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Autore: Arc en Ciel    16/05/2005    28 recensioni
Il Vento tra i Salici spira profumato di malinconia e futuro. E' l'inizio del cambiamento. Corre l'ultimo anno, ad Hogwarts, e Voldemort non è ancora stato sconfitto. Per Harry, i suoi amici, i professori e i suoi nemici è come trovarsi di fronte ad una tela bianca e vuota..le cose però stanno per cambiare.
E' una fiction YAOI ma per ora non vi svelo di quale coppia [o coppie] racconterò le avventure, questo riassunto si aggiornerà con il proseguire della storia!
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Remus Lupin, Ron Weasley, Severus Piton, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il Vento tra i Salici - 20. 2/10 - Una Fiamma di Fuoco

  1. 2/10 - Una Fiamma di Fuoco

Blaise osservò pigramente Draco alzare il cappuccio nero del lungo mantello a coprire la pallida chioma. Si fissarono in silenzio, poi il biondino accennò un saluto con la mano e aprendo piano la porta della stanza scivolò nel corridoio con passo felpato, nascondendosi tra le ombre. Blaise sospirò, si posizionò di fronte allo specchio e con un leggero movimento della bacchetta e una semplice formula magica si trasfigurò.

"E adesso andiamo a perlustrare i corridoi..sarà una lunga notte, prefetto Malfoy!" sussurrò imitando la voce di Draco dopo averne assunto l'aspetto.

Aprì la porta con incedere arrogante e sguardo acuto, una smorfia leggera arcuava le pallide labbra, si recò in sala comune, salutò gli ultimi Serpeverde che chiacchieravano assonnati sulle poltrone e imboccò sicuro il corridoio che portava verso i piani superiori.

Draco si fermò dietro l'ultima arcata, sbirciando in entrambe le direzioni prima di percorrere velocemente gli ultimi metri che lo separavano dal grande portone nell'atrio. Giusto in tempo si accorse di qualcuno che scendeva le scale e riuscì a nascondersi dietro una grande armatura, sbirciando attraverso l'elaborata elsa della spada per scoprire chi a quell'ora osava girovagare per la scuola e avendone una perfetta idea.

Harry silenzioso, un leggero sorriso sulle labbra, camminava a lunghi passi morbidi, sinuosamente, le dita della mano destra leggere posate sul muro a tracciare linee immaginarie, i morbidi capelli disordinati a sfiorargli la fronte e il cuore che pulsava veloce di impazienza. Saltò gli ultimi gradini con un sol balzo atterrando con un sordo colpo, in equilibrio perfetto. Si guardò attorno, sogghignando.

Draco lo guardò in penombra e fu colpito da quel ghigno, non per la prima volta pensò a quanto dietro il viso pulito Potter nascondesse qualcosa di oscuro, diverso da tutto ciò che era Grifondoro, intrigante e misterioso. Lo vide camminare verso i sotterranei, si ricordò all'improvviso che sicuramente stava andando da Piton a scontare la sua punizione e si chiese, non senza qualche perplessità, come potesse essere così spensierato. Appena lo vide voltare l'angolo e sentì il silenzio tornare ad aleggiare sfrecciò verso il portone e uscì dalla scuola, si avvicinò al limitare del parco e da dietro un'antica quercia recuperò la scopa che aveva nascosto nel pomeriggio, vi salì a cavalcioni e con naturalezza si alzò in volo, il vento umido della notte lo fece rabbrividire appena mentre dall'alto osservava la foresta. Individuò un filo di fumo leggero, un piccolo tetto aguzzo tra le fronde degli alberi e vi si diresse, quando fu vicino planò sino a toccare terra con le punte dei piedi e si fermò. Nascose la scopa nuovamente e con attenzione si tirò il cappuccio sul volto, come un'ombra lentamente e senza far rumore si avvicinò alla casetta, una luce tenue filtrava dalla finestra, bagliore del fuoco acceso.

Remus sbadigliò annoiato posando con delicatezza il libro sul basso tavolino. Sdraiato sul divano, si massaggiò piano lo stomaco scarno prima di sbuffare sonoramente. Odiava stare rinchiuso lì senza avere null'altro da fare che leggere e guardare il fuoco attizzarsi e spegnersi tiepidamente attendendo che arrivasse l'alba. Un incantesimo preventivo di Silente non gli permetteva di varcare i confini della casa durante la notte e stare fuori sul portico, al fresco, avrebbe solo peggiorato le cose: sentire i profumi del bosco, ascoltarne i richiami e specchiarsi nella tonda luna piena ossessivamente l'avrebbero reso solo più irrequieto se non avesse potuto raggiungere lo stadio di licantropo completo.

Si alzò in piedi, i pantaloni di morbido tessuto slacciati scivolarono piano sino ai fianchi, si tolse la camicia aperta con frustrazione e appallottolandola la scagliò sul divano. Si diresse in cucina dove aprì la dispensa per tirarne fuori una bottiglia di latte da cui bevve direttamente, avidamente. Si asciugò le labbra con il dorso della mano, non irrigidì il corpo quando udì qualcuno avvicinarsi e salire guardingo le scale del portico che scricchiolarono appena, ma non così piano da non essere percepite dall'udito finissimo del lupo. Si stiracchiò pigramente e tornò in soggiorno borbottando tra sé e sé quanto fosse noiosa quella serata, poi velocemente, tanto da cogliere impreparato l'intruso, si slanciò verso la porta e la aprì con violenza, artigliando il pallido volto nascosto dal nero cappuccio con forza, precisione e accuratezza. L'unghia curata e affilata del pollice percorse la guancia fresca con leggera pressione, fermandosi sulle labbra, percependo il respiro appena trattenuto del ragazzo. Aveva riconosciuto il sesso dell'intruso dall'odore che emanava quel corpo seppure le labbra erano così delicate e fini da poter essere scambiate per quelle di una ragazza, era un profumo che ricordava ma non riusciva ad associare ad una persona ben precisa.

