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Autore: Queen Blake    13/01/2021    0 recensioni
Dal cp. 1:
- Ma, davvero? -
- Perché no? Potrebbe essere divertente! -
Sospiri, di nuovo, annuendo lievemente: non sai se ti ha convinto o se vuoi solo sentirti meno in colpa per prima
- C’è solo una condizione però -
Pure, pensi in un attimo fugace, per poi tornare a guardarlo, interrogativo
- Non puoi innamorarti di me! -
ride lui, allontanandosi poi per uscire dal market, probabilmente per evitare che tu possa picchiarlo
- Non è un problema-
gli urli dietro [...]
What If Iwaoi - E se Iwaizumi e Oikawa non fossero migliori amici da tutta la vita e si incontrassero già grandi, a Tokyo?
[IwaOi] [Accenni BokuAka] [Accenni KuroTsukki]
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Tetsurou Kuroo, Tooru Oikawa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Won’t be a problem – 1
 
La prima volta che l’hai visto sembrava una giornata come tante al lavoro: stavi tranquillamente disponendo dei barattoli sul loro scaffale di competenza, quando dalla corsia più vicina ti arrivò un terribile frastuono di alluminio, vetro e qualche parolaccia.
Andato a controllare, ti trovasti davanti un macello di proporzioni bibliche: bottiglie infrante, latte ovunque e una quantità spropositata di lattine di tonno sparse per tutto il corridoio. E proprio in mezzo a quel guaio ce ne stava uno ben più grande: un ragazzo, probabile autore del gran casino si cui sopra.
Il tizio alzò di scatto la testa, piantandoti addosso degli occhi castani incredibilmente grandi per un giapponese e accennando ad una risata estremamente rumorosa.
<< Ho combinato un casino, vero?>>
<< Direi>> avevi risposto, avvicinandoti e porgendogli una mano, per aiutarlo ad alzarsi.
Nel frattempo arrivarono anche un paio di responsabili, e l’incidente del latte si risolse con una profusa quantità di scuse fatte con un sorriso ammaliante e l’insistente proposta del ragazzo di pagare i danni.
E poi non ci avevi più pensato.
O almeno così credevi.
 
*
 
<< Ma non sei troppo piccolo per lavorare qua, Iwa-chan?>>
Sbuffi, annoiato, sistemando delle arance di nuovo al suo posto, dopo che il tuo interlocutore ne ha fatto cadere alcune
<< e tu non sei troppo piccolo per andare in giro da solo, Trashykawa?>>
Oikawa alza le mani in segno di resa, accennando a quel sorriso per cui gli va dietro una quantità spropositata delle femmine che frequentano il minimarket, dalle ragazzine della scuola vicina finanche alla tua responsabile.
<< Touché>> ride, continuando a giocherellare con la lista della spesa che aveva per le mani: ci ha tenuto a spiegare, nonostante il tuo interesse pressoché inesistente alla faccenda, che viene nel tuo supermercato solo quando è lì a Tokyo dalla sorella, studentessa all’università, e che in realtà lui viene dalla prefettura di Miyagi.
E poi ha aggiunto che il tuo nome è davvero troppo lungo, quindi non aveva intenzione di chiamartici, preferendovi quel soprannome ridicolo.
<< e comunque sono del ’94, io >>
Borbotti, giusto perché non sai che dire, e vedi quei suoi occhi enormi illuminarsi
<< sul serio? Hai la mia età? Di che mese? >>
<< Giugno>>
<< Sei più grande di me??>>
Sbuffi, di nuovo, mormorando tra te e te, chiedendoti per quale motivo tu debba sopportare questo tormento
<< A quanto pare>>
<< Io sono nato a luglio, comunque>>
<< Non ero particolarmente interessato >>
Mormori, tornando a sistemare la merce sugli scaffali mentre lui continua a blaterare qualcosa su quanto sia una casualità  incredibile e che non ci avrebbe scommesso assolutamente.
<< Ma non hai davvero niente di meglio da fare, qua a Tokyo, che non sia venire al supermercato?>>
Sbotti ad un certo punto, dopo circa una ventina di minuti di chiacchiericcio disordinato.
Il gelo.
Ti volti lentamente, solo per vedere un Oikawa abbastanza rosso, soprattutto sulle guance e sulla punta delle orecchie.
E dire che non l’avevi mai visto arrossire, nonostante la marea di scemenze e battutine a sfondo sessuali che vomita un minuto si e l’altro pure.
<< ohe, Shittykawa, non volevo mica->>
<< è un problema?>> ti interrompe lui
<< Non conosco nessuno qui a Tokyo, per questo sto sempre qua.>>
<< Be’ non mi sembri esattamente una persona timida>>
<< non lo sembro, no>>
Sospiri: in quelle volte che l’hai visto, che non sono nemmeno moltissime, pensavi di esserti fatto un’idea abbastanza chiara di quel ragazzo e della maschera che si porta dietro; ma onestamente credevi che il suo essere estroverso facesse parte di lui, non della maschera.
Oikawa si riprende subito
<< Ma potresti farmi conoscere tu qualcuno, no? >> propone, facendo di nuovo quel sorriso maledettamente bello
<< Eh?!>>
<< Ma si, tu sei di queste parti, perché non usciamo insieme una di queste sere che sono qui a Tokyo?>>
Lo squadri per qualche secondo, cercando di capire se stia scherzando o meno.
<< Ma, davvero?>>
<< Perché no? Potrebbe essere divertente!>>
Sospiri, di nuovo, annuendo lievemente: non sai se ti ha convinto o se vuoi solo sentirti meno in colpa per prima
<< C’è solo una condizione però>>
Pure, pensi in un attimo fugace, per poi tornare a guardarlo, interrogativo
<< Non puoi innamorarti di me!>> ride lui, allontanandosi poi per uscire dal market, probabilmente per evitare che tu possa picchiarlo
<< Non è un problema>> gli urli dietro, trattenendo l’impulso di lanciargli qualcosa in testa.
Il resto del turno lo passi con quella risata che ti rimbomba nelle orecchie.
 
