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Autore: MinatoWatanabe    14/02/2021    0 recensioni
BokuAka | Dystopian!AU
“Ti salverò, Akaashi, fosse l'ultima cosa che faccio.”
***
Tokyo, anno 2080.
La vita è perfetta, tanto perfetta da sembrare surreale. Non ci sono più guerre, non c'è più avidità, la crisi climatica è stata arrestata.
Ma l'umanità non è più la stessa.
L'organizzazione delle nazioni unite ha introdotto, nell'anno 2040, in un mondo sull'orlo del baratro, una nuova legge, che impone a tutti di assumere giornalmente un particolare farmaco: lo stabilex.
Ma qualcosa non è andato come previsto: lo stabilex non si limita a sopprimere i sentimenti negativi, ma cancella la sfera emotiva di una persona, senza fare distinzioni.
In questo mondo nuovo sembra che però un sentimento ancora arda, quello di Koutaro Bokuto per il suo migliore amico: Keiji Akaashi. Tuttavia questi sentimenti non sono concepibili, e devono essere tenuti segreti.
Ma a volte ci sono cose che non si possono impedire, e Bokuto scoprirà di non essere l'unico capace di provare ancora emozioni.
[Secret Sancta 2020] [Buon Natale Sunako_7!]
Genere: Fluff, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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2

Pillola blu

 

Ogni studente presente a lezione stava seduto composto ed in silenzio. L'aula era illuminata da luci al neon fredde. Quando il professore entrò, esattamente alle ore 8.00 aprì la presentazione tramite airdrop.

Akaashi si rizzò sulla sedia. Finalmente.

“Oggi parliamo dello stabilex. Gradirei che prestaste la massima attenzione, vista l'importanza dell'argomento.”

Il professore si prese un istante per controllare che gli studenti fossero tutti presenti, dopodiché riprese:

“Comincerei da un breve cenno storico: lo stabilex fu inventato da due ricercatori giapponesi, Yamamoto e Hiyori, nel 2038, che giunsero alla formula a partire dalle benzodiazepine. Non credo sia necessario specificarlo, ma a beneficio di coloro che non lo sanno facciamo un breve ripasso. Lo stabilex è stato sintetizzato a partire da un ragionamento clinico molto semplice. I farmaci più utilizzati in commercio negli anni '30 erano quelli appartenenti alla famiglia delle benzodiazepine, che abbiamo già trattato, qualcuno di voi vuole ricordamene uno?”

“Il Serenase, forse?” la voce di un ragazzo dal fondo dell'aula.

“No, il principio attivo del Serenase è l'aloperidolo, che è un butirrofenone e funziona in maniera diversa. Altre idee?”

“Il diazepam...” borbottò Akaashi in prima fila.

“Esatto, vuole ricordacene anche il funzionamento?”

“Il diazepam, come le altre benzodiazepine, aumenta l'effetto del neurotrasmettitore GABA a livello del recettore GABA-A ed in generale dei recettori GABA-ergici, producendo effetti sedativi, ipnotici, miorilassanti ed anestetici perlopiù.”

“Esattamente, Akaashi. Per fortuna qualcuno ha pensato di studiare prima di venire in classe stamattina. Vi suggerirei di fare lo stesso prima dell'esame. Dicevamo, dopo le crisi del '34 e del '36, in cui le Nazioni Unite si sono trovate a fronteggiare un eccesso di criminalità violenta sempre più dilagante, i governi mondiali hanno deciso di introdurre, con il proclama di New York, del 15 settembre 2036, il TFO, trattamento farmacologico obbligatorio, che ancora oggi è in vigore. Inizialmente si utilizzavano farmaci derivati delle benzodiazepine, a basso dosaggio per fare questo. Tuttavia ci si rese conto che l'effetto di tali farmaci induceva la popolazione in uno stato simil-comatoso per tutta la durata delle loro vite, incidendo significativamente sulla loro produttività e di conseguenza sull'economia mondiale.

Fu allora che la scoperta dei due scienziati giapponesi si rivelò salvifica. I due furono in grado di isolare una formula che funzionava in maniera diametralmente opposta alle benzodiazepine. Anziché andare a sensibilizzare i recettori GABA-ergici fecero in modo di isolare i recettori dei neurostramettitori responsabili delle pulsioni, permettendone l'inibizione.

Sintetizzarono il principio attivo che permetteva tale effetto in un farmaco e così nacque lo stabilex, che venne quasi immediatamente rinominato la pillola blu del torpore. Sappiate che la storia del farmaco sarà argomento d'esame esattamente come i trial clinici e il processo di approvazione FDA, quindi studiatelo...”

 

Akaashi faticava a concentrarsi sulla lezione, dal momento che tutto quello che il professore stava spiegando per lui non era nulla più che un ripasso. Era da prima di entrare alla facoltà di farmacia che faceva ricerche sullo stabilex, e non solo sul suo funzionamento.

Ultimamente aveva fatto delle intense ricerche sulla sua produzione industriale.

Un errore importante riguardava la formulazione. La biodisponibilità del farmaco nelle compresse orali che erano quelle generalmente somministrate non superava il 10%, e l'emivita della molecola si aggirava attorno alle 4 ore.

Il fatto che fosse comunque efficace con una percentuale così bassa era un dato da tenere in considerazione. Tuttavia, Akaashi era certo di aver ormai sviluppato, come molti della sua età, una tolleranza al farmaco.

