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Autore: FrancyF    20/02/2021    0 recensioni
Zac Efron sta passando un periodo complicato e vuole solo prendersi del tempo per stare da solo con sè stesso. Vanessa Hudgens, invece, vuole solo stare vicino al suo fidanzato, e sperare che la felicità tanto conquistata a fatica non la lasci mai. Ma il destino ha altri piani per loro, e presto i fili rossi dei due giovani finiranno nuovamente per ingarbugliarsi e li legheranno come mai prima d’ora.
Secondo la tradizione orientale ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha inoltre la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.
“Fate is pulling you miles away and out of reach from me. But you're here in my heart, so who can stop me if I decide that you're my destiny?” - “Rewrite the stars” The Greatest Showman
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Vanessa Hudgens, Zac Efron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quindi... come reagiranno le famiglie di Z e V alla notizia del loro ritorno di fiamma? ;) Spero che apprezziate il capitolo. Ci vediamo sabato prossimo, 27 febbraio. - Fran

“Make it last forever
And never give it back
It's our turn, and I'm lovin' where we're at
Because this moment's really all we have
Everyday of our lives,
Wanna find you there, wanna hold on tight”
- “Everyday” – High School Musical 2
 

La mattina dopo Vanessa si svegliò con la sensazione di stare per cadere. Effettivamente si trovava sul bordo del materasso. Il suo cuscino era finito sul parquet del pavimento. Si voltò contrariata per constatare che Zac occupava bensì tutto lo spazio che il letto king size poteva offrire: dormiva a pancia in giù, con entrambe le braccia sotto il cuscino. Aveva un’espressione beata in viso, ma Vanessa sapeva che doveva svegliarlo. Non potevano passare di nuovo tutto il giorno a letto assieme. Si erano ripromessi a vicenda di dire ad entrambe le loro famiglie la verità, senza ulteriormente procrastinare la questione. Erano già le nove e mezza e Vanessa aveva promesso ai suoi genitori che sarebbe stata a casa Hudgens per le undici e avrebbe pranzato con loro.
-Zac- sussurrò.
Nessun risposta.
-Zac devi svegliarti- si avvicinò a lui e fece cozzare i loro nasi, depositandogli un lieve bacio prima in fronte e poi sulle labbra.
Lo sentì sorridere contro le sue labbra e prima che potesse rendersene conto, Zac si era girato su un fianco e l’aveva stretta tra le sue braccia, facendola sdraiare sopra di lui.
-Posso svegliarmi così ogni mattina?- sussurrò lui, con la voce ancora impastata di sonno.
-Non ci conterei- sorrise la ragazza, cercando di divincolarsi –dobbiamo andare dai nostri genitori-.
Lui la zittì con un bacio, scendendo poi con le sue labbra sul collo e sulla clavicola.
-Sei la mia fidanzata adesso e voglio passare ogni minuto di ogni giornata con te-.
Il sorriso della ragazza si allargò ancora di più. La sera prima si erano detti le fatidiche tre parole e adesso lui la chiamava ufficialmente “la sua fidanzata”. Non voleva mettergli addosso pressioni di nessun tipo, dato che neppure lei sapeva definire con precisione cosa erano l’uno per l’altra in quel momento… ma il solo fatto che lui aveva deciso di denominarla in quella maniera era per lei la cosa più dolce del mondo.
-Credo che sia matematicamente impossibile. Soprattutto quando mio padre telefonerà a casa mia per dirmi che sono in ritardo per il pranzo e scoprirà che non ci vivo da due giorni-.
Zac rise e la guardò come perso in un incanto.
-Ci penseremo poi…-
-No- mugugnò Vanessa perdendosi nel suo tocco -no, Zac. Non possiamo farlo di nuovo-.
Le dispiaceva dargli un rifiuto, davvero. Poteva sentire che Zac la voleva, ma dovevano parlare con i loro genitori. Non si potevano nascondere per sempre.
Ogni mattina dovrebbe essere così. Pensò, perdendosi negli occhi blu zaffiro di Zac.
