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Autore: Khailea    14/02/2021    0 recensioni
Una stirpe persa nel passato, la cui memoria è conservata nelle carte più remote del castello.
Forse a nulla i loro racconti serviranno per affrontare le difficoltà del presente, ma la conoscenza non è mai cosa di cui dubitare.
Raccolta di AU one-shot originali sulle regine di Mewni inventate da me.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bethany Butterfly, La Guerriera.
 
 
 
  • Data nascita: X0144
  • Data morte: X0184
  • Sposata con: Philippe Norfer
 
 
 
“Tra le ceneri della battaglia portò i soldati alla vittoria,
e con lei nacque per Mewni un’era di gloria.
In ogni scontro sempre impavida e fiera,
nessun mostro potrà sfuggire alla lama della regina guerriera.”
 
 
 
 
 
 
 
 
Elizabeth nacque in una dimora colma di fratelli e sorelle, ma, contrariamente a come la madre aveva sperato, la sua nascita non suscitò per tutti grande gioia. L’assenza di un erede diretto della regina avrebbe potuto significare per i figli adottivi la possibilità di maggiori poteri e forse, per uno di loro, anche l’ottenimento del titolo di sovrano un giorno, ma con la nascita della bambina queste aspettative si erano frantumate, e sebbene fossero pochi i bambini che la pensavano così, presenti solo tra i più grandi e dalle vite precedenti l’adozione più difficili, in ogni caso non mancavano.
Diversa era stata la nascita del fratello maggiore Walsh, avvenuta un anno prima, in quanto ormai si era consolidata la tradizione della donna sovrana, quindi i figli maschi seppur di stirpe reale non potevano succedere al trono, perciò la sua presenza non aveva influito in alcun modo per gli altri figli.
In ogni caso la regina mostrò per lei ed il fratello lo stesso amore che aveva per gli altri, non le importava non fossero realmente suoi, era come se lo fossero e desiderava fossero tutti una grande famiglia felice. Anche il marito desiderava lo stesso, e quando la regina non era presente in quando doveva occuparsi del regno cercava di trascorrere quanto più tempo possibile tutti assieme, leggendo storie o giocando nel grande giardino del castello, fatto ampliare solo per loro.
In qualche modo però entrambi i genitori intuirono i sentimenti che i fratelli maggiori provavano per la bambina, e tentarono di tutto per far sì questi si appianassero, ma nemmeno con il passare del tempo ci riuscirono.
In totale avevano 23 bambini, esclusi il principe e la principessa, più della metà avevano tra i sei ed i dieci anni mentre cinque ne avevano tra i quattordici ed i diciassette, furono proprio quest’ultimi a mantenersi più distanti di fronte ad i loro tentativi, cercando addirittura di mettere anche gli altri fratelli contro la principessa, come se questo in qualche modo potesse far sì le venisse tolto il suo diritto di nascita al trono.
A cinque anni incominciò l’istruzione di Bethany, volta soprattutto all’aiuto del popolo ed alle condizioni in cui vessava, in modo una volta cresciuta capisse quale fosse la strada migliore per aiutarla. Le vennero poi insegnate arti tramandate ormai solo dai figli della nobiltà, come la danza, il canto, il cucito, le poesie e l’utilizzo di strumenti musicali.
La società che stava nascendo cominciava ad esser sempre più nettamente divisa da usi e costumi, e queste attività erano riservate solo a coloro potevano permettersi un’alta educazione, mentre agli altri rimaneva solo l’allevamento e l’agricoltura. I suoi genitori desideravano diventasse una bambina colta e raffinata, in grado di distinguersi anche tra i nobili più conosciuti, ma tra le varie lezioni Bethany non sembrò mai pienamente interessata.
Allo stesso tempo il fratello aveva cominciato a studiare l’arte della spada e delle armi, altra dote che solo i nobili potevano conoscere appieno ed in maniera più raffinata, e dalle finestre spesso la bambina lo osservava incuriosita.
Presto la curiosità divenne desiderio, ed a sei anni la bambina chiese di poter partecipare anche lei a quelle attività. Inizialmente i genitori furono molto restii all’idea, temendo fosse troppo fragile e potesse farsi male, ma si resero anche conto negarle quella possibilità avrebbe potuto renderla più testarda, e quella testardia avrebbe potuto sfociare in attività più pericolose, come l’uso di una vera spada senza la supervisione di un adulto, quindi decisero di tentare pensando che, dopo qualche prova, sicuramente si sarebbe annoiata.
