Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Btsuga_D    25/12/2020    4 recensioni
[COMPLETA] Nello slang giovanile, "Hook-up" é il famoso rimorchio senza impegno. L'accordo riguarda la possibilità di fare sesso senza che ci sia un sentimento sottostante. Suga, famoso Idol e rapper del gruppo BTS, è conosciuto per le sue "scappatelle di una notte" con le sue fan. La sua regola numero uno: tutto è concesso, tranne i baci sulla bocca. Per delle sfortunate circostanze, Kang Yorin è costretta a dover andare ad un fan-sign dei BTS al posto della sua migliore amica, venendo subito notata dal bel rapper. Yorin accetterà la sua offerta o resterà fedele alla sua regola numero uno, donarsi solo all'uomo che ama?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
bemyknightnvu


❖ Epilogo



⚜⚜⚜


Yorin’s Pov

«Ma sei fuori?! I capelli vanno assolutamente acconciati,» sbottò Ji Woo per l’ennesima volta. «Dove si è mai vista una sposa senza acconciatura?»
 
«Yorin non ha bisogno dell’acconciatura. È bella con i capelli al naturale,» rispose Seokjin con un tono che non ammetteva repliche. «E poi i capelli lunghi la ringiovaniscono.»
 
Seduta tra Ji Woo e Seokjin, con addosso il lungo abito da sposa, mi voltai per fulminare il ragazzo alla mia destra. «Ha parlato il ragazzino di ‘sto cazzo.»
 
«Yorin!» mi riprese la mia migliore amica. Io mi limitai a incrociare le braccia con uno sbuffo. «Cosa mi hai promesso ieri sera? Niente parolacce il giorno del tuo matrimonio.»
 
«Eh no, bella mia. Non cambiare le carte in tavola. Ti ho promesso niente parolacce in chiesa. E casa nostra non è una chiesa, a meno che tu non abbia scambiato Seokjin per un maledettissimo prete,» mi lamentai. «Non ti bastava Santo Namjoon? Ora c’è pure Padre Seokjin.»
 
Quest’ultimo sporse il labbro inferiore mentre sfogliava una rivista di acconciature da sposa. «Non suona per niente male.»
 
«Allora fai finta che sia un allenamento,» rispose Ji Woo strappando la rivista di mano a Seokjin. «Credi che non lo sappia? Ti conosco come le mie tasche, Yorin. Ne spari una al secondo. Niente parolacce in chiesa e al ricevimento, sono stata chiara?»
 
Sbuffai infastidita. «Cristallina.»
 
«Allora qualcuno dovrebbe dirlo anche a Yoongi-hyung,» s’intromise Taehyung scattandomi l’ennesima foto della mattinata. Giuro, stavo per fargli ingoiare quella fottuta macchina fotografica per avere una foto delle sue interiora. «Questa mattina non riusciva a trovare la sua cravatta. Ovviamente era colpa di Jimin. Hyung lo ha minacciato, dicendogli che una volta trovata l’avrebbe usata per appenderlo al lampadario.»
 
Ji Woo si sbatté una mano sulla faccia. «Non ho mai visto una coppia di sposi tanto problematica. Di solito la sposa è ansiosa da fare schifo e lo sposo rimane sotto shock per tutta la giornata. Tu, Yorin, non mi sembri per niente preoccupata. Hai capito che oggi ti sposi, vero?»
 
«Ho capito che questi tacchi mi uccideranno. Non posso indossare le converse?»
 
Ji Woo sollevò gli occhi al cielo. «Jungkook! Vieni a salvarmi, ti prego!»
 
Il maknae entrò nella stanza con una bottiglia di liquore in mano. «Ehi, ragazzi! Ho trovato questa nella credenza. Che ne dite di un bicchierino prima della cerimonia? Mi hanno detto che aiuta a distendere i nervi.»
 
Seokjin sembrò sospettoso. «Chi è che te l’ha detto?»
 
«Suga-hyung.»
 
Scoppiai a ridere mentre Seokjin si metteva le mani nei capelli. «Chiama subito Namjoon!» ordinò a Taehyung che aveva appena finito di scattarmi l’ennesimo primo piano. «Digli di non far bere Yoongi! Ci manca solo che lo sposo arrivi ubriaco al suo matrimonio!»
 
A quanto pare, i Bangtan Sonyendan si erano divisi i compiti. Seokjin, Jungkook e Taehyung erano venuti a casa mia e di Ji Woo per aiutarci con i preparativi, mentre Hoseok, Jimin e Namjoon erano rimasti con Yoongi. Lo sposo ovviamente avrebbe dovuto precedere la sposa in chiesa, ma vista la situazione avevo paura che non si sarebbe trattato di un matrimonio tanto convenzionale.
 
Dopotutto stavamo pur sempre parlando di me e Yoongi. E dei Bangtan Sonyeondan.
 
Strappai la bottiglia di liquore dalle mani di Jungkook e me ne scolai una buona parte prima che Seokjin riuscisse a staccarmela dalla bocca.
 
«Ma dico, sei impazzita?!» mi urlò contro come un cane rabbioso. «Ma che diavolo ti dice il cervello??»
 
Mi asciugai le labbra con la mano non ancora fasciata dal guanto di seta bianco. «Mi dice che se lo sposo arriva ubriaco al matrimonio allora deve farlo anche la sposa. Perché il mio futuro marito può e io no?»
 