-Sarà tutto più facile dopo, vedrai- gli mise un mano nei capelli e lui sorrise. Non credeva affatto che Greg e Gina sarebbero stati felici di riaverlo come cognato, ma la positività della sua ragazza era contagiosa.
-Van non ti ho avuto tra le mie braccia per quasi cinque anni. Credi davvero che io possa rinunciare al tempo con te per farti andare a pranzo dai tuoi? –
-Zachary, me lo hai promesso. Abbiamo tutto il tempo per stare assieme dopo. Le riprese per il tuo nuovo film iniziano ad ottobre e siamo ad agosto adesso!-.
-Ok, hai vinto- borbottò, lasciandola andare. La ammirò mentre camminava completamente nuda per la stanza da letto e si dirigeva in bagno. Zac fu rapido nel seguirla e infilarsi nella doccia con lei. Una rapida doccia assieme di certo non li avrebbe uccisi.
 
Vanessa arrivò a casa dei suoi genitori con quaranta minuti di ritardo. I pranzi filippini della domenica erano una tradizione imprescindibile in casa Hudgens e Vanessa sapeva che il suo ritardo avrebbe insospettito suo padre molto più del dovuto. Quando varcò la soglia di casa tutti i membri della famiglia erano in piedi nell’atrio, come se la stessero aspettando.
-Che succede?- chiese sorpresa, posando la borsa sulla ribaltina del corridoio.
-Austin è passato a salutarci- rispose mesto suo padre, guardandola con apprensione dalle lenti dei suoi occhiali –puoi spiegarci per favore? Perchè sembrava piuttosto scocciato. Ci ha chiesto di darti queste-.
Greg allungò la mano e mise in mano alla figlia un paio di chiavi: erano la copia delle chiavi di casa che Vanessa aveva dato ad Austin quasi due anni prima, quando lui si era trasferito a casa sua.
-Ci siamo lasciati- disse tutto di un fiato. Non aveva senso continuare a mentire o comportarsi come se non fosse successo nulla. Doveva dirlo a qualcuno o sentiva che sarebbe impazzita. Lo doveva alla sua sanità mentale.
-Questo l’avevo capito- sussurrò suo padre, con un tono di voce evidentemente contrariato.
-Oh Greg! Lasciala respirare!- Gina abbracciò stretta la figlia mentre tutti si spostavano in cucina. Il cibo ribolliva nelle pentole sul gas e la tavola era stata già apparecchiata, ma sembrava che nessuno avesse voglia di sedersi. Stavano aspettando tutti che Vanessa finisse di raccontare tutto: volevano una spiegazione plausibile.
-Allora?- abbaiò Greg- Vanessa, il tuo fidanzato ci ha appena detto che vi siete lasciati. Dovresti essere sconvolta invece non hai nemmeno chiamato tua madre! Possiamo sapere cosa succede? Giuro che se lui ti ha…-.
-Tradito?- Vanessa chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie in attesa dell’uragano paterno –perché è esattamente quello che ha fatto, anzi che abbiamo fatto-.
La faccia di Greg Hudgens divenne subito di un rosso intenso: si stava gonfiando come un tacchino il Giorno del Ringraziamento.
-Papà ricordati che il medico ha…-
-Cosa vuol dire che ti ha tradito? Io adesso vado a casa sua e lo porto fuori a furia di strapparli le pa…-
-Papà mi sono rivista con Zac!-.
Ecco, l’aveva detto finalmente. Forse sentire pronunciare il nome dell’uomo che suo padre odiava di più al mondo avrebbe fermato l’imminente bufera che stava per abbattersi nella cucina. Vanessa poteva chiaramente vedere suo padre sillabare il nome “Efron” prima di serrare le mani in due pugni stretti e digrignare i denti con forza.
-Lo sapevo…- sussurrò Stella –lo sapevo che non l’avevi rivisto solamente per uscirci a fare colazione… cavolo Nessa, avresti dovuto dirmelo! Sono tua sorella!-.
