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Autore: GReina    09/01/2021    3 recensioni
[Iwaoi | Kuroken | Daisuga | Tsukkiyama | Bokuaka | Sakuatsu + accenni di Kagehina | Tanakiyo].
Haikyuu ad Hogwarts: segue le vicende dei nostri protagonisti per un anno (quinto per Hinata e co; settimo per Daichi e co).
Daichi è il papà di tutti i Grifondoro e Suga la mamma dei Corvonero; Kenma nasconde un segreto; Oikawa è paranoico; Tsukishima è irritato (be', non è una sorpresa!); Sakusa vuole liberarsi di Atsumu; Osamu e il suo amore per il cibo sono l'unica certezza. Venite a scoprire il resto!
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts' Series'
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n.a.
​ho dovuto decidere se postare un capitolo molto breve o uno più lungo del solito. Ho scelto di metterlo più lungo!
Spero che vi faccia piacere!
xxx
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Daichi
Ancora una volta, il grifondoro avrebbe dovuto studiare, eppure si ritrovò incantato a fissare Koshi Sugawara. Indossava – come al solito – la divisa di Corvonero nel più formale dei modi. Non una macchia, non una piega. I suoi capelli argentati riflettevano la luce delle candele che illuminavano i libri ed i suoi occhi, così capaci di rapire Daichi, erano chini su quello di Trasfigurazione Avanzata.
Si trovavano in biblioteca da quelli che potevano essere minuti, ma che più probabilmente erano ore. Sawamura era sempre stato in grado di bilanciare la sua parte da atleta con quella dello studioso, eppure da quando conosceva Suga era quest’ultima a farlo sentire più vivo. Il grifondoro sorrise tra sé e sé: fino al suo quarto anno non avrebbe mai creduto possibile che davanti ad una scelta del genere durante il suo tempo libero avrebbe preferito portarsi avanti con lo studio invece che inforcare il proprio manico di scopa. Ma studiare voleva dire stare con Suga, e sebbene sostare in biblioteca significasse anche rimanere in silenzio, a Daichi stava bene così: a lui bastava poter sedere al fianco di Koshi.
“Per quanto tempo?” si chiese però “Per quanto tempo ancora riuscirò a limitarmi a guardarlo e a desiderarlo in silenzio?”. Doveva chiedergli di uscire, ne andava della sua salute mentale, tuttavia il solo pensiero di un rifiuto lo uccideva.
Arrossì violentemente quando Suga sollevò lo sguardo e lo colse a fissarlo.
“Daichi.” lo chiamò, quindi lui balbettò una risposta.
“S-sì?” il corvonero sorrise teneramente e a Daichi non restò che sperare che quella dipinta sui suoi occhi non fosse pietà. Poi, un luccichio divertito sostituì tutto il resto.
“Tu non avevi gli allenamenti tipo…” guardò il proprio orologio “dieci minuti fa?” il Capitano si rizzò di scatto sulla sedia e – non possedendo un orologio – afferrò il polso dell’altro per guardare il quadrante.
“Accidenti!” esclamò alzandosi. La bibliotecaria non mancò di rimproverarlo per il chiasso, ma lui la notò appena “Devo andare!” disse a Suga, che rise.
“Immaginavo.” gli rispose mentre l’altro raccattava le proprie pergamene sparse “Vai.” lo esortò il corvonero “Raccolgo tutto io e poi te lo porto più tardi.” Daichi lo guardò riconoscente, poi corse via, diretto verso il Campo di Quidditch dove la sua squadra, lo sapeva, non gli avrebbe risparmiato nemmeno un insulto per il ritardo.
 
***
Hinata
Shoyo arrivò, come al solito, con una buona mezzora d’anticipo al Campo di Quidditch. Il professor Ukai, pur non assistendo agli esercizi della squadra, l’aveva spesso rimproverato a riguardo: “Sforzarsi troppo è l’opposto di un buon allenamento!”, ma Hinata non poteva farne a meno.
Man mano che l’orario si avvicinava a quello stabilito da Daichi, iniziò ad arrivare anche il resto della squadra: gli immancabili Noya, Tanaka, Yamamoto e Bokuto furono i primi; poi Kuroo, Iwaizumi e le riserve Aran e Koganegawa.
“Hey, Hey, Heyy!” Bokuto accolse l’ultimo gruppo con la solita energia “In sella!” esortò, impaziente almeno quanto lui di iniziare.
