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Autore: Duchessa712    18/02/2021    2 recensioni
(Seguito di Spring will come again)
Rickon e Shireen si amano di un amore impossibile, un amore bambino, che è dolce come un sogno e ha i giorni contati.
Amano le storie tragiche e impossibili, quelle d'amore finito in tragedia.
Amano il Principe Drago e la sua Lady Lyanna. Amano i Leoni dell'Ovest.
Si amano per gioco e per necessità e perché lo vogliono davvero, ma quando i sogni si infrangono la realtà fa ancora più male
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Past and present and memory'
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Rickon è un buon sovrano, questo bisogna concederglielo. É accorto, attento a non tradirsi, e gli scoppi d'ira più violenti li riserva per il segreto delle sue stanze.
Non è più un bambino, é un uomo, un Re, e Benjen è quasi convinto di essersi sbagliato a pensare che la loro storia sarebbe finita in un bagno di sangue quando, tre mesi dopo la nascita della bambina, le pedine cambiano ancora posizione.
È Shireen che glielo dice, entrando nella sua stanza sbattendo la porta, con gli occhi in fiamme e il corpo scosso da brividi di rabbia.
-Ha annullato il matrimonio! - grida isterica, tornando ad essere la bambina che governava tutti con i suoi capricci e i suoi desideri.
-Rickon ha annullato il mio matrimonio. Dice che gli serve un legame più vantaggioso, che sul confine con i Sei Regni la situazione è delicata e... -. É talmente sconvolta che le parole le escono strozzare e Benjen la prende per le spalle costringendola a sedersi.
-Chi si crede di essere... Pensare di potermi usare in questo modo... -.
Il Principe si assicura che la porta sia ben chiusa perché Shireen, continuando a parlare in questo modo, sta prendendo la pericolosa strada del tradimento.
Temeva sarebbe successo, che Rickon avrebbe commesso un passo falso e lei gli sarebbe andata contro, dimenticando, nella sua furia, che un Re può non dover rendere conto a nessuno. Certo, che suo fratello abbia esagerato è ovvio. Cosa, tra tutto quanto abbia più turbato Shireen é lampante.
-Non ha tutti i torti... -
-Sei dalla sua parte? Dopo tutto quello che è successo sei dalla sua parte? -
-Magari un matrimonio che ti porti lontano da qui é quello di cui hai bisogno, per liberarti davvero dell'influenza di Rickon-.
Lo guarda tra le lacrime che si rifiuta di versare. Ha ragione, é logico, ma Benjen non capisce. Liberarsi definitivamente di Rickon sarebbe quanto di più bello potrebbe accadere. Poter tornare a respirare, evitare di sentirsi soffocare nella sua stessa casa... Ma Rickon lo conosce, forse non bene quanto credeva, ma lo conosce, e sa gestirlo. Con un altro uomo, magari più vecchio e più rude non sarebbe così facile.
-No. Non me ne andrò da qui. Sono una Stark e questa è casa mia. Senza di me il nostro caro Re non durerebbe un anno e il mondo dovrà finire prima che lasci Sansa in mano a tutti voi-.
Benjen cerca la sfida nei suoi occhi chiari. La sicurezza delle sue parole, la calma che si è impossessata di lei. Sembra un'altra persona. Sembra regale. Sembra una Regina senza corona.
-Puoi contare su di me. É mio fratello, il mio Re-
-Saresti tu a guadagnare dalla sua morte... Non lo sai? Se dovesse accadergli qualcosa prima che Sansa raggiunga la maggiore età ha nominato te come reggente... Mi chiedo se la cara Lady Violet ne sia al corrente... -
-È tradimento parlare in questo modo-.
Shireen scrolla le spalle e sorride come ha visto fare ad Irene. Ha imparato a giocare ma lo fa a modo suo.

Byron la cerca nel Parco degli Dei, gli occhi tristi e la schiena dritta e il sorriso melanconico a creare un'immagine di commovente dispiacere.
-Mia signora- la saluta baciandole le lunghe dita affusolate.
Shireen inclina la testa e gli regala un sorriso mesto. É dispiaciuta della sua partenza, si è affezionata a lui e lo considera un buon amico.
-Anche tu mi mancherai- le risponde con un sospiro, guardando la neve bianca che ammanta gli Alberi Diga. - Avevo iniziato a considerare questo posto come casa mia-. Shireen non sa perché abbia le lacrime agli occhi, da dove venga questa improvvisa voglia di piangere, la commozione che scaturisce dal cuore e si irradia per tutto il corpo.
Povero Byron: lo ha trattato così male. Prima ignorandolo e poi usandolo come mezzo per far ingelosire Rickon.
Non merita tutta questa devozione, però ne è grata, é un appiglio a cui aggrapparsi in un periodo pieno di cambiamenti.
-Ne sono felice, mio signore, e spero di poter contare ancora sulla tua amicizia-.
Lui si inchina e le bacia la mano e...
Quanto sarebbe stato più semplice amarlo, accontentarsi di lui, della vita semplice e banale che poteva offrire, invece di smaniare per la storia e le ballate e le tragedie.
Si sarebbe fatta meno male, forse sarebbe stata più felice. Forse Brandon ha ragione e dovrebbe scappare dai fantasmi di neve e paura che infestano le sale di Grande Inverno. Peccato che sia troppo tardi per tutto. Non può essere una marionetta quando le hanno insegnato a essere il burattinaio, il gioco chiede tanto, chiede tutto, e lei ha promesso di concederglielo. Per il bene del Nord, della sua famiglia, di Rickon. Per il bene di Sansa che dorme tranquilla nella sua culla.
   
 
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