-Cosa centra Zac in tutta questa storia?- sussurrò Gina, bianca in volto.
Vanessa decise che ormai non aveva più senso tenersi tutto dentro: doveva parlare, doveva rivelare tutto e accettare le conseguenze.
-Mamma! Non puoi essere contenta per me? E’ Zac! Lo hai sempre adorato! Quando ci eravamo lasciati mi hai supplicato di rimettermi con lui!-
Sua madre la stava facendo uscire di testa. La mora sbattè con forza la porta del frigo e si versò un centrifugato nel bicchiere.
-Greg? Greg, ma hai sentito tua figlia?- Gina lanciò un’occhiata disperata al marito, seduto al tavolo della cucina.
-Tesoro cosa dovrei fare? Legarla al tavolo? Io… io… io non capisco. Perché non ci hai detto niente?-
-Ho ventisette anni! Potrò decidere con chi andare a letto?!-.
Entrambi i suoi genitori trasalirono.
Solo allora Vanessa si rese conto della cavolata che aveva detto. Non doveva farsi scappare un dettaglio del genere. I suoi genitori cattolici e severi potevano assimilare solo una notizia sconvolgente alla volta. E la rottura con Austin era già troppo per loro. Diavolo, a volte Greg e Gina si dimenticavano che la loro primogenita era adulta e che aveva una vita sessuale.
Suo padre mise i gomiti sul tavolo e con un gesto la invitò a sedersi all’altro capo.
-Vanessa Anne- cominciò quando Vanessa ebbe preso posto –credo che tu debba raccontarci tutto dall’inizio. Da quando è che va avanti questa storia?-.
La mora ingoiò un groppone di saliva. La sua bocca si stava impastando e faceva fatica a parlare.
-Ho incontrato di nuovo Zac a Settembre dell’anno scorso, a casa di Ash e Chris-
-Settembre?!- trillò Gina, facendosi il segno della croce.
-Ma non abbiamo mica fatto sesso il primo giorno!- si affrettò a ribadire sua figlia –ecco… circa due mesi fa… Dio all’inizio lo detestavo. Detestavo stare nella stessa stanza con lui perché mi ricordava tutte le cose belle che abbiamo fatto e tutto il male che ci siamo fatti in questi anni tutte le chiamate e i messaggi ignorate e le sue scuse schifose. Lo detestavo. Poi… poi qualcosa è cambiato. Era gentile, lo sapete com’è Zac. E’ uno dei ragazzi più dolci che io abbia mai conosciuto e… e insomma e siamo diventai di nuovo amici-.
-Amici?- suo padre corrugò un sopracciglio.
-Amici… fino a due mesi fa. Fino a quando non siamo finiti a letto assieme-.
-Hai dormito con due uomini- la rimproverò severa sua madre –Vanessa Anne mi hai, ci hai profondamente deluso-
-Beh grazie mamma, ma non l’avevo mica pianificato! E’ successo!-
-E’ successo?! Ano ang ibig sabihin ng nangyari? Hindi mo ba namamalayan na ikaw ay isang kama na may dalawang magkakaibang lalaki?- Cosa vuole dire è successo? Ti accorgi di andare a letto con due uomini diversi!
-Mamma finiscila con il filippino! Lo sai che non lo capisco! GINA!-
-Greg dì qualcosa?! Greg!-
-Gina!- Greg lanciò un’occhiataccia alla moglie –va avanti Vanessa!-.
-Quindi niente. Ieri ho finalmente preso il coraggio a due mani e ho mollato Austin e me ne sono andata-
-Da chi?-
-Da Zac-.
Greg grugnì.
-E’ una pazzia!- borbottò l’uomo.
-Mamma, io lo amo. Non è un uomo qualunque, è Zac. Lo amo!-.
Scese il silenzio. Era chiaro che aveva colpito nel segno. Vanessa ne era certa. Sua madre le prese le mani.
