❖ Epilogo
⚜⚜⚜
- Yorin’s
Pov
- «Ma
sei fuori?! I capelli vanno assolutamente
acconciati,» sbottò Ji Woo per
l’ennesima volta. «Dove si è mai vista
una sposa
senza acconciatura?»
- «Yorin
non ha bisogno dell’acconciatura. È
bella con i capelli al naturale,» rispose Seokjin con un tono
che non ammetteva
repliche. «E poi i capelli lunghi la
ringiovaniscono.»
- Seduta
tra Ji Woo e Seokjin, con addosso il
lungo abito da sposa, mi voltai per fulminare il ragazzo alla mia
destra. «Ha
parlato il ragazzino di ‘sto cazzo.»
- «Yorin!»
mi riprese la mia migliore amica. Io
mi limitai a incrociare le braccia con uno sbuffo. «Cosa mi
hai promesso ieri
sera? Niente parolacce il giorno del tuo matrimonio.»
- «Eh
no, bella mia. Non cambiare le carte in
tavola. Ti ho promesso niente parolacce in
chiesa. E casa nostra non è una chiesa, a meno che
tu non abbia scambiato
Seokjin per un maledettissimo prete,» mi lamentai.
«Non ti bastava Santo
Namjoon? Ora c’è pure Padre Seokjin.»
- Quest’ultimo
sporse il labbro inferiore
mentre sfogliava una rivista di acconciature da sposa. «Non
suona per niente male.»
- «Allora
fai finta che sia un allenamento,»
rispose Ji Woo strappando la rivista di mano a Seokjin.
«Credi che non lo
sappia? Ti conosco come le mie tasche, Yorin. Ne spari una al secondo.
Niente
parolacce in chiesa e al ricevimento, sono stata chiara?»
- Sbuffai
infastidita. «Cristallina.»
- «Allora
qualcuno dovrebbe dirlo anche a
Yoongi-hyung,» s’intromise Taehyung scattandomi
l’ennesima foto della mattinata.
Giuro, stavo per fargli ingoiare quella fottuta macchina fotografica
per avere
una foto delle sue interiora. «Questa mattina non riusciva a
trovare la sua
cravatta. Ovviamente era colpa di Jimin. Hyung lo ha minacciato,
dicendogli che
una volta trovata l’avrebbe usata per appenderlo al
lampadario.»
- Ji
Woo si sbatté una mano sulla faccia. «Non
ho mai visto una coppia di sposi tanto problematica. Di solito la sposa
è
ansiosa da fare schifo e lo sposo rimane sotto shock per tutta la
giornata. Tu,
Yorin, non mi sembri per niente preoccupata. Hai capito che oggi ti
sposi, vero?»
- «Ho
capito che questi tacchi mi uccideranno.
Non posso indossare le converse?»
- Ji
Woo sollevò gli occhi al cielo. «Jungkook!
Vieni a salvarmi, ti prego!»
- Il
maknae entrò nella stanza con una
bottiglia di liquore in mano. «Ehi, ragazzi! Ho trovato
questa nella credenza.
Che ne dite di un bicchierino prima della cerimonia? Mi hanno detto che
aiuta a
distendere i nervi.»
- Seokjin
sembrò sospettoso. «Chi è che te
l’ha
detto?»
- «Suga-hyung.»
- Scoppiai
a ridere mentre Seokjin si metteva
le mani nei capelli. «Chiama subito Namjoon!»
ordinò a Taehyung che aveva
appena finito di scattarmi l’ennesimo primo piano.
«Digli di non far bere
Yoongi! Ci manca solo che lo sposo arrivi ubriaco al suo
matrimonio!»
- A
quanto pare, i Bangtan Sonyendan si erano
divisi i compiti. Seokjin, Jungkook e Taehyung erano venuti a casa mia
e di Ji
Woo per aiutarci con i preparativi, mentre Hoseok, Jimin e Namjoon
erano
rimasti con Yoongi. Lo sposo ovviamente avrebbe dovuto precedere la
sposa in
chiesa, ma vista la situazione avevo paura che non si sarebbe trattato
di un
matrimonio tanto convenzionale.
- Dopotutto
stavamo pur sempre parlando di me e
Yoongi. E dei Bangtan Sonyeondan.
- Strappai
la bottiglia di liquore dalle mani
di Jungkook e me ne scolai una buona parte prima che Seokjin riuscisse
a
staccarmela dalla bocca.
- «Ma
dico, sei impazzita?!» mi urlò contro
come un cane rabbioso. «Ma che diavolo ti dice il
cervello??»
- Mi
asciugai le labbra con la mano non ancora
fasciata dal guanto di seta bianco. «Mi dice che se lo sposo
arriva ubriaco al
matrimonio allora deve farlo anche la sposa. Perché il mio
futuro marito può e
io no?»
- «Il
tuo futuro marito è un deficiente. Sei
assolutamente sicura di volerlo sposare? Sei ancora in tempo per
scappare,
Yorin. Io ti sto avvisando.»
- Inarcai
un sopracciglio. «Cazzo, ma stai
scherzando? Dove diavolo lo trovo un marito che si ubriaca il giorno
del nostro
matrimonio? È pura fantascienza.»
- «Fantascienza?»
Gli occhi di Taehyung si
illuminarono.
- «Yorin,
cosa ti ho detto a proposito delle
parolacce?» mi riprese Ji Woo.
