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Autore: Idkwisshrsazy    12/02/2021    0 recensioni
James e Lily non si sono messi assieme durante il loro ultimo anno scolastico ad Hogwarts. Finita la scuola da ormai più di un anno, James Potter lavora nell'ordine della Fenice e cerca di mandare avanti l'azienda di famiglia come copertura. Lily Evans, dopo aver frequentato per un mese scarso il corso del primo anno di medimagia, è scomparsa dalla società magica.
Jily. Canon Divergence (La storia non è ambientata in un universo diverso da quello di Harry Potter: i luoghi, i personaggi e le meccaniche sono quelli del mondo della Rowling) e Post Hogwarts con frequenti flashback del tempo trascorso tra i banchi.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter | Coppie: James/Lily
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Lily I

Quando fu il turno della classe 1959/60 di ascoltare la storia raccontata da Lumacorno, Lily Evans pensò che allora qualche ragazza di Grifondoro più sfigata di lei in amore era esistita veramente. Quando pensava al tormento che le dava James Potter con le sue attenzioni non richieste, raramente si sentiva fortunata, ma a confronto di una ragazza che era stata drogata per dei mesi da uno stronzo totale e che era finita per uccidersi pensando di compiacerlo...perlomeno su Potter non aveva dubbi. Non si sarebbe mai abbassato a dare qualcosa come un filtro d'amore a nessuna. Se James Potter poteva avere un pregio, era che la sua vanagloria gli avrebbe impedito di toglierle ogni capacità decisionale. No, se lei fosse uscita mai con lui, sarebbe stato perché lei lo desiderava.

Almeno quello.

Severus, seduto accanto a lei, sembrava invece decisamente seccato. Lily sapeva che non sopportava certe divagazioni che Lumacorno faceva a lezione. Gli sorrise per infondergli un po' di buon umore, d'altronde non aveva nessun' ammiratrice molesta di cui preoccuparsi - lui. Tanto valeva aspettare che Lumacorno finisse di somministrare loro la lista di aneddoti con pazienza. Severus a vedere il suo sorriso si rilassò immediatamente.

La tregua per il magico duo di Pozioni durò poco quel giorno. Infatti, una spessa pergamena appallottolata le finì in testa mentre Lumacorno camminava teatralmente tra i banchi. Rimbalzando sui capelli rosso scuro, la pallina finì dritta in uno dei tre calderoni che il professore aveva lasciato sulla sua cattedra, quello con il profumo più soave che avesse mai sentito in vita sua. A causa della pallina,  le arrivò uno schizzo di pozione in faccia.

“Ehi Lily, ci sei? Allora, che ne dici? Ci hai ripensato o sei semplicemente sulla Luna?” Mary attirò la sua attenzione vedendola assorta mentre passeggiavano per Hogsmeade in direzione della Casetta.

Focalizzati sul momento Lily. Smettila di pensare a quando eri ancora amica di Severus. E smettila di pensare a quando quello stupido di Potter ti ha fatto bere per sbaglio dell'Amortentia, facendoti fare la figura della stupida con Lumacorno davanti a tutta la classe.

“No, no, scusami stavo solo ripensando alla storia dei coniugi Dusgeon, quella che ci aveva raccontato Lumacorno all'inizio dell'anno, hai presente? Nulla di che, suppongo. Mi sono ricordata che gli studenti più anziani a volte dicevano che il signor Dusgeon si fosse recato proprio dalla megera...e che si sia beccato una maledizione”

“Pensi che vincerò dell'oro maledetto?” chiese Mary.

“Ammesso che questa fattucchiera sappia leggere correttamente il futuro dei suoi clienti, il signor Dusgeon aveva al massimo comunque comprato un filtro d'amore da lei. Non sappiamo se si fosse fatto predire il futuro. Inoltre, penso che sia proprio il concetto di sapere cosa ti aspetta nella vita la vera maledizione. Se uno ci crede, beninteso.”

“Tu ci credi nelle arti divinatorie? Io onestamente no.”

“Io nemmeno, ma supponiamo di crederci. A quel punto,  condizionate dal pensiero di quello che abbiamo scoperto, viste da altri sembreremmo effettivamente maledette. Pensa, cercare di evitare qualcosa di sgradevole e renderti conto crei proprio i presupposti per farla accadere. Deve essere semplicemente orribile.”

Mary divenne pensierosa.

“Hai ragione, suppongo. Io da parte mia cercherò solo di chiudere la scommessa in modo vantaggioso per me. Sono contenta che tu non dia peso alle storie della maledizione. Mi sento meno in colpa a trascinarti con me...e grazie ancora per quello che stai facendo, davvero.”

Lily sorrise per la prima volta dal giorno del GUFO di Incantesimi.

“Non c'è di che, Mary. Voglio solo evitare di farmi predire il mio futuro...qualsiasi cosa ci sia per me, non voglio saperlo. Ora come ora voglio solo distrarmi e cercare di non pensare a quanto sarà orrenda la mia estate senza Severus e in compagnia di Petunia. So già che sarà orribile, non ho bisogno di una fattucchiera che me lo dica, grazie...mi limiterò a fare due risate sul tuo, di futuro, se non ti spiace.”