 -Ness, tesoro, io voglio essere felice per te, ma non capisco tutta questa fretta! Hai appena lasciato Austin, sei uscita da una relazione seria di quattro anni e adesso mi dici che molli tutto e te ne fai con il tuo ex! Io e tuo padre abbiamo il diritto di essere preoccupati-
-Perché quel ragazzo non si è presentato alla mia porta?-
-Perchè sta andando dai suoi a fare la stessa cosa che sto facendo io…-
Greg agitò in aria il pugno, come per ostentare il fatto che sua figlia fosse ancora una sua proprietà e nessun uomo poteva anche solo sfiorarla.
-Portarmi il ragazzo entro domani! Voglio parlarci a quattr’occhi-
-Papà non sono più una bambina. Non devi sempre difendermi-
-Non questione di difenderti o meno!- Greg era ancora rossissimo in volto e faticava a parlare –è questione di rispetto venite domani mattina chiariremo tutta questa faccenda. Nel frattempo quello… Austin farebbe meglio a non farsi vedere qui in giro-.
-A me Zac è sempre piaciuto- si intromise Stella, cercando di stemperare la tensione.
-Stella! La rimproverò suo padre.
-Stella ti prego! Sediamoci a mangiare- sibilò Gina –il cibo si fredda-.
 
Starla Baskett era una donna molto perspicace. Quando i suoi due figli si erano presentati a casa sua chiedendoli se potevano fermarsi a pranzo, la donna sapeva che dietro quell’auto invito c’era sotto qualcosa.  Lei, Zac e Dylan avevano faticato parecchio nell’ultimo anno per trovare una sorta di stabilità famigliare dopo il divorzio: per settimane i suoi figli l’avevano rimproverata del fatto che fosse troppo apprensiva nei loro confronti. Così Starla aveva imparato a farsi da parte e a non mettere il broncio quando Dylan e Zac partivano per trascorrere una settimana di soli uomini con il padre in Oregon. In effetti mesi fa Zac aveva promesso a Dylan e a loro padre David che sarebbero andati in campeggio assieme, ma adesso sembrava che tutto fosse passato in secondo piano.
-Ragazzi è successo qualcosa con… con vostro padre?-.
Dylan e Zac alzarono lo sguardo dal cibo delizioso che Starla li aveva messo di fronte: il riso thai e le costolette d’agnello erano troppo buone per pensare di intavolare una conversazione seria.  
-No- bofonchiò Dylan, ingoiando un grosso boccone di verdure.
Starla fece finta di non avere visto niente.
-Allora perché niente campeggio? David mi ha chiamato ieri sera-.
Zac smise di mangiare. Era raro che i suoi genitori si telefonassero dopo il divorzio.
-Mi ha telefonato e mi ha rimproverato credendo che io vi avessi detto qualcosa-
-Qualcosa cosa?-
-Qualcosa per farvi cambiare idea e annullare il weekend in campeggio! Altrimenti perché mai sareste venuti qui?-.
Zac si sentì tremendamente in colpa: si era talmente dedicato a Vanessa e al suo benessere in quei giorni che aveva messo da parte tutto il resto, compresa la sua famiglia.
-Siamo venuti qui perché ti volevamo…-
Dylan gli lanciò un’occhiataccia.
-Ti devo parlare- si corresse il giovane –ti devo parlare di una cosa estremamente importante e non posso più rimandare... ok senti probabilmente ne sarai sorpresa e avrai anche un sacco di domande al riguardo- si sentiva come se avesse dodici anni e stesse confessando a sua madre di avere la sua prima cotta –io e Vanessa stiamo di nuovo uscendo assieme. E con insieme intendo assieme assieme- concluse, sperando che la madre intuisse i suoi pensieri.
Starla non lasciò passare nemmeno mezzo secondo prima di sfoggiare un enorme sorriso. Aveva lo stesso sorriso del figlio primogenito.
-Oh beh, lo sapevo già- Starla guardò il figlio direttamente negli occhi, senza una briciola di rancore.
