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Autore: LazySoul    06/01/2021    2 recensioni
Hermione Granger, 45 anni, sposata con Ronald Weasley, è diventata, da poco più di un anno, Ministra della Magia e passa la maggior parte del suo tempo a lavoro.
Ginevra Weasley, 43 anni, è casalinga, nonché moglie dell'illustre Harry Potter, il Salvatore del Mondo Magico. Passa le sue giornate tra corse mattutine, visite a sua madre Molly e vino, litri e litri di vino.
Harry Potter e Ronald Weasley, 44 anni, hanno invitato le consorti a cena in un intimo ristorantino fuori Londra per annunciare loro una difficile verità.
Quale segreto avranno tenuto nascosto Harry e Ronald per vent'anni?
Hugo, diciotto anni, accetta l'invito della sorella, Rose, a passare due settimane a Granada. Con loro ci sono Lily, Albus e un paio di compagni di Hogwarts, tra cui Fred Weasley II e Scorpius Malfoy.
Quali avventure li attenderanno in Spagna?
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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{Nel ruolo di Hugo Weasley-Granger in questa FF abbiamo Ezra Miller}

 

 

2. Di quando Hugo, Rose, Lily, Albus e Fred arrivarono a Granada



Hugo Weasley-Granger non sapeva una parola di spagnolo e continuava a chiedersi perché avesse accettato, senza pensarci almeno due volte, di seguire la sorella maggiore in quella vacanza.

Certamente la Spagna, per quel poco che aveva visto durante il tragitto da Malaga a Granada, su un velocissimo autobus Nottetempo, aveva un clima piacevole e un paesaggio interessante.

Rose aveva passato la maggior parte del tragitto sulle spine, e Hugo poteva immaginare il perché, anche se la sorella non gli parlava quasi mai di quello che le passava per la testa.

Rose era innamorata.

Hugo era sempre stato un bambino "sensibile", motivo per cui molti ritenevano che fosse stato erronemente smistato in Grinfondo, quando la sua vera casata di appartenenza sarebbe dovuta essere Tassorosso.

In realtà Hugo era semplicemente meno portato, rispetto ad altri suoi coetanei, al Quidditch, in primo luogo perché era sempre stato terrorizzato dalle altezze e in secondo luogo perché — malgrado gli sforzi — non era mai stato in grado di far sollevare una scopa da terra per più di qualche secondo; era meno interessato a materie scolastiche quali Difesa contro le Arti Oscure o Pozioni, dove gli capitava spesso di sbagliare gli incantesimi da lanciare o di sbagliare gli ingredienti da aggiungere, per pura disattenzione; era meno portato ad apprezzare semplici attività quali le gite ad Hogsmeade, dove era possibile rimpinzarsi di dolcetti di Mielandia e compare qualche stranezza nel negozio di Tiri Vispi Weasley.

Sommando tutte quelle sue "stranezze", che lo rendevano alquanto unico e quasi anormale per un Grifondoro, molti suoi coetanei, in particolare un paio di Serpeverde, avevano iniziato a chiamarlo "il Tasso mancato".

Hugo, al quale non importava poi molto l'opinione altrui, aveva imparato ad ignorare quei commenti o a rispondere con qualche battuta sagace se ne aveva voglia, per poi tornare subito dopo ad immergersi nella lettura di qualche libro.

Perché se Hugo aveva preso qualcosa da sua madre, era proprio la passione per lo studio, oltre agli ingestibili capelli castani e ricci e al suo infallibile intuito.

Intuito che lo aveva aiutato, negli ultimi mesi, a scoprire che Rose doveva essere certamente innamorata. Come avrebbe potuto non rendersi conto dei sospiri, degli sguardi persi ad osservare pareti vuote e dei sorrisi distratti che incurvavano a volte le labbra di sua sorella?

Scoprire la relazione segreta di Rose era stato fin troppo facile per Hugo; gli era bastato unire tutti i pezzi di puzzle che distrattamente la sorella lasciava dietro di sé: le lettere scritte al lume di candela senza che mamma o papà lo venissero a sapere durante le estati, i cioccolatini che riceveva per San Valentino ad Hogwarts il sesto e settimo anno, le continue visite ad Hogsmeade "da sola", le ore e ore trascorse a studiare in biblioteca, ma quando la si cercava, Rose non si trovava mai nel regno di Madama Pince, gli occhi sognanti che aveva quando qualcuno parlava di Scorpius Malfoy e soprattutto la sua mania di difendere a spada tratta ogni Serpeverde, anche il più infimo e crudele.

