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Autore: NikkiLu    01/02/2021    1 recensioni
Tratto dal prologo:
Mentre mi prendevo cura della mia bellissima bambina addormentata mi sentì osservata.
“Che c’è?” Alzai lo sguardo puntando i miei occhi in quelle pozze verdi che ancora mi fregavano. Maledizione.
“Perché?” Rispose subito guardingo.
“Non lo so.. mi guardi”
(...)
Se quattordici anni fa mi avessero detto che sarei finita con lo sposare l’odioso fratello maggiore della mia migliore amica dai tempi del liceo, Alice, gli avrei risposto con una sonora risata. Se due anni fa mi avessero detto che saremmo finiti con il lasciarci avrei fatto una risata ancora più forte.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Capitolo 3

Pov Bella

Per fortuna i giorni dopo riuscì a non pensare più a quella discussione, il giovedì ebbi del tempo libero e passai l’intero pomeriggio con mia figlia. Mentre stavamo passeggiando tranquille per le fredde strade di Seattle, Elizabeth mi fece una richiesta. “Mammina andiamo a salutare papà?”. 

Possibile che una bambina di cinque anni avesse così tanto senso dell’orientamento da aver riconosciuto il grattacielo che ospitava lo studio legale di cui Edward era associato? Impossibile. C’era stata solo una volta, quella doveva essere una coincidenza.

“Tesoro papà sta lavorando adesso, non possiamo piombare lì...”

“Ti prego mammina, mi manca papà non lo vedo da tantissimi giorni” mise il broncio e il labbro inferiore cominciò a tremare.

Come facevo a dirle di no? Non volevo essere quel tipo di madre che asseconda qualsiasi capriccio della figlia, ma quello non poteva essere definito un capriccio , giusto? Voleva vedere suo padre cosa che prima accadeva tutti i giorni. Mi sentivo già tremendamente in colpa nei suoi confronti per averle negato quella normalità di cui avevo goduto io, di cui godeva la maggior parte dei bambini. In più non potevo lasciare che gli screzi tra me e Edward interferissero nel loro rapporto, non ero così meschina. Perciò feci la cosa che mi sembrò più giusta in quel momento “d’accordo tesoro, però mi prometti che se è impegnato andiamo via senza fare i capricci”.

“Promesso mamma” rispose in tono solenne e subito il broncio sparì dal suo bellissimo volto. 

Arrivate all’imponente edificio prendemmo l’ascensore per i visitatori e salimmo al trentottesimo piano, dove le receptionist della VOLTURI CULLEN ci salutarono allegramente. “Signora Cullen, che piacere- mi sorrise Kate- Elizabeth sei sempre più bella! E guarda quanto sei cresciuta!” Lizzie sorrise sodisfatta, stava iniziando a diventare leggermente vanitosa.

“Kate ho saputo del tuo fidanzamento con Garrett! Congratulazioni!” 

“Grazie mille signora Cullen, sono al settimo cielo.” 

Ci congedammo con un sorriso e ci incamminammo verso l’ufficio di Edward, anteceduto dalla scrivania della sua segretaria personale, che come sempre era seduta alla sua postazione, impegnata a scrivere al computer.

La porta dell’ufficio era semi aperta, riuscivo a intravedere Edward davanti alla bellissima vetrata comodamente seduto nella sua poltrona intento a leggere dei  documenti.

“Salve Victoria, Edward è occu....” successe tutto così velocemente che nè io nè Victoria ci accorgemmo di qualcosa. Quella peste si divincolò  dalla mia mano e corse dentro l’ufficio.

“Elizabeth!” La richiamai alzando la voce, andandole dietro insieme a Victoria che in quel momento ci stava sicuramente maledicendo.

“Signor Cullen mi dispiace! Non l’ho nemmeno vista arrivare che si è fiondata dentro.” Victoria era mortificata, per lei la professionalità era tutto e, anche se Edward era da solo nell’ufficio, posso solo immaginare quanto fosse dispiaciuta per l’accaduto. Ci teneva a essere impeccabile.