- Diamine,
in quella stanza non ce n’era uno
normale. Tra Kim Seokjin che cercava di recitare il ruolo del padre
della
sposa, Kim Taehyung che continuava a scattarmi foto peggio dei
paparazzi e Jung
Jungkook che mi svuotava la credenza in cerca di altro liquore, non
sapevo più
dove sbattere la testa. Ok che doveva essere un giorno indimenticabile,
ma i
Bangtan Sonyeondan lo stavano rendendo a dir poco memorabile.
- Lo
squillo di un telefono risuonò nella
stanza e Seokjin rispose alla chiamata mentre Ji Woo mi ritoccava il
trucco.
- «Ti
prego, dimmi che è ancora sobrio,» disse
a chiunque avesse chiamato. A giudicare dalla parlantina, doveva essere
Namjoon. «E tu glielo hai lasciato fare?! Senti, lasciamo
perdere… State uscendo
di casa? Sì, anche noi. Taehyung! Basta con il servizio
fotografico. Le foto di
lei sul cesso non le vogliamo. E tu, Jungkook, molla quella bottiglia!
Ji Woo, fa’
qualcosa per favore!»
- Mi
alzai dalla sedia e l’enorme gonna di
tulle bianca si spalancò intorno alla mia vita. Riuscivo a
malapena a muovermi.
Se fosse stato per me, avrei indossato la tuta e un paio di scarpe da
ginnastica, ma Seokjin e Ji Woo avevano insistito talmente tanto che
alla fine
avevo dovuto arrendermi di fronte alla loro tenacia. Maledetti avvoltoi.
- Mi
guardai allo specchio. Il corpetto di
pizzo bianco mi faceva quasi da seconda pelle, fasciandomi il seno e
lasciandomi le braccia scoperte. Il collo nudo era ornato da una
collana di
perle con un ciondolo a forma di fiocchetto. I capelli lunghi e mori mi
ricadevano lisci sulle spalle e mi solleticavano i fianchi. Proprio
come aveva
suggerito Ji Woo, non avevano nessuna acconciatura particolare.
- Poi
mi studiai il volto. Il trucco era
piuttosto semplice, con una riga di eyeliner che donava
profondità al mio
sguardo. Le guance erano rosate e le labbra al naturale. Squadrai
soddisfatta
il mio riflesso. Ero contenta che Ji Woo non avesse esagerato. Si
vedeva
lontano un miglio che conosceva i miei gusti. Non per niente era la mia
migliore amica.
- Cercai
di fare un passo e improvvisamente mi
ricordai di quelle trappole mortali che avevo ai piedi. Maledizione.
Non ebbi
il tempo di togliermele e scaraventarle via che Taehyung mi aveva
già preso per
mano. Mi condusse verso la porta mentre Ji Woo mi sistemava in testa la
coroncina a cui era fissato il lunghissimo velo bianco. Mi
aiutò anche con lo
strascico del vestito, e improvvisamente capii cosa dovevano aver
provato i
poveri schiavi egiziani a trascinarsi dietro i massi per costruire le
piramidi.
- Prima
di uscire, passammo di fianco a
Jungkook e ne approfittai per sfilargli di mano il bicchiere pieno di
liquore. Me
lo scolai tutto d’un fiato prima che Seokjin potesse fermarmi.
- Dovevo
ammetterlo. Stava cominciando a
venirmi l’ansia. Non pensavo di poter essere il tipo di donna
che si emoziona
per il proprio matrimonio, ma con Yoongi era sempre una sorpresa. Con
lui avevo
riscoperto dei lati di me che credevo di non avere. Compreso quello
romantico.
- «Nervosa?»
mi domandò Taehyung dopo avermi aiutato
a salire nella limousine nera parcheggiata di fronte casa. Quando si
accomodò
di fianco a me, il mio sguardo nervoso gli diede subito la risposta che
voleva.
Ridacchiò. «Tranquilla. Sono sicuro che Suga-hyung
è più nervoso di te.
Altrimenti non avrebbe bevuto. Di solito lo fa prima di andare a letto
per
distendere i nervi.»
- «Sai
cos’altro fa quando beve?» mi domandò
Jungkook avvolgendo un braccio intorno alla vita di Ji Woo.
«S’incazza, e dice
tutto quello che gli passa per la testa.»
- Seokjin
sbuffò. «Praticamente identico a
quando è sobrio.»
- «Sì,
ma decisamente più spaccacoglioni.»
- Il
cuore minacciò di schizzarmi fuori dal
petto quando l’autista mise in moto. Fantastico. Stavo per
andare all’altare
con uno Yoongi che mi avrebbe sicuramente detto di volermi scopare
lì davanti a
tutti. E io, brilla com’ero, gli avrei risposto anche di
sì.
- Yorin,
per l’amor del cielo! Che cazzo stai
dicendo?! Ti stai per sposare. S-p-o-s-a-r-e! Abbandona i pensieri
lussuriosi e
concentrati solo sul sacro vincolo del matrimonio. Solo su quello. Non
importa
quanta voglia tu abbia di saltargli addosso. Dovrai aspettare.
Dopotutto siete
andati a letto solamente ieri, mandando al diavolo la regola impostavi
da
Seokjin: “Lo sposo non
può vedere la
sposa prima del matrimonio.”
- Col
cazzo. Yoongi mi aveva vista eccome. E non
solo in faccia.
- Mi
sbattei una mano sulla fronte per liberarmi
da quei pensieri impuri. Sul serio, non avrei mai immaginato che la mia
vita
potesse prendere una piega simile. Dopo essermi risvegliata dal coma,
avevo
dovuto fare i conti con il fatto che quella schifosa puttana di Lee Soo
Jin
aveva ucciso mia sorella. C’erano voluti dieci discorsi
profondi e
strappalacrime di Namjoon per farmi desistere dall’andare a
tirarle il collo
come una fottuta gallina.