A Zac mancò il respiro. Aveva appena rivelato un segreto a sua madre e lei reagiva così?
-Cosa significa che ne eri già a conoscenza? Come? Chi?- poi il su sguardo vagò sull’altro membro della famiglia presente: l’unico che sapeva cosa era veramente successo tra lui e Vanessa -DYLAN!-.
-Oh no Tesoro non ti arrabbiare con tuo fratello! Voleva solo aiutare!-
-Aiutare? E’ uno spione ficcanaso!-.
Dylan continuò a mangiare come se nulla fosse e lasciò che Starla risolvesse la situazione.
-Zachary, Dylan non mi ha detto nulla. E’ stata Charry-
-Oh- la rabbia di Zac evaporò subito.
-Quando Dylan è andato a casa di Wil c’erano anche Charry e Steve. Gli hanno chiesto perché non fossi venuto anche tu a cena da loro e Dylan gli ha semplicemente risposto che eri impegnato con la tua ragazza. Non ha detto il nome di Vanessa, ma beh… tutti sapevano che hai ripreso a vederla. E così Charry mi ha telefonato e abbiamo parlato un po’ di quanto eravate carini assieme e di quanto ci mancasse vedervi assieme. Vogliono che porti Vanessa da loro al più presto, si sono raccomandati di dirtelo-.
Zac non riusciva a crederci, ma sorrideva. La sua famiglia era pazza, ma gli scaldava il cuore sapere che tutti volevano che Vanessa trascorresse un po’ di tempo assieme a loro.
-Questo mi riporta a chiederti perché la My Sweet Girl non è qui?- sua madre lo stava praticamente sgridando.
-Perché oggi doveva andare a pranzo con Stella Bella, Greg e Gina. E credo che loro mi vogliano morto al momento!-.
-Zac, devi portarla qui. Devo riabbracciarla. Mi deve spiegare ogni cosa-
-Mamma! Abbiamo bisogno di tempo per stare da soli! Lei è a casa mia solamente da due giorni e adesso come adesso voglio averla solo per me. Lo capisci giusto? Voglio portarla in vacanza per una settimana, lontana da tutti e sopratutto lontano da Hollywood -.
Starla incrociò le braccia su tavolo.
-Non mi permetti neanche di salutarla? Zac sono anni che…-
-Sono passati anni pure per me- sentenziò Zac. Su quel punto era irremovibile, anche se sapeva che significava andare contro sua madre e le sue manie di controllo. –Mamma lasciami trascorrere del tempo esclusivo con lei e te le riporterò a casa ancora più felice di prima. Una settimana ok? Non ti chiedo altro. Poi andrò a parlare con Greg e Gina e verremo a pranzo da te-.
Starla aveva gli occhi lucidi.
-Una settimana?-
-Una settimana- confermò Zac, sapendo di averla finalmente convinta –non ti chiedo altro-.
 
Il musetto allegro di Shadow fu la prima cosa che Vanessa vide non appena rientrò a casa di Zac quel pomeriggio.
-Il mio tesoro!- la ragazza lasciò che il piccolo peloso mise le zampine sulle sue gambe e la prese in braccio, baciandola la testolina piena di pelo scuro.
-Sono andata a prenderla questa mattina- la informò Dylan – e ho preso anche i tuoi vestiti e le scarpe… cioè metà delle tue cose… insomma hai davvero un armadio guardaroba immenso-
-Grazie Dyl! Hai fatto anche più del necessario- la ragazza lo baciò su una guancia e si godette la scena quando Dylan arrossì violentemente.
-Dov’è Zac?-
-In camera sua- Dylan gli fece cenno con la testa e sorrise –vedrai, io e Shadow passeremo molto più tempo assieme di quanto immagini-.
Vanessa lo guardò senza capire, continuò a stringere a sé Shadow ed entrò nella camera da letto patronale dove trovò Zac intento a preparare una valigia.
-Oh tesoro non c’è bisogno che la svuoti. Dylan  già stato troppo servizievole, farò da sola. Davvero-.