Almeno tutta quella storia la stava facendo distrarre dalla fine della sua amicizia con Severus e dalla rabbia che provava verso Potter.

Mary aveva accettato la sfida di Myriam Mclaggen, loro compagna di dormitorio: avrebbe regalato 20 galeoni d'oro a Mary se avesse avuto il coraggio di andare nella Casetta a farsi predire il futuro.

“...e inoltre giuro che la smetterò solennemente di dare il tormento a te e ad Evans. Per i prossimi due anni, così forse riusciamo a smettere di darci fastidio.”

Mary e Myriam non potevano soffrirsi a vicenda, era una tale sfortuna questa rivalità tra le due, che l'intero dormitorio Grifondoro femminile del loro anno ne era praticamente uscito spezzato a metà. Da una parte Mary e Lily; dall'altra Myriam con le gemelle Fitch. Lily riusciva ad avere un rapporto civile con le gemelle, soprattutto con Emily, e a volte riusciva anche a ragionare con Myriam quando questa decideva di non rinfacciarle la sua amicizia con Mary. Ma la situazione era comunque alquanto tesa.

Arrivate alla fine del villaggio, videro le altre tre compagne di dormitorio.Essendo in Giugno il tempo prometteva una tempesta estiva, di quelle particolarmente violente.

“Allora siamo tutte pronte? Entriamo tutte assieme e Mary si farà predire il futuro.”

Tutte e cinque si voltarono verso la baracca. Sembrava essere tenuta assieme con della magia.

“Onestamente mi chiedo come faccia a non crollare. Forse qualche mago gliela tiene in piedi, non mi spiego come una megera possa riuscire a fare una cosa simile, altrimenti.” rifletté Lily ad alta voce.

“Onestamente a nessuno importa, andiamo dentro, vediamo se Mary avrà il coraggio di farsi predire il futuro.” sbottò acidamente Myriam cercando di farle il verso.

“Bene allora, noi andiamo dentro, così non dovrò più sentirti parlare in modo scorbutico come hai sempre fatto” le rispose subito Lily voltandosi poi verso Mary.

Mary sembrava leggermente tesa, forse più preoccupata dall'eventualità che quel posto le lasciasse addosso una fattura. Lily, che faticava ad immaginare un futuro più nero di quello che l'attendeva nei prossimi mesi estivi, le sorrise con fare incoraggiante.

E per oggi abbiamo raggiunto la quota due sorrisi, non male per una che stamattina si era alzata con gli occhi rossi.

Mary la vide e senza dire altro iniziò ad entrare in casa, Lily la seguì senza voltarsi a guardare le altre tre. Arrivate alla porta, Mary bussò.

Lily notò che il silenzio era palpabile e sentiva  che dietro di sé, le altre tre ragazze erano nervosissime. Stava per scoppiare a ridere in maniera isterica, tanto per scaricare un po' della tensione che si stava facendo palpabile ormai nell'aria.

La porta si aprì, nessuno era però visibile sull'uscio. Lily cercò di sbirciare dentro, ma la casa sembrava completamente buia, come se dentro fosse buio pesto. La luce diurna non entrava.

“Se non c'è nessuno, torneremo il prossimo anno scolastico per la scommessa” disse sprezzante Myriam alle sue spalle.

In quel momento, un grosso gatto schizzò via all'aperto, e le ragazze si spostarono di corsa dalla sua traiettoria tanta era la paura nel vedere qualcosa muoversi così improvvisamente. 

Il gatto si fermò dietro di loro, quasi a volerle bloccare davanti la porta di casa, impedendo loro di tornare al villaggio.

“Tutto questo è ridicolo, se questo strano gatto pensa di trattenerci qui controvoglia, avrà una brutta sorpresa.” sbottò spazientita Katie Fitch, che con fare deciso stava già avviandosi per superarlo e tornare al villaggio.

Era il gatto più strano che Lily avesse mai visto: pelo fulvo arancione, orecchie enormi e coda da leone.

“Non è un gatto, stupida! E' uno Kneazle, dannazione. Sarà l'animale domestico della megera. Non toccarlo” le rispose con modo imperioso Myriam.

“Sì, è decisamente uno Kneazle, Katie. Stiamo attente perché sono creature estremamente intelligenti, ma anche potenzialmente molto aggressive” aggiunse con un filo di preoccupazione nella voce Emily.

Mary era decisamente preoccupata a quel punto. La ragazza era allergica ai peli di gatto, e l'idea di avere a che fare con un super gatto poco prima di farsi predire il futuro rischiando una iettatura per un po' di soldi e di pace, l'aveva ormai paralizzata.

Inoltre, l'atmosfera era ormai decisamente inquietante e carica d'attesa.