- Ma
il Leader dei BTS aveva ragione. Che cosa
c’avrei guadagnato? Soo Jin era in prigione e ci sarebbe
rimasta a vita, mentre
io avevo l’opportunità di sposare e vivere
felicemente con Yoongi. Soo Jin si
sarebbe mangiata le mani, sarebbe impazzita completamente e
l’avrebbe pagata
per tutto il male che ci aveva fatto. Namjoon mi aveva detto
così. E quando Kim
Namjoon parlava, tu non potevi fare altro che rimanere in silenzio e
annuire.
Yoongi’s Pov
- «Hyung,
siediti,» mi ordinò Namjoon. «Siediti
o ti costringerò a farlo. Mi stai facendo venire il mal di
testa.»
- Ero
iperattivo da fare schifo. Continuavo ad
andare avanti e indietro per la navata, le mani intrecciate dietro la
schiena e
lo sguardo fisso sul portone della chiesa.
- «Ma
in questa chiesa non mettono nemmeno un
po’ di musica?» si lamentò Hoseok
sistemandosi il papillon. «Che noia! Ho
voglia di sgranchirmi le gambeee!»
- «Non
mi dire, adesso sai ballare anche l’Ave
Maria?» ironizzò Namjoon.
- «Certo.
Vuoi vedere?»
- Hoseok
fece per alzarsi ma venne prontamente
fermato da Namjoon. «No! Rimani fermo dove sei. Fermo, ho
detto!» lo minacciò
quando il suo coetaneo cominciò a muovere la gamba a ritmo
di una musica
inesistente. «Non abbiamo bisogno di dare spettacolo anche
qui. Devo forse
ricordarti che non siamo gli unici invitati?»
- Mi
fermai a pochi passi da loro e osservai il
resto delle persone che riempivano la chiesa. C’erano tutti i
membri del nostro
staff: manager, stylist, truccatori, produttori. Le nostre guardie del
corpo si
stavano occupando della nostra sicurezza, ma teoricamente erano
invitati anche
loro. C’era anche In Guk, divenuto ufficialmente la mia
guardia del corpo.
- In
prima fila, sedeva la madre di Yorin, una
signora per bene che avevo avuto modo di conoscere durante le settimane
precedenti. La mia ragazza si era finalmente riappacificata con lei
dopo che la
verità su Yoona era uscita allo scoperto. Io e la signora
avevamo avuto modo di
parlare e ora il nostro rapporto era proprio quello di un genero con
sua
suocera. Al suo fianco, sedeva il nostro Presidente Bang PD con un
sorriso a
trentadue denti.
- Niente
telecamere, paparazzi o fan. Era una
cerimonia intima, ma tutto il mondo sapeva che io e Yorin ci saremmo
sposati
quel giorno. Non sapevano semplicemente dove, perché
l’ubicazione della chiesa
non era stata resa nota ai giornalisti. Più che altro per
proteggere la privacy
di IU, la nostra Ji Woo, che non avrebbe dovuto farsi vedere insieme a
Jungkook. Loro continuavano ad essere molto riservati sul loro rapporto.
- «Ehi,
ragazzi!» urlò Jimin attraversando la
navata. Era vestito di tutto punto. Namjoon gli intimò di
fare silenzio perché
ci trovavamo in un luogo sacro. Il sacerdote in cima
all’altare doveva pensarla
allo stesso modo visto il modo in cui fulminò Jimin.
Quest’ultimo fece un
inchino in direzione dell’uomo per scusarsi, poi ci
parlò abbassando il tono
della voce.
- «Ma
voi lo sapevate che ci sono le cassettine
per le offerte? Ci ho appena versato dentro tutte le monetine che avevo
in
tasca!»
- Jimin
non era cristiano perciò stava
gironzolando per la chiesa come se si trovasse in un parco giochi.
Hoseok lo
trovava adorabile, io invece volevo solo che si scegliesse un posto e
ci
rimanesse. Più tempo passava, più la mia
impazienza cresceva. Non riuscivo a
starmene fermo. E l’alcol stava facendo il suo sporco
effetto. Non ero sobrio,
ma neanche lontanamente ubriaco. Ero brillo.
- «Che
ore sono?» domandai per la quarta volta
nel giro di cinque minuti.
- «La
stessa di poco fa, solo con dieci secondi
di differenza,» rispose annoiato Namjoon.
«Rilassati, Hyung. Avranno trovato
traffico.»
- «Mi
prendi per il culo?»
- «Suga-hyung!»
mi ammonì subito Hoseok. «Niente
parolacce, ricordi? Siamo in chiesa.»
- Come
se avessi potuto dimenticarmelo. Mi
allentai il nodo della cravatta e ripresi a camminare. Mi sentivo
esposto senza
il ciuffo azzurro che mi ricadeva sugli occhi, ma Namjoon aveva insisto
affinché mi tirassi i capelli all’indietro con il
gel. Il mondo era diventato
improvvisamente più luminoso.
- Mi
fermai di colpo quando un pensiero random
mi annebbiò il cervello.
- «E
se ha cambiato idea?» domandai, lo sguardo
perso nel vuoto. «Che faccio se ha cambiato idea? Dovrei
chiamarla? Sì, adesso
la chiamo.»
- Namjoon
si passò una mano tra i capelli per
la disperazione mentre Hoseok e Jimin trattenevano le risate.