“Non aspettiamo il Capitano?” chiese però il cercatore, l’altro non sembrò sentire la sua domanda e fu Iwaizumi, quando già ormai Bokuto era lontano, a rispondergli:
“Che vuoi farci. Bokuto è fatto così.” gli disse “Iniziamo a riscaldarci. Sono sicuro che Daichi arriverà a momenti.”, poi seguì il compagno in campo come il resto della squadra, eccetto…
“Kuroo-san.” chiamò il più piccolo. Il cacciatore era evidentemente sottotono “Va tutto bene?” l’altro sospirò avvilito.
“Tutto bene.” rispose prendendo il volo, ma il suo tono di voce non poteva essere più falso.
Fu Bokuto a guidare la squadra nel riscaldamento ed anche – una volta finito quello – a creare le squadre per una partita d’allenamento: Iwaizumi, Noya e Aran erano capitanati da Kuroo che difendeva le porte, mentre Hinata, Koganegawa, Tanaka e Yamomoto seguivano Bokuto. Fu quando quest’ultimo segnò un ennesimo punto, tuttavia, che la sessione d’allenamento – cominciata da neanche venti minuti – iniziò ad andare a rotoli:
“Hey, Hey, Heyy!” tutti si aspettavano di sentire quell’esclamazione, eppure non venne. Si voltarono verso Bokuto e lo trovarono silenzioso e depresso. Hinata, spaventato, gli si avvicinò come il resto dei compagni.
“Che succede?” chiese. Il cacciatore lo guardò e Hinata notò che aveva gli occhi lucidi.
“Dopodomani giochiamo contro Corvonero.” rispose, ma il cercatore non capì.
“Certo.” disse “È per questo che il Capitano ha aggiunto un allenamento extra, questa settimana.”
“Ma in Corvonero c’è Akaashi!” Hinata aggrottò la fronte: sapeva che Bokuto era amico intimo del compagno di dormitorio di Kenma, eppure ancora non capiva il problema. Kuroo, invece, sembrava compatirlo o, se non era così, comunque certamente condivideva il suo stato d’animo. Fu allora che – probabilmente mandato dal cielo – il loro Capitano fece il suo ingresso in Campo:
“Scusate!” fu la prima cosa che disse “Scusate, sì, lo so! Mi dispiace!” continuò a prodigarsi in scuse.
“Imperdonabile!” non gliela diede vinta Nishinoya.
“Cosa ci farebbe fare se al posto suo ci fossimo noi?” chiese Tanaka al suo collega battitore; i due ghignarono.
“Trazioni sulla scopa?” propose Noya, poi guardò con sfida il Capitano.
“A due giorni dalla prima partita del Campionato!” infierì Yamamoto “Direi che il nostro Capitano non si può esimere.” rise, e a Daichi non restò che accettare l’inevitabile.
“E sia.” concesse “Me lo merito.” poi si voltò verso il resto della squadra e non ci mise molto ad accorgersi dello stato dei suoi cacciatori.
“E voi cosa avete?” si premurò.
“Dopodomani dovrò battere Akaashi.”
“E il collarino che ho comprato ieri ad Hogsmeade è misteriosamente scomparso.” risposero entrambi mesti. Hinata fissò la scena incredulo e – a due giorni dalla sua prima partita – terrorizzato. Non gli rimase quindi che sperare in un miracolo, perché l’inizio del Campionato si avvicinava e non sembrava esserci verso di far tornare in sé i loro migliori segna-punti.
*
Se credeva di doversi preoccupare per la squadra, due giorni dopo le prestazioni dei suoi compagni lo smentirono.
Nervoso come in vita sua non lo era mai stato, la mattina della partita Hinata si era svegliato e – dopo l’immancabile capatina in bagno – era sceso a fare colazione. Lo stomaco, non c’era da stupirsi, era sigillato, e i continui sguardi che Kageyama gli lanciava certo non lo aiutavano a rilassarsi. Aveva preceduto quasi tremante insieme alla squadra, alleata ed avversaria, il resto dei compagni di scuola al Campo di Quidditch e lì aveva indossato divisa e protezioni. Lui fu uno dei primi Grifondoro a essere pronto, il che gli diede modo di osservare i propri compagni: nella mischia, com’è ovvio, c’era chi come lui tremava d’ansia, ma per la maggior parte – notò Hinata con invidia – sembravano rilassati e se tremanti solo per l’eccitazione.
“Nervoso, Chibi-chan?” Kuroo gli sorrise “È normale alla prima partita.” cercò di tranquillizzarlo “Comportati come in allenamento ed andrà tutto bene.”