«Il tuo futuro marito è un deficiente. Sei assolutamente sicura di volerlo sposare? Sei ancora in tempo per scappare, Yorin. Io ti sto avvisando.»
 
Inarcai un sopracciglio. «Cazzo, ma stai scherzando? Dove diavolo lo trovo un marito che si ubriaca il giorno del nostro matrimonio? È pura fantascienza.»
 
«Fantascienza?» Gli occhi di Taehyung si illuminarono.
 
«Yorin, cosa ti ho detto a proposito delle parolacce?» mi riprese Ji Woo.
 
Diamine, in quella stanza non ce n’era uno normale. Tra Kim Seokjin che cercava di recitare il ruolo del padre della sposa, Kim Taehyung che continuava a scattarmi foto peggio dei paparazzi e Jung Jungkook che mi svuotava la credenza in cerca di altro liquore, non sapevo più dove sbattere la testa. Ok che doveva essere un giorno indimenticabile, ma i Bangtan Sonyeondan lo stavano rendendo a dir poco memorabile.
 
Lo squillo di un telefono risuonò nella stanza e Seokjin rispose alla chiamata mentre Ji Woo mi ritoccava il trucco.
 
«Ti prego, dimmi che è ancora sobrio,» disse a chiunque avesse chiamato. A giudicare dalla parlantina, doveva essere Namjoon. «E tu glielo hai lasciato fare?! Senti, lasciamo perdere… State uscendo di casa? Sì, anche noi. Taehyung! Basta con il servizio fotografico. Le foto di lei sul cesso non le vogliamo. E tu, Jungkook, molla quella bottiglia! Ji Woo, fa’ qualcosa per favore!»
 
Mi alzai dalla sedia e l’enorme gonna di tulle bianca si spalancò intorno alla mia vita. Riuscivo a malapena a muovermi. Se fosse stato per me, avrei indossato la tuta e un paio di scarpe da ginnastica, ma Seokjin e Ji Woo avevano insistito talmente tanto che alla fine avevo dovuto arrendermi di fronte alla loro tenacia. Maledetti avvoltoi.
 
Mi guardai allo specchio. Il corpetto di pizzo bianco mi faceva quasi da seconda pelle, fasciandomi il seno e lasciandomi le braccia scoperte. Il collo nudo era ornato da una collana di perle con un ciondolo a forma di fiocchetto. I capelli lunghi e mori mi ricadevano lisci sulle spalle e mi solleticavano i fianchi. Proprio come aveva suggerito Ji Woo, non avevano nessuna acconciatura particolare.
 
Poi mi studiai il volto. Il trucco era piuttosto semplice, con una riga di eyeliner che donava profondità al mio sguardo. Le guance erano rosate e le labbra al naturale. Squadrai soddisfatta il mio riflesso. Ero contenta che Ji Woo non avesse esagerato. Si vedeva lontano un miglio che conosceva i miei gusti. Non per niente era la mia migliore amica.
 
Cercai di fare un passo e improvvisamente mi ricordai di quelle trappole mortali che avevo ai piedi. Maledizione. Non ebbi il tempo di togliermele e scaraventarle via che Taehyung mi aveva già preso per mano. Mi condusse verso la porta mentre Ji Woo mi sistemava in testa la coroncina a cui era fissato il lunghissimo velo bianco. Mi aiutò anche con lo strascico del vestito, e improvvisamente capii cosa dovevano aver provato i poveri schiavi egiziani a trascinarsi dietro i massi per costruire le piramidi.
 
Prima di uscire, passammo di fianco a Jungkook e ne approfittai per sfilargli di mano il bicchiere pieno di liquore. Me lo scolai tutto d’un fiato prima che Seokjin potesse fermarmi.
 
Dovevo ammetterlo. Stava cominciando a venirmi l’ansia. Non pensavo di poter essere il tipo di donna che si emoziona per il proprio matrimonio, ma con Yoongi era sempre una sorpresa. Con lui avevo riscoperto dei lati di me che credevo di non avere. Compreso quello romantico.
 
«Nervosa?» mi domandò Taehyung dopo avermi aiutato a salire nella limousine nera parcheggiata di fronte casa. Quando si accomodò di fianco a me, il mio sguardo nervoso gli diede subito la risposta che voleva. Ridacchiò. «Tranquilla. Sono sicuro che Suga-hyung è più nervoso di te. Altrimenti non avrebbe bevuto. Di solito lo fa prima di andare a letto per distendere i nervi.»
 
«Sai cos’altro fa quando beve?» mi domandò Jungkook avvolgendo un braccio intorno alla vita di Ji Woo. «S’incazza, e dice tutto quello che gli passa per la testa.»
 
Seokjin sbuffò. «Praticamente identico a quando è sobrio.»
 
«Sì, ma decisamente più spaccacoglioni.»
 
Il cuore minacciò di schizzarmi fuori dal petto quando l’autista mise in moto. Fantastico. Stavo per andare all’altare con uno Yoongi che mi avrebbe sicuramente detto di volermi scopare lì davanti a tutti. E io, brilla com’ero, gli avrei risposto anche di sì.
 
Yorin, per l’amor del cielo! Che cazzo stai dicendo?! Ti stai per sposare. S-p-o-s-a-r-e! Abbandona i pensieri lussuriosi e concentrati solo sul sacro vincolo del matrimonio. Solo su quello. Non importa quanta voglia tu abbia di saltargli addosso. Dovrai aspettare. Dopotutto siete andati a letto solamente ieri, mandando al diavolo la regola impostavi da Seokjin: “Lo sposo non può vedere la sposa prima del matrimonio.”
 