«Senti, capisco
che l’alcol ti fa dire tutto quello che ti passa per la
testa, ma abbi almeno la
decenza di tacere. Non ce la vedo Yorin che abbandona il suo uomo
sull’altare.
Sarebbe un gesto da codardi. E lei non è una
codarda.»
- «Giusto!»
approvò Hoseok. «Quindi metti via
quel telefono, altrimenti l’unica cosa che otterrai da lei
sarà un’imprecazione
colorita.»
- «Wow,
vederti in queste condizioni è uno
spettacolo,» ridacchiò Jimin riferendosi al
sottoscritto. «Sposati più spesso,
Hyung.»
- «E
tu tieni la bocca chiusa più spesso.»
- «Che
cattiveria.»
- Il
portone della chiesa si spalancò di botto
e il mio cuore perse un battito quando vidi Jungkook attraversare di
corsa la
navata. Aveva il fiatone, barcollava e gli brillavano gli occhi.
- «Ehi
bella gente! Pronti per lo spettacolo?
Fatevi sentire!»
- Namjoon
lo osservò circospetto prima di
avvicinarsi per annusarlo. «Che cos’è
questa puzza?» domandò. «Jungkook, hai
bevuto?»
- «Certo.
Sono il suo testimone. Se lo sposo
beve, il testimone beve. Si chiama solidarietà
fraterna.»
- «Si
chiama deficienza cronica,» affermò
Seokjin, che ci aveva appena raggiunto insieme a Taehyung.
«Anche io gli faccio
da testimone, ma non mi sembra di essermi ubriacato.»
- «Non
sono ubriaco,» s’intestardì Jungkook.
«Sono felice.»
- «Mi
spiegate che diavolo è successo? Perché
ci avete messo così tanto? E dov’è
Yorin?» esplosi inondandoli di domande.
- Taehyung
mi passò accanto per sistemarsi nel
posto riservato a uno dei due testimoni della sposa. «Abbiamo
avuto un piccolo
contrattempo. Qualcuno si era dimenticato di comprare il bouquet e
abbiamo
dovuto fare una piccola sosta dal fioraio.» Guardò
male Jimin, che si sbatté
una mano sulla fronte mentre Hoseok gli dava una leggera spallata.
«E la tua
futura moglie sta per arrivare. Forza, Hyung. Pancia in dentro e petto
in fuori!»
- Sobbalzai
sul posto quando il suono dell’organo
mi riempì le orecchie. Yorin comparve sulla soglia e Namjoon
approfittò dello
stupore generale per sgattaiolarle vicino. Le offrì il
braccio e io indietreggiai
di un passo per ritrovarmi in cima alla scalinata, con Jungkook e
Seokjin in
piedi alla mia sinistra.
- Il
cuore mi batteva fortissimo. Se non fosse
stato per l’alcol che avevo in circolo, sicuramente sarei
svenuto sul
pavimento. Mai avrei pensato di ritrovarmi in una situazione del
genere. Ma
Kang Yorin mi aveva cambiato la vita. Me l’aveva stravolta.
In meglio.
- Yorin’s
Pov
- Cazzo.
Ero… impietrita. Le mie gambe si erano
rifiutate di muoversi non appena avevo intravisto tutti quegli occhi
che mi
fissavano. Diventare famosa aveva peggiorato il mio odio nei confronti
delle
attenzioni non richieste. Da sotto il velo bianco, li squadravo a uno a
uno pregandoli
mentalmente di guardare altrove. Di non fissarmi in quel fottuto modo.
- Coraggio,
Yorin. Devi solo mettere un piede di fronte all’altro e
arrivare sana e salva
all’altare. Puoi farcela. Non è difficile. Cerca
di non fare una delle tue
solite figure di merda… Cazzo, forse non avrei dovuto bere.
Mi gira la testa.
- Ji
Woo era dietro di me, intenta a sistemarmi
il lunghissimo velo del vestito, ma se avesse potuto leggermi i
pensieri mi
avrebbe sicuramente urlato di non imprecare perché eravamo
in chiesa.
- Strinsi
tra le mani il bouquet comprato
all’ultimo minuto. Feci un passo in avanti e per poco la mia
caviglia non andò
a farsi benedire. Ma ecco che vidi una figura affiancarmi. Nonostante i
tacchi,
dovetti sollevare la testa per guardarlo in faccia. Osservai Namjoon
che mi
stava porgendo il braccio con un sorrisetto divertito sul volto.
Inarcai un
sopracciglio.
- «Aggrappati,
tesoro. Il papà dei Bangtan
Sonyeondan è qui per accompagnarti all'altare.»
- Beh,
questa sì che era una bella sorpresa.
Agganciai la mano al suo bicipite e mi sentii subito più
stabile. Mi lasciai
guidare e mi concentrai solo sui miei passi a contatto con il
pavimento. Non barcollavo
più.
- «E
pensare che ero convinta che ti saresti
alzato quando il prete avrebbe pronunciato la fatidica frase:
‘Se qualcuno è contrario,
parli ora o taccia
per sempre.’»
- «Mi
alzerei solo per far tacere chi oserebbe opporsi
a questo matrimonio. Non sei mica Lee Soo Jin. Il discorso degno del
presidente
della Corea lo terrò in serbo per un’altra
volta.»
- Ok,
ora sì che mi si stavano sciogliendo le
gambe. «Grazie, Namjoon.»
- «Non
ringraziarmi. Piuttosto, concentrati
sullo sposo là in fondo. Ho come la sensazione che potrebbe
svenire da un
momento all’altro.»
