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Autore: __Lune__    14/02/2021    0 recensioni
-Trovi ingiusto il prezzo che ti hanno dato? Lo ritieni troppo basso?- chiese sua madre gelida -No, mamma, lo trovo irrazionale...irrazionale il fatto che me ne abbiano dato uno, irrazionale che alcuni pensino che gli esseri umani possano essere rappresentati con dei pezzi di argento o oro...con dei semplici numeri- rispose lei stropicciando la rosa bianca che stringeva tra le mani.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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*CHRISTIAN

 

Christian si posò una mano sul viso, Alexander invece accanto a lui rifletteva; i due avevano perso la mappa e pensandoci non era la morte.

Anche il ragazzo continuò a pensare: perdere la mappa non era la morte, ma il solo immaginare che qualcuno potesse averla...

In entrambi però bruciava una paura folle.

La consapevolezza che a trovare la mappa poteva esser stato il generale.

-Alexander- cominciò Christian, -Cosa proveresti se Oneiros facesse la stessa fine di Korin? - concluse.

-Non mi piace fallire, amico mio, ma d'altronde non fa differenza, che salviamo o meno quella città ce ne saranno almeno altre dieci che Scorpyon si premurerà di distruggere-.

Christian smise di fare domande, ed insieme ad Alexander nel buio della notte i loro passi riecheggiarono per i corridoi della struttura.

Nell'ombra invece qualcuno li seguiva, nella mano stringeva della carta colorata e stropicciata.

Nella carta si poteva leggere il nome di Oneiros.

Non era sua quella mappa.
__________________________________________________________

*ROSE

La ragazza sentì dei sussurri, correvano rimbalzando su ogni singola parete.

Rose si accorse di aver freddo solo dopo qualche secondo, il suo corpo era ricoperto solo da un vestito grigiastro, ed aveva ancora le scarpe ai piedi.

Si accorse di essere stesa su un letto ed intorno a lei si susseguivano altri letti simili al suo.

Notò di aver la testa poggiata su quel che sembrava della stoffa puzzolente imbottita di...non lo capiva, forse zoccoli di cavallo e paglia.

La ragazza posò una mano sul cuscino, un flusso di dolore le prese il posto del sangue, e le scorse lungo il braccio.

Rose si ricordò della caduta, non si stupì del fatto che nessuno si fosse occupato di medicarla.

Questa volta, a differenza di quella precedente il dolore al polso fu molto più forte di quello alla testa.

Alzandosi si tastò i capelli, il sangue aveva avuto il tempo di seccarsi.

Tendendo la mano sinistra davanti a lei Rose camminò nel buio verso quella che sembrava essere una finestrella sbarrata.

Uno scricchiolio proveniente da dietro la porta la fece voltare di scatto, qualcuno bussò, lei stette zitta mentre guardandosi intorno cercava un posto dove nascondersi.

Quando vide la maniglia muoversi freneticamente si buttò sotto il letto, dopo un rumore secco sentì la porta cigolare.

Dei passi pesanti sembravano dirigersi proprio verso di lei invece virarono verso la finestra.

Dei rumori riempirono la stanza per dieci minuti almeno e quando smisero Rose credette di dover aspettare ancora poco prima di poter uscire.

Un urlo selvaggio servì ad identificare il sesso della persona intrusa: era una donna, ma non era Aphia.

Mentre la porta si chiudeva dietro alla donna e le urla si facevano sempre più sottili tra i corridoi Rose riuscì a sentire delle parole: "Maledetta strega che non è altro" o "Me la pagherà".

La ragazza poi strisciò fuori da sotto il letto e con paura crescente notò la pazza giallastra che stava piano piano ricoprendo le mattonelle grigiastre a partire dall'uscio della porta.

Odorava di Alcol.

Raggiungendo a passo lento il liquido Rose poté notare anche l'ombra della figura che si poneva dietro alla lastra di legno.

Mentre una luce la faceva indietreggiare di nuovo si sentirono altre voci: -Perché proprio ora? La Signora ci farà uccidere tutti, domani mattina all'alba taglierà la testa a tutti noi, ed' allora altro che incendi- biascicò un ragazzo.

Altri chiacchiericci riguardanti i modi su cui "lei" avrebbe potuto ucciderli tutti, Rose riconobbe sette voci.

La porta si spalancò di colpo, una ragazza sorrise nel vedere gli occhi di Rose riempirsi di viva paura.

-Chi sei? – chiese nervoso un giovane uomo avvicinandosi a Rose, la ragazza indietreggiò fino a ritrovarsi con le spalle riverse verso la finestrella che ora notava dotata di sbarre scheggiate.

Quel rumore metallico che aveva sentito ora aveva più senso.

-Sono Rose Wallflare, io non so chi voi siate ma vi posso assicurare che non sono guai quelli che vado cercando-

-Menti! - sussurrò un'altra donna avvicinandosi anche lei, -Prima uno di noi è entrato in questa stanza, nessuno ti ha vista...perché ti nascondevi? -, -Non volevo spaventare nessuno non sapevo neanche della vostra esistenza- spiegò più calma Rose.

Qualcuno le si avvicinò: un'altra giovane donna.

-Aphia e Lyon ti hanno chiusa qui, Rose? – chiese lei, -Suppongo di si- rispose Rose. -Come possiamo uscire da qui? Voi lo sapete, non è vero?- continuò

-In questo tempo ho potuto ricevere un bel marchio sulla guancia, è come una dimostrazione sulla mia pelle che tutto questo sta accadendo veramente, credi che da questo incubo non ci sarei uscita prima se avessi saputo come fare? – rispose la donna.

Se ne andarono tutti lasciando perdere l'idea di dare fuoco alla struttura, una ragazza disse a Rose una cosa.

"Ci siamo arresi, Rose, non c'è più niente per cui combattere dopo aver perso la libertà e l'orgoglio"

Rose cercò di comprendere a quale libertà persa si stesse riferendo quella ragazza , poi pensò di quando era piccola, di quando si trovava in piazza con suo padre.

Si ricordò di quando aveva visto degli schiavi .

Avevano lo stemma della famiglia reale sulla guancia.

Dove non si poteva nascondere.

Era questo l'orgoglio perduto?

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Ragazzi, hey, come state?.

Scusate se ho pubblicato così tardi...c'è un motivo? Ehm, no, sono solo pigra😅

Sentitevi tutti liberi di farmi notare qualsiasi tipo di errore.

Comunque spero di non aver fatto aspettare quelli a cui sta piacendo la storia ( se ci sono)  per nulla di interessante.

Continuo a 2 recensioni

Sayonara

 

   
 
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