Ma quello non era un allenamento. Hinata aveva osservato spesso i Corvonero giocare, ma vederli dagli spalti era completamente diverso che affrontarli sul campo. Suga, Yaku e i loro bolidi sarebbero senza dubbio stati i suoi più grandi nemici; era a loro a cui doveva fare attenzione. E poi, naturalmente, c’era Akaashi. Lui, insieme a Oikawa e Kageyama, era tra i cercatori più formidabili che Hogwarts avesse visto negli ultimi dieci anni. Non si parlava solo di sfrecciare ed afferrare un boccino: Akaashi era intelligente, pragmatico; del tutto in sintonia con la propria squadra.
“E se prendessi il boccino troppo presto?” si disse tra sé e sé “Se lo afferrassi senza accorgermi che Corvonero gioca con più di centocinquanta punti di vantaggio?” e ancora “Se a causa mia finissimo in fondo al punteggio del Campionato?”. Fu la pacca sulla spalla di Daichi a tirarlo fuori dal pantano dei suoi pensieri.
“È solo la prima partita.” gli disse sorridendo, e ad un tratto Hinata capì perché il senpai si meritasse tanto il titolo di Capitano “Ogni tanto controlla il punteggio, dopodiché pensa solo ad afferrare il boccino.” il cercatore ebbe appena il tempo di sorridere, poi la porta dello spogliatoio si aprì ed i giocatori si schierarono. All’annuncio del commentatore, la squadra fece il proprio ingresso, poi l’arbitro fischiò e la partita ebbe inizio.
 
***
Sugawara
Koshi Sugawara era ben consapevole di non dover sottovalutare la squadra di Daichi. Bokuto, Kuroo e Iwaizumi erano dei cacciatori spettacolari; Nishinoya e Tanaka avevano un livello di sincronia tale da diventare micidiale se aggiunta alle loro mazze; infine, ovviamente, c’era il loro portiere. Il corvonero si stupì quindi non poco quando, all’inizio della partita, la squadra avversaria si fece trovare impreparata. I giocatori si disponevano ogni volta in formazioni perfette, ma poi in mezzo all’azione queste erano costrette a rompersi a causa di un bolide vagante o del loro cercatore che vi si trovava in mezzo per caso. La squadra Corvonero – capitanata da Sakusa – riuscì a portare a casa quattro punti ancor prima che i Grifondoro riuscissero solo ad organizzarsi.
“Noya! Tanaka!” Suga sentì Daichi urlare quei nomi per l’ennesima volta mentre proteggeva gli anelli “Smettetela di proteggere Shimizu dai bolidi e pensate alla nostra squadra!” e come se non bastasse, il giovane Hinata continuava a tagliare la traiettoria dei cacciatori che cercavano di segnare o di effettuare qualche assist. Visto l’andazzo della partita, Suga si dovette sforzare ben poco per mettere in difficoltà gli avversari che stavano facendo tutto da soli. Guardando il cercatore grifondoro Koshi provò quasi pietà: Shoyo Hinata era sicuramente più che nervoso e invece di capire di doversi sollevare in alto in modo da attendere il boccino senza intralciare i compagni, se ne stava lì, terrorizzato in mezzo al campo. Fu solo quando Bokuto gli si avvicinò che parve rilassarsi. Suga non seppe mai le magiche parole del cacciatore, eppure Hinata ne uscì tremendamente più rilassato. Dopodiché, ci volle solo un’altra maldestra ed involontaria interferenza perché capisse di doversi togliere di mezzo.
I Grifondoro, adesso, giocavano nel pieno delle loro forze. Suga dovette intensificare i propri sforzi; scattò e zigzagò, provò a prendere il posto di Hinata e a disturbare la formazione avversaria, ma – persino quasi totalmente senza l’aiuto dei loro due battitori – non ci fu più verso di mettere in difficoltà i cacciatori di Godric. Ad un ennesimo punto avversario, Suga ghignò irritato mentre si chiedeva se sarebbe stato più adatto maledirli o congratularsi con loro. Quindi non gli rimase che diventare ancora più spietato.
Grifondoro aveva raggiunto e superato Corvonero, ma la partita era ancora tutta da giocare: Suga intercettò e colpì tutti i bolidi che si ritrovò a portata di mazza lasciando perdere Bokuto – il quale sembrava avere occhi anche sulla nuca, tanto bene schivava le sfere impazzite – per concentrarsi su Kuroo e Iwaizumi. Fu in questo modo che, col passare dei minuti, Suga e Yaku riuscirono ad impedire che il distacco di punteggio aumentasse.