- Il
velo davanti al viso non mi permetteva di scorgere
distintamente i volti delle persone, ma non appena intercettai la
figura che se
ne stava in piedi davanti all’altare, mi bloccai nel bel
mezzo della navata.
Vidi Yoongi con le mani dietro la schiena. Continuava a spostare il
peso da una
gamba all’altra, e a torturarsi il labbro inferiore con i
denti.
- Indossava
un completo nero classico che gli calzava
a pennello. La camicia bianca s’intravedeva da sotto il
panciotto che gli
fasciava il petto e che nascondeva la parte inferiore della cravatta
leggermente allentata. I capelli azzurro-menta erano pettinati
all’indietro, mettendo
in risalto la sua carnagione bianca come la neve. Sembrava nervoso.
- Mi
morsi il labbro, imitandolo. Namjoon mi
diede un piccolo strattone per convincermi a proseguire, ma io davo
l’impressione di non volermi muovere da quella maledetta
piastrella. La marcia
nuziale mi rimbombava nelle orecchie e il cuore mi batteva forte nel
petto. Non
so se era dovuto all’alcol che avevo in circolo, ma
cominciavo a sentirmi
davvero su di giri. L’adrenalina mi scorreva nelle vene al
posto del sangue.
- Non
avevo più alcun freno, ecco perché feci
la prima cosa che mi passò per la testa. Mi sfilai una
scarpa con la punta del
piede e poi mi liberai anche dell’altra, rimanendo a piedi
nudi sul lungo
tappeto rosso. Ora Namjoon era molto più alto di me, e mi
stava guardando con
un’espressione indecifrabile.
- «Yorin!»
urlò Ji Woo alle mie spalle. Anche
senza voltarmi, sapevo che doveva avere un’espressione simile
a quella di
Namjoon. Esterrefatta.
- «Mi
fanno male i piedi,» protestai.
- Abbandonai
i tacchi in mezzo alla navata e
udii la risata squillante di Jimin. Ricominciai a camminare, ma
stavolta non
era Namjoon che accompagnava me. Sembrava quasi che fossi io ad
accompagnare
Namjoon all’altare. Me lo trascinavo dietro peggio di una
bambola di pezza.
- E
finalmente arrivai da lui. Salii
gli ultimi gradini di marmo freddo che mi congelarono le
piante dei piedi. Yoongi si voltò verso di me, prendendo la
mia mano che
Namjoon gli stava offrendo.
- «Riprenditi
il tuo uragano,» scherzò il
Leader con un sorrisetto rassegnato. Poi tornò al suo posto
mentre Jungkook,
alle spalle di Yoongi, non sapeva più cosa inventarsi per
dissimulare le risate.
Cercò di mascherarle con un colpo di tosse mentre Seokjin,
al suo fianco,
sollevava gli occhi al cielo scuotendo la testa.
- «Incredibile.
Sei riuscita ad arrivare in
ritardo persino al nostro matrimonio.»
- Guardai
Yoongi dritto negli occhi, e il fatto
che non riuscissi a vederlo distintamente a causa del velo mi diede
tremendamente fastidio. «Toglimi questa cosa dalla faccia,
vuoi? Almeno posso
insultarti mentre ti guardo negli occhi.»
- Mi
stringeva le dita in un modo che avrei
potuto definire… possessivo.
Il solo pensiero
che di lì a poco una di esse avrebbe accolto la sua fede
nuziale, doveva mandarlo
su di giri. Lo capii dal modo in cui continuava a fissarmi le mani. Le
sue
raggiunsero il velo bianco che mi copriva il viso e lo sollevarono
lentamente, finché
i nostri occhi non entrarono finalmente in contatto.
- Quella
scarica elettrica la percepimmo
soltanto noi. Yoongi tornò a stringermi le mani tra le sue,
gli occhi fissi nei
miei nonostante fosse costretto a tenere lo sguardo basso. A piedi
nudi, si
notava davvero tanto la nostra differenza d’altezza.
- Ovviamente
Yoongi non mi disse nessuna frase
fatta o sdolcinata tipo: ‘Sei
bellissima’,
‘Aspetto questo momento da tutta la
vita’,
‘Ti amo’. Niente
di niente. C’era
solo un silenzio carico di parole non dette che m’impediva di
distogliere lo
sguardo dal suo.
- Il
Sacerdote fece alzare tutti in piedi
mentre io e Yoongi, occhi negli occhi, continuavamo a tenerci le mani
senza la minima
intenzione di allontanarci l’uno dall’altra. Con la
coda dell’occhio vidi Hoseok
prendere posto di fianco a Taehyung come mio secondo testimone.
- «Sul
serio ti sei ubriacato?» sussurrai al
mio futuro marito mentre il Sacerdote iniziava a celebrare il
matrimonio. «Non
avresti dovuto farlo. Tanto non si nota la differenza.»
- «Parla
quella che non riesce nemmeno a stare
in piedi.»
- Lo
guardai storto. «Namjoon mi ha detto che a
momenti svenivi sul pavimento per colpa dell’emozione. Da
quando sei così
suscettibile, Min Yoongi?»
- «Namjoon
deve imparare a tenere la bocca
chiusa,» rispose mentre gli si arrossavano le orecchie per la
vergogna. «E
forse dovresti farlo anche tu. Hai l’alito che puzza di
liquore. Riesco a
sentire il tanfo fino a qui.»