“Victoria tranquilla, non c’è problema. Mia figlia può fare tutto quello che vuole”

“No, non può fare tutto quello che vuole ! Mi dispiace Victoria! Se papà fosse stato con dei clienti..” cercai di riprendere Lizzie, doveva capire che non poteva fare sempre tutto di testa sua.

“Avrebbero visto quanto è bella mia figlia” evidentemente lui non era della stessa mia idea e in piedi al centro della stanza sorrise dolcemente, facendo l’occhiolino a Lizzie. “Adesso non ci sono per nessuno”.

Victoria annuì e si congedò con un cenno del capo per poi chiudersi la porta alle spalle. 

“Mi dispiace se siamo piombate qui senza avvisare, eravamo nelle vicinanze e Elizabeth aveva voglia di vederti” cercai di giustificare quella nostra improvvisata. Mi sentivo in imbarazzo, l’ultima volta che ci eravamo visti ci eravamo urlati contro.

“Non c’è bisogno che voi avvisiate,lo sai-rispose gentile Edward, guardandomi. Dell’Edward furioso di qualche giorno fa non era rimasta traccia, per fortuna- ti va un caffè?”

“Si, grazie”

Tramite l’interfono chiamò la sua segretaria che arrivò subito.

“Victoria per favore ci porteresti due caffè, Lizzie perché non vai con lei così scegli qualcosa anche per te? Magari una cioccolata calda con panna”.

“Siiiii” Lizzie prese per mano Victoria e uscirono insieme, lasciandoci soli. Dire che mi sentivo a disagio era un eufemismo, mi guardavo intorno sperando con tutta me stessa che quelle due tornassero velocemente. Avevo ancora ben in mente come erano andate le cose l’ultima volta che eravamo rimasti soli. E anche quella prima, a dire il vero.

“Senti Bella..-catturò la mia attenzione, iniziando a parlare per primo. Si percepiva che fosse un pò a disagio e questa sì che era una novità- visto che ci siamo volevo scusarmi con te. Mi dispiace aver reagito in quel modo, mi dispiace aver urlato e mi dispiace aver lasciato intendere qualcosa di inesatto. Non voglio che pensi che io ti reputi una pessima madre. Anzi, a dire il vero penso tutto il contrario. Tu sei una madre fantastica e voglio che tu lo sappia.”

Ah. Edward che si scusava? Questo era ancora più incredibile dell’Edward a disagio. “Ehm...d’accordo. Grazie, scuse accettate?” La mia voce suonò incerta perfino alle mie orecchie ma ero davvero sconvolta!

Edward non chiedeva mai scusa e non era mai a disagio. Cosa stava accadendo? Chi era quello di fronte a me e cosa ne aveva fatto del mio ex marito?

Passammo la successiva mezz’ora a bere il nostro caffè, intrattenuti da Elizabeth che in quanto a parlantina batteva sia me che suo padre e a cercare di non farle spargere la sua cioccolata calda ovunque . Ringraziai mentalmente  mia madre per averle fatto ereditare quel tratto, ci aveva risparmiato una bella dose di disagio in più occasioni. 

Quando fu l’ora di andare Edward si avvicinò per chiedermi una cosa. “Stavo pensando... vito che questo fine settimana tocca a te, che ne dici se domani sera la prendo io, verso le 19.00? Prometto che sarà a casa sabato mattina alle 10.00 , massimo 10.30”

Quella richiesta mi prese alla sprovvista. Non avevo mai dubitato dell’attaccamento che Edward aveva per sua figlia, ma rimaneva comunque un uomo sopra i trenta che non aveva un week end “libero” da tre settimane. 

“Immagino che vada bene. Voglio dire se dire se lei è d’accordo- e sicuramente lo sarebbe stata, aveva una sorta di adorazione per suo padre -per me si può fare...cerca solo di essere puntuale, per favore”.