"Chi sei?" ringhiò a voce bassa.

Il giovane non rispose e piegò la testa verso il basso, tentando di nascondere il volto e nello stesso tempo cercando di liberarsi da quella presa, soffiando piano il respiro caldo e affrettato sulla pelle dell'uomo. Remus sbuffò e senza attendere un secondo lasciò scivolare la mano dal mento al collo, l'unghia si spinse contro la vena che pulsava veloce.

"Non ripeterò la stessa domanda un'altra volta..chi sei?" ringhiò ancora, avvicinando il volto, annusando quella pelle delicata con curiosità.

Il ragazzo tentò ancora di sfuggire la presa che istintivamente si strinse, una goccia di sangue stillò dalla piccola ferita che l'unghia dell'uomo aveva involontariamente aperto. Remus sospirando allentò la presa e con sguardo dispiaciuto e colpevole avvicinò il proprio volto a quello del giovane, con la punta delle dita glielo sollevò e con la lingua tracciò il lineare tratto del graffio, gustando il dolce sangue dal sapore metallico. Il giovane tremò e oscillò al ritmo della tenera leccata.

"Malfoy..avresti fatto meglio a farti riconoscere..ci saremmo evitati questa stupida sceneggiata!" gli ronfò piano all'orecchio, leccandogli il lobo dispettoso, prima di abbassargli il cappuccio di colpo e guardarlo ammiccante mentre la comprensione penetrava negli occhi d'argento e li faceva socchiudere per la rabbia.

"Se sapevi che ero io perché mi hai afferrato in modo tanto rozzo? Sarebbe bastato salutarmi!" gli rispose con voce arrogante a nascondere il turbamento mentre lo guardava appoggiarsi insolentemente contro la porta e fissarlo in silenzio mentre si accarezzava il petto.

"Non sapevo chi fossi sino a quando non ho assaggiato il tuo sangue e sentito il tuo odore da vicino..persino le facoltà di un licantopo non arrivano a tanto, specie quando la trasformazione non è completa..che cosa ci fai qui, ragazzino? Non sai che non ti è permesso uscire di notte da Hogwarts e giungere sin qui, nella Foresta Proibita?".

"Non sono un ragazzino e faccio quello che voglio, non ho bisogno del permesso di nessuno..io!" lo prese in giro velenosamente Draco poi fece un cenno con la testa verso la casa.

"Non mi fai entrare?" chiese.

Remus sorrise ferino, pensando tra sé e sé che la serata forse si sarebbe rivelata meno noiosa di quanto si fosse prospettata all'inizo, così alzò le mani in segno di resa e tenne aperta la porta, inchinandosi dignitosamente e facendogli cenno di entrare per primo. In quel momento, quando la luce rossastra del fuoco colpì la figura dell'uomo, Draco si rese conto del nudo torace magro e liscio, ricoperto di sottili graffi come quello che adesso era sul suo collo, pensò distrattamente, e dei pantaloni aperti che lasciavano intravedere l'ombelico e l'inizio del ventre, evidentemente non portava biancheria. Quell'immagine lo colpì come un bolide e sentì il sangue scorrergli nelle vene caldo e impazzito. Quando furono entrambi in salotto, la porta chiusa alle spalle si fissarono, Remus per nulla turbato dal suo scarso abbigliamento e Draco completamente attirato dalla sua nudità parziale.

"Sarà meglio mettere qualcosa su quel graffio, potrebbe infettarsi!" sussurrò Remus prima di sparire nel bagno mentre Draco, riprendendo a respirare normalmente si spogliava del mantello e si sedeva sul divano cercando di rilassarsi. Si accorse di essersi seduto su qualcosa, si sollevò e raccolse la camicia di Remus, stropicciata, e senza neanche rendersene conto la portò al volto, la annusò e percepì quell'odore che lo aveva stordito ogni qual volta si erano trovati vicino, profumo di colonia, zenzero, tabacco e mirra. Un sentore unico, tutto ciò che era uomo e tutto ciò che era bestia, raziocinio e istinto.

"Ti piace il mio odore?" gli chiese Remus divertito.

Draco lasciò cadere la camicia e si voltò, le guance colorate d'imbarazzo e gli occhi metallici che fulminarono le iridi ambrate.

"Non dire sciocchezze..hai un odore così plebeo..la mia era solo curiosità!".

Remus rise piano, quasi ghignando, e si avvicinò con un batuffolo di cotone dall'odore pungente di menta.

"Non brucia, non fare il bambino..stai fermo!" lo sgridò sussurrando quando Draco tentò di allontanarsi, negli occhi una scintilla di dubbio.

Gli posò piano il batuffolo sul graffio e Draco chiuse gli occhi a quella sensazione di piacevole freschezza. La ferita non bruciava, e la menta sembrava esaltare l'odore di Remus. Lo respirò a fondo senza imbarazzo, non vide l'uomo avvicinarsi e affondare la testa nel suo collo laddove non era ferito.