Le cose però non andarono come avevano previsto, Bethany infatti non solo dimostrò una forte tenacia durante gli esercizi basici, ma era evidente quanta gioia le dava rispetto alle altre attività fino ad ora svolte. Il fratello non fu per nulla dispiaciuto di condividere quelle ore assieme, anzi grazie a lui la sorella poté sperimentare veramente cosa significava allenarsi in quel modo, perché nonostante il padre le avesse dato il permesso era stato comunque fin troppo leggero nei primi tentativi della bambina, al fine di proteggerla.
Walsh invece l’aveva trattata da pari, e così il rapporto tra i due si solidificò ancor di più.
Ad otto anni la bambina aveva già completamente padroneggiato le basi, ed aveva aumentato le ore di allenamenti rispetto a quando aveva cominciato, riducendo di conseguenza quelle degli studi delle altre arti; a dodici le fu permesso di cominciare ad allenarsi con una vera spada, assieme a dei soldati qualificati.
Il rapporto con gli altri fratelli in tutto questo tempo purtroppo non aveva fatto altro che peggiorare.
Le femmine avevano continuato ad impegnarsi diligentemente nei loro studi, molte diventando fin dall’adolescenza delle perfette dame di corte, e criticavano aspramente il modo in cui la sorella minore evitava o prendeva alla leggera quelle lezioni, in particolar modo lo facevano di fronte ai genitori quando tutti erano presenti, in modo da avere più voci dalla loro.
Sostenevano così facendo non avrebbe sviluppato la cultura necessaria a guidare il regno, che avrebbe causato solo carestie e problemi al popolo se non fosse stata in grado di comprendere le complesse componenti lo strutturavano, e che soprattutto le sue azioni minavano l’immagine della famiglia Butterfly; una figlia rozza e grezza, capace soltanto di far roteare una spada, non era all’altezza delle aspettative la gente aveva di bellezza e superiorità.
Le loro pressioni spesso hanno fatto tentennare i genitori, che hanno tentato di rendere più femminile la figlia varie volte, ma a quindici anni era ormai chiaro che non era quella la strada per lei, e non poterono mai schiacciare il suo spirito.
Bethany indossava più l’armatura che abiti mondani, le sue mani erano piene di calli e graffi, il viso duro e lo sguardo tenace, il corpo robusto e dai muscoli ormai definiti.
Aveva perfino tagliato i capelli neri poco sotto le orecchie in modo non si attorcigliassero all’emo.
Anche Walsh in quegli anni era cresciuto molto, diventando un ragazzo alto e muscoloso, dalla carnagione scura come quella della sorella e dall’atteggiamento fiero. Aveva scoperto nel tempo un’insolita passione per la lettura, e teneva i capelli legati in una fine treccia. Nonostante si allenasse ancora con la sorella i due avevano preso due strade ben distinte; lei quella di un cavaliere, lui quella di un semplice amante dell’arte che non andava mai oltre il pericolo di un taglio alle mani.
Ciononostante il tempo che trascorrevano assieme era prezioso per entrambi, e difendeva sempre la sorella dalle malelingue nel castello, ritenendo che in tempi duri come quelli un animo forte e leale come il suo sarebbe stato essenziale un giorno.
Mewni infatti non era ancora uscita dalla guerra contro i mostri, e le speranze per il popolo stavano andando ad assottigliarsi sempre di più. Le perdite si fecero esorbitanti e la povertà imperversava per le strade attanagliando i cuori del popolo. La situazione stava diventando sempre più disperata, ed i tentativi di arginarli della regina non bastavano più a salvaguardare le povere persone, incapaci di difendersi dai mostri che avanzavano.
A diciassette anni avvenne ciò che molti nel castello avevano cercato di scongiurare, l’incoronazione di Bethany a regina, ed il passaggio della bacchetta magica. Tutti i membri della famiglia dovettero partecipare, e negli occhi di tutti c’era un profondo astio e risentimento, che spezzò i cuori dei poveri genitori, che nonostante tutto avevano comunque cercato di dare a ciascuno di loro pari status e ricchezze. Nessuno di loro avrebbe mai sofferto la fame, tutti possedevano dei territori e dimore sicure, ma non era bastato.