“Basterà mantenerci così.” rifletté il battitore “Akaashi penserà al resto afferrando il boccino.” poco importava che giocassero tutto il tempo in svantaggio se poi i centocinquanta punti finali li avrebbero portati alla vittoria. Poi, le sorti della partita cambiarono.
Seppur sempre al fianco di Shimizu, Tanaka rimaneva in grado di mirare al resto dei Corvonero, e in questo caso aveva spedito un bolide proprio in direzione di Shirabu che si accingeva a fare punto. Suga fu rapido e – controllando appena con la coda dell’occhio che alla sua destra non ci fossero alleati – deviò il potente bolide.
Prima ancora di vederlo cadere, Suga sentì l’intero pubblico trattenere inorridito il fiato, poi i Grifondoro impallidire e Tanaka urlare “Daichi!!” fu allora che Suga si voltò e, terrorizzato, vide il Caposcuola cadere svenuto dalla scopa.
 
***
Kuroo
Con una prontezza di riflessi pari a quella di un cercatore, Kuroo scattò ed afferrò il corpo esamine di Daichi prima che toccasse il terreno. Sgomento, lo accompagnò a terra e lo fece stendere sull’erba. L’intera squadra ed anche qualche membro di Corvonero li avevano raggiunti, e lo stesso fecero il professor Ukai e l’infermiera della scuola. Ci vollero parecchi, terrificanti secondi prima che il Capitano riaprisse gli occhi.
“Daichi!” chiamò Kuroo come molti altri componenti della squadra. L’infermiera, nel frattempo, aveva puntato la bacchetta illuminata sulle sue pupille e adesso stava chiedendo al ragazzo di seguire il proprio dito. Se non aveva colpito il suolo, infatti, aveva però preso un fortissimo bolide in testa e adesso dalla fronte gli colava parecchio sangue.
“Non sembra essere grave.” disse la donna quando il Capitano riuscì a dirle il proprio nome e contro chi stessero giocando. Tutti i presenti poterono tirare un sospiro di sollievo. “Per sicurezza lo porto in infermeria. Riesci ad alzarti?” Kuroo aiutò il capitano a farlo, ma quando provò a lasciarlo, questi vacillò e fu Sugawara ad impedire che cadesse di nuovo. Kuroo osservò l’avversario e sul suo volto poté leggere la stessa preoccupazione che era dipinta su quello del resto della squadra Grifondoro. Con molta probabilità, adesso l’amico si stava sentendo in colpa.
“Sono gli inconvenienti del Quidditch.” dovette averlo capito anche Daichi, perché dal modo in cui sussurrò quelle parole a Suga parve chiaro che il suo intento fosse quello di tranquillizzarlo.
“Sta’ tranquillo.” furono solo le parole di Kuroo ad interrompere il legame dei loro sguardi “Tu va’ in infermeria.” gli disse “Quando tornerai avremo stracciato i Corvi.” si voltò ghignante verso Suga “Niente di personale.” tutti, chi più, chi meno convinto, sorrisero.
“Difendi quegli anelli.” gli raccomandò il Capitano e Kuroo annuì.
La squadra guardò l’amico allontanarsi fluttuando insieme alla sua barella al fianco dell’infermiera, e fu solo quando sparirono oltre la porta degli spogliatoi che tornarono a pensare alla partita.
“Aran, prendi il mio posto. Ricordi le formazioni?” la riserva annuì e Kuroo finse di non vedere quanto in realtà fosse agitato. Poi, si voltò verso Bokuto ed insieme sorrisero: erano migliori amici ormai da anni ed entrambi sapevano di essere degli ottimi capitani protempore.
“Lascia i cacciatori a me.” gli disse l’albino e Kuroo subito annuì.
“Io penso alla difesa.” dopodiché si voltò verso Tanaka e Noya che subito scattarono con la schiena dritta. Erano entrambi ancora sgomenti e tremendamente mortificati, per cui bastò una sola occhiata del nuovo portiere per lanciargli un avvertimento. Infine, inforcarono tutti le proprie scope e tornarono a volare.
Se Grifondoro dopo il brutto inizio della partita era riuscito a mantenere il vantaggio su Corvonero, non fu facile continuare a farlo con la nuova formazione. Kuroo era sicuramente un portiere abbastanza abile da compensare l’assenza di Daichi, ma lo stesso non si poteva dire di Aran con lui. Come se ciò non bastasse, Noya e Tanaka – probabilmente saturi di sensi di colpa – non proteggevano più Shimizu ma neanche riuscivano ad infliggere abbastanza forza ai bolidi affinché li aiutassero contro i nemici.