"Anche a me piace il tuo odore..profumi di rugiada e notte, cocco e tepore estivo..e la menta non fa che esaltare la tua essenza più intima..come esalta la mia!" sussurrò roco mentre con la lingua gli disegnava lenti cerchi sul collo.

Draco gemette sorpreso, spalancò gli occhi e si chiese se potesse leggergli nella mente, poi socchiuse le palpebre e arcuò il collo, non aveva importanza cosa potesse fare purchè non smettesse quel dolce tormento.

Harry alzò la mano ma si fermò prima di bussare, a mezz'aria, respirò a fondo osservando con un cipiglio intimidatorio le dita che tremavano leggere quasi che con quello sguardo risoluto potesse calmare l'ansia che sentiva dentro e cresceva di minuto in minuto. Accostò la mano alla cravatta e allentò il nodo già lento, si guardò oltre il bordo delle tonde lenti le scarpe e si schiarì la voce.

"Harry coraggio.." si fece forza e bussò piano alla scura porta d legno.

La voce del professore gli giunse attutita ma sicura come sempre. Dischiuse la porta e lo vide al tavolo da lavoro che travasava da un'ampolla lunga e stretta un liquido viscoso azzurro mare in un'ampolla alta e panciuta. Il liquido lentamente, mentre cadeva una goccia alla volta con incredibile lentezza, diveniva trasparente. Harry chiuse la porta dietro di sé premurandosi di non sbatterla e attese che Piton si accorgesse di lui.

"Sono cosciente del suo arrivo, signor Potter..per quanto lei possa cercare di essere silenzioso questa non è una delle sue modeste doti, glielo posso assicurare..credevo veramente avesse deciso di restare fuori dalla mia porta ancora un secolo!" gli soffiò piano, velenoso, senza distogliere gli occhi dalla delicata operazione che le sue mani ferme stavano compiendo.

Harry arrossì, dandosi mentalmente del cretino. Restò immobile osando appena respirare e cercando di farsi piccolo piccolo senza perdere di vista il suo obiettivo per quella notte. Piton, quando fu versata l'ultima goccia, posò entrambe le ampolle con delicatezza sul tavolo e puntò lo sguardo oscuro sul giovane.

"Si sieda signor Potter, le spiegherò come intendo tenere queste lezioni. La avverto che non intendo sprecare il mio tempo, tantomeno con lei..non sono Lupin, o lei si impegnerà sino allo stremo delle sue forze fisiche e magiche senza trascurare i suoi altri studi o io rifiuterò di portare avanti una farsa..ha capito?" gli chiese con voce tagliente e di seta allo stesso tempo.

"Sì, professore" annuì calmo Harry, tornando padrone di se stesso.

"Imprevisti ci hanno impedito di iniziare ieri le lezioni, quindi dovremo recuperare un giorno, ma non stanotte..2 ore le trascorreremo studiando Difesa e Arti Oscure, le restanti 2 ci eserciteremo in Lettura del Pensiero e della Memoria, Schermazione Mentale, Occlumanzia e Incantesimi senza l'uso della bacchetta..dopo questa prima lezione vedrò come procedere..".

Gli si avvicinò e posò sulla scrivania un grosso volume nero, dalle pagine scritte fitte in una scrittura minuta e complicata sulla carta ruvida e sottile.

"Questo è un libro del XII secolo, scritto da Kami Jo, esperto occultista e mago oscuro..non troverà questo libro in biblioteca, neanche nella sezione proibita..proviene dalla mia collezione privata, quindi è pregato di trattarlo con cura..inizi a leggere la storia della magia oscura sino a pagina 30, poi inizieremo a svelarne gli arcani e a studiarne gli incantesimi che lanceremo dopo..questa stanza è schermata in modo diverso dal resto del castello Potter quindi è possibile usare tutti i tipi di incantesimi, anche oscuri e mortali, non si ponga domande tanto ovvie da non dover neanche usare la lettura del pensiero per capirle..bene..ha circa mezz'ora.." continuò ghignando allo sguardo stupito del ragazzo che fissava alternativamente lui e il grosso libro chiedendosi come fare a leggere una pagina al minuto.

"Non perdendo tempo, signor Potter..e le consiglio di iniziare immediatamente, le restano solo 29 minuti e 30 secondi" gli suggerì lieve chinandosi vicino al suo orecchio.

Harry sentì un brivido percorrergli la schiena e colpirlo nel punto più delicato, facendogli dischiudere le labbra morbidamente, asciugate dal suo stesso respiro, mentre il soffio caldo e profumato di cognac gli accarezzava il lobo e gli sfiorava il naso. Sospirò quando lo sentì allontanarsi, si chinò sul libro stringendo appena gli occhi cercando di decifrarne le parole e si immerse in un piacevole quanto sorprendente viaggio alla scoperta di un geniale mago d'altri tempi, divorando le pagine affascinanti.

Severus dietro di lui sorrise ferino, annuì appena con il capo e riprese a lavorare ai suoi preparati alchemici.

"Che cosa ci fai in quest'ala Malfoy?" chiese una voce stridula e acuta dietro Blaise che si voltò di scatto, gli occhi glaciali mentre si sistemava leziosamente un ciuffo di capelli biondo platino.

"Granger, ti diverti a gridare come un fantasma o mi hai davvero ululato contro per chiedermi una cosa così stupida?" le rispose, osservandola con malcelata soddisfazione, le occhiaie sotto gli occhi, il volto pallido e una smorfia sulle labbra.