Lily superò Mary, rivolgendosi all'interno della casa oscura disse, amplificando un po' la voce: “È permesso? Si può? Siamo delle studentesse di Hogwarts e stavamo cercando la signora che abita in questa casa. Cercavamo i suoi servigi magici che ci sono stati raccomandati.”

A quel punto accaddero molte cose: in primis Lily e le altre ragazze dietro di lei sentirono tutte un venticello caldo provenire dalla casa, un tuono risuonò invece sopra la Foresta Proibita in lontananza e il gatto, o per meglio dire lo kneazle, si era avvicinato nuovamente a loro per mettersi a piedi di Lily.

La osservava attentamente con i suoi occhi verdi.

Dopo qualche secondo in cui Lily lo fissava con aperta curiosità, il gatto si girò verso l'oscurità della casa e finalmente da questa uscì una voce femminile, che disse: “Quanta buona educazione in una ragazza...se possibile avrei desiderio di conoscere il nome di colei che ha parlato, di colei che ha bussato e delle altre tre ragazze che sono con voi.”

Sentì l'aria riempirsi di paura. Letteralmente. Lily era tesa, sì, ma non impaurita. Ma le sue compagne di dormitorio iniziavano a farsi prendere dal panico e dovette ignorare le sensazioni che percepiva dalle altre per concentrarsi sul proprio respiro e mantenere la calma. 

Ebbe la certezza che le gambe non le fossero diventate pesanti per via dei nervi tesi, ma per via di una forza invisibile che le stava inchiodando lì. Capì che se avesse usato la forza per muoversi, la morsa sarebbe aumentata sulle sue gambe. 

Era chiaro che non sarebbero potute andarsene via normalmente a quel punto.

Tutto sommato mi ha parlato con gentilezza, conviene mantenere la conversazione su questi toni, senza panico aggiuntivo.

“Colei che ha parlato e che sta parlando adesso risponde al nome di Lily Evans. Le mie compagne di dormitorio al momento sembrano alquanto intimidite quindi parlerò io per loro...colei che ha bussato alla sua porta si chiama Mary Macdonald, alle nostre spalle vi sono le gemelle Fitch, Kate ed Emily e infine Myriam Mclaggen.”

Finalmente, l'oscurità si dissolse. L'antro della megera era ora ben visibile e decorato dappertutto con quella che Lily, cresciuta tra i Babbani, avrebbe definito roba da streghe se non fosse stata lei stessa una strega.

Cristalli, erbe essiccate, ossa, legni, zampe di animali e calderoni erano ovunque. Persino sul soffitto. Il pavimento sarebbe stato abbastanza sgombero se non fosse stato per qualche baule e libri e pergamene con simboli runici su ogni superficie disponibile. Alcuni sembravano essere lì nella baracca da secoli, tanta era la polvere con le ragnatele sopra.

Al centro della stanza una comoda poltrona appoggiata ad un tavolo rotondo.

La sola superficie ordinata era proprio quella del tavolo. Una tovaglia con strani simboli che Lily immaginò fossero legati a delle pratiche divinatorie, svariate sfere di cristallo e mazzi di carte. Alcuni paioli erano accesi ed emanavano un odore così seducente e calmante che la mente di Lily si rilassò persino a stare sullo stipite della casa.

Lo kneazle entrò e la stessa voce di prima disse: “Potete entrare. Benvenuti nell'antro di Amria.”

Lily lo seguì senza voltarsi verso le sue compagne. Seguì lo kneazle, fidandosi completamente dell'animale. Quando questo si fermò in mezzo alla stanza Lily fece altrettanto.

Una ad una le ragazze dietro di lei entrarono.  Appena furono tutte e cinque davanti al tavolo, sulla soglia della porta davanti a loro comparve quella che Lily non avrebbe mai chiamato megera.

La bellissima donna bionda sembrava avere conoscenza completa di qualche segreto. I capelli lunghi ben oltre il mezzobusto erano perfettamente mossi, gli occhi verde nocciola grandi e luminosi. Era vestita con un lungo abito rosso con elementi dorati, il taglio del vestito sembrava ricordarle la moda del rinascimento. Al collo, una collana estremamente vistosa con un leone.

“Studentesse minorenni di Hogwarts vedo...e suppongo che siate delle Grifondoro.” Il tono della voce era un misto di scherno e curiosità. E le stava guardando una ad una con attenzione.

A Lily si accese una lampadina nella mente e disse subito: “Immagino che abbiate ricevuto parecchi studenti qui...fosse anche solo per una scommessa”

La donna fissava attentamente lei ora, le altre la fissavano quasi terrorizzate, visto che aveva parlato senza autorizzazione.

Amria sorrideva in maniera inquietante, “ora sì che iniziamo ad essere simili alle dicerie sulle megere si disse Lily imponendosi di rimanere calma e contando sul fatto che era una Strega lei, quindi in grado di sbrigarsela con bacchette e di fare magie e maledizioni che una megera si sarebbe sognata. La donna sembrava avere la soddisfazione di un gatto che ha appena mangiato di nascosto un canarino.

Inclinò leggermente la testa lateralmente e si limitò a dire: “Interessante...molto interessante. Non trovi, Dionis?” 