Col cazzo. Yoongi mi aveva vista eccome. E non solo in faccia.
 
Mi sbattei una mano sulla fronte per liberarmi da quei pensieri impuri. Sul serio, non avrei mai immaginato che la mia vita potesse prendere una piega simile. Dopo essermi risvegliata dal coma, avevo dovuto fare i conti con il fatto che quella schifosa puttana di Lee Soo Jin aveva ucciso mia sorella. C’erano voluti dieci discorsi profondi e strappalacrime di Namjoon per farmi desistere dall’andare a tirarle il collo come una fottuta gallina.
 
Ma il Leader dei BTS aveva ragione. Che cosa c’avrei guadagnato? Soo Jin era in prigione e ci sarebbe rimasta a vita, mentre io avevo l’opportunità di sposare e vivere felicemente con Yoongi. Soo Jin si sarebbe mangiata le mani, sarebbe impazzita completamente e l’avrebbe pagata per tutto il male che ci aveva fatto. Namjoon mi aveva detto così. E quando Kim Namjoon parlava, tu non potevi fare altro che rimanere in silenzio e annuire.
 

Yoongi’s Pov

«Hyung, siediti,» mi ordinò Namjoon. «Siediti o ti costringerò a farlo. Mi stai facendo venire il mal di testa.»
 
Ero iperattivo da fare schifo. Continuavo ad andare avanti e indietro per la navata, le mani intrecciate dietro la schiena e lo sguardo fisso sul portone della chiesa.
 
«Ma in questa chiesa non mettono nemmeno un po’ di musica?» si lamentò Hoseok sistemandosi il papillon. «Che noia! Ho voglia di sgranchirmi le gambeee!»
 
«Non mi dire, adesso sai ballare anche l’Ave Maria?» ironizzò Namjoon.
 
«Certo. Vuoi vedere?»
 
Hoseok fece per alzarsi ma venne prontamente fermato da Namjoon. «No! Rimani fermo dove sei. Fermo, ho detto!» lo minacciò quando il suo coetaneo cominciò a muovere la gamba a ritmo di una musica inesistente. «Non abbiamo bisogno di dare spettacolo anche qui. Devo forse ricordarti che non siamo gli unici invitati?»
 
Mi fermai a pochi passi da loro e osservai il resto delle persone che riempivano la chiesa. C’erano tutti i membri del nostro staff: manager, stylist, truccatori, produttori. Le nostre guardie del corpo si stavano occupando della nostra sicurezza, ma teoricamente erano invitati anche loro. C’era anche In Guk, divenuto ufficialmente la mia guardia del corpo.
 
In prima fila, sedeva la madre di Yorin, una signora per bene che avevo avuto modo di conoscere durante le settimane precedenti. La mia ragazza si era finalmente riappacificata con lei dopo che la verità su Yoona era uscita allo scoperto. Io e la signora avevamo avuto modo di parlare e ora il nostro rapporto era proprio quello di un genero con sua suocera. Al suo fianco, sedeva il nostro Presidente Bang PD con un sorriso a trentadue denti.
 
Niente telecamere, paparazzi o fan. Era una cerimonia intima, ma tutto il mondo sapeva che io e Yorin ci saremmo sposati quel giorno. Non sapevano semplicemente dove, perché l’ubicazione della chiesa non era stata resa nota ai giornalisti. Più che altro per proteggere la privacy di IU, la nostra Ji Woo, che non avrebbe dovuto farsi vedere insieme a Jungkook. Loro continuavano ad essere molto riservati sul loro rapporto.
 
«Ehi, ragazzi!» urlò Jimin attraversando la navata. Era vestito di tutto punto. Namjoon gli intimò di fare silenzio perché ci trovavamo in un luogo sacro. Il sacerdote in cima all’altare doveva pensarla allo stesso modo visto il modo in cui fulminò Jimin. Quest’ultimo fece un inchino in direzione dell’uomo per scusarsi, poi ci parlò abbassando il tono della voce.
 
«Ma voi lo sapevate che ci sono le cassettine per le offerte? Ci ho appena versato dentro tutte le monetine che avevo in tasca!»
 
Jimin non era cristiano perciò stava gironzolando per la chiesa come se si trovasse in un parco giochi. Hoseok lo trovava adorabile, io invece volevo solo che si scegliesse un posto e ci rimanesse. Più tempo passava, più la mia impazienza cresceva. Non riuscivo a starmene fermo. E l’alcol stava facendo il suo sporco effetto. Non ero sobrio, ma neanche lontanamente ubriaco. Ero brillo.
 
«Che ore sono?» domandai per la quarta volta nel giro di cinque minuti.
 
«La stessa di poco fa, solo con dieci secondi di differenza,» rispose annoiato Namjoon. «Rilassati, Hyung. Avranno trovato traffico.»
 
«Mi prendi per il culo?»
 
«Suga-hyung!» mi ammonì subito Hoseok. «Niente parolacce, ricordi? Siamo in chiesa.»
 