"Non è la tua area di pattugliamento, Malfoy..quindi ti chiedo ancora una volta, cosa ci fai tu qui?" gli chiese ancora, ignorando la frecciata.

"Ho visto uno studente vagare, ho immaginato fosse qualcuno di voi Grifondoro e non volevo ovviamente perdere l'occasione di togliervi ancora dei punti..quindi mi sembra ovvio Granger il motivo per cui sono qui..il mio dovere di prefetto!" le sibilò andandole vicino e osservandola con sufficienza.

La ragazza arrossì, cercando di non abbassare gli occhi cedendo a quello sguardo freddo. Non ci riuscì.

"Cielo, la so-tutto-io sempre perfettina ha qualcosa da nascondere forse?" la provocò volontariamente, divertendosi nel vederla in difficoltà.

"Non so di cosa stai parlando Malfoy, sei offensivo come al solito..dato che anch'io sono un prefetto e che anch'io sto facendo il mio dovere puoi anche andartene e.." nel bel mezzo del discorso una voce risuonò alle loro spalle.

"Herm..? Sei qui?".

Neville lentamente si avvicinò, troppo nervoso per accorgersi del biondo serpeverde prima di poterlo evitare. Guardò dall'uno all'altro pacatamente, appena impallidito, poi salutò Malfoy con un filo di voce e spiegò alla ragazza che la stava cercando. Blaise li osservò, poteva sentire nell'aria la tensione espandersi in onde concentriche. Sorrise ferino, le pallide labbra tirate, e ricambiò rigidamentge il saluto di Neville.

"E così abbiamo trovato lo studente che gironzolava per la scuola..a te l'onore Granger o preferisci che lo faccia io?" le sussurrò prendendola in giro.

"Malfoy..non oserai!".

"Sbagliato Granger, oserò eccome..20 punti tolti a Grifondoro per non aver rispettato le regole che indicano chiaramente che dopo le 23 gli studenti devono necessariamente essersi ritirati nei dormitori di competenza..e adesso vi lascio alle vostre..emh, faccende!" disse calcando l'ultima parola con velenoso astio.

Si voltò e camminando velocemente girò l'angolo. Si allontanò solo per seguire un percorso diverso e tornare alle loro spalle. Voleva sapere cosa sarebbe accaduto, se avrebbero parlato e di cosa. Quando però li vide la ragazza aveva costretto nell'angolo un impacciato Neville che pur protestando si stava sempre più lasciando andare ad un bacio passionale. Blaise li fissò ancora una volta disgustato poi si voltò di scatto, sentendo in lontananza un lieve rumore di passi. Si avviò in quella direzione curioso e nella luce fioca delle candele vide un'ombra avanzare, prendere forma sino a diventare uno studente.

"Cosa ci fai Donnola a quest'ora in giro per la scuola?" lo sorprese sforzandosi di parlare con astio, vedendolo alzare gli occhi stupito.

"Non sono affari che ti riguardano Malfoy!" rispose calmo Ron cercando di oltrepassarlo senza cedere alle provocazioni ma il biondino percependo i suoi movimenti gli si parò di fronte e non lo lasciò scappare.

"Oh sì che lo sono..Weasley, tolgo 5 punti a Grifondoro per aver risposto male ad un prefetto e altri 5 per essere fuori dal proprio dormitorio a quest'ora..sembra che voi Grifondoro soffriate tutti di insonnia..Potter, Paciock e adesso tu..forse dovreste chiedere alla vostra amichetta so-tutto-io di prepararvi una pozione per dormire..e mgari farla bere anche a lei, sembrava agitata e nervosa quando l'ho incontrata poco fa!" ghignò certo di aver catturato la sua attenzione.

"Dov'è, Malfoy? Spero per te che tu non le abbia rotto le scatole come di tuo solito..o questa volta la paghi per tutte..stasera non sono proprio in vena di ascoltare le tue parole gonfie di veleno e non mi importa nemmeno di cosa dirà Blaise quando lo saprà..sei un piccolo viziato furetto e davvero non ti meriti un amico del genere..nè Harry, tanto che siamo in tema..e tantomeno sei all'altezza di criticare Hermione..fai un favore a tutti quanti e cresci!" gli disse guardandolo storto, poi sospirando cercò di nuovo di sorpassarlo ma Blaise, ancora scioccato dalle parole fiere e coraggiose di Ron, lo bloccò nuovamente afferrandolo per un braccio, sentendo sotto la pelle i muscoli tesi.

"Avete litigato?" chiese piano, quasi dimentico di camuffare la voce.

Queste parole così inadatte al personaggio che stava interpretando lo stupirono uscendo dalle sue labbra senza quasi volerlo e stupirono anche il rosso che liberò il braccio con uno strattone.

"Cos'è Malfoy, non riesci a dormire senza una dose di fastidio e dolore altrui? Allora ti soddisfo così poi ti levi dai piedi..sì, abbiamo litigato..sembra che negli ultimi tempi non facciamo altro..adesso che ho fatto la mia buona azione quotidiana che ne dici di sparire?" ringhiò.

Blaise capì che non poteva trattenerlo ancora, sarebbe sembrato troppo strano, inoltre Ron lo guardava in modo feroce, era teso come un cavo d'acciaio e pronto a scattare con la stessa violenza.

"Puoi andare Weasley!" gli ordinò con sufficienza sperando di non aver esagerato.