Lily dedusse che fosse il nome dello kneazle, che la stava fissando assieme alla sua...padrona? 

Forse avrei dovuto seguire il corso di Cura delle Creature Magiche, alla fine, almeno ne avrei saputo qualcosa in più.”

Non avendo comunque la più pallida idea di cosa ci fosse di interessante e sentendo che era meglio non chiedere, lasciò cadere la sua curiosità e attese che la megera cambiasse argomento.

Dopo un secondo ma breve e quasi minaccioso sorriso Amria si rivolse a tutte loro: “Chi di voi cinque deve farsi predire il futuro per scommessa? Oppure chi di voi vuole comprare un Filtro d’Amore?”

Lily avrebbe voluto che le sue compagne rispondessero, ma voltandosi verso di loro, si rese conto che lo avrebbero fatto con molta fatica.

Guardavano Amria come se fosse una creatura di un film dell’orrore. Sembravano persino avere un’ombra di schifo in faccia.

“Se siete minorenni non vendo Filtri, siete avvertite. Potete anzi farmi il favore di dirlo a scuola, così la smetteranno di venire del tutto.”

Proseguì Amria senza preoccuparsi o offendersi del vago disgusto che traspariva dal volto delle altre ragazze. A Lily sembrò impossibile, ma capì che la donna traeva piacere nel vederle così.

Lily si schiarì la gola per attirare l’attenzione su di sé e fissò eloquentemente Mary.

Mary Macdonald a quel punto, benedetta ragazza, sembrò destarsi, dopo un vero e proprio sussulto si raddrizzò e riuscì ad aprire finalmente bocca.

“Non mi servono filtri d’amore, devo solo farmi leggere il futuro...sì, è per una scommessa tra noi ragazze.”

Amria rivolse tutta l’attenzione verso Mary e fece nuovamente quel breve sorriso inquietante prima di rispondere con malcelata soddisfazione.

“Molto bene. Sarai l’ultima a cui lo leggerò.”

Fu come ricevere una secchiata d'acqua gelida addosso.

Mary cercò di dire “No, loro non c’entrano nulla, avevamo solo un accordo tra noi...a loro non interessa sapere..”

Ma Amria la interruppe: “Questo posto ha delle regole precise. Siete entrate qui dentro tutte e cinque con un obiettivo che vi lega. Farsi leggere il futuro qui è come fare un potente incantesimo. Non possono esservi testimoni esterni. Stiamo parlando del vostro futuro, non di un banale duello o prova di magia”

A quel punto Myriam Mclaggen iniziò a lamentarsi: “Io non voglio saperlo, doveva solo farlo lei!”

Amria si voltò verso di lei con un’espressione piena di gioia maligna mentre spiegò che: “Non potrete uscire di qui se non vi fate leggere il futuro tutte e cinque. Lei sarà l’ultima. Inizierò con te. Poi verranno le due gemelle e la ragazza bene educata.”

Per ripristinare la calma nel gruppo Lily chiese per esserne sicura: “Quindi, una volta che ci faremo leggere il futuro potremo andar via indisturbate? Non desideri niente in cambio per la tua prestazione ?”

La megera la guardò con aria di sufficienza mista a compatimento: “Se non si è parlato di prezzo alcuno, è evidente che io abbia già guadagnato qualcosa, non pensi? Ma non vi invito a chiedermi cosa. D’altronde, un commerciante non dice mai il suo guadagno netto quando vende qualcosa che non ha prodotto”

Si sedette sulla poltrona davanti al tavolo e con un cenno della mano apparvero altri 5 sgabelli, di cui uno solo messo vicino al tavolo di fronte a lei. 

Dopo l’ennesimo sorriso gelido guardò Myriam: “Siediti, Myriam Mclaggen. Dammi la tua mano ”

Myriam era così abbattuta e avvilita che per sedersi e porgere la mano ad Amria ci mise quella che Lily considerò un eternità.

Amria sorrise per l’ennesima volta. Prese la mano di Myriam e anziché iniziare la classica lettura della mano, con uno spillo le aprì una piccola ferita sul polpastrello dell’indice sinistro.

“Sorpresa.” sussurrò in un tono sarcastico, conscia che nessuna si sarebbe immaginata una cosa simile.

Myriam era talmente pietrificata che nemmeno la ferita a sorpresa la fece muovere. Amria, mentre raccoglieva qualche goccia di sangue in una piccola fiala si sentì in vena di spiegare con malcelato orgoglio: “I maghi di oggi sono talmente ignoranti che non solo non praticano più la lettura del sangue magico, ma a quanto pare faticano persino a ricordarsene.”

Si alzò, annusò la fiala e si avviò decisamente felice verso uno dei paioli accesi. Prese il calderone, lo lasciò fluttuare sul tavolo e finalmente aggiunse il sangue di Myriam. L’acqua si tinse di rosso ma a seguito della reazione, dal composto si alzò un nube rosa intesa.

