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Autore: Soul Mancini    28/12/2020    4 recensioni
[Scritta per il compleanno di Sakkaku ♥]
“Ecco, e volevo chiederti…” Dwight muove qualche passo verso di lui e sfoggia uno dei suoi sorrisetti furbi. “Mi presti la tua bici? La mia si è rotta l’altro giorno.”
Eric lo squadra perplesso, la solita espressione indecifrabile sul viso. “Si è rotta?”
“Sì!”
“Santo cielo, Dwight, ma come cavolo hai fatto a rompere una bici?”
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Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Kidfic | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi presenti in questa storia NON mi appartengono, ma provengono dalla penna e dalla creatività di Sakkaku, la loro “mamma”. Mi sono basata sulla sua long Day and Night e alla sua raccolta Momenti spensierati, di cui questi OC sono protagonisti – e vi consiglio di andare a dare un’occhiata a entrambe le storie, perché sono FANTASTICHE *_______*
 
 
 
 
 
 
A Sakkaku,
che crede nelle mie storie più di quanto io non faccia,
una scrittrice fuori dagli schemi, una lettrice dolcissima
e soprattutto un’amica preziosa.
Buon compleanno!!! ♥
 
 
 
 
 
 
La bici e l’album da disegno
 

 
 
 
“Eric?”
Il ragazzino dai capelli corvini sobbalza appena, solleva lo sguardo dal libro che stringe tra le mani e lo posa su Dwight, che è appena comparso sulla soglia della stanza che condividono.
Gli viene difficile non aggrottare le sopracciglia quando ha a che fare con quell’irlandese rossiccio; già da qualche tempo sono stati adottati dalla stessa famiglia e si sono trovati a vivere sotto lo stesso tetto, ma non sono mai riusciti ad andare d’accordo.
“Che c’è?” domanda in tono piatto, riponendo il segnalibro tra le pagine. Tanto l’ha capito: ora che Dwight è entrato nella stanza, non potrà più leggere in pace.
“Io dovrei andare in cartolibreria per comprare un nuovo album da disegno… sai, il mio è tutto pieno, l’ho usato tantissimo negli scorsi giorni perché volevo esercitarmi a disegnare le rane…” comincia a sproloquiare l’altro ragazzino.
“Vai” lo interrompe Eric in tono annoiato.
“Ecco, e volevo chiederti…” Dwight muove qualche passo verso di lui e sfoggia uno dei suoi sorrisetti furbi. “Mi presti la tua bici? La mia si è rotta l’altro giorno.”
Eric lo squadra perplesso, la solita espressione indecifrabile sul viso. “Si è rotta?”
“Sì!”
“Santo cielo, Dwight, ma come cavolo hai fatto a rompere una bici?” Il moro si batte una mano sulla fronte e sospira. Non riesce a capacitarsi di quanto sia abile il suo fratellastro a cacciarsi nelle situazioni più assurde.
“Ecco, io… si è rotta, punto e basta! Si sono rotti i pedali!” bofonchia Dwight, il tono di voce leggermente irritato.
Eric torna a scrutarlo con attenzione: il rosso tiene lo sguardo fisso sulla punta delle scarpe, ha le guance leggermente colorite e si torce nervosamente le dita nelle mani – un atteggiamento decisamente insolito per Dwight.
Aggrotta le sopracciglia. “Cosa mi stai nascondendo?”
“Niente!” ribatte l’altro, troppo veloce perché risulti credibile.
“Dwight…”
“Allora, me la presti la bici?” cerca di sviare il discorso lui, ma è sempre più paonazzo e in difficoltà.
Eric sospira, si mette in piedi e, dopo aver afferrato il fratellastro per un polso, lo trascina verso il suo letto e lo obbliga a sedersi. Poi lo inchioda con lo sguardo, irremovibile. “Adesso non ti muovi di qui finché non mi dici cos’è successo.”
Non sa bene come mai ci tenga così tanto a saperlo, ma forse, anche se fa fatica ad ammetterlo a se stesso, sta cominciando ad affezionarsi a quel ragazzino. E ormai lo conosce abbastanza bene da capire che gli sta nascondendo qualcosa.
“Eric, dai…”
“Ti lascerò andare solo quando mi dirai cos’è successo alla tua bici.” Il corvino, tenendo ancora stretto il polso di Dwight, si accomoda al suo fianco e lo scruta, in attesa.
Non vuole risultare troppo aggressivo, in genere non è da lui perdere la pazienza.
Dwight si morde il labbro e sbuffa. “E va bene, ma mi prometti che non lo dirai a nessuno?”
“Promesso. Sputa il rospo.”
Lui sospira nuovamente e inizia a raccontare, sempre a testa bassa: “A scuola c’è un ragazzino che mi ronza sempre intorno, si diverte a darmi fastidio. Io non ho fatto niente per farmi odiare così…”
“Ne siamo sicuri?” interviene Eric con una punta di ironia.
“Che stupido!” si rivolta allora Dwight, spingendolo via scherzosamente. Poi si fa di nuovo serio e continua con il suo racconto: “Io non mi faccio certo mettere i piedi in testa, eh! Quando mi prende in giro, gli rispondo sempre per le rime, però lui è molto più alto e più forte di me e io ho un po’ paura a sfidarlo… l’ultima volta, quando l’ho mandato al diavolo, mi ha rotto la bici e ha detto che la prossima volta mi romperà direttamente un braccio”. Nonostante cerchi di mantenere un’espressione da duro e indifferente, sul suo visetto da bimbo si può scorgere la paura.
“Che cos’ha detto?!” Eric molla la presa sul braccio di Dwight e stringe i pugni, le iridi color sabbia scintillanti di rabbia; non si è nemmeno accorto di aver sollevato il tono di voce.
Come si permetteva quel tizio di spaventare così suo fratello?
“Non prenderla così male, tanto io non ci credo! L’ha detto solo per spaventarmi!” cerca di rassicurarlo Dwight, aprendosi finalmente in un sorriso. Il broncio non gli si addiceva proprio.
“Ma è pericoloso, Dwight!”
“Macché…”
“Se prova anche soltanto a farti del male, dimmelo a vado a spaccargli la faccia” afferma Eric in tono sicuro, quasi minaccioso. Non è mai stato un bambino violento e non gli piacciono queste cose, ma detesta sapere che Dwight viene infastidito in quel modo. Gli viene quasi istintivo proteggerlo, forse perché quel ragazzino dai capelli rossi è tanto irresponsabile quanto adorabile.
“Eric?”
“Dimmi.”
“Anche se sei un tipo noioso e cinese, ti voglio bene lo stesso.” Con una risata, Dwight si sporge verso il fratellastro per stringerlo in un abbraccio a tradimento.
Lui finge di dibattersi, ma per qualche secondo lo lascia fare; non è poi così terribile.
Poco dopo lo spinge via e assume di nuovo la sua espressione seria e contrariata. “Basta, non esageriamo!”
Dwight scoppia a ridere e i due si guardano negli occhi per alcuni istanti, senza aggiungere altro.
Il rosso, ora che si è confidato con Eric, si sente molto più leggero e protetto: adesso ha la certezza di avere qualcuno dalla sua parte, ed è una sensazione bellissima.
Forse ha trovato un amico. Forse ha trovato un fratello.
“Bene, io adesso devo andare a comprare l’album da disegno, prima che chiuda la cartolibreria!” spezza il silenzio Dwight dopo qualche istante, rimettendosi in piedi e avviandosi verso la porta.
“Dwight, aspetta! Puoi usare la mia bici se vuoi, ma promettimi che non distruggerai anche quella!” si affretta a dire Eric.
Il rosso si volta a guardarlo e gli regala un sorrisone raggiante. “Dici davvero?”
“Sì. Anzi, sai cosa?” aggiunge il corvino, alzandosi a sua volta dal letto. “Vengo con te!”
 