Quando lo vide annuire con la mascella serrata ma allontanarsi si ricordò all'improvvido dei 2 traditori poco lontani. Lo rincorse brevemente, chiedendosi cosa fosse meglio fare, e quando lo raggiunse lo afferrò per un braccio per fermarlo. All'improvviso si ritrovò schiacciato contro il muro con violenza, la camicia e la cravatta strette nelle mani possenti e frementi del Grifondoro, le labbra di Ron a poca distanza dalle sue in un ringhio feroce che gli scopriva appena i denti. Nonostante un brivido caldo capì di non aver fatto la mossa più giusta.

"Lasciami andare Weasley..adesso! E apri bene le orecchie..tornatene nel tuo dormitorio immediatamente! E' un buon consiglio..e dato che non molto spesso mi sforzo di darne uno senza avere nulla in cambio, dovresti seguirlo!" gli soffiò sardonico.

"Tu che dai buoni consigli, Malfoy? Quando cadrà la neve all'inferno! Non sono dell'umore per questi stupidi giochi..ti riesce così difficile capire quando davvero hai superato ogni limite? Non ostacolarmi ancora o non mi fermerò di nuovo!" lo minacciò guardandolo negli occhi di ghiaccio, poi sciolse la presa delle dita e si voltò.

"Davvero non lo farei, Weasley..ma tu lo farai, non è vero? E allora vai, maledizione..vai a cercarla!" si infuriò Blaise, questa volta le parole uscirono esattamente come se le avesse pronunciate il vero Draco, cosicchè Ron non ci fece neppure caso e salutandolo beffardamente con la mano, senza neanche rivolgergli uno sguardo, si apprestò a girare l'angolo.

Blaise trattenne il respiro, aspettando l'inevitabile.

"Ho finito professore" sussurrò Harry, togliendosi gli occhiali e strofinandosi piano con le dita gli occhi affaticati, leggermente arrossati.

Piton controllò l'orologio al muro, e vide che il giovane aveva concluso di studiare in 24 minuti.

"Mi stupisce, signor Potter..sembra che quando qualcosa le interessa riesce a concentrarsi e a raggiungere ottimi risultati in breve tempo..peccato non le interissino altrettanto le mie lezioni..comunque, mi spieghi cosa l'ha colpita di quel testo e su cosa basa le sue interpretazioni" ordinò.

Harry sospirò, si strofinò nuovamente gli occhi e iniziò a parlare, lentamente, in modo attento. Dopo un quarto d'ora di monologo vide Piton nascondere un lieve sorriso, così piccolo che credette di averlo sognato. Poi il professore lo interruppe e gli si avvicinò.

"Le danno fastidio gli occhi, Potter?".

Harry annuì semplicemente, alzando nuovamente la mano per strofinarli. Stupefatto guardò la mano che aveva bloccato la sua, così pallida e liscia dalle lunghe dita sottili.

"La smetta di strofinarseli, non ha il benchè minimo buonsenso!" lo sgridò ma in tono meno 'professionale' ed Harry sentì che il cuore gli aveva perso un battito.

Piton si avvicinò all'ordinata fila di boccette disposte su di una mensola e con decisione ne prese una, raccolse da un cassetto una benada bianca e la inumidì con la sostanza contenuta nell'ampolla, poi avvicinandosi al ragazzo gliela posò sugli occhi chiusi. Restarono in silenzio per un paio di minuti.

"Sente ancora fastidio?" chiese con voce bassa, profonda.

Harry negò con la testa, la voce persa in gola, le sensazioni amplificate dal buio nei suoi occhi. Gli sembrava che Piton fosse vicino, molto vicino, poteva sentire il peso del suo sguardo, lo percepiva rilassato e a suo agio nella sua stanza come non lo era in classe.

"Bene allora possiamo continuare..no Potter, non vi è alcun bisogno di togliersi la benda, sono anzi convinto che potrebbe esserle d'aiuto..niente incantesimi stanotte..ci eserciteremo con la lettura del pensiero e la schermazione mentale nonché l'occlumanzia..mi dica cosa sto pensando Potter!" ordinò.

Harry, non sapendo bene cosa fare, quali passi seguire, si concentrò ricreando nella mente l'immagine del professore così come lo aveva osservato qualche minuto prima di essere bendato. Gli occhi freschi e la soluzione alla menta sembrarono liberargli la mente. All'improvviso la voce del professore gli colpì la mente come un fulmine. Era setosa e impaziente.

"Lei pensa che ci sto impiegando troppo tempo..ma se non so nemmeno cosa fare?" si ritrovò a lamentarsi.

Non vide il ghigno sarcastico del professore ma ne percepì l'aspro sentore nella voce.

"Potter, la magia è qualcosa che fluisce nel corpo, ci si nasce e fa parte dell'essere quanto l'anima..crede davvero che ci sia bisogno di sapere 'cosa' fare? Le parole, la bacchetta e i rituali servono solo a migliorare, se così si può dire, le prestazioni magiche ma non a creare la magia..è chiaro? E' la volontà a scatenare l'evento..se lei desidera leggermi nel pensiero, lo saprà fare..ovviamente al momento non ho creato nessuno scudo quindi è un'impresa relativamente facile..riproviamo!" ordinò.

Harry si concentrò e la voce di Piton questa volta arrivò velocemente, sicura.

"Ce l'ho fatta!" esclamò stupefatto.

"Non si esalti..adesso viene la parte difficile..creerò barriere sempre più difficili da penetrare ma sempre al suo livello magico..quindi non dovrebbe avere problemi non appena capirà dove la barriera è debole..perchè c'è sempre un punto debole..iniziamo!" ordinò.