Mi chiedo quale pozione sia. Che strana reazione”  pensò Lily osservando con curiosità il liquido.

“Complimenti. Sembra che nonostante la guerra imminente, qualcuno avrà il privilegio di vivere una vita terribilmente noiosa. Da brava purosangue hai già un matrimonio combinato con un altro purosangue straniero. Lo sposerai, ovviamente. Ma non vi amerete mai. Tu avrai due figli e lui almeno una ventina da quello che vedo. Non so dirti il numero esatto, ma questo è il numero dei figli che lui avrà con altre e di cui tu saprai l’esistenza. Passerai la maggior parte della tua vita nel tedio completo, il vino e l’alcool saranno i tuoi migliori amici. Una volta morto lui, avrai parecchie cose da sistemare. I suoi figli cercheranno di farsi dare qualcosa delle ricchezze della famiglia ai danni dei tuoi. Non preoccuparti per i risultati del GUFO o del MAGO, perché sai meglio di me che non lavorerai nemmeno un giorno della tua tediosissima esistenza. Le poche amicizie che hai faranno una brutta fine. Loro non sono purosangue, d’altronde. Non avranno il privilegio di poter ignorare il mondo senza ripercussioni nei prossimi cupissimi anni.”

A Lily mancò il fiato. Non si sarebbe mai aspettata una tale predizione. Non sapeva se fosse corretta o meno, ma il pensiero che una Purosangue passasse indenne in mezzo ad una guerra magica come quella che era alle porte, non era una cosa da poco. A quanto pare nessun’altra delle ragazze avrebbe avuto quel privilegio. Sapeva che un conflitto era già in opera, ma aveva sempre sperato che finisse o che comunque non le influenzasse la vita più normale.

D’altronde ti ha già influenzata. Hai già detto addio ad un amico proprio per questo motivo.” concluse sprezzantemente il corso dei suoi pensieri.

Della vita noiosa e prevedibilmente orrenda che il matrimonio purosangue avrebbe causato a Myriam non le importò affatto.

“Le gemelle verranno assieme. Venite ragazze.” congedò Myriam e chiamò Katie ed Emily con una finta dolcezza che le gelò il sangue.

Doppia fiala, dopo averle annusate, la megera prese due diversi paioli in cui poter versarne il contenuto.  Due nubi diverse: una bianca per Katie ed una scura per Emily.

Amria questa volta rise.

“Nessuna di voi due si sposerà mai o riuscirà a mettere su famiglia. Avrete un lutto importante in famiglia e a quel punto, una di voi due prenderà una scelta che determinerà il fato di entrambe. Vi ritroverete su fronti opposti a riguardo e questa opposizione vi trascinerà entrambe alla morte. Non arriverete ai 30 anni. Avete un fratellino più piccolo che riuscirà a salvarsi, se questo vi è di qualche consolazione.”

Le gemelle erano sotto shock.

A guardarle, la megera rise nuovamente e ancor più forte.

“Suvvia, ragazze, i tempi sono veramente oscuri davanti a noi, come ho detto è una rarità aver predetto un futuro tanto noioso come quello della prima ragazza. Non avete idea delle tragedie e dei delitti che ho visto nel futuro delle persone da pochi anni a questa parte. Uno spasso.”

A Lily montò su una gran rabbia. Sapeva che razionalmente la donna aveva ragione, se, come prevedibile, ci sarebbe stato un conflitto, poteva essere scontato che vi sarebbero state tragedie. Ma che lei ridesse di queste ultime! Era semplicemente inaccettabile per Lily. La faccia delle gemelle era terribile a vedersi. Erano più che turbate. Una rapida occhiata a Myriam e a Mary confermò che anche le altre due ragazze erano scosse. 

Sentendosi abbandonare dal buon senso che l’aveva guidata fino a quel momento, Lily disse con fare apertamente provocatorio e imperoso alla megera: 

“C’è da chiedersi quanto possa essere noioso predire sempre disgrazie o matrimoni alle persone. Se fossi veramente curiosa e non scettica sulle sue ‘predizioni’ avrei certamente chiesto se conosce il suo, di futuro, megera Amria...ma non lo sono. Motivo per cui vorrei che ci dessimo una mossa. Mi dica quello che pensa di vedere, poi passiamo a Mary e finalmente la finiamo con questa storia.”

Lily la stava sfidando. Si avvicinò da sola al tavolo e prese una sedia per mettersi non di fronte la megera, dove ancora stavano le gemelle, ma accanto a lei.

Le offrì la mano con grazia e tranquillità. Lo Kneazle a questo punto diede nuovamente dei segni di vita. Iniziò ad emettere un soffio particolare. Sarebbe potuto passare per una risata umana soffocata se non avesse saputo la fonte del rumore.

“Bene, che soffi o rida come vuole quella specie di gatto. Sarà anche intelligente ma giuro che lo trasformo in un topo se diventa aggressivo”.

Sorrise in maniera fintissima ad Amria e la guardò.