- Gli
assestai un pugno sul petto che ebbe come
unico risultato quello di far incazzare il prete. L’uomo si
schiarì la gola per
riportarci all’ordine. Mi morsi il labbro nel tentativo di
soffocare le risate
mentre Yoongi lo fulminava con uno sguardo brillo.
- «Che
diavolo vuole questo vecchio?»
- Stavolta
gli tirai uno schiaffo sul braccio.
«Vuole unirci in matrimonio, deficiente.»
- «Beh,
può farlo senza dover per forza rompere
il cazz- le scatole,» si corresse velocemente. «Se
ho voglia di parlare con mia moglie
durante il mio matrimonio, lo
faccio e basta.»
- Il
mio cuore ebbe un fremito di fronte alla
sua scelta di parole. Mia moglie.
- «Beh,
tecnicamente non sono ancora tua
moglie.»
- «Dettagli.»
- «…vi
chiedo pertanto di esprimere davanti alla
Chiesa le vostre intenzioni.» Quando colsi le sue ultime
parole, capii che il
Sacerdote si stava rivolgendo a noi. «Yorin e Yoongi, siete
venuti a celebrare
il Matrimonio senza alcuna costrizione, in piena libertà e
consapevoli del
significato della vostra decisione?»
- «No
guarda, l’ho costretta a sposarmi con la
forza.»
- Seokjin
tirò un calcio al polpaccio del suo
dongsaeng, che per poco non rovinò malamente a terra.
Reprimendo
un’imprecazione, Yoongi si massaggiò la parte lesa
e si voltò a guardare il suo
Hyung con il fuoco negli occhi.
- «Che
diavolo fai?!»
- «Di’
di sì!» bisbigliò Seokjin lanciando
lampi nella sua direzione. «Devi solo dire di sì,
non è così difficile!»
- «Sì,»
rispose Yoongi roteando gli occhi al
cielo. «Non mi ha costretto nessuno, okay? Ma sappi che sarei
disposto a farmi
fustigare da lei se solo me lo chiedesse. Soprattutto quando siamo a
lett- AHI!»
Un altro calcio di Seokjin. Un’altra imprecazione di Yoongi.
«Che diavolo vuoi
ancora?!»
- «Questi
dettagli non interessano a nessuno!
Taci!»
- Jungkook
esultò. «Suga-hyung, adesso capisci
cosa si prova ad essere sempre interrotti da Kim Seokjin? È
frustrante, non è ver-»
- «Taci,
maknae!» lo riprese Seokjin.
- «Ma
non ho detto nulla di mal-»
- «Zitto!»
- Il
Sacerdote si schiarì la voce per la seconda
volta e mi guardò per conoscere anche la mia risposta.
«Sì, non sono stata
costretta a fare nulla. Anche se una volta mi ha legata al letto con la
sua
cintur-»
- «Aaaaah,
basta! Ci rinuncio!» esplose Seokjin
coprendosi il volto con le mani. «Portatemi via di
qui!»
- Il
Sacerdote si fece il segno della croce e
continuò come se nulla fosse successo. «Siete
disposti, seguendo la via del
Matrimonio, ad amarvi e a onorarvi l’un l'altra per tutta la
vita?»
- Stavolta
la nostra piccola affermazione fu
decisamente più sentita della precedente. Giurai di aver
percepito la stretta
di Yoongi rafforzarsi, e un calore sprigionarsi da essa.
- «Siete
disposti ad accogliere con amore i
figli che Dio vorrà donarvi?»
- «Assolutamente
sì,» rispose Yoongi con fin
troppa enfasi. «Mi meraviglio come non siano già
arrivati.»
- «Prendo
la pillola, idiota.»
- La
sala scoppiò in una fragorosa risata. Lo
fulminai con lo sguardo e lui ricambiò con un sorrisetto
sghembo, che
nonostante tutto fu in grado di farmi palpitare il cuore.
- «Yoongi,
vuoi accogliere Yorin come tua
sposa, promettendo di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore,
nella
salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della
tua vita?»
- Piombò
un silenzio surreale. Guardai Yoongi,
che sembrava perso nei suoi pensieri. Sapevo benissimo cosa gli stava
passando
per la testa. La fedeltà non era mai stata una carta
vincente nel nostro
rapporto. Ma ora, lì, davanti a tutti quei testimoni,
avrebbe giurato di
essermi fedele una volta per tutte?
- Invece
di rivolgersi al Sacerdote, Yoongi si
voltò a guardarmi. Era così serio che per un
attimo ebbi paura di ciò che
avrebbe potuto dire. Si portò la mia mano alle labbra, e con
quest’ultime
sfiorò la seta che la rivestiva.
- «Lo
prometto,» rispose guardandomi negli
occhi. «Le sarò fedele per tutta la vita.
Finché morte non ci separi.»
- Incredibile
ma vero, una lacrima riuscì a
liberarsi e a solcarmi lo zigomo. Il mio sposo non mi diede neanche il
tempo di
occuparmene. Ci pensò lui stesso a scacciarla via con la
punta del pollice. Dopo
che anch’io ebbi risposto affermativamente alla domanda del
Sacerdote, fu la
volta degli anelli.
- Peccato
che questi anelli sembravano non arrivare
mai. Io e Yoongi ci voltammo verso la prima fila, dove trovammo uno
Jimin che
si stava tastando dappertutto. Aveva la faccia di chi aveva appena
fatto una grossa
cazzata.
- «Jimin…»
sibilò Seokjin digrignando i denti.
«Jimin, ti prego. Dimmi che non è come
penso.»