Quando Hugo aveva fatto sapere alla sorella di essere a conoscenza del suo segreto, Rose era arrossita, aveva provato a negare, poi aveva ammesso tutto, confermando a Hugo di essere effettivamente innamorata di Scorpius Hyperion Malfoy da tre anni ormai, aggiungendo però di non essere ancora pronta a farlo sapere a mamma e papà e che quindi era necessario che Hugo mantenesse il segreto per un po'.

Hugo, che era sempre stato una frana nel mantenere segreti, soprattutto a sua madre e suo padre, si era dovuto armare di coraggio, buona volontà ed esercitarsi ore e ore allo specchio per trovare un'espressione che non lasciasse intuire il senso di colpa che provava all'idea di dover mentire.

Quando Rose gli aveva scritto una lettera, poco prima del termine del suo ultimo anno ad Hogwarts, proponendogli di andare con lei, Lily, Albus e altri amici di scuola, in Spagna per una vacanza, Hugo aveva accettato senza pensarci due volte, così da posticipare di un paio di settimane il momento in cui sarebbe stato da solo in casa con sua madre.

Era, ovviamente, dovuto tornare a casa per lasciare il baule e la gabbietta con Leotordo in camera sua, per poi trascorrere qualche ora con sua madre, che lo aveva aiutato a preparare il bagaglio che avrebbe portato in Spagna, ma i due giorni scarsi che aveva passato sotto lo sguardo attento di Hermion non erano bastati per portarlo a confessare alcun segreto.

Il che poteva essere considerato un record personale, calcolando la sua inesistente propensione a mentire e a omettere informazioni.

«Quanto manca ancora?», chiese Lily, sollevando lo sguardo dalla rivista di moda che stava sfogliando distrattamente da quando erano saliti sul Nottetempo, quindi da una ventina di minuti.

Hugo osservò con un misto di ammirazione e malessere la cugina, chiedendosi, non per la prima volta da quando avevano messo piede sul Nottetempo, come potesse essere così tranquilla e rilassata su quel mezzo che viaggiava troppo velocemente, per le strade affollate del sud della Spagna.

Hugo trattenne l'ennesimo conato di vomito e spostò lo sguardo sulla sorella maggiore, che sembrava più verde di lui in quel momento.

«Non lo so, penso poco», disse Rose, le mani artigliate alla sedia sotto di lei e lo sguardo fisso di fronte a sé.

Si sentì l'ennesimo BANG, e il conducente passò per far sapere che la successiva fermata sarebbe stata Granada.

«Ora hai la tua risposta», disse Albus, a sua volta pallido e con una smorfia in volto: «Rose, ricordami di dissuaderti la prossima volta che cercherai di farci salire su un mezzo simile», aggiunse il ragazzo, puntanto i suoi occhi verdi in quelli della cugina e migliore amica.

All'ennesimo BANG il Nottetempo si fermò in un parchggio deserto, poco distante da un parco rigoglioso, dal quale provenivano le grida di gioia di bambini e ragazzi.

Recuperati i rispettivi bagagli, Lily, Rose, Albus e Hugo, subito dopo aver svegliato Fred Weasley II, che era riuscito ad addormentarsi appena erano saliti sul Nottetempo, scesero dal mezzo e si guardarono intorno con un misto di smarrimento e curiosità.

Fred si stiracchiò e sbadigliò, grattandosi distrattamente la nuca: «Dov'è Malfoy?»

Albus scrollò le spalle e sospirò, appoggiò a terra il proprio baule e ci si sedette sopra: «Conoscendolo sarà in ritardo».

Rose fece una piccola smorfia, ma non disse nulla e si limitò ad estrarre dalla propria borsa il libricino che aveva comprato poco prima della partenza, dove erano indicati tutti i luoghi magici e non da visitare a Granada e dintorni.

Lily osservò il fratello e i cugini, poi sospirò a sua volta e riaprì la rivista che stava leggendo sul Nottetempo. Hugo, accanto a lei si sporse appena per sbirciare quello che c'era scritto sulle pagine sottili e patinate, ma perse quasi subito interesse quando si rese conto che era la sezione dedicata agli scoop tra giocatori di Quidditch, sport in cui Lily era sempre stata molto più brava di lui; la cugina era infatti stata per quattro anni nella squadra di Grifondoro nel ruolo di portiere.

