Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Charlie_Carla    03/02/2021    1 recensioni
Questa è stata la mia prima fan-fiction, scritta già per un altro sito che oramai non esiste più, e che dopo più di 10 anni rileggendola, mi è tornata la voglia di scrivere e di modificarla per i tanti errori che ho riscontrato.
Tante volte ho fantasticato su come potesse continuare la storia della mitica "Lady Oscar."
A dire la verità a me non è mai andata giù la versione originale
(mi riferisco al finale della storia), ed è per questo che finalmente
ho deciso di scriverne una tutta mia.
Per questa storia mi sono ispirata un po' al film "Bella bionda e dice sempre di si", con Kim Basinger e Alec Baldwin, soprattutto per il si! Chi l'ha visto forse comprenderà.
Le fanart sono disegnate da me.
Se volete scrivermi per un suggerimento, un commento, critica, accetto anche gli insulti (però quelli risparmiatemeli).
Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Destino avverso (3)

Erano trascorsi già alcuni minuti e la situazione stava per prendere una brutta piega, quando finalmente il Duca si decise a parlare:
"Madamigella, io ho parlato con vostro padre, e gli ho chiesto...la vostra mano!".
"Cosa!!??".
Fu tutto quello che riuscì a dire Oscar fra lo sconcerto e l’incredulo.
"Sì, l'ho fatto, poi, mi sembra che io vi abbia dimostrato più di una volta i sentimenti che provo per…voi".
Ma lei, non lo stava neanche più a sentire, nella sua mente ritornavano le stesse parole:
"Ho parlato con vostro padre e gli ho chiesto la vostra mano!".
Se ne stava, ancora lì seduta con lo sguardo nel vuoto, non poteva crederci, era un brutto incubo, non poteva essere vero, sentiva una rabbia interiore che cresceva dentro di lei.
"Allora, madamigella...credo che a questo punto, io mi meriti una risposta!". 
Disse il Duca, mentre la fissava.
Oscar era frastornata, avrebbe tanto desiderato che quell'uomo sparisse dalla sua vita!
Con una strana forza che le venne da dentro, si alzò furiosamente lasciando cadere la sedia a terra lo guardò in faccia e presa dall’isteria, iniziò a ridere, si avviò verso la porta.
Il Duca rimase sbalordito da quella scena.
"Che cosa aveva in mente?", si domandò.
Ecco che non fece in tempo a parlare, a fermarla, che lei, prima di aprire la porta e tornando seria, gli disse:
"Io non sarò mai...vostra moglie, mai e...di nessun'altro!!!!!!!!!
Io non mi sposerò mai...mai...avete capito???".
Detto questo se ne andò via, sbattendo la porta e lasciando il Duca incredulo.
Ripresosi da quel momento, fece una smorfia amara e si disse:
"E' questione di tempo...è solo questione di tempo, mia cara!".

Intanto, a Palazzo Jarjayes, tutti seppero quello che era successo tra Oscar ed il Duca.
Chi ci rimase male fu il padre di Oscar, che dovette scusarsi del comportamento della figlia con il Duca, ma a lei non fece mai parola a riguardo.
 
Il giorno seguente, come tutti gli altri giorni, Oscar andò a lavorare, dalla sua mente aveva già rimosso gli avvenimenti della sera precedente.
Svolse come sempre il suo lavoro, tenendo sempre ben occupata la mente.

Il sole già tramontava, quando fece ritorno a casa.
Adesso, aveva solo voglia di riposare, di stare un po’ tranquilla.
Ma ciò non fu:
Mentre entrava in casa, Nanny le venne incontro quasi correndo e con una faccia indecifrabile.
Oscar un po' si spaventò e subito le chiese preoccupata:
"E'...successo qualcosa?".
Lei invece, felice, le disse:
"Oh! Bambina mia!
Se sapessi...".

Oscar continuava a non capire
"Allora...vuoi parlare?
Dimmi...cos’è successo?".

E Nanny:
"Va nella tua stanza e lo saprai!".
Lo disse con un'aria soddisfatta.
"In camera mia?".
Disse Oscar perplessa.
"Sì, in camera tua!".
Rispose Nanny.
Allora, lei non se lo fece ripetere un'altra volta e corse subito in camera sua.
Davanti alla porta, quasi si bloccò, non sapeva che fare.
Poi, spinta dalla curiosità aprì:
Quello che si trovò davanti fu qualcosa che la sorprese enormemente!
La camera era piena di fiori, di tutti i tipi e le varietà.
"Che cosa significa questo?", disse lei.
Nanny da dietro, le disse:
"E' un regalo del Duca De Plessis-Bellierre, c’è anche un biglietto per te”
Oscar aprì il biglietto e lo lesse, solo poche righe:
“Al fiore più bello di Versailles”
“Non pensi che sia stato gentile da parte sua!".
Aggiunse Nanny
"Gentile...eh!!??".
Disse Oscar, quasi ringhiando, appallottolando e buttando via il biglietto, mentre una rabbia furiosa stava per coglierla. 
"Voglio che immediatamente, tutti questi fiori spariscano dalla mia stanza!
Hai capito?????".

