamo i quaderni degli studenti».
Alle parole di Eden, Fey ridacchiò annunciando che era tutto pronto e che stava solo aspettando il momento opportuno.
Il veicolo si fermò e Kathryn, saltata giù con un balzo, entrò nella torre.
Eden guardò per un istante il vuoto lasciato dall’amica prima di voltarsi a fissare Michael che, saltando sopra un granchio, colpiva il simbolo di X.A.R.E per distruggere il nemico.
La ragazza sorrise annuendo tra sé e sé.
«Signori…anche per oggi ce l’abbiamo fatta…ritorno al passato».
Alle parole di Fey, una luce argentata fuoriuscì dalla torre disattivata inglobando tutta Arcadia e, nel mondo reale, le zone intorno alla Raimon.
 
 
Fu solo un fruscio di un cespuglio, nulla di più, eppure la bambina dai capelli rossi sorrise vittoriosa e cominciò ad avvicinarvisi silenziosamente.
Un altro fruscio.
La piccola era sempre più vicina.
«Booo!»
Una testolina rossiccia saltò fuori da dietro il cespuglio e la bambina scoppiò a ridere.
«Ailla! Booo!»
Il proprietario della zazzera rossiccia camminò incerto alzando verso di lei le braccia fasciate da una camicetta bianca.
Subito la bambina si inginocchiò davanti a lui, incurante di sporcarsi il vestito di terra, e si fece abbracciare poi, a tradimento, cominciò a fare il solletico all’altro sul collo che guizzò via dall’abbraccio ridendo a crepapelle.
«Ailla booo ora! Ailla nascondere!»
Esclamò il più piccolo una volta calmatosi e si coprì gli occhi con le manine.
La rossa annuì e, assicuratasi che l’altro non stesse sbirciando, scappò via decisa ad arrampicarsi su un albero poco distante.
«Sai…alla tua età non dovresti arrampicarti sugli alberi…soprattutto non così ben vestita».
La piccola, con un sobbalzo, si allontanò dall’albero girandosi verso la voce femminile che aveva parlato.
Una ragazzina fasciata in un abito crema la guardava con una scintilla di divertimento nello sguardo blu mentre si arrotolava intorno ad un dito una ciocca di capelli neri.
«Ma io…»

 
La sveglia suonò e Kathryn, con le orecchie che fischiavano, si mise a sedere sul letto fissando il muro davanti a sé come se quello contenesse le informazioni sul suo passato che, da quando era entrata nella torre centrale dell’arcipelago di Arcadia, aveva cominciato a riemergere ogni notte nei suoi sogni.
«Kathryn! Arion! Fey! Muovetevi o farete tardi a scuola!»
La voce di Silvia le giunse ovattata a causa della porta chiusa, la rossa sospirò e crollò nuovamente supina sul letto portandosi un braccio davanti agli occhi.
Ne era certa: non sarebbe sopravvissuta ad un ulteriore attacco di domande da parte dei suoi “nuovi” compagni di classe.
 
 
*Volopattini: mezzo di Ritorno al futuro cui si ispira l’overboard di Code Lyoko (e visto che le nostre amiche sono famose per citare i film non poteva non esserci la citazione).
 
 
Angolo autrice!
Io l’avevo detto che avrei aggiornato prima delle vacanze di Natale! E le vacanze di Natale iniziano tra due giorni…ce l’ho fattaaa!
Che dire…sono tornata di qua! Penso che questa sia la fic che è durata di più nella mia vita da autrice!
Grazie per seguirmi ancora nonostante sia passato un anno e mezzo dal primo capitolo!
Fun fact non proprio così fun ma ok…dopo il ritorno di Fey dovevo inserire una nuova ambientazione per Arcadia ma mi sono dimenticata e ora non so come inserirla perché la trama di questa parte (4/5 capitoli) non è tanto basata su Arcadia, o meglio, sulle lotte su Arcadia.
Fun fact parte due…mi ero dimenticata di aver presentato (nel capitolo 6) Kathryn ad Adé e Eugene come cugina di Arion e non come cugina dei Garcia e da qui la scena stupida della sala ristoro.
Tra l’altro poor Arion solo soletto senza amore (mi fa venire voglia di fare un’OC solo per dargli una gioia).
Vi prometto che aggiornerò anche Storytellers ma sto ancora aspettando gli/le OC.
E nulla…non mi resta altro che augurarvi buon Natale e buone vacanze in anticipo!
Ciao!
Aiko
 
   
 
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