«Ci saranno dei provini tra un mese», disse Lily, lanciando a Hugo un'occhiata colma di inarrestabile eccitazione: «Mamma ha promesso di parlare con qualche sua vecchia conoscenza per assicurarmi una carriera nel Quidditch».

«Wow... e sei sicura che sia quello che vuoi fare?», domandò Hugo, osservando con curiosità la cugina.

Lily chiuse la rivista e aggrottò le sopracciglia: «Cosa intendi?»

«Intendo... vuoi davvero essere una giocatrice professionale di Quidditch? Per tutta la vita?»

Lily socchiuse le labbra, pronta a rispondere, poi richiuse la bocca e rimase per qualche secondo con lo sguardo perso in un punto indefinito dell'orizzonte, la fronte ancora aggrottata.

«Non so se è quello che farò per tutta la vita, ma di sicuro è quello che mi piacerebbe fare per ora», disse alla fine la ragazza, riportando gli occhi verdi in quelli scuri del cugino.

Hugo si limitò ad annuire e non aggiunse altro.

Era forse possibile che lui, Hugo Weasley-Granger, figlio della Ministra della Magia, Hermione Granger, e di un famoso Auror, Ronald Weasley, fosse l'unico, dopo i sette anni ad Hogwarts, a non avere ancora idea di cosa fare della propria vita, mentre tutte le altre persone intorno a lui sembravano avere le idee molto chiare?

Gli occhi di Hugo si spostarono dal volto di Lily, che era tornata a leggere gli ultimi pettegolezzi nel mondo del Quidditch, per posarsi sulla testa di spettinati capelli neri del cugino, Albus.

Hugo sapeva che Al era sul punto di diventare un Auror come suo padre, aveva infatti trascorso l'ultimo anno a frequentare il corso e entro un mesetto sarebbero arrivati via posta i risultati degli esami finali che aveva sostenuto nelle stesse settimane in cui Hugo aveva avuto i suoi M.A.G.O.

Rose invece aveva passato l'ultimo anno tra le corsie del San Mungo, dove stava frequentando il corso per diventare una Medimaga, corso che entro un anno sarebbe terminato e le avrebbe permesso di iniziare a mettere in pratica tutto ciò che stava apprendendo.

Gli occhi di Hugo si posarono poi su Fred Wealsey II, che stava giocherellando con una delle recenti invenzioni di suo padre, un dado truccato. Persino lui aveva le idee molto chiare su quello che voleva diventare da grande e non faceva mistero con nessuno di voler espandere l'attività dei Tiri Vispi Weasley in tutto il Mondo Magico, una volta che suo padre l'avesse ritenuto abbastanza grande da poter gestire l'azienda di famiglia.

Hugo sospirò e si sedette sul marciapiede, dando le spalle ai suoi compagni di viaggio.

Aveva superato i M.A.G.O. con ottimi risultati, riuscendo ad ottenere voti alti anche in Pozioni e Difesa Contro le Arti Oscure — le materie in cui solitamente era meno portato — il che gli avrebbe permesso di ottenere potenzialmente un lavoro ovunque.

Eppure Hugo continuava a non sapere cosa gli sarebbe piaciuto fare per il resto della sua vita.

Quello che sapeva era che gli piaceva leggere libri e riviste, che Rune Antiche e Storia della Magia erano state le sue materie preferite ad Hogwarts e che lo studio, in generale, era sempre stata la sua attvità preferita.

Hugo si rese conto in quel momento, mentre osservava il parcheggio grigio e vuoto in cui erano stati lasciati dal Nottetempo, che non aveva mai fatto nulla nella sua vita che potesse essere anche solo lontanamente classificato come "interessante" e quel pensiero lo depresse ancora di più.

Durante i sette anni ad Hogwarts aveva avuto numerose opportunità per fare qualcosa di "interessante".

Avrebbe potuto, per esempio, accompagnare suo cugino James quando era andato nella Foresta Proibita a cercare uno strano e raro fiore da regalare a una ragazza di Corvonero a cui aveva fatto la corte per qualche mese, prima di dimenticarsi di lei e iniziare a perseguitare una povera Tassorosso.