La megera sembrava visibilmente infastidita da questo cambio di atmosfera che Lily aveva provocato, era evidente, ma lo nascose dopo pochissimi attimi.

“Molto bene. Vediamo allora il tuo futuro. Mi duole non poterti buttare fuori di casa adesso con una maledizione ad hoc, ma cerchiamo di far presto, così porremo fino a questo strazio collettivo.”

Amria non le sorrise nemmeno per finta. La stava guardando con aperto disprezzo. Le prese comunque una goccia di sangue come aveva fatto per le altre. Annusò la fiala e Lily ebbe l’impressione che la megera avesse già voglia di ridere con cattiveria, ma si stava trattenendo visibilmente.

Avrà quel ghigno perché sta pregustando chissà quali tragedie per la sottoscritta ma vuole esserne certa prima di ridere

Il paiolo che prese per Lily giaceva abbandonato su uno scaffale pieno di ampolle con ingredienti di pozioni. E uno scheletro di un animale non identificabile di piccole dimensioni.

Che allegria, Lily

Quando Amria tornò a sedere le lanciò uno sguardo trionfante mentre lasciava cadere il suo sangue nella pozione contenuta nel paiolo.

Una nube grande e rossa intensa, color stendardo dei Grifondoro si propagò nella stanza.

Lily aspettava con impazienza la risata e lo scherno della megera, ma non arrivò mai.

Appena la nube iniziò a dissolversi, vide che la donna la fissava con attenzione inquietante. Poteva sentire gli ingranaggi sotto tutti quei bei capelli biondi, ruotare.

Percepì che le altre ragazze stavano diventando nuovamente tese.

Per non cedere al nervosismo, disse cercando di restare calma: “Allora, quali disgrazie posso attendermi nel prossimo futuro?”

Sperava che Amria tornasse a fare la sadica come poco prima. Invece era semplicemente attenta e incuriosita nel guardarla. Non abboccò alla sua provocazione e ignorò completamente il suo incalzarla.

“Un destino interessante direi. Molto interessante, Lily Evans.”

“Più interessante di morire prima dei 30 anni e di matrimoni che mi porteranno ad essere un’alcolista? WOW. ” Non sapeva nemmeno cosa stesse dicendo. Quando Amria le aveva detto che il suo futuro era interessante, aveva detto addio alla calma ormai. Voleva che la donna parlasse per far finire  tutto.

Sapeva che aveva inavvertitamente scimmiottato le predizioni delle sue compagne di dormitorio, ma non ci aveva pensato.

Amria ignorò nuovamente la sua idiozia manifesta. 

“Hai già incontrato l’uomo della tua vita” disse, senza scherno alcuno.

“Non lo vedi come tale, non lo hai mai visto in quel modo. Eppure lo hai sempre notato.”

Amria ebbe un attimo di pausa. Era come se stesse cercando le parole adatte

“L’amore che c’è, o meglio ci sarà, tra voi due è onestamente uno dei più puri che abbia mai visto nel sangue di qualsiasi essere umano.”

Lily era quasi eccitata. Alla fine non capita tutti i giorni di sentirsi dire una cosa simile. 

“Con questo non voglio dire che sarete i soli, ma semplicemente le persone che finiscono a farsi predire il futuro da me raramente hanno questo tipo di destino amoroso. Notevole. Come puoi immaginare, chi viene qui è solitamente un disperato non ricambiato nei suoi affetti dall’oggetto dei suoi desideri….un amore pure come quello che vivrai non richiama sul suo cammino certe bassezze o trucchetti. ”

Lily non sapeva se dovesse sentirsi fortunata per il suo futuro o se insultata per il fatto che nonostante questo, lei era lì dentro la Casetta a farselo predire.

“Beh io non volevo farmelo predire infatti” iniziò a protestare subito.

“No, Lily Evans, sto dicendo che il fatto che tu sia qui è un evidente errore. Non saresti mai dovuta venire qui. Avresti dovuto realizzare da sola chi è l’uomo che è nel tuo sangue. Avresti dovuto vivere  quel tipo di storia d’amore senza sapere nulla di quello che ti aspettava.”

Lily non capiva dove la donna volesse andare a parare e ormai faceva fatica quasi a respirare. Non aveva idea di cosa stessero facendo o pensando le altre. Esistevano solo lei che riusciva a malapena a stare seduta composta e Amria con le sue parole.

“Avresti dovuto credere in voi due così tanto da vivere una favola romantica nel bel mezzo di un conflitto magico senza precedenti. Lui ti avrebbe fatto credere che ce l’avreste fatta. Che il vostro amore era sufficiente per superare tutto….e tu gli avresti creduto, perché sarebbe stato così per entrambi. Un amore del genere è una di quelle cose che riempie la vita. Una luce nel buio.”

Amria sembrava persa nella visione ormai. Lily pendeva dalle sua labbra.