Come se avessi potuto dimenticarmelo. Mi allentai il nodo della cravatta e ripresi a camminare. Mi sentivo esposto senza il ciuffo azzurro che mi ricadeva sugli occhi, ma Namjoon aveva insisto affinché mi tirassi i capelli all’indietro con il gel. Il mondo era diventato improvvisamente più luminoso.
 
Mi fermai di colpo quando un pensiero random mi annebbiò il cervello.
 
«E se ha cambiato idea?» domandai, lo sguardo perso nel vuoto. «Che faccio se ha cambiato idea? Dovrei chiamarla? Sì, adesso la chiamo.»
 
Namjoon si passò una mano tra i capelli per la disperazione mentre Hoseok e Jimin trattenevano le risate. «Senti, capisco che l’alcol ti fa dire tutto quello che ti passa per la testa, ma abbi almeno la decenza di tacere. Non ce la vedo Yorin che abbandona il suo uomo sull’altare. Sarebbe un gesto da codardi. E lei non è una codarda.»
 
«Giusto!» approvò Hoseok. «Quindi metti via quel telefono, altrimenti l’unica cosa che otterrai da lei sarà un’imprecazione colorita.»
 
«Wow, vederti in queste condizioni è uno spettacolo,» ridacchiò Jimin riferendosi al sottoscritto. «Sposati più spesso, Hyung.»
 
«E tu tieni la bocca chiusa più spesso.»
 
«Che cattiveria.»
 
Il portone della chiesa si spalancò di botto e il mio cuore perse un battito quando vidi Jungkook attraversare di corsa la navata. Aveva il fiatone, barcollava e gli brillavano gli occhi.
 
«Ehi bella gente! Pronti per lo spettacolo? Fatevi sentire!»
 
Namjoon lo osservò circospetto prima di avvicinarsi per annusarlo. «Che cos’è questa puzza?» domandò. «Jungkook, hai bevuto?»
 
«Certo. Sono il suo testimone. Se lo sposo beve, il testimone beve. Si chiama solidarietà fraterna.»
 
«Si chiama deficienza cronica,» affermò Seokjin, che ci aveva appena raggiunto insieme a Taehyung. «Anche io gli faccio da testimone, ma non mi sembra di essermi ubriacato.»
 
«Non sono ubriaco,» s’intestardì Jungkook. «Sono felice.»
 
«Mi spiegate che diavolo è successo? Perché ci avete messo così tanto? E dov’è Yorin?» esplosi inondandoli di domande.
 
Taehyung mi passò accanto per sistemarsi nel posto riservato a uno dei due testimoni della sposa. «Abbiamo avuto un piccolo contrattempo. Qualcuno si era dimenticato di comprare il bouquet e abbiamo dovuto fare una piccola sosta dal fioraio.» Guardò male Jimin, che si sbatté una mano sulla fronte mentre Hoseok gli dava una leggera spallata. «E la tua futura moglie sta per arrivare. Forza, Hyung. Pancia in dentro e petto in fuori!»
 
Sobbalzai sul posto quando il suono dell’organo mi riempì le orecchie. Yorin comparve sulla soglia e Namjoon approfittò dello stupore generale per sgattaiolarle vicino. Le offrì il braccio e io indietreggiai di un passo per ritrovarmi in cima alla scalinata, con Jungkook e Seokjin in piedi alla mia sinistra.
 
Il cuore mi batteva fortissimo. Se non fosse stato per l’alcol che avevo in circolo, sicuramente sarei svenuto sul pavimento. Mai avrei pensato di ritrovarmi in una situazione del genere. Ma Kang Yorin mi aveva cambiato la vita. Me l’aveva stravolta. In meglio.
 
 
Yorin’s Pov
 
Cazzo. Ero… impietrita. Le mie gambe si erano rifiutate di muoversi non appena avevo intravisto tutti quegli occhi che mi fissavano. Diventare famosa aveva peggiorato il mio odio nei confronti delle attenzioni non richieste. Da sotto il velo bianco, li squadravo a uno a uno pregandoli mentalmente di guardare altrove. Di non fissarmi in quel fottuto modo.
 
Coraggio, Yorin. Devi solo mettere un piede di fronte all’altro e arrivare sana e salva all’altare. Puoi farcela. Non è difficile. Cerca di non fare una delle tue solite figure di merda… Cazzo, forse non avrei dovuto bere. Mi gira la testa.
 
Ji Woo era dietro di me, intenta a sistemarmi il lunghissimo velo del vestito, ma se avesse potuto leggermi i pensieri mi avrebbe sicuramente urlato di non imprecare perché eravamo in chiesa.
 
Strinsi tra le mani il bouquet comprato all’ultimo minuto. Feci un passo in avanti e per poco la mia caviglia non andò a farsi benedire. Ma ecco che vidi una figura affiancarmi. Nonostante i tacchi, dovetti sollevare la testa per guardarlo in faccia. Osservai Namjoon che mi stava porgendo il braccio con un sorrisetto divertito sul volto. Inarcai un sopracciglio.
 
«Aggrappati, tesoro. Il papà dei Bangtan Sonyeondan è qui per accompagnarti all'altare.»
 
Beh, questa sì che era una bella sorpresa. Agganciai la mano al suo bicipite e mi sentii subito più stabile. Mi lasciai guidare e mi concentrai solo sui miei passi a contatto con il pavimento. Non barcollavo più.
 
«E pensare che ero convinta che ti saresti alzato quando il prete avrebbe pronunciato la fatidica frase: ‘Se qualcuno è contrario, parli ora o taccia per sempre.’»
 