Harry annuì, in parte dimentico del piano da attuare, si perse in quel mondo oscuro dove la magia era vera e viva rispetto a quella dogmatizzata che insegnavano a scuola, dove il potere fluiva nelle vene e nel sangue, pulsava nel cuore e vibrava nella nota orgogliosa del professore alle sue piccole vittorie. Il suo mondo iniziava e finiva in quel'universo soffice e leggero, dove il corpo non aveva peso e l'anima sembrava libera di volare. Il piano, pensò, era solo posticipato perché le lezioni lo avrebbero agevolato, naturalmente. Smise di riflettere e si concentrò sul compito da eseguire.

"Hai una pelle così bianca..così morbida..credo che ogni ragazza di Hogwarts ti invidi, sai? Con i capelli lunghi saresti perfetto..un dio androgino della bellezza.." sussurrò Remus piano nel collo del giovane, leccandolo e mordicchiandolo.

Draco, seduto tra le gambe del licantropo, rilassato sul suo petto nudo, faceva le fusa, ad occhi chiusi, rilassato mentre Remus gli carezzava innocentemente il petto incorniciato dalla camicia aperta. La giacca era sulla sedia, ben posata per non lasciare pieghe, e le scarpe ordinatamente sul pavimento con i calzini dentro. Draco pensò per la prima volta nella sua vita che era bello non essere sempre 'perfetti', starsene invece a godere in modo informale delle carezze di un mezzo licantropo sensuale che sembrava adorarlo, non come le ragazzine a scuola per il nome o le fantasie romantiche, al contrario in maniera adulta e sincera, semplice e istintiva.

"Mi stai dicendo che sono effemminato, Remmy? Ti piacciono le cose belle?" chiese pigramente.

"Non effemminato..androgino..incarnazione di una bellezza superiore che nulla ha a che fare con il sesso..mi piacciono la bellezza, forse perché sono un licantropo e ho vissuto nel buio, nascosto, disprezzato, così a lugno..di notte agognavo la luce del sole..e tu sei bello Draco, proprio come quella luce..e non hai paura di me..forse è anche questo..e poi c'è dell'altro, ma non è il caso di parlarne stanotte!" rise e gli pizzicò piano un capezzolo, all'improvviso, facendolo gemere.

Draco sospirò, non capiva perché Remus lo stuzzicasse e coccolasse ma non andasse oltre. Non capiva nemmeno questa sua ossessione per l'uomo, nata così all'improvviso, ma la accettava come naturale e non voleva porsi altre domande. Non era mai stato così bene in vita sua, così sereno e sincero, così naturale sino a quando Remus non lo aveva raccolto e portato in casa, pochi giorni prima. E uomo o licantropo avrebbe voluto che le sue mani scendessero lente sino al centro pulsante del suo piacere, che tutto il corpo caldo dell'uomo lo coprisse. Non sapeva bene cosa voleva, in realtà, perché prima di Potter non aveva mai provato attrazione per qualcuno del suo stesso sesso e comunque sentiva che Remus era diverso dal ragazzo moro della sua età. Con le ragazze era sempre stato egoista, lui restava fermo a vedere e godersi quello che loro facevano a lui, per lui, disinteressandosi della propria partner non appena tutto finiva. Era bravo, lo sapeva, nessuna si era mai lamentata e tutte avevano tentato di tornare nel suo letto. Ben poche ci erano riuscite e doveva ammettere che al di là delle voci che giravano per la scuola non erano state così tante le sue esperienze, era molto selettivo. Nonostante queste riflessioni, il suo corpo reagiva in maniera diversa alla presenza di quell'uomo in particolare, e l'anima sapeva che 'quello' non era abbastanza benchè si sentisse intimidito dall'incognita di quello che ci sarebbe stato dopo.

"Vuoi dormire qui, Draco? Non mi fido molto a lasciarti tornare ad Hogwarts volando..non dopo l'ultimo incidente, vero o presunto che fosse! Pensi di riuscire a sgattaiolare domattina senza farti notare? Se il preside o Severus sanno che sei stato qui avrò mal di testa dal tanto che mi sgrideranno!" gli chiese all'improvviso, prendendolo un po' in giro.

Draco lo guardò arcuando un sopracciglio arrogante, poi rovinò l'effetto sorridendo e annuì, i pensieri che già correvano alle ore che avrebbero trascorso assieme, al modo in cui le avrebbero trascorse. Remus lo fece alzare, lo prese per mano e lo portò nella stanza da letto, in silenzio. Si spogliarono, dandosi le spalle, Draco fremeva d'impazienza, Remus sorrideva ironico. Quando Draco si voltò rosso d'imbarazzo con solo gli slip, chiedendosi se dovesse togliergli, il magro corpo sinuoso e bianco esposto allo sguardo ardente del bel licantropo, l'uomo era già sotto le coperte e gli lanciò all'improvviso una lunga vecchia maglia.

"Cosa..?" chiese Draco stupito.

"Io sono abituato a dormire con solo la biancheria..o nudo, ma non stasera..per te invece dfa ancora freddo per te, usa quella maglietta come un pigiama..è tardi, se ti decidi a venire a letto potremo riposare!" gli sorrise, scoppiando poi a ridere di fronte alla sua espressione perplessa.

"Vuoi..dormire?" chiese attonito Draco, infilandosi meccanicamente la maglietta e sentendo nascere dentro una gran rabbia e voglia di andarsene, conscio di avergli fatto capire il suo desiderio e di star comportandosi in modo infantile.