“Sposi giovani e disgustosamente felici se non fosse per la guerra. La guerra vi toglierà tutto. Vi daranno la caccia e cercheranno di uccidervi. Voi e vostro figlio. Lui sarà un bersaglio mobile. Negli anni con il suo atteggiamento e le sue dichiarazioni attirerà su di sé attenzioni non benevole. Tu, invece...non sarebbe stata necessaria la tua morte. Anzi, sarà accidentale. Il tuo uomo morirà cercando di proteggere disperatamente te e il vostro bambino. Non avrà scampo. Tu invece, anche se non capisco il motivo, non era necessario che tu morissi, ma la tua tempra ti porterà inevitabilmente a morire dietro il tuo uomo per difendere il vostro bambino.”

Lily non era sicura che stesse ormai respirando.

“Il bambino sopravviverà e diventerà una leggenda. Non avrà ricordi di voi due, però. Starete assieme a lui solamente fino a pochi mesi dopo il suo primo compleanno.”

Lily sentì una disperazione enorme dentro di sé. Pensò alla sé stessa nel futuro, a quel che doveva  aver provato negli ultimi istanti della sua vita. Morire dopo aver visto suo marito morire per lei...e  non sapere mai che suo figlio sarebbe sopravvissuto.

“Capisci ora perché è un errore il fatto che tu sia qui seduta davanti a me? Con un fato così grandioso davanti a te e rivelato, mi chiedo come sia possibile che si avveri ancora.”

“Cercherò di cambiarlo.” Lily non si accorse nemmeno di aver parlato ad alta voce.

E finalmente, la risata sprezzante tornò.

“Mia cara, non hai idea di chi sia colui che vi caccerà.”

“Se non mi sposo con nessuno e rimarrò sola, non dovremo nasconderci assieme per difendere un bambino. ”

“Non è necessario sposarsi per avere un figlio, spero che tu lo sappia” disse con scherno Amria.

“Non se evito come la peste quest’uomo. Dimmi chi è.”

“Oh ma dirtelo rovinerebbe la parte più divertente e gioiosa della storia. Lo capirai molto presto da te. Inoltre, lo hai già incontrato, non puoi evitarlo.”

“Ho capito, eviterò di innamorarmi di lui e basta allora”

L’ingenuità di quanto appena detto doveva aver colpito la megera: la risata che fece questa volta suonava genuina e non piena di scherno o malizia.

“Qualche ragazza più saggia e meno sciocca avrebbe già capito che con una nube così grande e intossicante, il futuro da me descritto ha già solide basi nel presente. Per essere più concisa, sei già attratta dal ragazzo, non hai sentito quando ho detto che lo hai già notato? Ora basta parlare con te, ti ho aiutata pure troppo. Prossima”

“Sai cosa penso? Che tu non sia affatto una semplice megera. Punto primo sei bellissima, secondo è evidente che conosci magie a noi ignote. Però sei scortese e ti diverti. Molto bene, non aiutarmi ulteriormente. Mary, vieni qui al mio posto e andiamo via da qui” Lily non avrebbe dovuto alzare la voce così tanto, ma tra lo shock, la paura e la rabbia non riuscì a trattenersi.  Solamente ripensando al giorno prima aveva voglia di andare ad urlare in cima la Torre di Astronomia, ma adesso con tutto il nervosismo accumulato nel giro di un pomeriggio pensò che sarebbe stata fortunata se non avesse iniziato accidentalmente ad urlare da qui alla scuola.

Amria non disse nulla. La guardò estremamente sorpresa.

Prima di fare anche lei un cenno a Mary che ancora era in piedi terrorizzata al pari delle altre ragazze, si rivolse allo Kneazle sorridendo soddisfatta di qualcosa che non riuscì comprendere. Lo Kneazle per tutta risposta tornò a fissarla e a fare quel verso che avrebbe potuto passare per una risata sommessa.

La donna sembrava ora decisamente di buon umore per motivi ormai ignoti. Fu estremamente accomodante verso Mary e Lily si rese conto che stava sorridendo seriamente, non in maniera fredda o forzata ora. 

Rimase a fissare il vuoto mentre a Mary veniva prelevata la goccia di sangue. Lily era meditabonda, il suo cervello era ormai in pappa: preoccupazione per la guerra, preoccupazione sul suo futuro, Severus che si era rivelato peggio di Petunia, trepidazione ad uscire da quella maledetta casa e isolarsi un po’ per raccogliere i suoi pensieri.

Si scosse solamente al suono della voce di Amria.

“Sono spiacente di comunicarti che sarai la più giovane a morire, non arriverai alla fine del primo trimestre del prossimo anno. Pare che ti ammalerai con un male non identificabile, ma temo che sia una spiegazione approssimativa e postuma….temo che tu rimanga vittima di macchinazioni oscure.” Mary iniziò a piangere.

Lily pensò immediatamente a quello che invece pensava si sarebbe fatta predire Mary Lily, dici che mio marito sarà rosso di capelli come lo voglio io? Pensi che inventerò finalmente il modo di clonare i peli di unicorno senza fargli del male? Chissà se riuscirò a fare il mio viaggio intorno al mondo”

Cercò di essere forte, di mettere da parte tutto quello che le era stato rovesciato addosso nelle ultime 24 ore e riuscì a dire: “Molto bene, è finita. Ora ce ne andiamo di qui e non ci torneremo mai più” e andò da Mary per aiutarla a tirarsi su. Non potevano stare un minuto di più in quella casa.

