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Autore: bigia    23/08/2009    6 recensioni
Lei sollevò lo sguardo. Era stupita, probabilmemte non aveva calcolato di incontrare un ostacolo nella sua corsa. Poi fece una cosa inaspettata. Si mise dietro di me e mi circondò la vita con le sue braccia delicate. Fu una sensazione meravigliosa... Una Bella un po' diversa, con un talento innato..destinata comunque al suo Edward.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1
Ciao a tutti! Non sembra vero nemmeno a me ritrovarmi in questa veste. E' la prima volta che provo a pubblicare una storia. Spero che vi piaccia. Aspetto vostre recensioni per vedere se è il caso di continuarla o meno.
Un bacio e un grazie in anticipo a chi vorrà perdere qualche minuto di tempo per leggerla !!!! ^___^






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CAPITOLO 1





- Questo da dove viene? - mi ero accomodato stancamente sul divano dopo un'altra estenuante e noiosissima giornata di scuola.

- E' un regalo, ti piace? - Esme si era seduta accanto a me.

- E' ben fatto, niente da dire. Dove l'hai comprato? - continuavo a rimirare il quadro di fronte a me e più lo guardavo più mi piaceva.

- No. E' un regalo della mia amica - la voce squillante di Alice ci raggiunse, seguita dalla sua persona che con sinuosa grazia si pose sul tappeto in mezzo ai divani di casa. Anche i miei fratelli ci raggiunsero e si fermarono ad osservare.

- Vuoi dire che quell'umana è stata in grado di creare questo? - la voce di Rosalie era piuttosto annoiata, anche se aveva calcato parecchio la parola umana.

- Però ... hai capito la pulce ...chi l'avrebbe mai detto- Emmet era semplicistico nelle sue considerazioni e non si soffermava mai più di qualche secondo su ogni argomento.

- Avevi ragione. Ha una tecnica inusuale per questa epoca. Mi pare rientri ... - Jasper era concentrato nelle sue meditazioni quando ci giunse la voce di nostro padre. Era appena tornato dall'ospedale - Nell'impressionismo francese. Monet, Degas, Cèzanne ... avrebbero avuto un rivale se fosse vissuta alla loro epoca - così facendo si era avvicinato al quadro per poterlo osservare meglio.

- E pensare che quando me l'ha dato continuava a sminuirlo... - mia madre era quasi divertita.

- Perché avrebbe dovuto? - l'atteggiamento di quell'umana non suscitava più di tanto il mio interesse. Dall'inizio dell'anno scolastico Alice si era ostinata a voler diventare sua amica standole alle costole fin dal primo giorno.

- Continuava a ripetere che era solo un bozzetto, uno dei primi da quando è venuta a vivere qui - il tono di Esme era diventato più dolce.

Bella era la figlia dell'ispettore di polizia di Forks. Si era trasferita da poco e non aveva riscosso molto successo a scuola a causa del suo carattere schivo e timido. Alice diceva di aver avuto una visione nella quale loro erano amiche e si era subito prodigata affinché si avverasse.

Esme e Carlisle avevano assecondato il desiderio della figlia, dopo aver incontrato Isabella di persona ne erano rimasti estasiati, si presentava come una ragazza educata ed impacciata, ma del tutto inoffensiva per noi.

Jasper non rifiutava nulla alla sua compagna, cercava solo di evitare un contatto diretto e prolungato con quella ragazzina per non incappare in incidenti spiacevoli.

Per Emmet era solo fonte di ilarità. Quella piccola umana sembrava non riuscisse a stare in equilibrio nemmeno ferma su una superficie del tutto piana e il mio caro fratellino non se lo lasciava di certo sfuggire.

Io e Rosalie eravamo contrari. Mia sorella non voleva un contatto ravvicinato perché cercava di preservare la nostra famiglia da inutili pericoli ed io ... io ero indifferente. Avevo sempre schivato la vicinanza con gli esseri umani. Ero infastidito dai loro pensieri ogni istante della mia eterna esistenza perciò evitavo qualsiasi situazione che non richiedesse strettamente la mia presenza.

- Oggi verrà qui a casa per portarne un altro. Mi ha detto che voleva  trovare il modo per ringraziarti della torta che le hai preparato così le ho suggerito uno dei suoi quadri - la voce di mia sorella mi portò a fissarla.

- Non potevi andare tu da lei così evitava di presentarsi a casa nostra? - ero annoiato, l'idea che dovesse venire a casa  mi infastidiva parecchio. Ero stufo di sentire commenti sul mio fisico. Tutte le ragazzine di quella scuola blateravano commenti e sospiri che mi irritavano non poco.

- Oh no...le ho offerto la visuale del nostro giardino. L'altro giorno ne è rimasta estasiata. Ha detto che è difficile trovare una varietà di fiori così armonica come quella che ha creato Esme - Alice sogghignava soddisfatta e mi nascondeva i suoi pensieri. Strano.

- Tu cosa? Perfetto! Ci mancava anche l'umana  artista- mi stavo irritando.

- Eddino potresti farle da modello. Immagina come sarebbe felice quella ragazzina. Niente paesaggi o nature morte, ma un non-morto...magari nudo! - Emmet aveva sparato la sua e si contorceva sul divano.

- Sarò costretta ad uscire per non sentire il suo odoraccio. Alice questo ti costerà la prossima collezione di Gucci ,me la comprerai tu! - Rosalie si dileguò.

In quel momento il campanello suonò. Mi alzai per defilarmi, non prima di aver lanciato un'occhiataccia verso Alice  che tutta soddisfatta si dirigeva ad aprire la porta.

Scappa, scappa. Arriverà il giorno in cui implorerai di restare con noi.

Stavo per rispondere al suo pensiero quando un odore mi trafisse. Era il più dolce, buono e gustoso che avessi mai sentito. Accelerai la mia corsa.





  
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