Nanny, rimase perplessa e le disse:
"Ma come...Oscar?".
Non voglio sentir ragioni...fallo e basta!!!
Prima che la collera mi uccida!".

Quest'ultima frase fu solo un sussurro che a malapena riuscì ad udire lei stessa mentre scendeva giù nel salone. Prese una bottiglia di liquore ed un bicchiere, si sdraiò su di una poltrona vicino al camino, si tolse gli stivali, versò nel bicchiere il liquido e lo assaporò.
Era amaro, amaro come le lacrime che le rigavano il volto.
Voleva dimenticare quell'uomo, era diventata un'ossessione, non ne poteva più, era stanca...talmente stanca che finì per addormentarsi sul divano.
Era molto tardi, quando qualcuno entrò nel salone, nel frattempo il fuoco si era spento e la stanza era quasi totalmente al buio, solo la brace delle ceneri riusciva a far intravedere un corpo abbandonato pesantemente sulla poltrona.
Lo sconosciuto le si avvicinò e senza pensarci su, facendo molta attenzione, la prese in braccio e si avviò verso le scale.
Oscar non si accorse di nulla, dormiva profondamente sotto l'effetto dell'alcool.
Piano piano lo sconosciuto salì le scale per non farla svegliare e lentamente aprì la porta della stanza di Oscar.
L'adagiò dolcemente sul letto, le sbottonò i bottoni della divisa e poi gliela tolse imbarazzatissimo, le rimboccò le coperte, ma non poté far a meno di avvicinarsi di più a lei.
S'inginocchiò ai piedi del letto, accanto al corpo addormentato, piano piano le sue labbra si avvicinarono a quelle di lei, fino a sfiorarle delicatamente.
Con una mano prese ad accarezzarle i capelli, quasi non voleva andarsene da quella stanza, via da quella visione tanto desiderata.
Quando poi, fece per andarsene, incautamente lo sconosciuto nel buio, inciampò ai piedi di una sedia facendo molto rumore.
Oscar, svegliata da quel trambusto si alzò di scatto e con suo grande stupore vide lui, lo sconosciuto e gli disse:
"André!!!!! Sei tu?...Che ci fai qui??".
André, essendo stato scoperto, molto imbarazzato le disse:
"Scusami Oscar...avevo finito il mio turno e...siccome avevo due giorni di licenza...quelli che mi hai dato tu, ricordi?".
Oscar fece un cenno con la testa per dire sì.
"Ecco, io...ho deciso di tornare a casa subito, non ho voluto aspettare che facesse giorno".
"Capisco!", disse Oscar.
"Ma quello che non capisco è...che ci fai qui nella mia stanza?".

"Sì...hai ragione, scusami, ma...quando sono tornato, tutto il palazzo era al buio, entrando nel salone, ho notato la brace del camino ancora accesa, da cui ho intravisto qualcuno sulla poltrona.
Mi sono avvicinato ed ho visto che eri tu che dormivi, l'aria si era fatta fredda ed ho pensato che ti saresti congelata se saresti rimasta ancora lì!
E poi, dormivi così profondamente che non ho voluto svegliarti, così...ti ho preso in braccio, ti ho portato in camera tua e ti ho messa a letto."

Trascorsero dei lunghi istanti di silenzio fra i due, entrambi non sapevano cosa dire, l'imbarazzo aveva tolto le parole.
André resosi conto che ormai si era trattenuto un po' troppo, le disse:
"Oscar, è ora che io vada...è tardi e tu, devi riposare...buona notte!".
E si voltò per andarsene, Oscar riuscì a dirgli solo:
"Buona notte!".
 
Il giorno seguente Oscar si svegliò molto presto e di malumore, aveva un fortissimo mal di testa, forse causato dall'alcool.
Si preparò e si avviò in caserma, André dormiva ancora.
Arrivò molto presto, così decise di controllare alcune carte che doveva ancora firmare, nel frattempo che tutti i soldati si preparassero per l'esercitazione giornaliera.
Quella giornata, per lei fu lunga, ma tutto sommato si svolse molto tranquillamente. Quando il sole aveva iniziato la prima fase di tramonto, Oscar stava già tornando a casa. Non vedeva l'ora di farsi un bel bagno caldo e riposarsi, sentiva fortemente la necessità di farlo, aveva addosso troppo stress da dover scaricare.
Arrivò a casa, ma anche stavolta non fu un felice rientro.
Infatti, c'era qualcosa che la stava aspettando...