- «No,
un momento!» cercò di prendere tempo il biondo
mentre rivoltava il suo completo da cima a fondo. «Giuro che
prima di entrare
in chiesa li avevo. Me lo ricordo! Devono per forza essere qui da
qualche
parte.»
- «Ma
chi ha avuto la brillante idea di
affidare gli anelli a Jimin?» domandò Hoseok
sconcertato. «Namjoon?»
- «Ah,
non guardare me. Io mi sono solo offerto
volontario per accompagnare la sposa all’altare.»
- Yoongi
tirò un profondo sospiro frustrato.
«Jimin, conterò fino a tre per ovvi motivi. Fai
comparire quegli anelli o
renderò realtà la minaccia che ti ho fatto
stamattina.»
- Jimin
si voltò verso Namjoon, deglutendo
sonoramente. «Ecco perché ti avevo detto di fargli
indossare il papillon!»
- Poi
sembrò che gli si fosse appena accesa una
lampadina in testa. Si tastò ancora una volta le tasche e
marciò verso una
direzione ignota. Attraversò la navata con tutti gli occhi
puntati addosso. Jimin
raggiunse la cassettina delle offerte e
s’inginocchiò per dare un’occhiata al
contenitore
trasparente.
- «Li
ho trovati!» urlò con un sorriso a
trentadue denti. «Li avevo buttati qua dentro scambiandoli
per delle monetine!»
- Scoppiai
a ridere come una deficiente e
Taehyung m’imitò subito dopo. Persino il Sacerdote
non poté fare a meno di
ridacchiare di fronte alla tenerezza e alla sbadataggine di Jimin. Una
volta
recuperate le nostre fedi nuziali, il biondino corse verso di noi e
salì i
primi gradini per consegnarceli.
- «Allora…»
cominciò osservando attentamente
gli anelli che teneva sul palmo. «Questo è di
Yoongi-hyung… No, aspetta. È
troppo piccolo. Forse è di Yorin-noona… Noona,
ora provo a infilartelo così
vediam-»
- Yoongi
lo fermò prima che potesse farlo
davvero. «Jimin, secondo te un uomo permetterebbe a un altro
uomo d’infilare la
fede nuziale al dito della sua futura moglie?»
- «Ma
Hyung, che domande fai? Certo che no.»
- «Ecco.
Allora fai il bravo e sparisci.»
- Il
ragazzo sembrò capire l’antifona. «Oh
cavolo. Hai perfettamente ragione.»
- Dopo
che il Sacerdote li ebbe benedetti, finalmente
arrivò il momento di scambiarci gli anelli. Fui la prima a
farlo, ma ero
talmente agitata che le mani non smettevano di tremarmi. Yoongi se ne
accorse e
intrecciò le dita dell’altra mano alle mie, e
allora riacquistai un po’ della
mia sicurezza.
- «Yoongi,
ricevi questo anello, segno del mio
amore e della mia fedeltà,» recitai senza trovare
il coraggio di guardarlo
negli occhi. Tutto ciò che vedevo erano le sue mani.
Eleganti. Grandi. Affusolate.
Mie. E con
quell’anello, il desiderio
di renderlo completamente mio si era finalmente realizzato.
- «Yorin,
ricevi questo anello, segno del mio
amore e della mia fedeltà.»
- Recitò
ogni parola con devozione, guardandomi
dritto negli occhi. Prima d’infilarmi l’anello al
dito, lo baciò per sugellare
il suo giuramento. Il piccolo cerchietto d’oro bianco
scivolò subito al suo
posto e il mio cuore si riempì di una sensazione nuova.
Ovvero quella di
appartenere davvero alla persona
che
amavo.
- Il
Sacerdote sollevò le braccia e proferì,
«Vi
dichiaro marito e moglie. Che l’uomo non osi separare
ciò che Dio ha unito. Se
qualcuno è contrario, parli ora o taccia per
sempre.»
- Vidi
Namjoon squadrare le persone presenti
con un’occhiata infuocata e assassina. Quando nessuno
aprì bocca, sorrise
soddisfatto. E poi scoppiò un fragoroso applauso.
- Voltai
il viso e vidi mia madre, in prima
fila, con le lacrime agli occhi mentre batteva fragorosamente le mani.
Le
sorrisi. Persino le guardie del corpo stavano applaudendo. In Guk
scuoteva la
testa e mi fissava come per dire, ‘Tu
guarda fino a che punto ti sei spinta, teppistella. Hai sposato
l’uomo che una
volta minacciavi di denunciare. Che io ho minacciato di sbattere in
galera se
solo avesse osato metterti un altro dito addosso.’
- Beh,
la vita era proprio imprevedibile. Mai
avrei pensato che quel ragazzo dai capelli azzurri che avevo visto
dietro la
vetrata del Department Store Plaza di Daegu sarebbe diventato mio
marito.
- «Dimmi
la verità,» dissi ritornando a
guardare Yoongi. «Per un momento hai pensato che ti avessi
abbandonato
sull’altare?»
- La
sua faccia indignata mi fece scoppiare a
ridere. «Senti un po’, Signora Min.» Il
cuore mi ruzzolò giù nello stomaco.
«Fino
a prova contraria, sono io che scappo dalle donne. Non il
contrario.»
- Il
mio sopracciglio iniziò a tremare
pericolosamente. Che cosa mi aveva detto?
- «Min
Yoongi, non sei cambiato di una virgola.
Sei sempre il solito puttaniere!»
- Ji
Woo e Seokjin sussultarono all’unisono mentre
il Sacerdote per poco non si strozzava con la sua stessa saliva.