«Mi alzerei solo per far tacere chi oserebbe opporsi a questo matrimonio. Non sei mica Lee Soo Jin. Il discorso degno del presidente della Corea lo terrò in serbo per un’altra volta.»
 
Ok, ora sì che mi si stavano sciogliendo le gambe. «Grazie, Namjoon.»
 
«Non ringraziarmi. Piuttosto, concentrati sullo sposo là in fondo. Ho come la sensazione che potrebbe svenire da un momento all’altro.»
 
Il velo davanti al viso non mi permetteva di scorgere distintamente i volti delle persone, ma non appena intercettai la figura che se ne stava in piedi davanti all’altare, mi bloccai nel bel mezzo della navata. Vidi Yoongi con le mani dietro la schiena. Continuava a spostare il peso da una gamba all’altra, e a torturarsi il labbro inferiore con i denti.
 
Indossava un completo nero classico che gli calzava a pennello. La camicia bianca s’intravedeva da sotto il panciotto che gli fasciava il petto e che nascondeva la parte inferiore della cravatta leggermente allentata. I capelli azzurro-menta erano pettinati all’indietro, mettendo in risalto la sua carnagione bianca come la neve. Sembrava nervoso.
 
Mi morsi il labbro, imitandolo. Namjoon mi diede un piccolo strattone per convincermi a proseguire, ma io davo l’impressione di non volermi muovere da quella maledetta piastrella. La marcia nuziale mi rimbombava nelle orecchie e il cuore mi batteva forte nel petto. Non so se era dovuto all’alcol che avevo in circolo, ma cominciavo a sentirmi davvero su di giri. L’adrenalina mi scorreva nelle vene al posto del sangue.
 
Non avevo più alcun freno, ecco perché feci la prima cosa che mi passò per la testa. Mi sfilai una scarpa con la punta del piede e poi mi liberai anche dell’altra, rimanendo a piedi nudi sul lungo tappeto rosso. Ora Namjoon era molto più alto di me, e mi stava guardando con un’espressione indecifrabile.
 
«Yorin!» urlò Ji Woo alle mie spalle. Anche senza voltarmi, sapevo che doveva avere un’espressione simile a quella di Namjoon. Esterrefatta.
 
«Mi fanno male i piedi,» protestai.
 
Abbandonai i tacchi in mezzo alla navata e udii la risata squillante di Jimin. Ricominciai a camminare, ma stavolta non era Namjoon che accompagnava me. Sembrava quasi che fossi io ad accompagnare Namjoon all’altare. Me lo trascinavo dietro peggio di una bambola di pezza.
 
E finalmente arrivai da lui. Salii gli ultimi gradini di marmo freddo che mi congelarono le piante dei piedi. Yoongi si voltò verso di me, prendendo la mia mano che Namjoon gli stava offrendo.
 
«Riprenditi il tuo uragano,» scherzò il Leader con un sorrisetto rassegnato. Poi tornò al suo posto mentre Jungkook, alle spalle di Yoongi, non sapeva più cosa inventarsi per dissimulare le risate. Cercò di mascherarle con un colpo di tosse mentre Seokjin, al suo fianco, sollevava gli occhi al cielo scuotendo la testa.
 
«Incredibile. Sei riuscita ad arrivare in ritardo persino al nostro matrimonio.»
 
Guardai Yoongi dritto negli occhi, e il fatto che non riuscissi a vederlo distintamente a causa del velo mi diede tremendamente fastidio. «Toglimi questa cosa dalla faccia, vuoi? Almeno posso insultarti mentre ti guardo negli occhi.»
 
Mi stringeva le dita in un modo che avrei potuto definire… possessivo. Il solo pensiero che di lì a poco una di esse avrebbe accolto la sua fede nuziale, doveva mandarlo su di giri. Lo capii dal modo in cui continuava a fissarmi le mani. Le sue raggiunsero il velo bianco che mi copriva il viso e lo sollevarono lentamente, finché i nostri occhi non entrarono finalmente in contatto.
 
Quella scarica elettrica la percepimmo soltanto noi. Yoongi tornò a stringermi le mani tra le sue, gli occhi fissi nei miei nonostante fosse costretto a tenere lo sguardo basso. A piedi nudi, si notava davvero tanto la nostra differenza d’altezza.
 
Ovviamente Yoongi non mi disse nessuna frase fatta o sdolcinata tipo: ‘Sei bellissima’, ‘Aspetto questo momento da tutta la vita’, ‘Ti amo’. Niente di niente. C’era solo un silenzio carico di parole non dette che m’impediva di distogliere lo sguardo dal suo.
 
Il Sacerdote fece alzare tutti in piedi mentre io e Yoongi, occhi negli occhi, continuavamo a tenerci le mani senza la minima intenzione di allontanarci l’uno dall’altra. Con la coda dell’occhio vidi Hoseok prendere posto di fianco a Taehyung come mio secondo testimone.
 
«Sul serio ti sei ubriacato?» sussurrai al mio futuro marito mentre il Sacerdote iniziava a celebrare il matrimonio. «Non avresti dovuto farlo. Tanto non si nota la differenza.»
 
«Parla quella che non riesce nemmeno a stare in piedi.»
 
Lo guardai storto. «Namjoon mi ha detto che a momenti svenivi sul pavimento per colpa dell’emozione. Da quando sei così suscettibile, Min Yoongi?»
 