Amria la guardò, ancora di buon umore da prima e disse a tutte loro “Sì, la vostra amica Lily Evans ha ben detto, potete andare. Prima di uscire ” aggiunse, mentre la porta si apriva sul mondo esterno e portava nella stanza profumi e aria pulita, non vapori e polvere “prendete queste piccole gemme: hanno il colore della vostra nuvola di vapore. Vi aiuteranno nei momenti del bisogno, e qualora voi abbiate bisogno di aiuto, con queste potete ritrovarmi. Le dono solo a coloro che sono accompagnate da chi riesce a vedermi.”

Lily prese la sua, ormai l’effetto dell’aria fresca sul viso l’aveva rinfrancata notevolemente. Le passò il cattivo umore e dopo aver indossato la gemma, si azzardò a fare un sorriso per ringraziare comunque Amria.

La megera fece loro segno di uscire.

Non facendoselo ripetere le ragazze uscirono. Solo Lily sul ciglio della porta si voltò per uno sfrontato saluto: “A mai più rivederci” ma la megera non si vedeva già più. Solo quello stupido kneazle la continuava a fissare e appena fu fuori del tutto la porta si chiuse da sola.

“Beh, direi che dopo aver passato mezzo pomeriggio con la persona più brutta di tutto il mondo magico e aver ascoltato cattiverie e sciocchezze siamo a posto. Cerchiamo di riprenderci. McDonald questi sono i tuoi soldi” Myriam parlò per prima decisa a chiudere quella storia.

Lily si voltò in avanti e guardò Mary, tetra in volto con gli occhi pieni di lacrime.

“Li prendo io” Lily si fece avanti per prendere il sacchetto.

“Cerchiamo di non perdere la testa nessuna di noi. Possiamo sempre cercare di cambiare il futuro”disse Myriam mentre le passava il sacchetto.

Mary, col viso ancora bagnato di lacrime la fissò con aperto rancore e le rispose: “Facile per te parlare così, McLaggen, quando sarai la sola a non morire. La sola a non avere problemi nel futuro. Chissene frega del tuo matrimonio noioso. Chissene frega di te e delle tue parole. Non parlarmi mai più” Mary, la sempre calma e dolce Mary era scomparsa. Lily non l’aveva mai vista così fuori di sé. Un attimo dopo aver detto quelle parole Mary, spinse Myriam per terra.

“Mary!” disse Lily in coro con Myriam. Non poteva crederci. 

Fece per aiutare Myriam ad alzarsi dal fango visto che stranamente nessuna delle gemelle si era mossa.

“Sapete che vi dico?” iniziò a dire Kate, “Che non me ne frega nulla di voi. Guarda cosa ha creato la vostra stupida disputa. Andiamo via Emily.” Katie si girò verso la gemella ed entrambe con la faccia ancora sconvolta si allontanarono insieme.

Ma Mary non aveva ancora finito.

“Che cosa l’aiuti a fare, Lily? Non ti rendi conto di quello che ci succederà? Moriremo tutte giovani. Ah già, dimenticavo che te però conoscerai almeno l’amore vero prima.” nel dire amore vero aveva usato un tono a dir poco pieno di rancore “Indovina chi è che non arriverà nemmeno al prossimo Natale? SOLO IO” finì urlando.

Lily nonostante fosse anche lei stremata dalle parole dette in casa della megera, mollò Myriam e fece per avvicinarsi a Mary perché non poteva sopportare di vederla così, non poteva pensare che pure lei la stava scacciando dalla vita.

“NON SEGUIRMI, NON TOCCARMI…” e Mary corse via.

"Via da me"

La stava per seguire non voleva lasciarla così, ma Myriam la trattenne per un polso.

“Capisco che considerato tutto quello che ti è successo tra ieri ed oggi tu voglia andarle dietro per farle vedere che ci sei e per essere sicura che pure lei non ti abbandoni da sola, ma fidati. Conviene lasciare che ognuna di noi stia un po’ a rimuginare su quanto successo.”

Myriam le lasciò il polso e proseguì: “Personalmente mi sono spaventata per tutta la situazione, ma visto che almeno non farò una fine orrenda prematura, posso dirti che cercherò di aiutarvi come posso. Suggerirei di non dare comunque troppo peso alla cosa al momento, perché potremmo comunque scatenare i nostri destini pur cercando di evitarli”

Lily pensò che decisamente quei due giorni non li avrebbe dimenticati facilmente, al di là di tutto quello che le era successo tra il giorno precedente e oggi, era la prima volta in cinque anni che guardava Myriam McLaggen come se fosse un’ancora di salvezza.

Un’ancora di salvezza in mezzo al mare in tempesta, perché Lily l’abbracciò con gratitudine e iniziò a piangere a dirotto.

  
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