 
 
 
♥ ♥ ♥
 
 
Prompt per la challenge “Just stop for a minute and smile”:
22. "Me lo presti? Il mio si è rotto l'altro giorno."
 
AUGURI SAKKAKUUUUUUUUUU *___________*
Lo so, questa storia è veramente una schifezzuola in cui non succede niente di che, e spero davvero davvero davvero di non aver stravolto i tuoi adoratissimi personaggi… ma è un periodo nero per l’ispirazione e questa è l’unica cosa che sono riuscita a buttare giù! Perdonami T.T
Visto che le kidfic in genere mi lasciano più campo libero per la caratterizzazione (del resto uno da adulto non è per forza uguale a com’era da piccolo… o sì? XD) ho deciso di buttarmi su Eric&Dwight da piccoli – circa dieci anni – quando si erano appena conosciuti e ancora non andavano d’accordo! Per questo dettaglio faccio riferimento, ovviamente, ad alcuni fatti raccontati da Sakkaku nella sua long “Day and Night”, di cui questi due ragazzi sono protagonisti ^^ comunque non me la sento di fare altri spoiler, nel caso qualcuno fosse interessato a leggere la long principale!
Sono sicura che però Sakkaku (e i lettori che abitualmente la seguono) capiranno ;)
Insomma, spero di non aver combinato un disastro totale e faccio ancora TANTISSIMI AUGURI A SAKKAKU per il suo compleannoooo *_____________*
Alla prossima!!! ♥
 
 
   
 
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