«Namjoon deve imparare a tenere la bocca chiusa,» rispose mentre gli si arrossavano le orecchie per la vergogna. «E forse dovresti farlo anche tu. Hai l’alito che puzza di liquore. Riesco a sentire il tanfo fino a qui.»
 
Gli assestai un pugno sul petto che ebbe come unico risultato quello di far incazzare il prete. L’uomo si schiarì la gola per riportarci all’ordine. Mi morsi il labbro nel tentativo di soffocare le risate mentre Yoongi lo fulminava con uno sguardo brillo.
 
«Che diavolo vuole questo vecchio?»
 
Stavolta gli tirai uno schiaffo sul braccio. «Vuole unirci in matrimonio, deficiente.»
 
«Beh, può farlo senza dover per forza rompere il cazz- le scatole,» si corresse velocemente. «Se ho voglia di parlare con mia moglie durante il mio matrimonio, lo faccio e basta.»
 
Il mio cuore ebbe un fremito di fronte alla sua scelta di parole. Mia moglie.
 
«Beh, tecnicamente non sono ancora tua moglie.»
 
«Dettagli.»
 
«…vi chiedo pertanto di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni.» Quando colsi le sue ultime parole, capii che il Sacerdote si stava rivolgendo a noi. «Yorin e Yoongi, siete venuti a celebrare il Matrimonio senza alcuna costrizione, in piena libertà e consapevoli del significato della vostra decisione?»
 
«No guarda, l’ho costretta a sposarmi con la forza.»
 
Seokjin tirò un calcio al polpaccio del suo dongsaeng, che per poco non rovinò malamente a terra. Reprimendo un’imprecazione, Yoongi si massaggiò la parte lesa e si voltò a guardare il suo Hyung con il fuoco negli occhi.
 
«Che diavolo fai?!»
 
«Di’ di sì!» bisbigliò Seokjin lanciando lampi nella sua direzione. «Devi solo dire di sì, non è così difficile!»
 
«Sì,» rispose Yoongi roteando gli occhi al cielo. «Non mi ha costretto nessuno, okay? Ma sappi che sarei disposto a farmi fustigare da lei se solo me lo chiedesse. Soprattutto quando siamo a lett- AHI!» Un altro calcio di Seokjin. Un’altra imprecazione di Yoongi. «Che diavolo vuoi ancora?!»
 
«Questi dettagli non interessano a nessuno! Taci!»
 
Jungkook esultò. «Suga-hyung, adesso capisci cosa si prova ad essere sempre interrotti da Kim Seokjin? È frustrante, non è ver-»
 
«Taci, maknae!» lo riprese Seokjin.
 
«Ma non ho detto nulla di mal-»
 
«Zitto!»
 
Il Sacerdote si schiarì la voce per la seconda volta e mi guardò per conoscere anche la mia risposta. «Sì, non sono stata costretta a fare nulla. Anche se una volta mi ha legata al letto con la sua cintur-»
 
«Aaaaah, basta! Ci rinuncio!» esplose Seokjin coprendosi il volto con le mani. «Portatemi via di qui!»
 
Il Sacerdote si fece il segno della croce e continuò come se nulla fosse successo. «Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio, ad amarvi e a onorarvi l’un l'altra per tutta la vita?»
 
Stavolta la nostra piccola affermazione fu decisamente più sentita della precedente. Giurai di aver percepito la stretta di Yoongi rafforzarsi, e un calore sprigionarsi da essa.
 
«Siete disposti ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donarvi?»
 
«Assolutamente sì,» rispose Yoongi con fin troppa enfasi. «Mi meraviglio come non siano già arrivati.»
 
«Prendo la pillola, idiota.»
 
La sala scoppiò in una fragorosa risata. Lo fulminai con lo sguardo e lui ricambiò con un sorrisetto sghembo, che nonostante tutto fu in grado di farmi palpitare il cuore.
 
«Yoongi, vuoi accogliere Yorin come tua sposa, promettendo di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita?»
 
Piombò un silenzio surreale. Guardai Yoongi, che sembrava perso nei suoi pensieri. Sapevo benissimo cosa gli stava passando per la testa. La fedeltà non era mai stata una carta vincente nel nostro rapporto. Ma ora, lì, davanti a tutti quei testimoni, avrebbe giurato di essermi fedele una volta per tutte?
 
Invece di rivolgersi al Sacerdote, Yoongi si voltò a guardarmi. Era così serio che per un attimo ebbi paura di ciò che avrebbe potuto dire. Si portò la mia mano alle labbra, e con quest’ultime sfiorò la seta che la rivestiva.
 
«Lo prometto,» rispose guardandomi negli occhi. «Le sarò fedele per tutta la vita. Finché morte non ci separi.»
 
Incredibile ma vero, una lacrima riuscì a liberarsi e a solcarmi lo zigomo. Il mio sposo non mi diede neanche il tempo di occuparmene. Ci pensò lui stesso a scacciarla via con la punta del pollice. Dopo che anch’io ebbi risposto affermativamente alla domanda del Sacerdote, fu la volta degli anelli.
 
Peccato che questi anelli sembravano non arrivare mai. Io e Yoongi ci voltammo verso la prima fila, dove trovammo uno Jimin che si stava tastando dappertutto. Aveva la faccia di chi aveva appena fatto una grossa cazzata.
 