Avrebbe potuto sgattaiolare ad Hogsmeade attraverso il passaggio segreto dietro alla strega orba con Fred e Albus, i quali utilizzavano quasi settimanalmente quel tunnel per fare aquisti ai Tiri Vispi Weasley, nascosti dal mantello dell'invisibilità dello zio Harry.

Avrebbe potuto entrare nella Sezione Proibita della biblioteca di Hogwarts di notte con Rose, per cercare antichi e pericolosi libri da studiare in gran segreto e di cui vantarsi di fronte al resto dei Grifondoro.

Avrebbe potuto creare un club segreto come Lily e Fred, oppure trovare qualcuno con cui condividere avventure, come Rose e Scorpius, oppure sfruttare il proprio cognome per ottenere gratuitamente dolcetti da Mielandia e burrobirre ai Tre Manichi di Scopa come Albus, oppure spezzare il cuore di mezza Hogwarts come Victorie e Dominique, oppure dedicarsi a studi avanzati e spasmodici tentativi di raggiungere la perfezione come Molly e Lucy.

Invece era stato per sette lunghi anni il "Tasso mancato", aveva studiato quando aveva dovuto studiare, aveva rispettato le regole, stretto qualche amicizia e tenuto un profilo basso per tutto il tempo. Mai una volta aveva ottenuto un castigo o dei compiti extra, mai una volta aveva preso voti inferiori alla O e non era nemmeno mai stato convocato nello studio della Preside McGranitt.

L'unica azione vagamente illegale che aveva compiuto in sette anni, era stato sgattaiolare qualche volta nelle cucine per sgraffignare del cibo extra.

«Dove sei?»

Hugo voltò il capo e studio il volto corrucciato di sua sorella, mentre parlava al cellluare con quello che, molto probabilmente, doveva essere Scorpius Malfoy.

La moda dei cellulari babbani non aveva ancora raggiunto Hogwarts, ma la Londra magica sì.

Quell'invenzione babbana era tanto comoda e geniale da aver attirato l'attenzione di un ricco mago d'affari che aveva aperto un negozio nella Londra magica, dove aveva iniziato a vendere cellulari a tutti i maghi e le streghe interessate ad una comunicazione più rapida e comoda rispetto ai gufi o ai camini.

Nell'arco di qualche anno, Hugo aveva notato sempre più persone munite di cellulari e quello che era stato un piccolo negozietto, era diventato una grande azienda che s'impegnava di importare, ogni anno, nel mondo magico un unico oggetto babbano, incantato in modo da diventare indispenzabile ai maghi e alle streghe di tutta Londra.

Suo cugino James aveva trovato lavoro in quell'azienda una volta terminati gli studi, due anni prima, e da quello che Hugo sapeva era molto felice e molto ben pagato.

«Hai sbagliato strada? Pensavo che conoscessi Granada come... E perché non stai guidando tu?»

Hugo sospirò, distolse lo sguardo dall'espressione a dir poco scocciata di sua sorella e tornò a guardare il parcheggio vuoto e grigio di fronte a sé.

Forse, se non avesse trovato la propria strada, avrebbe sempre potuto lavorare come James nell'azienda che vendeva oggetti babbani ai maghi... O se mai Gazza fosse andato in pensione, avrebbe potuto prendere il suo posto come custode di Hogwarts, o, ancora meglio, avrebbe potuto diventare bibliotecario quando Madama Pince si fosse resa conto di esser ormai troppo vecchia e cieca per lavorare in mezzo ai libri.

«No, non sono arrabbiata», disse Rose, con un tono di voce molto arrabbiato, che fece sorridere sotto ai baffi Hugo.

«Ma sta arrivando?», chiese Albus, alzandosi dal baule per avvicinarsi alla cugina; era disposto ad origliare pur di sapere quando Scorpius li avesse degnati della propria presenza.

«Al vuole sapere se hai intenzione di venirci a prendere o...»

In quell'istante Rose si zittì e Hugo sussultò, nel constatare che una macchina babbana dall'aria costosa aveva rumorosamente inchiodato di fronte a loro.

Scorpius scese dalla vettura con un sorriso e il cellulare ancora premuto contro l'orcchio.

Hugo, non per la prima volta in vita sua, capì perché Rose si fosse perdutamente innamorata di Scorpius Hyperon Malfoy.

Tanto per cominciare era un bel ragazzo, coi lineamenti armoniosi e un paio di occhi tanto chiari e luminosi da essere invidiati da ogni persona che incrociava il suo cammino. In secondo luogo, sapeva di essere attraente e non aveva paura di usare la propria bellezza a sua favore.