Dall’alto dei suoi anelli, Kuroo tuttavia riuscì ad osservare qualche azione niente male: lui, Iwaizumi e Bokuto si erano allenati molto, ad esempio, per effettuare nel migliore dei modi la Parkin’s Pricer, ed Aran non era da meno. La riserva ed Iwaizumi si misero ai due fianchi di Shimizu che era in possesso palla mentre Bokuto le sfrecciava contro. Senza spazio di manovra a causa degli avversari accanto a lei, la cacciatrice fu quindi costretta a lasciar cadere la pluffa per afferrare il proprio manico e volare via prima che Bokuto le finisse addosso. Adesso il loro asso aveva la palla e ci mise poco – protetto da Tanaka e Noya – a segnare. Tutt’altra storia, certo, era la Thimblerig Shuffle. I tre cacciatori titolari erano dei veri portenti nell’eseguirla, ma quello non era sicuramente il caso della loro riserva. Al contrario, Kuroo si accorse con sgomento che gli avversari non avevano nessuna difficoltà a metterla in pratica: una volta tornati ad avere il possesso palla, Shimizu, Sakusa e Shirabu si disposero a triangolo e così continuarono a volare. La pluffa passava con una velocità incredibile da un giocatore all’altro e quando Iwaizumi, che li marcava, si accorse che non era Shirabu ad averla trattenuta per segnare, era ormai troppo tardi. Sakusa aveva seminato tutti i marcatori; adesso erano solo lui e Kuroo. Se Grifondoro aveva la propria stella in Bokuto, tuttavia, Corvonero aveva il proprio Capitano. Kuroo si tuffò a destra, ma riuscì appena a sfiorare la pluffa prima che questa superasse l’anello dando a Corvonero altri dieci punti.
“Va bene! Pensa alla prossima!” gli arrivò l’incitamento dai suoi compagni di squadra. Kuroo digrignò i denti, ma tornò subito in posizione.
Continuarono così per diversi minuti. Alla fine, Kuroo fu costretto a sostituire Tanaka:
“Capisco come tu ti senta.” gli aveva detto durante il timeout “Ma non puoi lasciare che un errore ti distragga.” non avrebbe addolcito la pillola negando che seguire Shimizu fosse stato un grandissimo e stupidissimo errore “Cerca di riprenderti mentre sei in panchina, e dimmi tu quando sarai pronto per tornare in campo.” con Yamamoto a proteggergli le spalle, la squadra migliorò appena, ma nessuno poteva fingere di non vedere lo svantaggio che l’assenza di Daichi aveva portato a Grifondoro, fisicamente e mentalmente. Corvonero conduceva il gioco centocinquanta a cento ed il distacco continuava ad aumentare. Ad ogni loro punto, gli avversari rispondevano facendone due. E fu solo quasi due estenuanti ore dopo che Kuroo ebbe la fortuna di vedere l’azione che li portò alla conclusione della partita: Akaashi aveva individuato il boccino e subito era scattato verso l’alto in modo da poterlo afferrare. Hinata gli si era lanciato alle calcagna, ma anche se Suga e Yaku non avessero cercato di rallentarlo come stavano facendo, i due erano a troppi metri di distanza perché il grifondoro anche solo sperasse di raggiungerlo. Quando Yamamoto spedì un bolide dritto su Akaashi, Kuroo ringraziò mille volte la caparbietà del loro cercatore che l’aveva spinto a non mollare. Akaashi fu costretto a rallentare ed Hinata lo raggiunse. Adesso, nessuno dei battitori poteva permettersi di agire per paura di colpire il proprio compagno: era una sfida tra cercatori. Il boccino zigzagò in mezzo ai cacciatori che nel proseguire con le loro azioni fecero di tutto per non ostacolare la corsa ai centocinquanta punti dorati. Poi, come gli piaceva sempre fare, la piccola sfera scattò verso il basso. La Scopalinda di Hinata aveva sicuramente molti difetti, ma fortunatamente tra questi non c’era la picchiata. L’intero stadio guardò l’azione con il fiato sospeso: prima uno, poi l’altro, Hinata ed Akaashi si alternavano nello sfiorare il boccino. Infine, Hinata afferrò la vittoria.
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n.a.
Non ho avuto modo di citarlo e mi dispiace molto, quindi sono costretta a dire qui che il portiere di Corvonero è Osamu.
Avrete in ogni caso modo di vederlo giocare in seguito!!
 
   
 
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