 

 

 

Il venerdì sera arrivò in un batter d’occhio, erano le 18.45 quando finì di prepararmi. All’ora di pranzo quel giorno avevo chiamato Alice e insieme a Rosalie avevamo deciso di uscire per un aperitivo per poi cenare da qualche parte. 

“Mamma sei bellissima, voglio anche io tacchi!”

“Quando sarai più grande amore mio potrai prendere tutto quello che vuoi dal mio armadio, ancora purtroppo è un pò presto” dissi piegandomi sulle ginocchia  e accarezzando una guancia a mia figlia. 

Dieci minuti più tardi il campanello suonò e dalla telecamera del citofono vidi dallo schermo in cucina che si trattava di Edward. “Tesoro apri a papà.”

Andai in camera e presi un bel cappotto lungo e pesante, una volta tornata in salotto vidi Edward squadrarmi da capo a piedi. 

Bella 1 Edward 0.

Andiamo, non facciamo le ipocrite. Quale donna non vorrebbe far rimanere senza parole un uomo? Se poi quell’uomo è il tuo ex marito....

“Ho visto Alice giù in macchina, deduco che uscite” disse accennando un sorriso. “Sei bellissima, come dire si, insomma, stai bene...così”

“Come dire...Grazie” abbassai lo sguardo leggermente a disagio. Penso solo io che quei commenti fatti ad alta voce fossero un pò inopportuni? Indossai il cappotto e poi aiutai mia figlia a fare lo stesso, nel vano tentativo di distrarmi. 

“Andiamo?” Passai lo zaino di Lizzie a Edward e tutti e tre insieme uscimmo di casa.

Quando le porte dell’ascensore si aprirono al piano terra e mi trovai davanti James a nemmeno un metro e mezzo da noi,credetemi, sarei voluta sprofondare.

Il motivo? Conoscevo Edward e non sarebbe stato così fuori dal mondo se gli avesse detto qualcosa, facendomi fare una figuraccia e scaturendo poi un’ennesima inevitabile lite tra di noi. 

“James ciao” cercai di essere il più naturale possibile nel salutarlo.

“Bella, Elizabeth” sorrise nella mia direzione per poi salutare anche Edward con un educato “buonasera” al quale questo rispose con un lieve cenno del capo.

Edward, con Elizabeth ancorata in braccio, fece uscire prima me dall’ascensore, poggiando una sua mano sulla bassa schiena e spingendomi leggermente in avanti. La mano rimase lì fino a che non fummo fuori da palazzo, o almeno fino a quando le porte dell’ascensore non si chiusero. 

Una volta sul marciapiede individuai la macchina gialla di Alice, credo che anche a un kilometro di distanza l’avrei vista, mi voltai verso Elizabeth, quindi inevitabilmente verso Edward: lei messa in quel modo era più alta di me di pochi centimetri. “Ci vediamo domani mattina amore, fai la brava con papà e cerca di non dormire troppo tardi.”

“Si mamma” mi avvicinai per lasciarle un bacio sulla guancia. Errore. Terribile errore. Errore madornale . Il profumo di Edward mi avvolse, entrandomi nelle narici come se me lo avessero spruzzato direttamente in faccia. Mi allontanai, bloccandomi quando vidi il mio ex marito fissarmi intensamente negli occhi a pochi centimetri dalla mia faccia. Ci fissammo negli occhi per alcuni secondi che a me sembrarono interminabili. Dio se era bello, quanto avrei voluto baciarlo. Inutile negarlo l’attrazione tra di noi c’era sempre stata anche se negli ultimi mesi di matrimonio era stata sotterrata dalle urla dei nostri litigi.

“Allora buonanotte, non voglio far innervosire Alice” tornai in me prima, ricordandomi della presenza di mia figlia e di mia cognata a pochi metri da noi. Scappai letteralmente e attraversai la strada correndo su quei vertiginosi tacchi a spillo che avevo ai piedi e pregai con tutto il cuore di non cadere o di non finire sotto una macchina. 