Ma mettendo da parte l'aspetto fisico, che era, in fin dei conti, effimero, Scorpius rimaneva un ragazzo simpatico, sempre pronto a fare battute divertenti, espansivo, dato che non si faceva problemi a parlare con tutti, e intelligente, tanto da aver preso un paio di volte dei voti più alti di Rose ad Hogwarts.

Sì, Hugo capiva fin troppo bene perché Rosa si fosse innamorata di un simile ragazzo.

«Ciao, Rosie», disse Scorpis, posando il cellulare in tasca, prima di ignorare tutti gli altri e raggiungere la propria ragazza, che strinse in un caloroso abbraccio.

Fred fece una smorfia a quella vista e Al sollevò gli occhi al cielo, scocciato, mentre Lily li osservava con un misto di invidia e ribrezzo.

Hugo distolse semplicemente lo sguardo dalla coppia, per posarlo nuovamente sull'auto nera parcheggiata di fronte a lui, dalla quale uscì una ragazza.

In un primo momento Hugo pensò di aver già visto quegli occhi azzurri e quei capelli biondo pallido da qualche parte, poi si rese conto che la ragazza assomigliava in modo impressionante a Scorpius e si chiese se Malfoy non avesse per caso una sorella gemella.

La ragazza chiuse la portiera alle sue spalle e fece il giro dell'auto, così da raggiungere il marciapiede su cui si trovavano tutti quanti.

«Ciao», salutò, puntando i suoi occhi chiari su ognuno dei visi presenti, prima di sorridere e presentarsi: «Io sono Morgan, la cugina di Scorpius».

«Non sapevo che Scorpius avesse una cugina», disse Lily, osservando con espressione incuriosita la ragazza.

Morgan scrollò le spalle: «Ho studiato a Beauxbatons», disse semplicemente, prima di puntare i suoi occhi su Hugo: «Tu chi sei?»

Il ragazzo sorrise timidamente: «Sono Hugo, il fratello di Rose», disse, indicando la ragazza che si trovava ancora tra le braccia di Scorpius.

Morgan allungò la mano e Hugo la strinse.

«Piacere di conoscerti Hugo, fratello di Rose».

Nei successivi minuti Morgan si presentò al resto del gruppo, ottenendo occhiate d'ammirazione da tutti quanti, anche da Lily, la quale volle sapere dove avesse comprato il foulard che indossava intorno al collo e che le dava un'aria sbarazzina.

«Ora che le presentazione sono state fatte, direi di metterci in marcia», disse Scorpius, aprendo il bagagliaio della macchina, che era stato incantato in modo tale da poter contenere tutte le loro valige.

«Oh, benvenuti a Granada!», dissero Morgan e Scorpius insieme, sfoggiando due sorrisi colmi di allegria, prima di far entrare i loro ospiti in macchina.

 

 

****

Buongiorno popolo di EFP!

Eccoci arrivat* al secondo capitolo, dedicato alla presentazione di altri personaggi principali.

Chiedo scusa se la vicenda per il momento è piuttosto piatta e molto introspettiva, ma per ancora un paio di capitoli dovrete portare pazienza, temo. Sto sfruttando l'inizio della storia per delineare a grandi linee i personaggi, che come potete notare sono un bel po', cercando di dare a ciascuno una caratterizzazione.

Come potete vedere ho mantenuto i personaggi creati da Rowling, ma ho fatto una piccola aggiunta, ossia Morgan, la misteriosa cugina di Scorpius che ha studiato a Beauxbatons e di cui scopriremo altro nei prossimi capitoli.

Dato che ho tanti personaggi da gestire, vi chiedo di pazientare se non vedete subito scene con Draco ed Hermione, arriveranno, non vi preoccupate.

Nel frattempo spero che l'arrivo a Granada dei nostri giovani personaggi vi sia piaciuto e che abbiate tempo e voglia di farmi sapere cosa ne pensate per il momento della storia.

Come sempre ricordo che potete trovarmi anche su Instagram (lazysoul_efp), e che se foste interessat* a donarmi un caffè per supportare le mie storie, potere trovare il link alla mia pagina Ko-fi nella mia bio.

Vi mando un grosso bacio e vi auguro una buona festa della Befana!

LazySoul
  
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