Hoseok, Jimin
e Jungkook caddero quasi a terra per le risate mentre Namjoon cercava
un posto
in cui nascondersi per evitarsi quella colossale figura di merda.
- «E
tu sei sempre la solita stronza! É proprio
vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio!»
- «L’unico
lupo che vedo sei tu. Sei un
allupato, Min Yoongi! Pensi solamente a quello!»
- «Ha
parlato quella che non perde mai
l’occasione di saltarmi addosso. D’ora in avanti
dovrò stare sempre all’erta,
non si sa mai che cerchi di farmi un’imboscata persino mentre
sono al cesso.»
- «Io?!
E chi è che mi spia quando faccio la
doccia?! Ogni scusa è buona per vedermi nuda!
Pervertito!»
- Seokjin
scosse la testa, rassegnato. «Sapete
che vi dico? Una coppia sposata è ben assortita quando
entrambi i coniugi
sentono il bisogno di litigare nello stesso momento. Quindi litigate
quanto vi
pare! Come ho detto prima, ci rinuncio!»
- Il
Sacerdote allungò le mani in avanti, il
volto scioccato. «Figlioli… Siamo nella casa del
Signore. Un po’ di contegno, vi
prego.»
- «Padre,»
attirò la sua attenzione Taehyung. «Ma
secondo lei… Dio è un alieno?»
- «Come
dici, figliolo?»
- «Insomma…
Me lo sono sempre chiesto. E se Dio
provenisse da un altro pianeta? Ci ha mai pensato? Magari ci ha creato
insieme
a quelli della sua specie, e ora ci osservano dal cielo per vegliare su
di noi
come se fossimo tutti figli loro. Pensiamo di essere diversi, ma in
realtà
siamo tutti uguali. Lei cosa ne pensa?»
- L’uomo
si guardò intorno spaesato. Il nostro disagio
era troppo anche per un uomo di Chiesa come lui.
«Sì… beh… Lo sposo
può baciare
la sposa. Andate in pace,» si congedò con un gesto
frettoloso della mano.
- Vidi
Yoongi puntare le mie labbra peggio di
una faina. Indietreggiai. Eh no! Ero ancora incazzata con lui.
- «Non
ci provare,» ringhiai.
- «Sta’
zitta e baciami.»
- Mi
afferrò per le guance e schiantò le labbra
contro le mie con un’irruenza tale da farmi indietreggiare.
Mi riportò da lui
passandomi una mano intorno alla vita, premendomi contro il suo petto
mentre si
appropriava della mia bocca. Il suo sapore m’invase,
così come il suo profumo
che mi mandò letteralmente fuori di testa. Odorava di
arancia, legno e vaniglia.
La sua bocca sapeva di menta e liquore.
- L’incazzatura
se ne andò così com’era
arrivata. Mi attaccai a lui come una piovra, e a quel punto non riuscii
più a
lasciarlo andare. Le sue labbra accarezzavano le mie. Le divoravano,
poi le
accarezzavano di nuovo e le divoravano ancora una volta. Ci
rinchiudemmo nella
nostra bolla, in cui esistevamo noi e soltanto noi.
- «Ti
amo,» mi sussurrò all’orecchio facendomi
venire i brividi. Mi scostai per guardarlo negli occhi.
- «Ti
amo anch’io.»
- Mi
sorrise come non aveva mai fatto. Poi mi
sorprese, come sempre del resto. Mi passò una mano sotto le
ginocchia e un’altra
dietro la schiena, sollevandomi tra le sue braccia. Il lungo strascico
del mio
vestito gli coprì interamente le gambe mentre mi aggrappavo
saldamente al suo
collo.
- «Lo
sai che ti dico, Min
Yorin?» mi sussurrò con dolcezza.
«Saltiamo il buffet e
passiamo direttamente alla consumazione del matrimonio.»
- Ridacchiai
e lanciai via il bouquet, che finì
dritto dritto in faccia a Jungkook. «Non potrei essere
più d’accordo.»
- ▪️▫️▪️▫
️
Ho pubblicato Hook-Up più di due anni fa e finalmente posso dire che è ufficialmente conclusa. Sono triste ma anche felice di essere arrivata alla fine di questo viaggio insieme a tutti voi. Hook-Up è la prima storia che completo (senza contare can you see me perché ha un sequel). I personaggi sono cresciuti nel corso della storia e hanno avuto il loro lieto fine com'è giusto che sia. Spero che Yoongi, Yorin e tutti gli altri personaggi vi siano rimasti nel cuore. Ho riso un sacco scrivendo questa storia e spero davvero che sia riuscita a strappare un sorriso anche a voi e a migliorarvi le giornate.
Yoongi si è ricordato cosa significa amare e Yorin invece ha imparato a farlo. Hanno concluso il loro percorso e hanno coronato il loro sogno d'amore con un enorme disagio a fargli da contorno 😂 Non dimenticherò mai lo Jimin di questa storia. Credo che sia il mio personaggio preferito, così come Jin che mi ha fatto morire dal ridere.
Ora
che la storia è conclusa, mi piacerebbe davvero conoscere il
vostro parere. C'è qualcosa che non vi è piaciuto
o un passaggio della storia che volevate approfondire? E cosa avete
amato di più? Vi ricordo che pubblicherò anche il
capitolo extra su Jungkook e Ji Woo, quindi rimanete connessi 😘
Vi ringrazio di nuovo per aver letto la storia fino a qui e ne
approfitto per augurarvi ancora una volta Buon Natale! Alla prossima
storia ❤
Btsuga_D