«Jimin…» sibilò Seokjin digrignando i denti. «Jimin, ti prego. Dimmi che non è come penso.»
 
«No, un momento!» cercò di prendere tempo il biondo mentre rivoltava il suo completo da cima a fondo. «Giuro che prima di entrare in chiesa li avevo. Me lo ricordo! Devono per forza essere qui da qualche parte.»
 
«Ma chi ha avuto la brillante idea di affidare gli anelli a Jimin?» domandò Hoseok sconcertato. «Namjoon?»
 
«Ah, non guardare me. Io mi sono solo offerto volontario per accompagnare la sposa all’altare.»
 
Yoongi tirò un profondo sospiro frustrato. «Jimin, conterò fino a tre per ovvi motivi. Fai comparire quegli anelli o renderò realtà la minaccia che ti ho fatto stamattina.»
 
Jimin si voltò verso Namjoon, deglutendo sonoramente. «Ecco perché ti avevo detto di fargli indossare il papillon!»
 
Poi sembrò che gli si fosse appena accesa una lampadina in testa. Si tastò ancora una volta le tasche e marciò verso una direzione ignota. Attraversò la navata con tutti gli occhi puntati addosso. Jimin raggiunse la cassettina delle offerte e s’inginocchiò per dare un’occhiata al contenitore trasparente.
 
«Li ho trovati!» urlò con un sorriso a trentadue denti. «Li avevo buttati qua dentro scambiandoli per delle monetine!»
 
Scoppiai a ridere come una deficiente e Taehyung m’imitò subito dopo. Persino il Sacerdote non poté fare a meno di ridacchiare di fronte alla tenerezza e alla sbadataggine di Jimin. Una volta recuperate le nostre fedi nuziali, il biondino corse verso di noi e salì i primi gradini per consegnarceli.
 
«Allora…» cominciò osservando attentamente gli anelli che teneva sul palmo. «Questo è di Yoongi-hyung… No, aspetta. È troppo piccolo. Forse è di Yorin-noona… Noona, ora provo a infilartelo così vediam-»
 
Yoongi lo fermò prima che potesse farlo davvero. «Jimin, secondo te un uomo permetterebbe a un altro uomo d’infilare la fede nuziale al dito della sua futura moglie?»
 
«Ma Hyung, che domande fai? Certo che no.»
 
«Ecco. Allora fai il bravo e sparisci.»
 
Il ragazzo sembrò capire l’antifona. «Oh cavolo. Hai perfettamente ragione.»
 
Dopo che il Sacerdote li ebbe benedetti, finalmente arrivò il momento di scambiarci gli anelli. Fui la prima a farlo, ma ero talmente agitata che le mani non smettevano di tremarmi. Yoongi se ne accorse e intrecciò le dita dell’altra mano alle mie, e allora riacquistai un po’ della mia sicurezza.
 
«Yoongi, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà,» recitai senza trovare il coraggio di guardarlo negli occhi. Tutto ciò che vedevo erano le sue mani. Eleganti. Grandi. Affusolate. Mie. E con quell’anello, il desiderio di renderlo completamente mio si era finalmente realizzato.
 
«Yorin, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà
 
Recitò ogni parola con devozione, guardandomi dritto negli occhi. Prima d’infilarmi l’anello al dito, lo baciò per sugellare il suo giuramento. Il piccolo cerchietto d’oro bianco scivolò subito al suo posto e il mio cuore si riempì di una sensazione nuova. Ovvero quella di appartenere davvero alla persona che amavo.
 
Il Sacerdote sollevò le braccia e proferì, «Vi dichiaro marito e moglie. Che l’uomo non osi separare ciò che Dio ha unito. Se qualcuno è contrario, parli ora o taccia per sempre.»
 
Vidi Namjoon squadrare le persone presenti con un’occhiata infuocata e assassina. Quando nessuno aprì bocca, sorrise soddisfatto. E poi scoppiò un fragoroso applauso.
 
Voltai il viso e vidi mia madre, in prima fila, con le lacrime agli occhi mentre batteva fragorosamente le mani. Le sorrisi. Persino le guardie del corpo stavano applaudendo. In Guk scuoteva la testa e mi fissava come per dire, ‘Tu guarda fino a che punto ti sei spinta, teppistella. Hai sposato l’uomo che una volta minacciavi di denunciare. Che io ho minacciato di sbattere in galera se solo avesse osato metterti un altro dito addosso.
 
Beh, la vita era proprio imprevedibile. Mai avrei pensato che quel ragazzo dai capelli azzurri che avevo visto dietro la vetrata del Department Store Plaza di Daegu sarebbe diventato mio marito.
 
«Dimmi la verità,» dissi ritornando a guardare Yoongi. «Per un momento hai pensato che ti avessi abbandonato sull’altare?»
 
La sua faccia indignata mi fece scoppiare a ridere. «Senti un po’, Signora Min.» Il cuore mi ruzzolò giù nello stomaco. «Fino a prova contraria, sono io che scappo dalle donne. Non il contrario.»
 
Il mio sopracciglio iniziò a tremare pericolosamente. Che cosa mi aveva detto?
 
«Min Yoongi, non sei cambiato di una virgola. Sei sempre il solito puttaniere
 
Ji Woo e Seokjin sussultarono all’unisono mentre il Sacerdote per poco non si strozzava con la sua stessa saliva. Hoseok, Jimin e Jungkook caddero quasi a terra per le risate mentre Namjoon cercava un posto in cui nascondersi per evitarsi quella colossale figura di merda.
 