*
 
E divertente lo è davvero, quando qualche tempo dopo decidi di portartelo dietro in un’uscita tra amici, trasformando una delle vostre classiche serate in qualcosa di estremamente comico: inutile dire che Bokuto e Kuroo, estremamente sensibili alla presenza dei loro simili, hanno riconosciuto in lui un deficiente fatto e finito, e hanno passato la serata a fare gli idioti in tre, invece che in due, con sommo disprezzo di Akaashi, cui tu ti sei tranquillamente accodato.
E si, negherai per sempre quando ti chiederanno se è vero che hai riso come un dannato alle battute sceme del terzetto scemo, e all’imitazione di Bokuto di un volatile non meglio identificato, e quando hanno cominciato a rincorrersi attorno al tavolo con conseguente espulsione più che giustificata dal locale.
Ed è così che vi trova la sorella di Bokuto, ossia mezzi ubriachi e particolarmente allegri in un parco giochi vicino il minimarket, con Kuroo addormentato su una panchina, Bokuto e Oikawa  che si sfidano a chi arriva più in alto sull’altalena e tu e Akaashi tranquillamente seduti a terra, ognuno a controllare con lo sguardo il proprio idiota.
<< Mi ha chiamato Akaashi >> spiega, caricandosi un Kuroo completamente andato sulle spalle e facendo un sorriso di convenienza a Oikawa, pensando probabilmente che sia poco abituato a scenari di questo tipo.
In tutta risposta poco ci manca che Shittykawa gli scoppi a ridere in faccia, mettendosi poi a borbottare frasi sconnesse su gatti e gufi e qualcosa riferito alla frangia di Kuroo, continuando pacificamente a dondolare sull’altalena.
Tu e la ragazza vi scambiate uno sguardo carico di sottintesi, salutandovi poi con la mano e allontanandovi in direzioni diverse: Akaashi con Kuroo sulle spalle e con lei che si tira dietro una sua versione maschile più giovane di qualche anno e parecchio più brilla, tu verso Oikawa, bloccato sulla giostra
<< ohe, tutto bene?>>
<< mi viene da vomitare >> mormora, per poi sporgersi in avanti e rimettendo anche l’anima, riuscendo a non colpirti per puro miracolo.
Ti avvicini da dietro, tenendogli la fronte e le spalle in modo che non cada e che non si sporchi da capo a piedi, aiutandolo a rimanere fermo finché non ha finito.
<< Meglio? >> chiedi dopo un po’, spostandolo sulla panchina, e lui annuisce piano, con gli occhi chiusi e le guance rosse, sistemandosi in modo da potersi poggiare alla tua spalla
<< Non ti incollare, possibilmente>>
<< Per favore… >> mormora, e ti senti morire per un attimo
<< … non credo di riuscire a reggermi >>
<< Va bene, va bene. Vuoi un po’ d’acqua, una mentina, qualcosa?>>
Lui ride, ma non è la sua solita risata chiassosa, quella della maschera; è una risata dolce, quasi sensuale, e ti entra dentro molto più della prima.
<< mentina per favore, Iwa-chan, ho la bocca tutta impastata>>
Obbedisci in silenzio, dandogli un paio di caramelle e lasciando poi che si rassereni contro la tua spalla.
E rimanete così, in silenzio, sotto delle stelle troppo pallide per sembrare vere.
 
* * *
 Ciao Stelline!
Due cose due e poi vi saluto, giuro; siate clementi, è la mia prima fic su Haikyuu, sono un'anima innocente (forse).
Cercherò di aggiornare entro la prossima settimana, ma la storia sarà comunque abbastanza breve, massimo tre o quattro capitoli in tutto.
Grazie per essere arrivati fino a qui, un bacione e alla prossima!

Blake
 
 
   
 
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