Una volta entrata in casa trovò tutti con una faccia strana, c'erano André e Nanny che la fissavano senza parlare.
Ad Oscar sembrò uno strano comportamento il loro, non sapeva se domandargli il perché, oppure non dire nulla.
Rimase per un po' impalata, vicino alla porta d'ingresso. 
Poi, avanzò di qualche passo e con un sorrisetto ironico disse:
"Ma cosa vi è successo, non mi salutate neanche, vi hanno tagliato la lingua?".
Allora, a questo punto fu André a prendere la parola:
"Hai ragione Oscar, scusaci, ma…ti dobbiamo dire una cosa e…siamo molto preoccupati, perché non sappiamo come potresti reagire…".
"Dirmi una cosa…e cosa???".

Rispose Oscar.
"Oh! Bambina mia!!!!!
Ti prego, non ti arrabbiare!!!!".

Disse Nanny quasi piangendo.
Oscar si sentiva più confusa che mai, voleva sapere, ma quei due giravano attorno all'argomento e non le dicevano niente.
Si stava innervosendo, ma tentando di mantenere la calma, con voce che volevasi dimostrare più pacata che mai, disse:
"Allora…posso finalmente sapere, o volete farmi stare sulle spine?".
"Sì…scusaci di nuovo Oscar".

Disse André.
"Ma se vuoi che io ti dica ciò che ti nascondiamo, devi venire con me!".
Detto questo, André prese Oscar per mano e la trascinò con lui verso il piano di sopra.
Oscar, nel frattempo non sapeva più cosa pensare, senza saperlo si ritrovò di fronte alla porta di camera sua.
Aveva quasi paura a domandargli cosa c'era nella sua stanza, aveva già il sospetto, non di cosa poteva esserci, ma da dove provenisse.
"Allora…Oscar, apriamo la porta?".
"Aspetta Andrè!!!!!
Io…io…ne ho quasi paura!
Già immagino che qui ci sia lo zampino del Duca De Plessis-Bellierre…è vero?".

André non rispose, fece solo un cenno con la testa per dire sì.
Oscar fu presa da attimo di sconforto, prossima alle lacrime chiese sconvolta ad André:
"E' mai possibile che...quell'uomo non capisca...non capisca che io voglia essere lasciata in pace?
Perché André...perché?".

André si avvicinò al suo viso e le disse:
"Vedi Oscar...lui di sicuro non lo capisce...ma tu di certo puoi far in modo che alla fine lo capisca!".
Oscar lo fissava con aria incredula, ancora non riusciva a capire cosa intendesse.
"Ecco...adesso mi spiego meglio!".
Disse André notando il volto perplesso di Oscar.
"Oscar, tu non sei obbligata ad accettare i suoi regali...puoi sempre rimandarglieli indietro...ti pare?
E prendersela per questo non è da te!".

Detto questo André, aprì la porta e la fece entrare.
Una volta entrata Oscar, rimase con gli occhi spalancati e la bocca aperta.
Nella stanza c'erano dei bauli aperti da cui uscivano delle stoffe pregiate, Oscar si avvicinò e vide che erano vestiti, pieni di trine e merletti.
Trovò il solito biglietto in cui decantava e paragonava a quelle stoffe pregiate la sua bellezza.
Quei vestiti che aveva sempre visto indossare a quelle dame che lei definiva "frivole e senza cervello".
"E questi vestiti sarebbero per me?
No, quell'uomo con me non la spunterà mai...se è la guerra che vuole...che guerra sia! Io non cederò mai!".

Detto questo Oscar chiamò Nanny e le disse:
"Non mi importa che ne farai, se li regalerai, se li vorrai tenere per te, se li rimanderai indietro, ma...falli sparire dalla mia stanza, non li voglio vedere più in giro!!!".
 
Era trascorso già un mese dall'ultima volta che Oscar ed il Duca si erano visti, oramai aveva fatto anche l'abitudine ad ignorare che ad ogni suo rientro trovasse un suo pensierino. Il lavoro per lei veniva prima di tutto, ma Oscar ancora non sapeva quello che l'aspettava, ben presto lei ed il Duca si sarebbero rivisti… [1]
 
Disegno digitale realizzato con il mio cellulare Samsung Galaxy Note20 Ultra 5G
 
NOTE 

 [1]Che cattiva che sono...hihihihihi!!!!!!!!! ^__^
continua...
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Charlie_Carla