La particolare formulazione in commercio non consentiva al suo medico di base di prescrivergli una seconda dose giornaliera. E tutto ciò lo stava facendo impazzire.

 

Akaashi passò il resto della lezione a rivedere i suoi appunti sul procedimento da seguire nella sua privata sperimentazione, per verificare di non aver commesso errori. Doveva procurarsi almeno quattro topi. E farli sparire dai laboratori senza che i professori se ne accorgessero era assolutamente impensabile.

Probabilmente avrebbe chiesto aiuto a Bokuto-san. Oppure... visto che era diventato un problema che non poteva più ignorare avrebbe tentato la strada istituzionale. Sperando che i docenti non gli facessero troppe domande.

 

Quando il professore ebbe finito di parlare gli altri studenti si alzarono e si apprestarono ad uscire dalla classe. Akaashi ripose i suoi quaderni all'interno dello zaino e si avvicinò alla cattedra.

 

“Professor Yamiji...”

“Akaashi, che posso fare per lei?”

“Mi chiedevo se fosse possibile avere un permesso per utilizzare il laboratorio per alcuni pomeriggi.”

“La motivazione?”

“Vorrei lavorare ad una sperimentazione per la mia tesi di laurea.”

“Non è un po' presto per pensare alla tesi, ha iniziato il secondo anno solo da poche settimane.”

“Se le tempistiche che ho calcolato fossero giuste credo proprio che il tempo mi sarà appena sufficiente per poter presentare i risultati dello studio alla commissione.”

“Chi è il relatore?”

“Pensavo di chiederlo a lei.”

Il professore, che fino a quel momento aveva trafficato con dei fogli, impilandoli e riponendoli nella sua ventiquattrore si fermò e lo guardò.

“Ah... su che argomento aveva intenzione di svolgere questo studio?”

“Una formulazione alternativa dello stabilex.”

“Non le pare un po' prematuro cominciare a parlare di sperimentazione, dopotutto abbiamo appena trattato l'argomento.”

“Non sono forse il suo migliore studente?”

Il professore esitò. Fare qualsiasi genere di preferenza era qualcosa che andava contro la sua etica professionale. Tuttavia sarebbe stato stupido negarlo.

“Sì.”

“E non ho forse costantemente dimostrato una spiccata capacità di comprensione e di analisi, nonché una eccellente preparazione teorica?”

“Costantemente, sì.”

“Allora mi faccia da relatore e mi permetta di procedere.”

Il professore era in difficoltà. Effettivamente non il ragionamento non faceva una grinza.

“Posso almeno sapere su quali basi teoriche ha intenzione di condurre la sperimentazione?”

 

Akaashi porse al professore una dispensa rilegata contenente una copia dei suoi appunti.

“Gli dia un'occhiata e mi faccia sapere, se possibile vorrei avere il via libera per cominciare questra settimana.” sapeva di starla sparando grossa, ma non poteva permettersi di fare altrimenti.

 

-

 

Il sapore della limonata. Da quando aveva smesso di prendere lo stabilex Bokuto aveva notato che percepiva le cose più intensamente.

Non era perfettamente certo di come si potesse mettere in parole la sensazione che gli creava il sapore aspro del limone sulla lingua. Il suo vocabolario non era abbastanza ampio. Non conoscere parole adatte lo rendeva nervoso. Il linguaggio è la fonte del pensiero. La piena comprensione di qualcosa si può avere solo quando le si può dare un nome. Bokuto pensò che forse nel mondo di prima ci sarebbe stata una parola adatta a descrivere tutto ciò.

A volte si domandava come fosse, la vita nel mondo di prima. Non osava chiedere ad altri, poiché era proibito, ma nel suo intimo non poteva fare a meno di pensare che ci fosse qualcosa di bello, che veniva tenuto loro nascosto.

 

Appoggiò la lattina della limonata sul tavolino del bar e si guardò in giro per vedere se Akaashi stesse arrivando.

 

Nessun segno di lui.

“Scusami...”

 

Bokuto si sentì picchiettare sulla spalla. A farlo era stata una ragazza. Non la conosceva.

 

“Mi posso sedere?”

 

Bokuto non sapeva che rispondere. Nessuno gli aveva mai rivolto la parola senza conoscerlo. Non era una cosa che si vedeva tutti i giorni.

Annuì.

 

“Tu sei Bokuto Koutaro, giusto?”

“Sì, non vorrei sembrare sfacciato ma potrei sapere chi sei tu?” chiese Bokuto, involontariamente sulla difensiva.

“Hai ragione, non mi conosci, ma noi conosciamo te...”

“Che?”

“Vorrei parlarti, in un posto un po' più riservato... Se sei d'accordo, ovviamente. Sarebbe davvero importante.”

 

Così dicendo si alzò.

Bokuto, come ipnotizzato, la seguì.


 


L'angolo di Minato-kun: 
Cara Sunako, pensavi che mi fossi dimenticato? E invece no, sono solo molto lento, però ti prometto che verrà portata a termine! Ho parlato con Zucca (ancora tipo un mese fa XD) e ho voluto inserire un easter egg fantascientifico, sono curioso di vedere se lo noterai.
P.S. Sii clemente per la parte scientifica (ho cercato di rispolverare qualche nozione del mio esame di farmacologia ma non so quanto sia sensato quello che ho scritto).
Un abbraccio.

   
 
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