"Draco..non è un rifiuto!".

"E allora cos'è? Pensi che sia stupido, Remus? Ti diverti a giocare con me in forma di licantropo e a rispettarmi a distanza in forma umana?" gli rispose crudele ma quando vide un'ombra saettare negli occhi ambrati quasi gli venne voglia di rimangiarsi quelle parole, non lo fece e si morse quasi a sangue le labbra.

"Piccolo..non farti male..non per me, d'accordo? Vedila dal mio punto di vista..tu sei giovane, passionale sotto tutto il tuo ghiaccio, ovviamente vulnerabile..posso anche essere mezzo-licantropo attualmente ma non ho ancora perso completamente la testa..devo rispetto anche alla mia parte umana..ti desidero ma desidero allo stesso modo godere delle cose più semplici, più a lungo possibile..non mi opporrò al destino se tu sei colui che segue e seguirà i miei stessi percorsi ma non voglio accelerare..credi di poter dormire accanto a questo nostalgico vecchio scacciando i brutti sogni come un raggio di sole?" gli chiese con gli occhioni da cucciolo.

Draco fece una smorfia, si avvicinò al letto e alzò gli occhi al cielo.

"Sei un poeta davvero patetico Remmy..non so di cosa parli..destino, sentieri..ma stanotte dormirò qui..sono troppo stanco per tornare ad Hogwarts!" finì con fare annoiato sedendosi sul letto, sospirando sollevato tra sé e sé riflettendo sulle parole di Remus e sul loro significato più nascosto.

Ci sarebbe stato altro tempo da passare assieme, lo voleva lì accanto a sé, lo desiderava. Draco si promise di fargli perdere la testa, di trovare soddisfazione nel possedere quello spirito speziato. Poi avrebbe fatto quello che i Malfoy fanno meglio, gli avrebbe recato dolore e lo avrebbe reso schiavo. Forte delle sue decisioni si sdraiò e coprì con le coperte poi lo fissò.

"Ho freddo!" disse dopo poco, petulante.

Remus rise, gli si avvicinò e lo abbracciò. Draco posò la testa sul suo petto, ascoltando il battere sordo e preciso del suo cuore, pensando che non sarebbe mai riuscito ad addormentarsi con quel corpo caldo e compatto così attaccato al suo e con i desideri che gli scorrevano sotto la pelle esaltando i loro profumi, il calore sotto le dita e la guancia. Dopo pochi minuti Remus lo guardava dormire, i capelli biondi sugli occhi chiusi, il respiro regolare, le mani strette a pugno, come i bambini. Sorrise, sistemò meglio le coperte su di loro e chiuse gli occhi. La luce della luna filtrava appena oltre la finestra ma stringendo appena un poco di più il ragazzo tra le sue braccia, posando il mento sulla testa bionda, la luce diafana scompariva nel buio lasciandolo tranquillo. Si addormentò e per quella notte nessun incubo perseguitò i suoi sogni.

"Perché? Hermione..Neville..che cosa..io mi fidavo di voi..mi fidavo!" la voce di Ron sembrò tuonare e rimbombare tra quei corridoio mentre i giovani compagni di casa lo guardavano pallidi e senza parole dopo essersi velocemente allontanati l'uno dall'altro.

"Ron..che cosa..ci fai tu qui?" chiese con voce malferma Hermione.

"Non sai dire altro? Cosa ci fai tu qui..come se fossi io ad aver sbagliato! Che cosa ci fai tu qui..tra le braccia di uno dei miei migliori amici..mi fate schifo..tutti e due..non avvicinarti Neville..in nome della nostra passata amicizia non voglio sporcarmi del tuo sangue quindi non avvicinarti!" gli ringhiò quando vide il ragazzo pallido tentare di venirgli vicino facendo un passo avanti.

Dopo quelle parole Neville si fermò e abbassò lo sguardo, sentendo il peso dell'errore cadergli davvero addosso, non più annebbiato dal sapore della ragazza che amava segretamente dal secondo anno. Si diede dello stupido, come aveva potuto fare una cosa simile era fuori da ogni logica, da ogni suo comportamento. Aveva tradito la fiducia che Ron aveva riposto in lui, si erano sempre guardati le spalle a vicenda e adesso tutto era perduto.

"Ron..era finita tra noi..lo sai quanto..".

"Se era finita dovevi dirmelo..non inscenare la rottura della nostra storia nella tua testa! Da quanto va avanti? Da quanto?" ringhiò, stringendo le mani a pugno serrato desiderando con tutto se stesso sfogarsi con violenza contro quella giovane che lo aveva tradito.

Sentiva gli occhi riempirsi di sale, la bocca di cenere mentre quel desiderio violento sembrava crescere e sommergerlo come un'alta onda. Una mano si posò sulla sua spalla con fermezza. Si voltò di scatto e vide Draco, gli occhi di ghiaccio sinceramente addolorati, scuotere la testa.

"Non farlo!" gli disse.

"Sei stato tu..cos'altro potevo aspettarmi da te, maledetto Serpeverde..l'hai mandato tu qui? Ero un ostacolo così grande per il tuo amico?" gli gridò Hermione, sull'orlo delle lacrime mentre sentiva allontanarsi da lei anche Neville, chiuso nel suo dolore.

"Granger, faresti meglio a stare zitta!" gli disse Blaise pacato, una leggera fitta di colpa che lo coglieva tra le scapole.