«E tu sei sempre la solita stronza! É proprio vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio!»
 
«L’unico lupo che vedo sei tu. Sei un allupato, Min Yoongi! Pensi solamente a quello!»
 
«Ha parlato quella che non perde mai l’occasione di saltarmi addosso. D’ora in avanti dovrò stare sempre all’erta, non si sa mai che cerchi di farmi un’imboscata persino mentre sono al cesso.»
 
«Io?! E chi è che mi spia quando faccio la doccia?! Ogni scusa è buona per vedermi nuda! Pervertito!»
 
Seokjin scosse la testa, rassegnato. «Sapete che vi dico? Una coppia sposata è ben assortita quando entrambi i coniugi sentono il bisogno di litigare nello stesso momento. Quindi litigate quanto vi pare! Come ho detto prima, ci rinuncio!»
 
Il Sacerdote allungò le mani in avanti, il volto scioccato. «Figlioli… Siamo nella casa del Signore. Un po’ di contegno, vi prego.»
 
«Padre,» attirò la sua attenzione Taehyung. «Ma secondo lei… Dio è un alieno?»
 
«Come dici, figliolo?»
 
«Insomma… Me lo sono sempre chiesto. E se Dio provenisse da un altro pianeta? Ci ha mai pensato? Magari ci ha creato insieme a quelli della sua specie, e ora ci osservano dal cielo per vegliare su di noi come se fossimo tutti figli loro. Pensiamo di essere diversi, ma in realtà siamo tutti uguali. Lei cosa ne pensa?»
 
L’uomo si guardò intorno spaesato. Il nostro disagio era troppo anche per un uomo di Chiesa come lui. «Sì… beh… Lo sposo può baciare la sposa. Andate in pace,» si congedò con un gesto frettoloso della mano.
 
Vidi Yoongi puntare le mie labbra peggio di una faina. Indietreggiai. Eh no! Ero ancora incazzata con lui.
 
«Non ci provare,» ringhiai.
 
«Sta’ zitta e baciami.»
 
Mi afferrò per le guance e schiantò le labbra contro le mie con un’irruenza tale da farmi indietreggiare. Mi riportò da lui passandomi una mano intorno alla vita, premendomi contro il suo petto mentre si appropriava della mia bocca. Il suo sapore m’invase, così come il suo profumo che mi mandò letteralmente fuori di testa. Odorava di arancia, legno e vaniglia. La sua bocca sapeva di menta e liquore.
 
L’incazzatura se ne andò così com’era arrivata. Mi attaccai a lui come una piovra, e a quel punto non riuscii più a lasciarlo andare. Le sue labbra accarezzavano le mie. Le divoravano, poi le accarezzavano di nuovo e le divoravano ancora una volta. Ci rinchiudemmo nella nostra bolla, in cui esistevamo noi e soltanto noi.
 
«Ti amo,» mi sussurrò all’orecchio facendomi venire i brividi. Mi scostai per guardarlo negli occhi.
 
«Ti amo anch’io.»
 
Mi sorrise come non aveva mai fatto. Poi mi sorprese, come sempre del resto. Mi passò una mano sotto le ginocchia e un’altra dietro la schiena, sollevandomi tra le sue braccia. Il lungo strascico del mio vestito gli coprì interamente le gambe mentre mi aggrappavo saldamente al suo collo.
 
«Lo sai che ti dico, Min Yorin?» mi sussurrò con dolcezza. «Saltiamo il buffet e passiamo direttamente alla consumazione del matrimonio.»
 
Ridacchiai e lanciai via il bouquet, che finì dritto dritto in faccia a Jungkook. «Non potrei essere più d’accordo.»
 
▪️▫️▪️

 

The End~


Angolo.Autore


Ho pubblicato Hook-Up più di due anni fa e finalmente posso dire che è ufficialmente conclusa. Sono triste ma anche felice di essere arrivata alla fine di questo viaggio insieme a tutti voi. Hook-Up è la prima storia che completo (senza contare can you see me perché ha un sequel). I personaggi sono cresciuti nel corso della storia e hanno avuto il loro lieto fine com'è giusto che sia. Spero che Yoongi, Yorin e tutti gli altri personaggi vi siano rimasti nel cuore. Ho riso un sacco scrivendo questa storia e spero davvero che sia riuscita a strappare un sorriso anche a voi e a migliorarvi le giornate.

Yoongi si è ricordato cosa significa amare e Yorin invece ha imparato a farlo. Hanno concluso il loro percorso e hanno coronato il loro sogno d'amore con un enorme disagio a fargli da contorno 😂 Non dimenticherò mai lo Jimin di questa storia. Credo che sia il mio personaggio preferito, così come Jin che mi ha fatto morire dal ridere.

Ora che la storia è conclusa, mi piacerebbe davvero conoscere il vostro parere. C'è qualcosa che non vi è piaciuto o un passaggio della storia che volevate approfondire? E cosa avete amato di più? Vi ricordo che pubblicherò anche il capitolo extra su Jungkook e Ji Woo, quindi rimanete connessi 😘

Vi ringrazio di nuovo per aver letto la storia fino a qui e ne approfitto per augurarvi ancora una volta Buon Natale! Alla prossima storia ❤

Btsuga_D



   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Btsuga_D