“Scusa, ehm complicazioni” Salì, un pò in affanno, nella porche di Alice, la quale mi squadrò da capo a piedi: aveva già capito che c’era qualcosa che non andava. “Ti concedo un drink poi mi dirai cosa diavolo era quello!” Disse, facendo un cenno della testa verso Edward.

 

 

 

Dopo un Martini fui costretta a raccontare alle mie amiche per filo e per segno tutto ciò che era successo nelle ultime due settimane, fino al piccolo “momento” che avevamo condiviso io e Edward fuori dal mio palazzo. “Ecco tutto, adesso possiamo parlare d’altro?”

“Parlare d’altro? Di cosa vorresti parlare? Del tempo? Della borsa? “

“No Alice, ma non voglio parlare di questo. Ti conosco e non vorrei che tu ti illudessi che ..”

“Oh mio Dio, io lo sapevo che sareste tornati insieme!” Squittì battendo le mani.

“Come non detto!- risposi seccata. Sapevo che Alice nel profondo, non molto nel profondo a dire la verità, aveva sempre segretamente sperato e pregato che tornassimo insieme, anche se per rispetto fino a quel momento aveva sempre evitato di esternare i suoi pensieri -Adesso basta Alice. Davvero non voglio che tu ti faccia strane idee!-  era bene mettere subito le cose in chiaro, le avevo raccontato tutto sperando che riuscisse a non sentirsi troppo coinvolta e per il piccolo siparietto di domenica cui aveva assistito, evidentemente avevo commesso un errore- io e il mio ex marito abbiamo condiviso due settimane intense, nessuno tonerà con nessuno!”

“Per ora” sussurrò quel folletto, prima di tornare a sorseggiare il suo drink.

“Il discorso finisce qui”

“Bella lui ti ama, immensamente. È solo troppo orgoglioso per venire a dirtelo, ha paura di un rifiuto, se solo...”

“Se solo cosa Alice? Voglio bene a Edward, lo sai, ma è arrogante e deve imparare che le cose non vanno sempre e solo come dice lui. La ama? Bene che glielo vada a dire. Vuole tornare da lei? Perché non inizia intanto a dimostrare che sta cercando di cambiare? È così dannatamente sicuro di sé e dei sentimenti di Bella, che è davvero convinto che Bella tornerà da lui prima o poi, indipendentemente da quello che farà o non farà. Forse lo pensi persino tu e scommetto anche Emmett, credo però che dobbiate svegliarvi perché io la vedo dannatamente sicura.”

Intervenne Rosalie, severa. Lei mi capiva appieno, cercava davvero di essere imparziale , mentre Alice per quanto si sforzasse rimaneva la sorella di Edward. Per quanto ne sapevo lui si confidava con lei. In più tra me e Rose c’era sempre stata una muta comprensione: eravamo entrambe due membri acquisite della famiglia Cullen e sapevamo bene pregi e difetti del pacchetto completo. 

Vidi Alice farsi pensierosa: Rose aveva fatto centro. Sembrò che per la prima volta capì affondo la serietà della faccenda.

“Alice se fino ad ora avevamo messo come regola di non parlare di questa...cosa un motivo ci sarà, no?” Addolcì il tono. Non volevo assolutamente che la differenza di pareri potesse influire sulla nostra amicizia. 

Per fortuna la serata non fu intaccata da quel piccolo screzio, anzi si rivelò una delle più divertenti di sempre, complice la bottiglia di vino che ci scolammo a cena io e Rose. 

Tornata a casa mi lavai in tempo record, infilai la maglietta extra large che usavo per dormire e mi infilai sotto le coperte e pensando felice, sicuramente per colpa dell’alcol ,che dopo poche ore avrei rivisto Edward. L’immagine dei suoi occhi, del,suo viso così vicino al mio mi aveva accompagnato tutta la sera.

 

Capitolo di passaggio ma fondamentale per gli sviluppi successivi e per chiarire il punto di vista di Rose e Alice.

Intanto Edward sta iniziando a cambiare atteggiamento...

Più avanti ci sarà un Pov Edward 

NikkiLu

  
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