Bethany si presentò quel giorno con la più splendida delle armature in suo possesso, camminando fieramente mentre i nobili che assistevano la guardavano sconvolti, ma a lei di tutto ciò non importava.
Nell’istante in cui le venne consegnata la bacchetta, questa cambiò completamente forma, divenendo uno scuso di pura energia turchese, dal manico dorato, e sulle sue guance comparvero dei segni simili a delle lance.
Il suo discorso da regnante fu impeccabile, elencò le difficoltà in cui il popolo viveva affermando la colpa era da attribuire esclusivamente ai ripetuti ed incessanti attacchi dei mostri. Questo fomentò l’ira della gente nei loro confronti, ed esultarono quando lei giurò di eliminarne per mano sua quanti più possibili, in modo da ridare vita al regno.
Iniziò così l’ambizioso progetto della nuova regina, che partì da quel giorno stesso.
Il progetto consisteva nella creazione di un’armata di cavalieri, addestrati nell’utilizzo di vari tipi di armi, tecniche difensive e di sopravvivenza. Quest’armata di sarebbe occupata della protezione di Mewni, e strutturandola in una gerarchia basata sulle capacità si sarebbero istituite figure che potessero condurre diverse fazioni autonomamente, tutte sotto il nome della regina, in modo fossero in grado di muoversi in diversi territori allo stesso tempo.
L’avvio pratico di queste figure sarebbe avvenuta solo nel giro di cinque anni, durante i quali le persone, che si sarebbero potute arruolare spontaneamente, avrebbero dovuto praticare un intenso allenamento elaborato dalla stessa regina, e solo superandolo avrebbero potuto divenire cavalieri.
Questa idea venne aspramente criticata dai fratelli e dalle sorelle della regina, che tentarono addirittura di far protestare il popolo sostenendo tali azioni non avrebbero portato a nulla, che non si interessavano ai problemi economici, a quelli riguardanti l’agricoltura e l’allevamento, e non tutelavano in alcun modo le persone d’alto rango.
Sotto queste parole però la regina rispose con una dura minaccia, riducendo i territori in possesso dei fratelli per assegnarli agli allenamenti delle truppe.
Loro non si erano mai dimostrati una famiglia nei suoi confronti, e di conseguenza non doveva nulla a nessuno di loro. Se avessero continuato nei loro tentativi di boicottarli li avrebbe completamente privati del loro status sociale. Questo portò molti ad allontanarsi da Mewni, nel tentativo di creare nuove città dove poter regnare, lasciando un profondo gelo nei rapporti con la regina.
Fu l’ennesima occasione che spezzò il cuore dei genitori, e che portò la madre ad avere un infarto, dal quale non poté sfuggire. Cercando di superare il dolore la regina continuò a lavorare anima e corpo alla sua idea, aiutata da Walsh, che organizzò meglio la gerarchia ed i ruoli delle persone a comando, definendo ruoli strategici e di logica.
Non appena i soldati furono pronti la regina partì in una prima spedizione assieme a loro, attaccando un accampamento di mostri che era stato individuato non molto distante dai campi di mais del regno. La battaglia durò meno di un giorno, visto lo scarso numero dei nemici, ed i soldati si assicurarono di non lasciare alcun superstite e di bruciare ogni resto rimasto, in modo da lanciare un messaggio al resto dei mostri per far sì non si avvicinassero ulteriormente.
Seguirono in quel modo molti altri attacchi e spedizioni, mentre Walsh dal castello si occupava degli esploratori che, seguendo le mappe disegnati dalla nonna, furono in grado di definire altre strade e sentieri, individuando altri accampamenti dei mostri. I soldati si spinsero sempre più in là, liberando territori e consegnandoli alla popolazione di Mewni, che poté espandersi e rinascere dalle ceneri.
Fu tra i soldati più fidati, che avevano il privilegio di combattere fianco a fianco della regina nelle spedizioni più pericolose, che Bethany incontrò Philippe Norfer, un uomo valoroso e nobile, dedito tanto quanto lei alla protezione del regno.
La loro relazione nacque proprio sul campo di battaglia, e fu sempre in questo che diedero alla luce loro figlia, la principessa Clara.
   
 
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