Zac si voltò, la strinse tra le braccia e lasciò che Shadow gli leccasse il mento.
-Com’e andata dai tuoi?- chiese, sussurrando contro le sue labbra.
-Bene-
-Ok, quindi male-.
-No…no… Zac, davvero. Sai come è fatto papà-
-No… non lo so’- scherzò lui, scostandogli una ciocca di capelli dal viso. –E comunque ti prendo e ti porto via. Ti sto preparando una valigia, non la sto svuotando-
-Zac…-
-Ho prenotato dei biglietti per le Hawaii… volevo… volevo che fosse una sorpresa. Volevo svegliarti , bendarti e portarti all’aeroporto, ma come al solito, quello zuccone di Dylan mi ha rovinato l’effetto sorpresa-.
-Oh Zac- Vanessa non sapeva cosa dire. Zac l’aveva totalmente sorpresa, ancora una volta. Nella sua mente aveva già pronto il discorso che avrebbe fatto ai suoi genitori il giorno seguente, quando avrebbe trascinato il suo fidanzato al cospetto di Greg Hudgens. Adesso i suoi piani erano cambiati. Ma la donna sapeva che lei e Zac non potevano andare via così e lasciare tutto e tutti in balia di mille domande: dovevano fare qualcosa ed incontrare per bene le loro rispettive famiglie. –Zac sei dolcissimo ma…-.
-Niente ma…- tagliò corto lui –senti per una volta voglio essere egoista. Ci serve del tempo per stare da soli! Non ti ho avuto per me per quasi quattro anni e adesso voglio sempre averti accanto. Dio Van, non è solo per il sesso! Parliamoci chiaro, sono un uomo e ti voglio in ogni momento della giornata, ma voglio stare da solo con te e prendermi del tempo per essere solo tuo. Mamma sa già tutto. Tra una settimana saremo di nuovo qui a L.A. e parlerò con tuo padre. Lo giuro Van, credimi. Nemmeno a me piace andarmene così, ma sii sincera… a parte il sesso quanto tempo abbiamo passato veramente soli? Quanto tempo abbiamo passato assieme per ricominciare tutto da capo?-.
Zac capì che la ragazza stava riflettendo. Aveva messo a terra Shadow e lo fissava senza proferire una parola.
-Non puoi negarlo. Lo sogni anche tu. Sogni anche tu di passare un po’ di giorni in totale relax solo con me. Senza Dylan e Stella che ci chiamano per risolvere i loro litigi o i nostri genitori che reclamano la nostra presenza a qualche pranzo. Le Hawaii sono il nostro posto e voglio tornarci con la donna che amo-.
Vanessa sorrise e mi entrambe le braccia intorno al collo di Zac baciandolo dolcemente. Il suo sorriso crebbe ancora di più quando sentì le braccia forti di Zac sollevarla da terra e farle fare una giravolta, prima di baciarla nuovamente in viso.
-Ti amo Zachary Efron-
-Ti amo anch’io e voglio dimostrati quanto tengo veramente a te e quanto mi impegnerò per fare funzionare le cose. Prima del mio nuovo film voglio trascorrere ogni momento con te. Ah e partiamo stasera-.
Vanessa ritornò sul pianeta Terra.
-Stasera? E come pensi di fare scusa?-.
Per quanto adorasse Zac in quel momento la sua mente razionale le stava già facendo notare le tempistiche: dovevano finire di preparare i bagagli quando metà delle sue cose era ancora a casa sua, sistemare Shadow in un canile, avvisare i loro genitori e andare all’aeroporto senza che i paparazzi seguissero la loro scia.
-Ho già pensato a tutto piccola- la rassicurò lui- Dylan ti ha già detto che terrà d’occhio Shadow, mia mamma sa già tutto, i tuoi genitori beh… non credo che siano così entusiasti all’idea no? Non puoi chiamarli quando saremo già sul volo verso Maui? E per l’autista l’ho già chiamato, anzi dovrebbe già essere qui-.
   
 
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