"Hai tentato di non farmi arrivare sin qui..tu..tu lo sapevi?! Che erano qui..quello che stavano facendo.." ragionò ad alta voce Ron, guardandolo poi annuire piano.

Stranamente quell'espressione calma lo tranquillizzò, permettendogli di allontanarsi dalla delusione e dal dolore. Almeno quel tanto che bastava per non fargli fare qualcosa di cui si sarebbe pentito.

"Grazie!" gli disse sincero, poi si voltò e rigidamente se ne andò, tornando sui suoi passi in silenzio, verso il dormitorio.

Hermione cercò di seguirlo, con passi veloci ma la presa quasi brutale ma non dolorosa di Draco la fermò e venne respinta indietro, barcollando.

"Lascialo in pace, Granger..stai lontano da lui!" gli ringhiò.

"E' il mio ragazzzo..devo parlargli..io..".

"Hai fatto abbastanza..avresti dovuto parlargli prima..adesso lascialo pensare..e in quanto a te Paciock..faresti meglio a trovarti un'altra sistemazione per la notte!" gli consigliò, vagamente dispiaciuto per il dolore che scorgeva negli occhi dell'altro.

"Nev..io..noi..dobbiamo.." tentò Hermione ma Neville scosse la testa.

"Dobbiamo fare come ci ha detto Malfoy..lasciare in pace Ron..chiederò ai Tassorosso di ospitarmi per la notte..inventerò qualcosa..faresti meglio ad andare in camera tua anche tu Hermione..dobbiamo tutti riflettere! Grazie Malfoy..per aver impedito a Ron di farsi ancora del male!" sussurrò e girando loro le spalle mestamente se ne andò.

"Sei contento adesso? Eh?! Guarda che cosa hai..fatto!" singhiozzò Hermione, non più lucida, stravolta da quello che sapeva essere stato un passo da cui non ci sarebbe stato ritorno.

"Io?! Io non ho fatto niente, Granger..hai fatto tutto tu..pensaci!" poi sollevando la mano in segno di saluto, senza guardarla ancora se ne andò percorrendo il corridoio che lo avrebbe riportato verso i sotterranei.

Hermione sconvolta indietreggiò sino a toccare con le spalle il muro di pietra solido, si lasciò cadere a terra e abbracciandosi le gambe lasciò sfogare le lacrime, maledicendo la sua codardia e il Destino beffardo.


Ringraziamenti e Commenti

Sempre più in ritardo questo lunghissimo capitolo è stato davvero difficile da scrivere..vi sono narrate molte cose e i personaggi, soprattutto Draco e Remus, potrebbero sembrarvi un po' OCC ma l'effetto che spero di essere riuscita a dare loro è quello della confusione, del seguire gli eventi a volte contrastandoli a volte lasciandosi trascinare..senza avere nulla da perdere..soprattutto questo discorso vale per il bel biondino che in presenza di Remus è inconsapevole della trama sottile che si sta creando intorno a loro, più perspicace è il licantropo..ma non è il momento di parlarne! Per quanto riguarda Neville ed Hermione, entrambi si sono lasciati trasportare ma il rimorso è qualcosa di incredibilmente potente, per loro le cose non saranno tanto semplici adesso che sono stati scoperti..molti di voi hanno accettato le insicurezze di Hermione, in questo capitolo si mostra il suo timore di restare sola e il panico prende possesso della personalità altrimenti apparentemente indifferente della giovane. Neville è innamorato, si lascia trasportare, poi sente il pe?so della colpa e vuole riflettere perchè non è da lui ferire un amico e teme il rompersi di quell'armonia che lo legava a Ron e che inevitabilmente si ripercuoterà anche nel suo rapporto con Harry. Blaise e Ron, insieme a Sev e Harry invece mi esaltano sempre di più, vengono descritti esattamente come vorrei! Non sono pienamente soddisfatta ma non posso limare ancora questo chapter, perderebbe il suo significato, quindi lo posto rimettendomi alla vostra clemenza ^.^ ! Ringrazio KIRA83 [Blaise è piuttosto ambiguo ma sei indubbiamente sulla buona strada!], Morgan_Snape [nottata calda di emozioni..non tutte positive, non tutte sensuali..ma è un inizio!], vale, Daniela_G. [sono curiosa di sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo..mi ha tenuta estremamente impegnata assieme al lavoro..ma adesso mi ritaglio del tempo e ti scrivo..ho 1000 cose da dirti!], sara [Neville è un timido dolce ragazzo..cosa credi accadrà ora?], Sanzina [lo so, sarà uno shock per te quello che accade tra Neville, Hermione e Ron..Blaise poi, trasfiguratosi in Draco secondo me è adorabile in questo chap!], moccy [rispondo in super mega ritardo alla tua domanda..mail? Da te? Nooooo! Oramai sarà vecchia di un secolo ma se vuoi scrivermi l'indirizzo è arc.en.ciel.fw@gmail.com !], Ely [Silente..è..bhè..Silente! Sa un sacco di cose e la sua mente..è una trappola! Come si vedrà prossimamente!], Lori [cosa ne pensi di Remus/Draco? Tu hai capito cos'hanno in mente, ognuno nella sua s'intende?] e sensualfairy [quanto tempo, grazie della rec..hai ragione, non ci sentiamo più tanto spesso ma dobbiamo organizzare assolutamente un'uscita!]. See you!

N.B.: per 'Nocturnal Sky' non promette di aggiornare a breve poichè il 22 parto per l'Irlanda e ho davvero pochissimo tempo..però ci proverò!

  
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